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martedì 22 luglio 2014

Fumetto: Dragonero nr. 14 - Lo Sguardo della Bestia

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Un numero questo che contiene sia il finale della storia iniziata da “Nato dalle fiamme”, che uno spin off su Reykart, il capo dei Bestiarii.
Devo dire che mentre la parte conclusiva della vicenda del giovane Drago non mi ha entusiasmato, né per quanto riguarda la trama, né per le tavole spesso troppo spartane, la seconda metà, quella dedicata allo sfigurato Bestiario mi è parsa decisamente ben fatta. Sarà che di mio ho un debole per i personaggi che inglobano buoni&cattivi sentimenti, decisamente più credibili rispetto agli eroi senza macchia come il nostro Dragonero, ma questo Reykart meriterebbe di trovare altri spazi all’interno di questa Saga.
Bello scontro quello con il Coriaceo. Pur trattandosi di una semplice battuta di caccia è risultata decisamente più evocativa rispetto a quella al leggendario Dragone!
Ultima cosa, vi segnalo l’imminente uscita di un volume speciale, intitolato "La Prima Missione", tutto a colori e di ben 128 pagine.

Uscita prevista: 31/07/14.  

Parlando di draghi mi torna alla memoria uno dei primi libri che lessi, il mitico:



DRAGONLANCE di Margaret Weis


lunedì 21 luglio 2014

"Finché morte non ci riunirà" di Matteo Freddi [rating 8]

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Titolo: Finché morte non ci riunirà
Autore: Matteo Freddi
Genere: Romanzo storico











Sullo sfondo del celebre Assedio di Malta, si intrecciano le vite dei protagonisti di “Finché morte non ci riunirà”, un meraviglioso spaccato storico cinquecentesco arricchito da personaggi realmente esistiti e protagonisti fittizi, legati tra loro da un sottilissimo filo conduttore che coinvolgerà il lettore sino alle ultime, roboanti, battute finali.
Il pretesto storico è semplicemente perfetto: Solimano il Magnifico, sultano del vasto impero ottomano, ha un solo desiderio: conquistare l'Europa delle signorie ed estirpare per sempre la cristianità. Il suo esercito, infatti, è giunto ad un soffio da Vienna, nel cuore del vecchio continente, mentre le sue navi hanno ormai da anni il controllo del Mediterraneo, nonostante una piccola isola, a poche miglia dalla penisola italica, sia ancora indipendente e per nulla arrendevole.
Spinto fortemente dal parere dei propri sottoposti – nonché dai capricci della preferita tra le sue figlie – Solimano rinuncia all'idea di attaccare la terraferma e vira bruscamente le sue forze verso l'isola di Malta, divenuta l'ultima frontiera di resistenza tra l'invasione islamica ed il mondo occidentale.
Guidata dall'ammiraglio Piale Pascià e dal generale Lala Mustafà, in perenne conflitto tra loro, l'avanzata turca impatterà contro la strenua opposizione dei cavalieri di Malta, guidati dal gran maestro La Valette.


Nel frattempo Niccolò Lanza, mercante di stoffe pregiate, torna nella sua amata Messina, trovando una città sotto assedio, straziata dall'offensiva turca e ridotta a poco più che un cumulo di macerie. Le sue speranze crollano definitivamente quando scopre che Eleonora, la sua dolce sposa, è stata rapita dai corsari e portata a Costantinopoli.
Straziato dal dolore, e dopo esser stato liberato a sua volta dalla prigionia ottomana dall'amico Federico de Toledo, decide di recarsi a Malta, per servire l'ordine dei cavalieri in procinto di scontrarsi con le forze dell'imperatore Solimano.

La notizia della feroce battaglia riecheggia in tutta Europa. Filippo II, re di Spagna, così come Venezia e tante altre città e ducati, non vuole schierarsi apertamente contro quello che sembra a tutti gli effetti un nemico invincibile. Malta sembra abbandonata a se stessa, nonostante la caparbietà e la generosità dei propri cavalieri...


“Finché morte non ci riunirà” è uno splendido tuffo nella storia, che invoglia il lettore e ne attira l'attenzione sino al culmine degli eventi: la battaglia vera e propria tra due mondi così vicini, eppur così lontani.
Bellissime le ricostruzioni storiche, che ci porteranno non solo a Malta, ma anche a Costantinopoli, Genova e Roma; azzeccatissima la scelta stilistica di Matteo Freddi nel descrivere con dovizia ogni singolo frammento visivo, trascinando lo spettatore ora nei vicoli bui, ora nelle sfarzose sale del trono, sino al cuore stesso dello scontro ultimo, alle porte di Castel Sant'Angelo.
La storia d'amore tra Niccolò ed Eleonora poi, così come l'amicizia tra Marco Rosso ed Ettore Sinibaldi, ben si incastrano in un vortice ricco di azione, aggiungendo ulteriore slancio al racconto.
Non si può non provare una forte emotività verso ognuno di loro, ed infatti il tutto sembra girare alla perfezione grazie anche a questi straordinari, seppur semplici, personaggi.

venerdì 18 luglio 2014

Saggio: I Quattro Accordi di Don Miguel Ruiz

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Oggi vi stupirò sottoponendovi un testo che esula dalla letteratura d’evasione vera e propria, ma che certamente rientra a pieno titolo fra le opere capaci di far vagare il pensiero umano verso orizzonti ignoti, senza dover abusare di sostanze stupefacenti.
Faccio questa lunga e tediosa premessa per sottolineare l’utilità che hanno questa tipologia di testi anche per chi desideri approcciarsi alla scrittura di opere di narrativa. A mio parere non c’è nulla di meglio per caratterizzare un personaggio che appioppargli una bella filosofia di vita preconfezionata.
Anche per questo mi balocco spesso con testi e saggi delle più disparate religioni e affini. Utilissimi quindi non solo per una crescita personale.

Cito:
Gli esseri umani vivono in un perenne stato di sogno. Sognano quando il cervello dorme, ma anche quando è sveglio. Hanno saputo creare un grande sogno esteriore, il "sogno della società", costituito da innumerevoli sogni personali, familiari e di comunità. Questo sogno esteriore possiede una grande quantità di regole che ci sono state inculcate fin dalla nascita. Abbiamo così imparato come comportarci in una data società, cosa credere, cosa è bene e cosa è male, bello o brutto, giusto o sbagliato. Non abbiamo scelto queste credenze e queste regole; ci siamo nati e le abbiamo apprese secondo un processo di "addomesticamento" in cui le informazioni sono passate dal sogno esteriore a quello interiore, andando a formare il nostro personale sistema di credenze. A questo punto non c'è più bisogno di "istruttori" esterni, giacché diventiamo noi stessi i nostri giudici. Tutto ciò che crediamo su noi stessi e sul mondo rientra in quel sogno interiore, che tuttavia ci è giunto dall'esterno e che ci impedisce di vederci per come siamo veramente.”


Il buon Don Miguel Ruiz, autore dell’opera, è uno sciamano che ci farà scoprire gli insegnamenti dei Toltechi (un popolo nativo americano
dell'epoca precolombiana che dominò gran parte del Messico centrale tra il X ed il XII secolo), dei quali lui è un discendente purosangue.
Quattro accordi che permettono di trovare la felicità e di infrangere le barriere autolimitanti che ci imponiamo. Nulla di più semplice, se non che per riuscire a prestarvi fede, nella società in cui ci troviamo a sguazzare, saremo costretti a fare veri e propri miracoli.
Certo, miracoli di buon senso in realtà, ma pare che oggi il buon senso non vada più di moda…
Eccole qui le quattro chiavi della felicità:
  • sii impeccabile con la parola (la parola è il potere con cui creiamo il mondo che ci circonda. Usata bene permette di ricreare il paradiso, ma usata male trasforma il sogno esteriore nell'inferno);
  • non prendere nulla in modo personale;
  • non supporre nulla (non puoi conoscere il sogno interiore delle altre persone, quindi non creati immagini di esso, che non possono essere che fuorvianti);
  • fai sempre del tuo meglio.


Una vera rivoluzione contro tutto e contro tutti, che però dovrebbe portare alla felicità personale. Sicuramente a un rafforzamento del proprio carattere e ad un innalzamento rispetto al pensar comune, alle mode, ai pacchetti preconfezionati di giudizi.
Ruiz sostiene che se tutti provassero a compiere questo cammino non ci sarebbe neanche il rischio, a mio avviso decisamente concreto, che le quattro chiavi portino a un egoismo/egocentrismo marcatissimo. Mi pare sia questo il tallone d’Achille della costruzione teorica dell'autore, ma io (al momento) non ho il potere di consultarmi con gli spiriti, purtroppo.
La via proposta può condurre alla felicità personale, ma a discapito di quella altrui poiché tende ad eliminare le “mediazioni” ed i compromessi. Ma, forse, a ben vedere le mediazioni non sono altro che facili soluzioni per non scontentar nessuno, e che parimenti non portano reale felicità a nessuno.
Forse i Toltechi questo già lo sapevano…
Ad ogni modo tentar non nuoce XD

giovedì 10 luglio 2014

Film: 47 Ronin

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47 Ronin è un film del 2013 diretto da Carl Rinsch e con protagonisti Keanu Reeves, Cary-Hiroyuki Tagawa, Hiroyuki Sanada e Rinko Kikuchi. La sceneggiatura del film, scritta da Chris Morgan e Hossein Amini, si basa sulla vera storia dei quarantasette Rōnin.
I Quarantasette Rōnin erano un gruppo di samurai al servizio di Asano Naganori, rimasti senza padrone (e quindi divenuti rōnin), dopo che il loro daimyō venne costretto a commettere seppuku (il suicidio rituale giapponese) per aver assalito il maestro di protocollo dello Shōgun, reo di averlo insultato.

giovedì 3 luglio 2014

Fumetto: Dragonero nr. 13 - Nato dalle Fiamme

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Ed eccoci giunti al nr 13. Qualcosa di grosso bolle in pentola e lo si desume dal fatto che questo numero risulta essere solo un lungo preambolo in attesa del nr 14.
Un drago si affaccia nelle terre dell’Impero, portando scompiglio e facendo presagire una rottura del patto secolare sigillato fra i rettiloni e gli uomini che prevedeva per le creature alate la rinuncia ad interessarsi alle vicende umane.
Allora che diavolo ci fa quel bestione nei possedimenti imperiali? La creatura alata imperversa nelle lande civilizzate, seppur ad averla portata in loco sono state le ricerche scriteriate di un esploratore che avrebbe potuto evitare di prelevare l’uovo dalle lontane terre di un continente perduto.
Il numero è tutto incentrato sul dragone e sulla presentazione in pompa magna dei Bestiarii, personaggi tosti, cacciatori di mostri e tesori, spietati e brutali. Indubbiamente di mio gradimento, caratterizzati anche visivamente in modo elaborato e gradevole: facce tumefatte, tatuaggi, pezzi di ferraglia nelle carni, elmi fatti da teschi di animali, insomma dei damerini niente male… ah, dimenticavo, usano come battitori una coppia di algenti!
Una chicca i ricordi di Gmor quando calzava le vesti del monaco di clausura tutto dedito allo studio, con tanto di occhialetti da intellettuale XD.
Mancano pochi giorni all’uscita di “Lo Sguardo della Bestia“ nel quale scopriremo finalmente cosa voglia il neo nato drago dal nostro paladino, nonché di vedere finalmente in azione questi Bestiarii, tanto decantati in questo capitolo, sperando che non siano tutto fumo e niente arrosto.
I Bestiarii mi hanno riportato alla mente una compagnia mercenaria incontrata sul mio cammino letterario: La Compagnia del Corvo di James Barclay. Bei ricordi.




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