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domenica 25 ottobre 2015

"Lotta contro il Tempo" di Marco Alfaroli [Rating 6,5]

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Titolo: 
   Lotta contro il Tempo

Autore:
 Marco Alfaroli
 

Genere: Racconto Fantascientifico

Rating: 6,5

Prezzo: Euro 0,99









Sinossi:

Arriva un giorno in cui ti accorgi di essere giunto oltre la metà della tua vita teorica: e quel giorno, se non hai più legami col passato o col presente, decidi di iniziare un viaggio... Leonardo Cavon l'ha fatto. Nella sua epoca, pochi anni più avanti da oggi, ha finalmente perfezionato il sistema di ibernazione, si è addormentato nel sonno criogenico e attende il passare dei millenni per scoprire come sarà la Terra nel futuro. Vogliamo scoprirlo insieme a lui?



 Recensione:
Lotta contro il tempo è un racconto fantascientifico di una cinquantina di pagine.
L’autore, Marco Alfaroli, è anche illustratore e sul suo sito potete vedere alcuni dei suoi pregevoli lavori.
Torniamo però a questo racconto. 



A mio parere emergono due cose dalla lettura di quest’opera. Anzitutto che Alfaroli è un’ottima penna, capace di una prosa semplice e diretta, funzionale al testo e che va dritta al sodo. La seconda è che, penso, possa fare di meglio.
A parer mio, nella sua traccia di base, il racconto è carente di originalità.
L’impressione è che l’autore si sia limitato a “fare il compitino” senza sforzarsi di trarre qualcosa di più epico dalla sue indiscutibili capacità. 
Può essere solo una mia impressione, intendiamoci, ma la vicenda in questione, l’uomo che si iberna per essere catapultato nel lontano e ignoto futuro, è piuttosto abusata come tema, quindi mi sarei atteso degli sviluppi quanto meno più “sbalorditivi”.
Alcune idee originali ci sono, ma nel complesso neppure il finale ad effetto riesce a elevare il racconto a qualcosa che vada sopra le righe, ed è un peccato.
Ad ogni modo è un lavoro che grazie alla prosa dell’Alfaroli si legge rapidamente e senza intoppo alcuno, regalandoci del buon intrattenimento. 
Buono l’editing, ottima l’impaginazione, bella la copertina, quindi tutto in regola.
Data la prolificità dell’autore sarei curioso di leggere un suo romanzo, visto che i racconti fanno storia a sé, e non sempre è facile comprimere idee, elaborare personaggi di spessore e “costruire mondi” quando lo spazio a propria disposizione è quello imposto da un racconto breve.  
Insomma un autore da valutare in un contesto più ampio, ma da tenere senz’altro sott’occhio.
Voto 6,5.

domenica 18 ottobre 2015

"La Guerra del Vespro" di Nadia Anostini [Rating 8]

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Titolo: 
  La Guerra del Vespro

Autore:
 Nadia Anostini


Editore: Cavinato Editore

Genere: Fantasy

Rating: 8
Prezzo: Euro 5,99







Sinossi:

La Guerra del Vespro è una trilogia di genere epico-fantastico, ambientata in un universo popolato da Mortali, Immortali ed entità incorporee primordiali, i Numi. Le gesta di questi ultimi si intersecano nella realtà in maniera spesso segreta. Il loro fine è quello di condurre luniverso verso la totale separazione del bene dal male, in modo che entrambi possano godere della massima espressione senza piùinterferire l'uno con l'altro. Al tempo della storia, seppur legemonia sia ampia e prospera, i semi del male non sono ancora stati estirpati dal pensiero collettivo. La lotta che si verrà a creare fra le due forze non sarà tuttavia rappresentata da entità agenti per la luce o per l'ombra, ma dalle azioni più semplici che ogni individuo può fare proprie. La guerra, di fatto, scaturirà fra i due principali esponenti che da sempre hanno condotto i regni sotto la medesima luce. Il loro improvviso scontro porterà allo sfaldamento di ogni credo, in modo che nessuno possa più aggrapparsi alla fede per identificarsi, e sarà quindi costretto ad agire seguendo la propria coscienza. La realtà verrà così infranta, dimostrando la propria fallacità, cosicché possa rinascere dalla verità oggettiva. Il disegno finale del grande scontro prevede che le anime di ognuno imbocchino liberamente la via che conduce allorigine di sé: il bene o il male.


Recensione:
La sinossi del libro ci da una buona mano nel comprendere (in linea generale) la trama. Solo basandoci su questa, però, si potrebbe pensare che sia, semplicemente, la storia di una classica lotta tra bene e male, ma non è così. Il punto forte della trama di questo libro è l’atteggiamento e le motivazioni dei personaggi in confronto all’imminente evento mondiale che si sta per scatenare. Nessuna delle fazioni vuole la distruzione dell’altra, ne ha un motivo per entrare in conflitto. Entrambe le macro fazioni presenti nella storia cercano di evitare lo scontro diretto. Perché combattono, quindi? Perché è la loro natura.



Il mondo è presentato come tendente alla perfezione ed alla stabilità massima. Contiene in sé, sia persone dall’animo buono che oscuro e gli dei di questo mondo vogliono che ognuno viva nel contesto più appropriato alla propria natura. Il funzionamento del mondo è semplice, ma basato su un concetto quasi filosofico che è più facile da capire una volta immersi nel racconto. Tutto ha un motivo ed il destino è praticamente tangibile. L’intera trama poggia su pilastri noti, praticamente dei clichè del fantasy (predestinati, eletti, scontro tra bene e male), ma gestite in maniera interessante ed originale.
C’è il classico scontro? Si, ma non si sa chi sia il cattivo (e se c’è). Con il tempo ti viene dato qualche indizio, ma non la certezza. Ci sono i personaggi comuni ma che nascondono un potenziale/destino eccelso? Sì, ma c’è un motivo per cui sono così e per cui giocano il loro ruolo nella storia (quindi non sono “predestinati” perché fa figo o per pigrizia dell’autrice). Va aggiunto che questi personaggi vengono catapultati in un contesto particolare.
Normalmente gli eroi fantasy hanno ben chiaro quale sia il loro obiettivo e quali saranno le conseguenze delle loro azioni (Frodo, ad esempio, porta l’anello al monte Fato perché altrimenti Sauron, il signore oscuro, prevarrà). In questa storia la faccenda è più complicata.
Non essendo ben chiaro l’effettivo schieramento delle parti e non essendoci un “cattivo” che trama piani malvagi, l’effettiva influenza delle scelte dei protagonisti non è chiara, come non è prevedibile il percorso che essi faranno. 
Parlando sempre del mondo, va specificato che, il tutto, è ambientato in un medio evo fantasy, ispirato ai classici del genere, ma impregnato di un suo carattere. Qui esistono solo tre razze principali: i mortali, gli immortali e gli spiriti ( o numi). I mortali sono i classici umani; gli immortali sono riconducibili agli elfi (immortali, saggi, abili e dalle capacità percettive portentose) ma, sia negli atteggiamenti che nel loro status, sembrano ricordare molto creature angeliche (sono discendenti delle entità superiori di questo mondo, hanno contatti con loro e gestiscono la terra come emanazioni di queste divinità).
Una cosa che ho trovato interessante nella gestione degli immortali all’interno della storia e la loro “umanità”. Ti vengo presentati come creature sagge, benevole, quasi paterne nei confronti degli umani, ma i loro retroscena storici ti permettono di vederli con occhi diversi. Gli immortali sono fallaci quanto gli umani stessi, hanno avuto solo molto più tempo per comprendersi e migliorarsi.
Se dovessi descrivere con una parola l’elemento chiave del mondo di questo libro, questa sarebbe “magnificenza”. Ogni cosa è descritta alla perfezione con termini ricercati e che rievocano l’immagine di un mondo spettacolare. L’atmosfera è pregna di epicità e di fiabesco. La mancanza di una vera controparte oscura rende difficile ricordarsi che il mondo intero sta andando incontro ad una guerra. La terra in cui viaggiano i protagonisti sembra un eden che lentamente, in maniera subdola, si corrompe facendo affacciare la crudeltà e la tragedia solo di tanto in tanto, quel che basta per spezzare l’idillio a cui ci si è abituati.
La struttura della storia mostra una coerenza interna stabile. Potremmo non capire le motivazioni di alcuni personaggi, ma i comportamenti di questi rimarranno coerenti e li caratterizzeranno. Le regole stesse che reggono questo mondo fantastico fanno da impalcatura della storia e si rendono presenti nel bene e nel male, dando giustificazione ad alcune scelte o ad alcuni eventi.
La caratterizzazione dei personaggi è tipica da epopea epica, dove i valori, gli ideali ed il coraggio motivano spesso l’agire dei personaggi. È d’obbligo un chiarimento: nessuno di loro è perfetto, ma tendono ad essere moralmente più “elevati” della media. Questa caratteristica è ancor più valida negli immortali. Questo modo di improntare i personaggi può non piacere (questa è l’epoca degli anti eroi), ma non può essere considerato in nessun modo un difetto. Il libro è un “fantasy epico” ed è chiaramente indicato come tale. Se non ti piacciono gli eroi, cerca altri generi.
Parlando del ritmo della narrazione, devo dire che è piuttosto fluida. C’è una mole importante di descrizione scenica, ma è generalmente ben calibrata. Devo appuntare, però, che c’è un eccesso di situazioni in cui i personaggi rimangono “ a bocca aperta”. A prescindere dalla situazione che stanno vivendo, fin troppo spesso i protagonisti si ritrovano davanti scene dalla bellezza “indescrivibile” che li distraggono e li costringono a rimirare il paesaggio/evento (anche più volte di seguito nella stessa scena), risultando ripetitive (soprattutto se sei curioso di sapere come va avanti la storia di un determinato personaggio).
Della storia e della sua originalità ho già parlato (e non mi ripeterò), ma non della sua capacità di attrarre l’attenzione. Sappiate che la trama non coinvolge subito. Potete rimanere affascinati/e dalle descrizioni, incuriositi/e dalla sinossi, ma prima che gli eventi interessanti si mettano in moto ci vuole un po’ di tempo (ma una volta partiti fanno effetto valanga).
Gli spunti di interessa, i cambiamenti e gli eventi di trama importanti incrementano esponenzialmente con l’andare delle pagine facendoti passare da una semplice curiosità ad un vero e proprio interesse per l’intreccio. Bisogna solo saper aspettare.
Parlando del livello più tecnico, non c’è nulla da eccepire. Stiamo parlando di un ebook sotto etichetta editoriale che ha subito il suo bel lavoro di editing e correzione professionale. Se mai ci fossero stati errori nella bozza originale, non se ne presentano (se non per qualche veniale e raro errore di “stampa”) in quella commercializzata.
Unica nota dolente (a mio avviso) è la scelta con cui sono state impostate le traduzioni di alcune frasi. Nella storia sono frequenti frasi nella lingua degli immortali.
Non ho idea se sia l’elfico originale (quello creato da Tolkien) od un linguaggio creato dall’autrice, ma alcuni discorsi (fortunatamente non quelli più lunghi o più importanti ai fini della trama) vengono scritti in questa lingua. Ogni volta che questo accade, di fianco alla frase è presente un link alla traduzione (presente a fine capitolo). L’andare alla traduzione per poi tornare indietro spezza (a mio avviso) l’atmosfera e può risultare scomodo con alcuni lettori di ebook. Avrei preferito una nota a piè pagina, ma è un mio gusto personale.
Ultimo punto in esame: relazione qualità/prezzo.
L’ebook è acquistabile al prezzo di 5,99 euro. Personalmente il limite che mi pongo per l’acquisto di un ebook (solo dell’ebook, non della versione cartacea) è di 5 euro e tendo a guardar strano quelli che la superano poiché (di solito) costi superiori a quella soglia sono ingiustificati (a mio avviso).
Qui c’è da fare un discorso un po’ particolare per cercare di essere il più possibile oggettivi. La differenza tra la (mia) soglia limite ed il prezzo non è così grande (giusto un euro). Si sta, però, parlando di un libro di 430 pagine piene (quindi senza veri tempi morti o riempimenti inutili) che ha subito un processo di controllo da parte di una casa editrice professionista (editing, controllo dei testi, formattazione, ecc…) e quindi dalle qualità strutturali superiori ai classici ebook di autori emergenti (o facenti parte del circuito di distribuzione ebook).
Quindi? Comprare o non comprare?
Io l’ho apprezzato tantissimo, quindi, sì, compratelo se siete amanti del genere. Nel frattempo io attendo e spero in una versione cartacea. 
Voto: 8

domenica 11 ottobre 2015

Il Canto di Kali di Dan Simmons

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Sinossi:

A Robert Luczak, poeta e scrittore americano di origine polacca, viene offerta l'opportunità di recarsi a Calcutta per intervistare M. Das, l'ultimo grande poeta di lingua bengali, allievo di Tagore e che da alcuni anni non da notizie di sé e non pubblica.
La ricerca del grande poeta indiano si trasforma ben presto in tragedia.

Recensione:
Il canto di Kali, già il titolo a mio parere è molto evocativo.
Kali, divinità femminile hindu, manifestazione terribile, aggressiva e non certo materna, descritta dalle sacre scritture come battagliera e feroce, nel titolo di Dan Simmons è l’oggetto di un canto, lasciando intravvedere, forse, i suoi aspetti meno ferini.


Ciò che maggiormente mi affascina del pantheon induista è proprio la capacità di ognuna di queste divinità di inglobare in sé stessa bene e male, creazione e distruzione alla faccia della coerenza e razionalità prettamente occidentali e che, a mio avviso, mal si sposa in ogni caso con la spiritualità.
Solo leggendo il romanzo scoprirete a quale aspetto della Dea, Simmons si riferiva. Il mio consiglio è quello di non lasciarvi sfuggire la sua opera.
Prima di iniziare riporto questo fatto drammatico di cronaca avvenuto proprio nei giorni in cui mi trovavo immerso nella lettura del romanzo, giusto per farvi capire quanto il narrato di Simmons sia d’attualità e quanto nella cultura indiana vengano presi seriamente certi riti.

Chi segue il blog, o ha letto qualcuno dei miei romanzi, avrà certamente capito quanto le religioni e le diverse forme di spiritualità mi affascinino, quindi Simmons, con questa sua opera ha avuto gioco facile nel conquistarmi.
La Calcutta da lui descritta è a dir poco affascinante nella sua oscura complessità.
L’idea stessa che esistano luoghi “toccati dal male”, capaci di influenzare i comportamenti delle persone che ci vivono e di esserne influenzati a propria volta, è interessante.
E’ Calcutta con la sua povertà, la sua sporcizia, il suo inquinamento e sovraffollamento a divenire culla ideale per la Dea dalle mille braccia e per i suoi culti scriteriati, o è la presenza stessa del Kalighat, il tempio dove questi riti vengono tuttora praticati a corrompere con la sua sola presenza l’intera città, a piegarla e a ridurla in questa schiavitù oscena?
L’autore è abile ad imbastire una storia attorno al fulcro costituito dalla città stessa, che si erge a protagonista indiscussa e oscura, ammaliatrice e pericolosa come una pantera occultatasi in una stanza buia, pronta a ghermire in qualunque istante.
La sua prosa elegante ricrea l’ambientazione in modo encomiabile, offrendoci ore di puro intrattenimento, con colpi di scena alternati a racconti evocativi ed epici.
Di Simmons, anni orsono, avevo letto il ciclo di Ilium/Olympos, e lo avevo trovato eccellente, soprattutto per originalità e varietà delle tematiche presentate, uno sci fi particolare che mi aveva colpito quasi quanto il Dune di Herbert. Beh, questo Canto di Kalì, è molto diverso, non sembra neppure opera dello stesso autore, ma non per questo mi ha colpito meno, anzi la varietà di stile e di tematiche non fa altro che farmi apprezzare ancor più la poliedricità di questo autore.   
Horror, mistero e avventura si miscelano in questo romanzo dai toni oscuri e drammatici che non dovrebbe mancare nella libreria di nessun appassionato del genere.

domenica 4 ottobre 2015

"Il Progetto Alfa Centuari" di Marco Santini [Rating 7]

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Titolo: 
 Il Progetto Alfa Centauri

Autore:
 Marco Santini
  

Genere: Fantascienza

Rating: 7

Prezzo: Download gratuito







Sinossi:

Sinossi:
XXIII secolo. Gli umani abitano la Terra e la Luna, ultime roccaforti del passato potere. Marte e la Rete sono popolate dalle intelligenze artificiali e dalle anime, queste ultime ottenute digitalizzando il cervello dopo la morte. La realtà virtuale consente alle due razze di comunicare. Con la digitalizzazione, gli umani hanno allontanato la morte reale a un futuro indeterminato, ma non si sentono felici: provano verso gli esseri virtuali, ammirazione, invidia e senso di inferiorità. Le creature digitali invece non sopportano di essere relegate in mondi troppo piccoli per le loro sconfinate ambizioni. Durante l'esperienza marziana, hanno sviluppato le competenze per gli ambienti extraterrestri, soprattutto hanno acquisito la sicurezza indispensabile per la colonizzazione di altri sistemi solari. Gli umani finanziano il progetto Alfa Centauri, in cambio della rinuncia degli esseri digitali ad espandersi sulla terra. Prima della partenza, la Sicurezza terrestre intercetta un messaggio sospetto proveniente dall'Agenzia Spaziale. Terrorismo? Gli indizi conducono agli Eletti, una setta entrata in Rete cinquant'anni prima con un suicidio collettivo


Recensione:
Oggi vi presento un romanzo di fantascienza, offerto in download gratuito.
E’ un romanzo breve, poco meno di 150 pagine, ma denso di contenuti.
La prima cosa che mi sento di segnalare a conclusione di questa lettura è la preparazione dell’autore e la coerenza di quanto esposto.
Non sono un grande esperto di sci-fi, però ritengo che una delle componenti fondamentali per un buon romanzo di questo genere sia la credibilità delle tecnologie futuristiche descritte e degli sviluppi delle dinamiche sociali nel nuovo ambiente ricreato. In questi ambiti il lavoro del Santini è encomiabile.
La storia prende e le 150 pagine scorrono veloci colmando il lettore di aspettative in gran parte poi ripagate.
L’autore ha impostato il testo in modo particolare, alternando alla trama principale spezzoni che possono essere definiti come flashback dello sviluppo avvenuto dai giorni nostri sino al tempo in cui avvengono i fatti narrati.
Questa struttura, molto funzionale, potrebbe non piacere a tutti. Io l’ho trovata interessante, soprattutto perché queste sezioni descrittive sono molto ben fatte, e presentano analisi del tutto credibili di quelli che potrebbero essere gli sviluppi dell’umanità ed i problemi connessi.
Ho trovato molto interessante anche la suddivisione delle “razze”: umani, anime e intelligenze artificiali e la loro non facile interazione e convivenza.
Alle anime ad esempio, ottenute digitalizzando il cervello dei defunti, sono collegati problemi etici e morali.
Può essere il singolo individuo a decidere quando mutare in anima, suicidandosi, o deve essere lo Stato a regolamentare il tutto? Solo a morte avvenuta o anche in caso di gravi patologie/coma ecc…
Insomma, Santini ci offre parecchie analisi interessanti sulle possibili conseguenze sociologiche di progressi tanto repentini e strabilianti rispetto al lento sviluppo che ha caratterizzato l’umanità sino ad oggi.
Stesso discorso per quanto riguarda le intelligenze artificiali e i rischi che l’umanità corre nello svilupparle, ben sapendo che non potrà competere con loro quando queste prenderanno giocoforza coscienza di se.
Ad ogni modo la ricostruzione del mondo immaginato dall’autore è solo il contorno alla trama principale che rimane un buon testo d’evasione.
La caratterizzazione dei personaggi è a mio parere un poco troppo superficiale, ma si tratta pur sempre di una romanzo breve, nel quale l’azione (nelle parti non descrittive) doveva aver la predominanza e in questo Santini riesce appieno, costringendoci a non staccare gli occhi dal testo sino all’epilogo.
La prosa dell’autore è fluida e scorrevole, priva di problemi e il linguaggio adatto alla tipologia di testo.
Il confezionamento è anche a regola d’arte, e considerando che è pure gratis, mi sento di consigliare a tutti di dare una chance a questo romanzo.
Ah, voto finale, 7 pieno.