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domenica 18 gennaio 2015

Serie Tv: Black Sails

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Oggi voglio parlarvi di una serie tv con la quale mi sono baloccato negli ultimi giorni e che a mio avviso è passata (colpevolmente) inosservata dalle nostre parti, senza ricevere il giusto plauso. Si tratta di Black Sails.
Ok, l’ambientazione può non piacere (possibile? Io non riesco a crederlo…), trattandosi di bucanieri e corsari, che certamente non vanno molto di moda ultimamente. In effetti, tralasciando la saga del capitano Sparrow, le ultime pellicole basate su questo tema storico probabilmente risultano essere ancora in bianco e nero.
Black Sails ha il pregio di portarci a rivivere anni in cui coraggio, spirito d’avventura e desiderio di libertà avevano ancora un senso, mostrando al contempo i rischi che l’imboccare tali strade comportava.
Violenza, passioni, pulsioni indomabili furoreggiano negli splendidi scenari costituiti da Nassau e dai paradisi caraibici.



Il messaggio di fondo è chiaro per chi abbia la predisposizione d’animo per coglierlo: per una maggiore sicurezza, oggigiorno, tutti noi preferiamo accantonare ogni rischio, andando a incasellarci in una società “perfetta” che però livella e omologa tutto, condannandoci a una vita di routine.
A parte questo, Black Sails è una serie ricca d’avventura e colpi di scena, ma anche di trame multiple, sotterfugi e tradimenti, in cui i personaggi principali sono ben caratterizzati e donna viene valorizzata ben oltre quella che poteva essere la realtà dell’epoca, attualizzandone la figura alla realtà contemporanea e facendo travalicare alla serie l’epoca specifica nella quale è calata.
Donne imprenditrici, donne guerriere e donne dotate di intelligenza e scaltrezza irrompono in un ambiente come quello dei pirati che le aveva viste sempre relegate all’angolo al massimo come belle figlie del Governatore da salvare e proteggere. Insomma un inno alla femminilità moderna.
Tornando a noi, Black Sails risulta una bella occasione per passare qualche ora di pura evasione.
E che dire delle ambientazioni?
Io amo il mare e le spiagge candide, quindi la goduria nel vedere la ricostruzione della “città dei pirati” di Nassau è stata grande, così come quella provata nell’ammirare il forte che domina la baia o i velieri stessi che costituiscono parte fondamentale del “cast”. Una bella vacanza in quel posto di perdizione sarebbe un toccasana per fuggire dal grigiume dell’inverno e della vita lavorativa ^_^
Da non sottovalutare infine l’impatto scenico delle battaglie fra galeoni e la ricchezza e bizzarria delle ciurme coinvolte.
Insomma un ventata di novità in un genere che può indubbiamente non piacere, ma che rivitalizzato con le moderne tecniche cinematografiche può trovare a mio avviso un pubblico ben più vasto di quello costituito dagli appassionati di nicchia.
Vi consiglio di dargli un’occasiona, se non altro alle prime puntate, sufficienti a farvi avere un’idea chiara di cosa vi attende.
Eccezionale a mio modo di vedere la sigla, che riporto qui di seguito per intero e dalla quale si intuisce la volontà di “svecchiare” il genere trattato.


Ditemi, se ne avete il coraggio, che non è da pelle d’oca!    

  

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