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Il chioschetto dell'ebook propone:

domenica 24 maggio 2015

Ebook: La Svastica sul Sole di Philip Dick

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Al momento l'ebook è in offerta a 2,99 Euro

Trama: In una realtà in cui l’Italia non ha tradito l’Asse nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, le potenze uscite vincitrici sono altre rispetto a quelle che conosciamo, le parti sono capovolte. Il nazismo è dilagato in tutto il mondo, facendo della Germania la vera potenza dominatrice; l’impero giapponese governa la costa occidentale degli Stati Uniti, ormai smembrati in tre zone di influenza: gli Stati della costa occidentale, appunto, sotto il governo giapponese, quelli della costa orientale alle dipendenze dirette del Reich, e gli Stati delle Montagne Rocciose, una sorta di zona grigia di scarsa importanza situata come  cuscinetto fra le altre due.

venerdì 22 maggio 2015

Ebook gratis: "Confessione di un autore indipendente"

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Questa settimana pubblichiamo la segnalazione di un testo che sicuramente interesserà quelli che fra voi si baloccano di scrittura, ma forse anche i comuni lettori, curiosi di scoprire cosa si celi dietro gli ebook indie e a cosa vada incontro chi decide di perseguire la via dell’autopubblicazione.
Io non ho ancora avuto modo di leggerlo, però essendo un’opera in download gratuito che tratta nello specifico il tema più caro al nostro blog, ho pensato fosse giusto darle almeno questo spazietto di visibilità.
Vi lascio alla sinossi e ringrazio l’autore, Michele Amitrani, per avercelo segnalato.  

C’è anche un mini-documentario riguardante il libro, eccolo qui:





Sinossi
Il libro che hai scritto è lì che ti guarda, coperto di polvere, dal cassetto della scrivania.
Hai speso mesi, forse anni, per scriverlo, ma a questo punto, non sai davvero che cosa farne.
L’idea di provare a pubblicarlo con l’editoria tradizionale non ti entusiasma affatto. Hai sentito storie che parlano di rigetti, delusioni, perdita di soldi, stima e tempo.
La BUONA notizia è che oggi hai una scelta.
Questo è un momento unico nella storia. Sta a te decidere se chiudere il cassetto e dimenticarti del libro oppure dargli una possibilità di potersi esprimere, di poter parlare al tuo pubblico, di far conoscere le tue idee o di vendere il tuo prodotto. E puoi farlo da solo, senza l’aiuto di nessuno.
La CATTIVA notizia è che non sarà facile.
Non esistono scorciatoie, strette di mano segrete, pozioni o amuleti che possano trasformarti magicamente nel prossimo autore best-seller. I consigli brillanti, che hanno fatto la fortuna per alcuni, per te potrebbero non valere niente e alla fine, dopo centinaia di ore del tuo tempo, innumerevoli sacrifici e preghiere, potrebbe tutto concludersi in un nulla di fatto.
Scritto in tono discorsivo e a tratti giocoso, questo libro è il racconto in prima persona di un autore indipendente che spiega come creare un prodotto in maniera autonoma, le sfide che presenta ma anche le soddisfazioni che porta.
Dalla creazione di una Piattaforma per presentare e pubblicizzare la tua idea o il tuo prodotto, fino al fatidico momento in cui premi il pulsante ‘pubblica’, questo libro è il viaggio di un giovane autore indipendente alle prese con il complesso, frustrante e affascinante mondo della pubblicazione indipendente.

domenica 17 maggio 2015

"Bruciate lentamente" di Fabio Casto [Rating 7]

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Titolo: Bruciate lentamente

Autore: Fabio Casto

Genere: Avventura

Rating: 7

Prezzo: Euro 2,20






Sinossi:

Pac è un diserbante dell'economia, un promotore finanziario che viene inviato presso quelle realtà microeconomiche apparentemente innocue ma considerate potenzialmente ostili agli interessi del mercato globale, col compito di estirparle proponendo ogni sorta di truffa capace di soffocarle dai debiti o assoggettarne il controllo.
Pac è anche estremamente convinto che il mondo per come lo si conosce stia per collassare, che si sia prossimi a un'inevitabile apocalisse. Fonte di tale convinzione sono i numerosi segni della fine dei tempi che lui interpreta come inequivocabili e che lo spingono ad accelerare il suo piano di fuga, ossia la costruzione di quello che negli antichi testi indiani era chiamato vimana, una navicella spaziale. A questo scopo si affida a Samuel, un oscuro personaggio che gli procura dispositivi e attrezzature aerospaziali di contrabbando e del quale non conosce nulla, se non un recapito telefonico.



Ma quando questo lo contatta dicendogli di esser stato rapito da ribelli maoisti in un monte in Nepal, Pac si vede costretto a tornare là dove ha da poco concluso un'operazione, a incasinare i suoi piani, a stringere una sincera amicizia con uno yak e a subire i deliri di un'autoproclamata divinità reincarnata. Mentre la fine dei tempi si avvicina e Oscar continua a vivere in una grotta.

Recensione:

Un romanzo non facile da recensire questo “Bruciate lentamente” di Fabio Casto. Una storia che colpisce per la varietà di tematiche poste sotto il riflettore e che alla fine comunque prende per la sua originalità e per la capacità di far riflettere, anche se chi non ha affinità con i temi trattati credo faticherà ad avvicinarsene. Ovviamente io spero il contrario.
Ma torniamo all’ebook vero e proprio, curato come ogni autopubblicazione dovrebbe essere: pochi refusi, editing ben fatto, cover accattivante.
Il lessico è ricco e ricercato, così come la prosa che predilige alla via più semplice lunghi giri di parole, fortunatamente quasi sempre originali.
E’ una scelta rischiosa quella dell’autore e che denota sicuramente la passione e la gioia di scrivere senza il pensiero fisso a compiacere e assecondare il lettore finale. E’ indubbio che molti preferiscano testi più agili e scorrevoli, visto che stiamo parlando pur sempre di letteratura d’evasione.
Insomma non è propriamente il romanzo da leggere sdraiati in una spiaggia assolata, con un paio di cocktail belli carichi in corpo e circondati da mocciosi urlanti.
Ad ogni modo, io sono fra quelli che sa apprezza questo tipo di testo quando ben fatto e in questo caso l’originalità e l’acutezza delle trovate di Casto fa valer la pena di impegnarsi un po’ di più nella lettura. Si perché il fatto che l’autore scriva bene è innegabile, sempre ispirato e senza cadute di intensità/stile.
Casto, sfruttando i pensieri del protagonista Pac, affronta in realtà praticamente tutte le tematiche care alla controcultura, se così vogliamo chiamarla, intesa in un accezione moderna, che nulla ha da spartire con quella sessantottina: cospirazioni, archeologia e scienze eretiche, turbocapitalismo, decrescita e visioni apocalittiche, misticismo ecc...
Ogni sua argomentazione è descritta in modo efficace, ogni frase congeniata alla perfezione. 
La preparazione dell’autore non traspare solo dai temi trattati ma anche dall’uso delle parole giuste al momento giusto, garantendo una coerenza del narrato che fa propendere per un compito molto ben svolto.     
Questa ricchezza di contenuti è il tratto caratterizzante del testo, al tempo stesso pregio e difetto supremo.
Il protagonista, Pac, ha il vizietto di perdersi in lunghe elucubrazioni filosofiche, mai banali intendiamoci, ma al termine delle quali si fatica a riprendere il filo della narrazione che passa quasi in secondo piano. A mio avviso qualche taglio qua e là ci sarebbe potuto stare per venire incontro anche ai lettori meno cogitabondi e lasciando maggior spazio “all’azione”, ma tanté.
Ringrazio Casto per avermi  riportato alla memoria il mitico libro di Zacharia Sitchin, Guerre Atomiche al tempo degli Dei. Non che ci siano citazioni o riferimenti diretti, ma per associazione di idee mi è tornata la voglia di riprendere in mano i testi dello studioso.
Per concludere quindi, un testo che ha il pregio di svelare le sue verità un pezzetto alla volta, con tocchi azzeccati d’ironia, e lasciando che le domande nella mente del lettore si moltiplichino esponenzialmente per tenerlo avvinghiato sino alla conclusione. Certo la parte dedicata alle riflessioni di Pac è decisamente preponderante rispetto a quella dedicata alla storia vera e propria e questo ad alcuni, alla lunga, potrebbe non piacere anche perché il testo è bello corposo, in PDF si superano le 300 cartelle.
Ad ogni modo una lettura che merita di essere affrontata visto che le tematiche sono di strettissima attualità e vengono presentate sotto un’ottica del tutto particolare e stimolante.
Voto finale 7 pieno.

domenica 10 maggio 2015

Ebook: I Mille Nomi di Django Wexler

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Sinossi:
La sonnolenta quotidianità in cui il capitano maggiore Marcus d'Ivoire e il suo piccolo esercito sono risucchiati, rassegnati a finire i propri giorni in un remoto avamposto, è stravolta dallo scoppio di una ribellione ai confini del Regno di Vordan, che li costringerà alla dura prova della difesa di una fortezza nel deserto. Winter Ihernglass si è arruolata nell'esercito fingendosi un uomo, con il solo scopo di sfuggire al suo passato. Coraggio e determinazione non le mancano, e insieme alla sua umanità le faranno ottenere in breve una promozione a luogotenente. I destini di questi due soldati e dei loro uomini dipendono dal colonnello Janus bet Vhalnich, il prescelto dal re per riprendere in mano le redini di una guerra che sembra perduta e ristabilire l'ordine. Il suo genio militare sembra non conoscere limiti, sotto il suo comando si assiste a un rovesciamento delle sorti. Marcus e Winter credono nel loro superiore e sono pronti a seguirlo fino alla fine, ma la loro fedeltà sarà messa a dura prova quando cominceranno a sospettare che le ambizioni dell'enigmatico colonnello vadano ben al di là del campo di battaglia, avvicinandosi pericolosamente al sovrannaturale...


Recensione:

Ho atteso parecchio prima di leggere questo romanzo e vi posso anche confessare la futile ragione per questa titubanza… che credibilità si può dare a un autore con questo nome?! Diamine, Django Wexler!? Parrebbe una trovata pubblicitaria di pessimo gusto a giudicare dagli pseudonimi utilizzati da tanti autori nostrani per irretire l’impreparato lettore, se non che Django Wrexler sembrerebbe essere il nome vero e proprio dell’autore, anagrafe alla mano…
Tanto di cappello alla mamma, allora, anche perché il mister non ha certo bisogno di questi mezzucci per conquistarci: I Mille Nomi è un gran bel romanzo. Un military fantasy con molto military e il giusto pizzico di fantasy, per la precisione. 

L’ambientazione è particolare sia come collocazione spaziale che temporale. Si può dire senza timore di offendere l’autore che il suo lavoro ricalca le peripezie della Legione Straniera, diciamo agli albori del XIX secolo, ovviamente per poi arricchire il tutto con pennellate di stregoneria e riti magici. Non ci troviamo quindi calati nel solito medioevo alternativo, bensì immersi in deserti torridi dalle sabbie grigie e opprimenti, al cospetto di moschetti e cannoni e polvere pirica, innanzi a formazioni a quadrato e a orde di tuareg rivisti per l’occasione e trasformati in desoltiani al comando di una leggenda vivente chiamata Spettro d’Acciaio a causa della maschera che porta sul volto e dell’apparente imbattibilità e ubiquità.

Riuscitissima anche la trasposizione dei diversi culti e dei diversi nemici contro i quali si trovano a confrontarsi i nostri eroi. Nemici che ben rappresentano le guerre tribali e le diverse fazioni che imperversano per queste lande inospitali e le cui risorse non sono sufficienti a sostentare la gente del posto, figurarsi un intero esercito invasore.

La riconquista e la restituzione del trono al “legittimo” Principe (cugino dell’imperatore peraltro e odiato da tutto il popolo), è solo un pretesto per una cerca ben più importante e misteriosa: quella dei Mille Nomi, che danno il titolo al romanzo e che rimane avvolta dal suo alone di mistero sin alla fine lasciando parecchie domande senza risposta. Sì, perché a sorpresa, per quanto mi riguarda almeno, il romanzo non è affatto conclusivo. La storia ha un suo epilogo, ma la trama generale non viene affatto espletata in questo romanzo, lasciandoci con l’amaro in bocca, in attesa che Django sforni il sequel (appena uscito anche in italiano, ora che vedo, col titolo “Il Trono Ombra”).

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Personaggi ben definiti, sfaccettati e credibili (anche se la meritocrazia che pare esserci all’interno dell’esercito di Vordan ha dell’utopistico, concedetemelo) rendono il narrato particolarmente coinvolgente, spingendo persino il sottoscritto a fare il tifo per “i buoni”, cosa quantomai rara.

Intrallazzi e giochi di potere si stagliano sullo sfondo, ambientati nella lontana patria dei protagonisti, il fantomatico “Impero” al quale Django ci fa dare solo una sbirciatina immaginaria grazie alle imbeccate del colonnello e di un personaggio mite e all’apparenza secondario come la copista inviata al suo seguito.
Avremo modo di conoscere meglio questo Impero e i suoi protagonisti dai prossimi volumi di questa saga, perché non v’è dubbio che dovrò trovare il tempo per portarne a compimento la lettura. 
Consigliatissimo, una vera sorpresa!