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domenica 8 gennaio 2012

Il risveglio dalla grande illusione



Allora, cari aspiranti scrittori, è tempo di farci un bell'esamino di coscienza. Già, perchè ancora molti di voi saranno dibattuti, titubanti e forse maldisposti a mettere in libero download la propria amata opera. Quindi, per superare di slancio ogni tentennamento, è bene fermarsi a pensare in modo oggettivo e razionale alla soluzione che vi sto proponendo.
Quando si tratta di sogni, perchè diciamocelo, quello di vedere il proprio libro esposto in ogni dove a formare ziggurath piramidali mirabolanti, rientra sicuramente nei confini del regno di Morfeo, è difficile pensare in modo razionale. Almeno questa è la mia esperienza, ed essendo una persona con i piedi ultra zavorrati al suolo, ne deduco che così sarà per la maggior parte di noi... quindi, razionalizzando, cosa vi aspettate dalla tanto agognata pubblicazione?
 
Soldi?
Fama?
Notorietà?
Privilegi?
 
Avete sbagliato tutto, diamine, dovevate darvi alla politica!
A parte gli scherzi, qui vogliamo affrontare la questione "scrittore o pivello" con la massima serietà.
Cosa è lecito attendersi dalla pubblicazione con un editore medio/piccolo?

Nulla!

Questa è l'amara verità.


Ok, non è poi così vero, ammettiamolo, il fatto di essere stati scelti fra molti è una soddisfazione ambita e forse l’unica ottenibile, sempre che siate in cerca di riconoscimenti di questo genere.
Eppure anche su questo aspetto avrei parecchio da ridire…
Un contratto da un editore cos’è se non un futile attestato, al pari della carta straccia della mia laurea… le logiche del mercato fanno si che la scelta dell'editore esuli dall'oggettiva bontà dell'opera, in quanto mossa principalmente dai gusti, dalle tendenze e quant'altro passi per la testa dell'imprenditore in quel momento.
Imprenditore, non mecenate.
C’è una bella differenza! Non cerca il Bello, ma il profittevole!
I piccoli si adeguano alle big e le big si scopiazzano fra di loro. Ed è giusto che sia così, probabilmente, in un mondo globalizzato in cui pare proprio che tutti si rincorrano per far parte della massa omogenea di pecoroni...
Io non sono d'accordo ovviamente!
Se tutti vogliono leggere storie di vampiri innamorati è giusto che i reparti del fantasy vengano sostituiti in blocco da scaffali zeppi di copertine con belle fanciulle diafane, rose rosse e sangue su sfondo nero? Forse sì; ma siamo poi così sicuri che sia la domanda espressa dai lettori a dirigere questo passaggio, o piuttosto l'offerta monotematica a vincolare le loro scelte?! Cazzo, e qui, mi devo alterare, io voglio del sano fantasy scorretto, orde di barbari ululanti, mica licantropi dal fisico scolpito e glabri come imberbi pueri! E' inconcepibile che gli editori di qualsiasi calibro si allineino pedissequamente l'un l'altro non trovate?
Niente adolescenti brufolosi?
Nessuna voce fuori dal coro?!
Possibile che chi leggeva fino a ieri Martin, Jordan, Heitz ecc.. si sia rincoglionito di botto e sia ora fan sfegatato di Twilight e peggio ancora dei suo mille emuli?
Sono andato fuori dal seminato, di brutto, me ne rendo conto. Torniamo a noi che qui si fa notte.
Allora, avete risposto nel frattempo al mio quesito iniziale?
Cosa vi aspettate dalla vostra agognata pubblicazione?

Non ho il potere di leggere nelle menti purtroppo, altrimenti col fischio che sarei fronte monitor 9 ore al giorno per una paga miserevole a corrodermi gli occhi su fogli excel dalla dubbia utilità.
Posso dirvi la mia, e la semplicità di tale risposta è da sola capace di annichilire ogni resistenza a offrire il proprio testo in lettura gratuita.
L'unico motivo che mi ha spinto a pubblicare è condividere i miei scritti con il maggior numero di lettori possibile.
Quando ho fatto girare il mio manoscritto ai 2-3 amici che hanno accettato di sobbarcarsi l'onere di leggerlo, e questi mi hanno buttato li le loro impressioni sui vari personaggi, i loro dubbi e anche il loro parteggiare per l'uno piuttosto che per l'altro, ho provato una gioia indescrivibile.
Non sono qui a raccontar baggianate.
Chiunque di noi ci sia passato, sa perfettamente a cosa faccio riferimento: un conto è creare un mondo e popolarlo, viverlo nella propria mente al pari di qualsiasi pazzo visionario, tutt’altra cosa è condividerlo, rendendolo esplorabile a un pubblico.
O sono pazzo io, e non lo escluderei a priori, oppure deve essere quella sensazione di dare la vita a idee, personaggi e luoghi, che devono essere letti e scoperti per animarsi appieno, il vero obbiettivo di ogni scrittore!
Soldi? Fama?! Bassezze per veline e calciatori!
Credo che ammenicoli del genere possano tranquillamente essere lasciati ai mercenari della penna. A me interessa conquistare i lettori, ascoltare i loro pareri, correggere i miei errori e donare vita ai miei personaggi. Quando, nei testi di scrittura creativa leggevo che i personaggi devono avere la forza per percorrere la propria strada, anche a discapito della progettazione iniziale dell’autore, pensavo che chi avesse scritto il manuale dovesse essere sotto l’effetto di potentissimi sostanze psicotrope. Avrei desiderato ardentemente scoprire di quali per avere anch’io i medesimi benefici… tuttavia scrivendo ho scoperto che non erano vaccate quelle descritte nel manuale. Ho scoperto che effettivamente alcuni personaggi possedevano una volontà propria, e una forza innata capace di farli tornare alla ribalta, di prepotenza, persino una volta che la loro fine era stata già segnata. Un’esperienza illuminante.
Non divaghiamo…
Partendo da questi presupposti allora autopubblicare e mettere a disposizione l'ebook gratis è la via migliore, la più razionale, quella che garantisce di raggiungere la platea più vasta, a patto che si superi il pregiudizio sugli autori indipendenti. Pregiudizio tutto italico a giudicare dalla vicenda di John Locke e del suo ebook da 1 milione di copie vendute senza alcun editore.
Nel presentare il testo agli editori si cerca una conferma, una convalida della bontà della propria opera. Ma è razionale cercare una tale certificazione da chi riceve migliaia di testi al mese e può dedicare pochi istanti al singolo pezzo, oppure ha maggior peso il parere di una platea potenzialmente composta da tutti i lettori del web?!
Certo, ci vuole coraggio a esporsi senza lo scudo offerto dall'editore che fa da parafulmine, soprattutto per il tabù che circola nell'ambiente riguardo ai testi autopubblicati.
Preconcetti spesso corretti, per l’amor del cielo, la monnezza è parecchia in giro, ma anche nei testi sotto l’egida di editori affermati si possono trovare vere e proprie porcherie!
Da qui l’idea di far nascere questo sito/blog, nonostante io sia un perfetto asino informatico, e il mio odio per le tecnologie sia secondo solo a quello per qualsiasi lavoro esuli dalle proprie attitudini…

Elogio delle autopubblicazioni:

  • Oltre alle considerazioni sovra esposte ce ne sono altre che mi fanno propendere per consegnare lo scettro della vittoria ai print on demand e ve le illustro sinteticamente: possibilità di procurarsi la copertina più adatta alla propria opera. Trovo sgradevole che una casa editrice conceda, nella migliore delle ipotesi un ventaglio di 2-3 copertine, fra le quali scegliere. Altre volte si limita a imporne una in base a criteri imperativi da lei stabiliti. E l’autore che così tanto tempo ha dedicato allo scritto? Possibile che non abbia voce in capitolo? Non mi pare corretto. Colgo l’occasione per ringraziare gli artisti di Diramazioni che hanno realizzato la copertina di Forze Ancestrali. Bella, nulla da aggiungere.

  • Diritti d’autore. Tasto dolente per chi rincorre l’utopia del guadagno. Ad ogni modo, non c’è paragone fra quanto si possa ottenere da un print on demand rispetto a un qualsiasi editore a meno che voi non siate Stephen King, ma a quel punto ritengo non vi stareste baloccando fra queste pagine…

  • Possibilità di gestire i diritti legati all’opera come meglio si crede, compresa la facoltà di offrire l’ebook gratuitamente. Meglio di così non so proprio cosa possiate desiderare!

Dalla considerazione che il vero, e forse unico, limite delle autopubblicazioni, è il pregiudizio che non ci possa essere testo sfuggito alle case editrici valido, nasce questo luogo d’incontro.
Per abbattere questo falso convincimento ritengo che il modo migliore sia avere il coraggio, ora che è tecnicamente possibile, di offrire i propri manoscritti in ebook gratuito, nel convincimento che un lettore soddisfatto possa un domani desiderare di avere per le mani anche il libro cartaceo per la propria collezione!
Staremo a vedere i risultati allora, si accettano scommesse!