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domenica 31 ottobre 2021

Recensione: Fantasmi a Portogreco di Andrea Andorivìr [Rating 7] - recensione a cura di PegFly

 



Opera: Fantasmi a Portogreco

Autore: Andrea Andorivir

Editore: Nulla Die (6 giugno 2020)

Genere: fantastico

Target: Young/adult

Sinossi:

Una strana processione di luci appare in mare aperto e finisce nella Grotta dei Morti, dove è sepolta la “madre più antica del mondo”. Tre ragazzi partono all’avventura: un’aspirante archeologa, un inventore pasticcione e un ristoratore innamorato della propria terra e dell’archeologa. 

Riusciranno a dimostrare che i fantasmi esistono?


Recensione:

Una partenza alla ricerca di una nuova avventura... Quale? La ricerca e la caccia degli spettri. 

Mi ha colpito molto lo stile dell’autore, la scrittura scorrevole, nella quale usa termini che possono incrementare la conoscenza di chi legge. La suspense c’è tutta e inserita al punto giusto. Gli eventi, poi, ricchi di fascino soprattutto nelle descrizioni degli ambienti, sorprendono e ammaliano. 

Praticamente, il lettore non si stanca mai nel continuum della lettura, breve ma intensa. 

I personaggi principali come Cico, Nico e Ludovica sono descritti egregiamente e a tutto tondo. Personaggi che ti restano nel cuore “come nonno Gino” che conosce tutto del mare, le insidie che si nascondono nei suoi splendidi colori. Protagonisti che con le loro emozioni e con i loro timori ti portano a sognare e a viaggiare con la fantasia. Buono il media res, nel quale il lettore affonda immediatamente in quella che è la narrazione di viaggio. 

E alla fine, c’è la domanda che il lettore si pone: Riusciranno i nostri eroi a scoprire l’esistenza dei fantasmi? Beh, basta leggerlo

Voto: sette, meritato. 

Peg Fly


Alla fine del romanzo, l’autore ci spiega com’è nata l’idea del romanzo e mi piace riportarla anche qui:

Come è nato questo libro

La maggior parte dei luoghi che hanno ispirato il romanzo si trova nell’Alto Salento.

La Città Sommersa ha origine da una passeggiata fra le rovine di Egnazia; ci sono delle tombe divelte dal mare.

La Masseria e le Dune sono rielaborazioni della costa a sud di Torre Canne, dove esiste un ponte in legno che si inoltra in un parco dunale; da una staccionata, si può aspettare il tramonto e vedere la spiaggia dall’alto.

Il Sentiero del Cinghiale, il Canneto e la Capanna sul Mare derivano dalla Riserva Naturale di Torre Guaceto.

La costa frastagliata, i promontori e le rocce affioranti hanno come origine il tratto di mare attorno a Torre.

Santa Sabina.

Il paese dei nostri eroi appare arroccato su una scogliera, come spesso capita ai borghi del Gargano, dove ci sono diverse bellissime grotte. Una di queste ha un foro sommitale, dove è cresciuto un pino marittimo. 

Nonno Gino ha una canottiera bianca a spalline strette, a costine, come tanti nonni degli anni ‘90 del secolo scorso.

La madre più antica del mondo si trova in un museo a Ostuni, dove giace con la sua corona di conchiglie rosse. Nei pressi, è possibile visitare anche la grotta dove è stata ritrovata.

La donna migrante che partorisce in mare è ispirata a drammatiche storie di cronaca, una su tutte il naufragio di migranti di Lampedusa del 3 ottobre 2013, in cui persero la vita più di trecento persone, tra cui una mamma di venti anni e suo figlio, nato mentre lei annegava; sono stati ritrovati insieme, legati dal cordone ombelicale nella stiva di un barcone rovesciato.

Come le persone, i libri nascono neonati e crescono e si precisano di revisione in revisione. Questo libro è scaturito da un sogno notturno e si è coagulato attorno a un concetto primordiale, l’eternità della maternità.

Andrea Andorivìr


mercoledì 27 ottobre 2021

Recensione: Artificial kid di Bruce Sterling

 


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  Descrizione:

Il pianeta Reverie è frutto di un esperimento finito male: invece di una società senza diseguaglianze né odio, il panorama offre solo decadenza e rigide separazioni di casta. 

I ricchi e i potenti non abitano sulla superficie, ma in lussuose case orbitanti dove si dedicano al loro passatempo preferito: guardare in Tv i video di sesso e violenza estremi girati, migliaia di chilometri più in basso, dalle classi umili. 

L'eroe mediatico del pianeta Reverie si chiama The Artificial Kid ed è il campione di lotta ufficiale. E quando un pericoloso nemico scopre un segreto sul suo fosco passato, il lottatore deve affrontare il suo combattimento più duro, e trovarsi responsabile del destino di un intero pianeta.


Recensione: 

Un romanzo difficile da recensire. Difficile anzitutto perché non sono riuscito neppure a capire se mi sia piaciuto, o meno, né perché… quindi, o sono impazzito io, oppure c’è qualcosa di anomalo nella creazione di Bruce Sterling. Dato il lignaggio dell’autore, sono certo che verrò rampognato ben benino per questa mini recensione, ma forse riuscirò a togliermi alcuni dei dubbi che mi ha lasciato questo testo.

Artificial Kid, romanzo di fantascienza pubblicato per la prima volta nel 1980, è risultato a mio avviso un mix di idee brillanti e scivoloni narrativi capaci di mandarmi in corto circuito. Non saprei neppure dire il target di riferimento, perché a guardare la trama risulta piuttosto banale, con alcune forzature talmente grossolane da non poter essere sottaciute. A tratti invece l’autore, per bocca dei suoi personaggi, si lancia in disquisizioni affascinanti, ricche di spunti di riflessione e capaci di dare al testo tutt’altra profondità. Insomma, un bel rompicapo. 

L’ambientazione di tipo fantascientifico/distopico/cyberpunk sarebbe originale e ben congeniata, ma a mio avviso sfruttata poco e malamente, e lasciata colpevolmente sfumare in toni decisamente troppo soft, almeno per lunghi tratti del romanzo. 

La descrizione dei paesaggi della "zona trasformativa della Massa" è a dir poco di difficile immaginazione, sintomo che l’autore non sia riuscito appieno a dar corpo a quella che doveva essere l’idea cardine del suo lavoro. Intendiamoci, il romanzo si lascia leggere, offre anche colpi di scena e riflessioni sfiziose, ma rimane addosso un senso di occasione persa, per offrire qualcosa di veramente memorabile. Peccato. Parere del tutto personale, per cui sarò ben lieto di avere i vostri riscontri.


Andrea Zanotti  


domenica 17 ottobre 2021

Recensione: Baby-Lon.616 di Andrea Sadà [Rating 8] - recensione a cura di Andrea Zanotti


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Titolo: Baby-Lon.616 

Autore: Andrea Sadà

Editore: ‎ ‎ bookabook

Genere: fantascienza, distopia

Prezzo: 6,99 ebook, cartaceo 14,25

Rating: 8

Sinossi:

In un futuro prossimo, su una Terra sempre più in agonia, un’oscura malattia avanza inesorabile, nell’indifferenza generale. Anche Eli, impegnata tra il lavoro e una relazione complicata, è incurante delle sorti del mondo: ha lottato tanto per la sua quotidiana normalità ed è decisa a preservarla a tutti i costi. 

Ma incubi, enigmi linguistici e inquietanti coincidenze sembrano suggerirle altro: c’è qualcosa in lei che va oltre le sue umane barriere razionali. 

Aiutata dalle persone più care, Eli inizia quindi a scavare nella propria infanzia e a compiere delle scelte, perché solo così potrà conoscere il suo destino, solo così la sua ricerca nel passato potrà forse salvare il futuro di tutti.

Recensione:

Oggi parliamo di un romanzo distopico che inserisce l’elemento pandemico come motore della trama. L’autrice, che scrive sotto lo pseudonimo di Andrea Sadà, conferma di aver scritto il romanzo in tempi non sospetti, ben prima dell’avvento dell’era covid. Non abbiamo alcun problema a crederle, visto oltretutto che il problema delle potenziali pandemie era ben noto da tempo e fonte di spunto per numerosi altri autori. 

Come detto, ci troviamo alle prese con un mondo nel quale dilaga il virus denominato Baby-Lon.616, un patogeno capace di spiazzare medici, ricercatori, Big Pharma e quant’altro. Avremo modo di scoprirne il motivo nel corso della narrazione. 

Che dire, anche se all’apparenza il tema, al quale si affianca quello dell’immancabile lotta fra bene e male, rappresentate dalle fazioni delle colombe nere e delle colombe bianche, non sembra dei più originali, devo affermare che il romanzo è molto ben riuscito e che l’autrice mi abbia convinto appieno. 

Grazie a una prosa agile e lineare, con un tratteggio elegante ed efficace dei personaggi (cosa non darei per avere un’amica come Magda), e una trama solo all’apparenza scontata, Andrea Sadà è stata capace d’intrattenermi dall’inizio alla fine del racconto, disseminando lungo il sentiero chicche e perle preziose, che ogni amante del misticismo nelle sue diverse accezioni non potrà che apprezzare. 

Dialoghi sempre azzeccati e naturali contribuiscono a donare slancio e ritmo ad una vicenda che si legge tutta d’un fiato, arrivando al gran finale del tutto coraggioso, anticonvenzionale e quindi ancor più appagante, anche se non dubito non adatto a tutti. 

Voto 8 pieno e un complimento a un’autrice da tenere monitorata con grande attenzione. Consigliato!   

Andrea Zanotti

mercoledì 13 ottobre 2021

Disfida nr. 147: Ombre nella pietra di Alex Coman VS Suzanne Collins

 



Titolo opera: Ombre nella pietra

Autore: Alex Coman

Editore: Delos Digital

Formato: Ebook

Genere: Distopia

Prezzo: 1.99 € 

Sinossi: 
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Monte Alto è circondato dall'oceano, l'aria è fredda e corrosiva, la gente per poter sopravvivere è  costretta a vivere nelle caverne agognando la vita nella Bolla, dove la natura prospera e l'aria è incontaminata.                                                               
Lo sanno bene Mina e Robi che, per poter entrare nella Bolla, sono costretti a indossare l'ombra, rinunciando alla loro libertà e portando a termine gli incarichi assegnati dal collare. Le ombre non sono autorizzate a parlare con i cittadini, non sono autorizzate a fare nulla se non espressamente richiesto.                                                                Solo così possono respirare l'aria tossica fuori dalla Bolla per un massimo di 150 ore.

Note/commenti/finalità dell'Autore: 
È un romanzo breve con l'intento di dare la colpa al sistema, ma con la consapevolezza che il sistema è comunque creato dall'uomo.
 Non ho fatto altro che prendere la realtà e renderla estrema negli aspetti più sensibili. Il lavoro non è più lavoro, ma è "barattare la propria libertà in cambio di aria". 
Poi detta così sembra quasi un trattato di filosofia, quando invece è una storia che cerca di suscitare alcune precise emozioni nel lettore. 
Spero solo di essere stato abbastanza cattivo da piacere :) 

BIG da sfidare: 




Hunger Games di Suzanne Collins. 

Non per somiglianza al mio libro, quanto per ambizione.

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Andrea Zanotti

sabato 9 ottobre 2021

Recensione: Italian S&S: La via italiana all'heroic fantasy di Francesco La Manno [Rating 9] - recensione a cura di Giuliano

 


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Titolo: Itaian Sword and Sorcery, La via italiana all’Eroic Fantasy

Autore: Francesco La Manno (con i saggi di Adriano Monti Buzzetti, Gianfranco de Torris, Mario Polia, Paolo Paron)

Editore: Italian Sword&Sorcery Books

Genere: Saggistica

Prezzo: 3,89 ebook,

Rating:

Sinossi:

Italian Sword&Sorcery. La via italiana all’heroic fantasy è un saggio di Francesco La Manno, curato da Annarita Guarnieri, che ha l’obiettivo di delineare i confini dello sword and sorcery, particolare sottogenere del fantasy nato quasi un secolo or sono dalla penna di Robert E. Howard che ancora oggi continua ad appassionare i lettori di tutto il mondo.

Lo studio muove dall’analisi degli elementi costitutivi dello sword and sorcery, dalla disamina dei principali personaggi di heroic fantasy del Maestro di Cross Plains (Conan il Cimmero, Kull di Valusia, Solomon Kane, Bran Mak Morn e James Allison), da una ricognizione nei cicli dell’immaginario nero di Clark Ashton Smith (Hyperborea, Poseidonis, Averoigne e Zothique) e di Thongor di Lemuria di Lin Carter, dalla critica mordace al fenomeno commerciale del grimdark fantasy lanciato da George R.R. Martin e da Joe Abercrombie, per concludere con la presentazione della nuova fantasia eroica mediterranea e dei suoi alfieri. Il volume contiene anche i saggi di Adriano Monti Buzzetti, Gianfranco de Turris, Mario Polia e Paolo Paron.


Recensione:

Questo libro è come un quadro d'arte. Per esempio al Museo di storia dell'Arte di Vienna c'è una inconfondibile Madonna col rosario che stando alla guida, era la rappresentazione degli equilibri temporali e spirituali dei secoli della corona. 

Per fortuna solo sulle tele dobbiamo fare la meta analisi degli sguardi, delle posture, dei colori, degli oggetti iconici per distinguere i santi, dai preti e loro dai mendicanti; nei libri questo lavoro di analisi astratta viene riportato nelle pagine stesse dei libri dagli autori, dispiegato nelle descrizioni degli eventi e dei personaggi... tutto più fruibile non trovate?

In questo libro il lettore sfoglia glorie e promesse del Fantasy, puntando ad approfondire il Sword&Sorcery contemporaneo. 

L'autore travasa nelle pagina la storia degli scrittori storici e precursori del macro-insieme trattato, i quali hanno prodotto universi completamente diversi gli uni dagli atri attraverso i titoli pubblicati durante le loro carriere. E' labile il concetto di eroe, la magia può permeare il vissuto dei personaggi oppure essere residuale, leggenda, finzione e ricerca storica sono tutti ingredienti poliedrici che hanno portato a risultati del tutto differenti.

Lo stile è quello del manuale accademico, di quelli scritti bene, infatti si presenta al lettore come un saggio. Detto questo, se i nuovi eroi cinematografici oramai monocolore vi portano alla noia, è ora di acquistare questo libro. 

Primo, perché il libro è una cartina geografica di scrittori con il loro corredo di volumi da approfondire; secondo è un enorme glossario dal quale attingere i concetti per saper parlare delle opere in relazione ai sotto-generi; terzo ha testimonianze antropologiche pazzesche.

martedì 5 ottobre 2021

Recensione: Giù nel cyberspazio di William Gibson

 


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Sinossi:

Un nuovo eroe domina l'incredibile mondo virtuale dei computer: è il cow boy della consolle, capace di sfidare le più agguerrite multinazionali legate alla mafia. Un nuovo romanzo-manifesto del movimento Cyberpunk.


Recensione:

Oggi vi parlo del secondo volume della blasonata Trilogia dello Sprawl di William Gibson, intitolato "Giù nel Cyberspazio". 

Essendo passato qualche annetto dalla lettura del primo volume, Neuromate, sono andato a rileggermi la recensione che ne avevo fatto allora. Beh, Gibson si conferma un peso massimo anche in questo seguito. 

Il romanzo presenta le medesime doti del predecessore e non posso che consigliarvelo di cuore. In questo capitolo non abbiamo un protagonista assoluto, ma un gruppo più variegato, ma il succo non cambia. 

L’autore è abilissimo nel creare un mondo affascinante, cupo e cinico al punto giusto. Le incursioni nella matrice poi regalano emozioni caleidoscopiche, sprazzi di scenografie imaginifiche di prim’ordine, capaci di farci viaggiare a massima velocità. 

Emozionante e coinvolgente dalla prima all’ultima pagina, con dialoghi sempre godibili e personaggi bizzarri al punto giusto, non vi lascerà di certo indifferenti e vi porterà a scoprire il mondo cyberpunk in tutto il suo fascino. 

Per il resto vi rimando alla recensione di Neuromante, perché realmente i pregi lì enumerati tornano con grande puntualità anche in questa seconda opera.

Ripetersi non è mai facile, ma Gibson ci riesce alla perfezione. Tanto di cappello alla sua abilità e creatività. Un romanzo che travalica il genere cyberpunk offrendo ampi spunti di riflessione e ponendosi a pieno titolo nel filone più nobile della fantascienza speculativa di punta.

Consigliatissimo, anche nel pregevole formato trilogia completa propostoci da Mondadori:




La Trilogia dello Sprawl 

Neuromante

Giù nel cyberspazio

Monna Lisa Cyberpunk

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Andrea Zanotti


domenica 3 ottobre 2021

Recensione: Noan, il Re dei banditi di Antonio La Vecchia [Rating 7] - recensione a cura di PegFly

 


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Opera: Noan, il re dei banditi 

AutoreAntonio La Vecchia 

Genere: fantasy

Target: Young/adult

Editore: ‎Pubblicazione indipendente

Rating: 7

Prezzo: cartaceo E 14,25 - ebook 1,99

Sinossi:

Un tempo lontano e in un mondo magico, Noan, un giovane cacciatore di ritorno nella propria casa, ritrova i corpi senza vita della sua famiglia sepolti sotto le macerie dell’abitazione. Mosso dalla sete di vendetta, diviene protagonista, suo malgrado, di uno scontro epico tra due grandi Regni: Terra Ardente e Fiume.

Vendicati i propri cari, vittime dei soprusi di Lord Arcrom, l’uomo più potente di Rione, suo villaggio natale, il giovane terriero è costretto a darsi alla macchia per sfuggire la legge del suo stesso Regno.

Da Bosco Oscuro ad Alte Cime, da Palazzo di Ghiaccio di Fiume a Real Capitale in Terra Ardente, muovendosi in luoghi popolati da streghe, draghi e orchi; tra alleanze di comodo, intrecci politici ed amori traditi, Noan da una parte, Re Otil di Fiume dall’altra, metteranno in gioco le loro stesse vite per raggiungere l’ ‘egoistico’ scopo di far prevalere una Corona sull’altra.


Recensione:

Noan il re dei banditi, è un romanzo che non è quello che può sembrare... 

Il lettore si domanda subito, del perché il personaggio diventa un bandito? Subito spiegato: perché vuole riportare la giustizia nella sua terra.  (Robin Hood, ci sta tutto)

Questo libro, per un amante del Fantasy, esprime tutta l’originalità del genere fantastico.

Lo stile lo rende sobrio e piacevole alla lettura. La storia prende spunto da una realtà classica, che si rivela un nostos di un uomo, (L’Ulisse dell’Odissea, per intenderci). Le situazioni, infatti, sembrano essere pilotate da un fato meschino, a volte crudele, che condurrà il personaggio a vivere in prima persona avventure fuori dal comune. Circostanze che lasciano il segno in un mondo fatto di creature fantastiche oltre ogni immaginazione umana. 

Tuttavia, in questo libro c’è molto di più di una semplice storia fantasy: valori quali l’amicizia, senso dell’onore e amore sopra ogni cosa. 

In più passaggi, al lettore sembra davvero di vivere all’interno di un mondo tra il reale e il magico, tantoché, le creature fantastiche ci appaiano del tutto normali.

Ma chi è Noan? Un semplice contadino che, ritornando da una battuta di caccia, si trova davanti agli occhi una tragedia inaspettata: il villaggio dove viveva la sua famiglia è stato messo a ferro e fuoco.

In quel momento, Noan sente una forza incontenibile crescere dentro di lui, tanto da condurlo all’interno di un conflitto senza fine tra due dei più potenti sovrani: Re Otil e re Frido.

In questa narrazione, direi quasi Shakespeariana, la storia va avanti tramite la ‘menzogna’.

Il romanzo fantasy colpisce e attrae sia per lo stile amichevole e le magnifiche descrizioni delle ambientazioni dei Tre regni, Cra­nos a La­go Ros­so, Bo­sco dei Dra­gni, Bo­sco Oscu­ro, Ter­ra Ar­den­te etc., che non ne rallentano la lettura, anzi, il lettore ne rimane affascinato, tanto da starsene seduto a gustare un cioccolatino. E come ben sapete, un cioccolatino tira l’altro... 

Ora passiamo ai punti di vista e alle caratteristiche psicofisiche dei personaggi:

Acrom, uomo ricco e potente del suo rione, viene descritto dall’autore in modo encomiabile. Uomo crudele, saccheggiatore come suo padre, il suo animo è infido e nero come la pece.

‘Bell’antagonista’. Il Dragno, mostruosa creatura che emana un fetore disgustoso, che riesce a sopravvivere al veleno pietrificante. E poi c’è Anil, che tutti chiamano ‘sciagura’, perché è la negatività fatta persona. Il Capitano Pueblo il Rosso, tutta forza e coraggio, amato dal popolo.

Ho solo nominato solo alcuni dei più personaggi che rimangono cari ai lettori e, nel mezzo, troviamo le tante riflessioni machiavelliche:

«Tu non com­bat­ti per oro e ric­chez­ze, o al­me­no non so­lo per es­si, ma per un tor­na­con­to per­so­na­le».

«Che sa­reb­be?»

«Per la glo­ria. Ed è per que­sto che sia­mo di­ver­si. È que­sto che ren­de te un mer­ce­na­rio e me un sol­da­to.»

«Per­ché? Per co­sa com­bat­te un sol­da­to… co­me te?»

 «Per il mio So­vra­no!»

«Ca­ro mio, la­scia che ti ri­ve­li la ve­ra dif­fe­ren­za tra noi due: tu ser­vi il tuo Re, io le per­so­ne co­mu­ni e se ciò si­gni­fi­ca non es­se­re con­si­de­ra­to un sol­da­to, ben ven­ga.»

«E chi ser­vi­re­sti di pre­ci­so?» 

In alcuni passaggi la storia avrebbe avuto bisogno di essere approfondita, in altri, sfoltita, ma non per questo il romanzo non merita un voto equo, per come viene soprattutto narrata e per alcune finezze introdotte ingegnosamente dall’autore. Voto 7.


Peg Fly