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sabato 27 giugno 2020

Recensione: I profeti dell'Apocalisse di Andrea Zanotti [Rating 8] - recensione a cura di Fantom Caligo





Titolo: Il Bounty Killer

Saga: I profeti dell'Apocalisse

Autore: Andrea Zanotti

Casa editrice: pubblicazione indipendente

Genere: post apocalittico

Costo: ebook 2,99 Euro, cartaceo 11,75

Rating: 8

Sinossi: 
"Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci."
Matteo 7,15
Il mondo è andato avanti. Progresso, tecnologia, finanza sono solo ricordi lontani. Idoli blasfemi, i cuoi totem sono arsi nell'immane pira scatenata dalla follia umana. Profeti e illuminati vagano per lande desolate, calamitando con le loro promesse accoliti, creduloni e disperati. La civiltà tenta di risollevare la testa, commettendo però sempre i medesimi errori, che Sadhu Futuro è ben deciso a contrastare. Otto forze inconsapevoli si fronteggiano, il cui equilibrio va mantenuto ad ogni costo. Guerra, Morte, Pestilenza e Carestia da una parte. Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza dall'altra.

Recensione:
Chi ci salverà da questo periodo infernale? Ken il Guerriero? Gli Avangers? Oppure un semplice criceto?
Nessuna delle tre risposte.
Nel Bounty Killer troveremo chi potrà salvarci, sempre se riusciremo a sopravvivere. 
Ma cominciamo con ordine.
Il genere new weird è uno tra i più rischiosi perché la probabilità di cadere nel ridicolo è grande. Unire pistoleri, guerrieri medievali, scene apocalittiche alla Mad Max, la mafia messicana con l’immancabile Nuestra Señora de la Santa Muerte, gli adoratori della tecnologia, I Tecnomanti, monaci simil buddisti che adorano un fiume infettato, i Bodishattava, senza mai scadere nel ridicolo non è da tutti. 
Ma il world building del Bounty Killer riesce in questa impresa. Vi sembrerà del tutto normale che un pistolero debba sfidare un balestriere di Hannibas, vi troverete su treni, tra tornadi, arene di gladiatori, su cavalli mentre attaccate dei motociclisti. E vi chiederete come mai il regista del Gladiatore non abbia messo delle pale eoliche nel suo film.
Ci troviamo di fronte ad una narrazione corale, in cui solo verso la fine si capisce come le storie sono interconnesse e come, in fondo, ruotino tutte intorno a Sadhu Futuro, un profeta bambino.
Il romanzo è sicuramente rivolto ad un pubblico adulto, amante delle storie complesse e imprevedibili. Nulla è scontato sino alla fine, non si riesce a capire da che parte penderà la storia. Se proprio devo essere sincero, pur essendo un altro genere, ho odorato nello stile un sapore di George R.R. Martin.
Ho trovato questa lettura molto piacevole e piena di riferimenti alla realtà moderna. Dalla fede esasperata nel tecnicismo, alle conseguenze dell’azioni umane sull’ambiente. Un romanzo ricco che fa riflettere ma che si fa leggere amabilmente.
L’ultimo punto: Zanotti non va sul leggero, l’ambientazione è dark. Libro adatto ad un pubblico poco impressionabile.
Voto:8 






Titolo: Sadhu Futuro

Saga: I profeti dell'Apocalisse

Autore: Andrea Zanotti

Costo: ebook GRATUITO, cartaceo 4,15

Sinossi:
"Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco, io ve l'ho predetto." Matteo 24,11-13
Fede e Spiritualità hanno sostituito le vecchie divinità. Progresso, Tecnica, Finanza, sono icone del passato, simboli della fine di un'umanità corrotta e vuota, deità abbattute dalla loro stessa progenie satolla di delirio di onnipotenza. Il problema, ora, è solo quello di scegliere a quale profeta votare la propria esistenza... sperando di non finire distesi sulla fredda pietra di un altare sacrificale.
L'ebook contiene il prequel alla Saga "I Profeti dell'Apocalisse":
#0 Sadhu Futuro
#1 Il Bounty Killer
#2 L’ascesa di Necrostadt

Recensione:
Ormai posseduto dal Bounty Killer, mi sono letto il prequel. Molti si chiederanno: e perché lo hai letto dopo? E io ti rispondo: sei sicuro di voler entrare nella mente di uno che si chiama Fantom?
Il prequel è incentrato sulla storia di uno dei personaggi principali del Bounty Killer e spiega come sia diventato gladiatore. In questo breve racconto s’ introduce anche la figura del nostro profeta preferito: Sadhu Futuro.
È una lettura piacevole, scritta in maniera differente dal libro. La narrazione corale viene abbandonata e ci troviamo a seguire le avventure di Nero che ritroveremo, sotto altro nome, nel Bounty Killer. Il racconto ha le stesse atmosfera dark, dove vediamo come in nome di false credenze si possano commettere delle atrocità.
A mio avviso ha un livello di tensione minore del libro. Ho trovato il Bounty Killer molto più coinvolgente, forse perché amo le narrazioni corali rispetto a quelle lineari.
Voto 7.5

giovedì 25 giugno 2020

Segnalazione: L'usurpatore di Emanuele Rizzardi





Titolo: L’Usurpatore


Editore: Assobyzantion 

Genere: romanzo storico


Prezzo: Ebook 2,99, cartaceo 16,99

Sinossi:
Gli ultimi anni del ‘200 sono durissimi per il già provato Impero Bizantino, recentemente ricostituitosi a Costantinopoli, sotto la spregiudicata e agguerrita famiglia dei Paleologi. Quel che rimane delle ricche province d'Asia Minore è caduto nell’anarchia. Bande di razziatori turchi, avide di bottino e terre, saccheggiano ripetutamente le campagne, costringendo i cittadini dell’impero a tentare una disperata fuga verso la costa o ad arroccarsi dietro alle mura di antiche e solide fortezze. Nel frattempo Karman Bey, signore musulmano di Mileto, aumenta il suo potere a dismisura e raduna un esercito abbastanza grande da convincere la corte di Costantinopoli a rispondere con ogni mezzo a sua disposizione. Il sogno turco di conquistare la “regina delle città” sembra poter diventare una triste realtà. il Basileus Andronico II ripone le sue speranze nel giovane nipote Alessio Filantropeno, incaricandolo di porre definitivamente fine alla pressione nemica e conservare quanto rimasto, prima che sia troppo tardi. Alessio, euforico all'idea di mettere in mostra le proprie qualità come comandante militare, scoprirà che gli intrighi, i giochi di potere e la guerra hanno sempre un prezzo da pagare, e le sue illusioni giovanili andranno incontro ad una realtà amara.


martedì 23 giugno 2020

Recensione: Il dio delle anime di Alan Campbell





SINOSSI:
Le porte dell'Inferno sono state aperte e un esercito di creature spaventose, guidate dal perfido Menoa, ha distrutto la città sospesa di Deepgate. Quando anche Coreollis cade sotto i colpi delle inarrestabili armate del Signore del Labirinto, l'esito della guerra tra gli dei di Sabbiemorte sembra ormai segnato. Eppure l'ex assassina Rachel Hael è decisa a tentare tutto il possibile per rovesciare le sorti del conflitto e per questo coinvolge la maga Mina Greene e il dio Hasp in una missione disperata: raggiungere il dio degli orologi nella sua roccaforte e, col suo aiuto, convincere le forze del Paradiso a combattere al loro fianco. Tuttavia Rachel si ritroverà ben presto a doversi difendere non soltanto dai dodici arconiti di Menoa - enormi automi che le stanno dando la caccia -, ma persino dallo stesso Hasp, in cui è stato impiantato un parassita che lo obbliga a obbedire agli ordini del nemico. Schiacciata dal sospetto e dalla diffidenza, Rachel teme che sia giunto per lei il momento dell'estremo sacrificio, nella speranza che il gigante John Anchor riesca a trascinare la nave di Cospinol, il dio della nebbia, proprio là dove Menoa si sente più al sicuro: nell'abisso dell'Inferno...


RECENSIONE:
Oggi vi presento il volume conclusivo della trilogia Codice Deepgate (Il Raccoglitore di anime, Il dio delle nebbie) di Alan Campbell, Il Dio delle Anime, edito da Nord Editrice e Tea, una decina di anni fa. 
Si tratta di un'opera che mischia dark fantasy, new weird, steampunk e bangsian fantasy. Per chi non sapesse che diavolo sia il bangsian fantasy, e io ero fra questi fin quando ho scoperto che il genere che adoro scrivere aveva già una definizione ed era proprio questa, è una scuola di scrittura del fantasy contemporaneo che ambienta la trama della storia, del tutto o in parte, dopo la fine della vita.
Ok, scusate la divagazione che serve unicamente per dare una prima e rapida scrematura a favore degli amanti del fantasy classico e non far perdere loro ulteriore tempo. 
L’opera di Campbell in effetti non è stata accolta con grande favore, a giudicare dalle poche recensioni ricevute e dai tono non certo entusiasti. Un vero peccato a mio avviso. Si tratta indubbiamente di un’opera originale e a mio avviso una trilogia che nel complesso risulta grandemente sottovalutata. Io ho amato questi bei tomi corposi, ricchi di eventi bizzarri e di personaggi decisamente sopra le righe, fossero essi semi dei dai fragili corpi di vetro che colossali giganti dalla forza tale da poter trascinare con una fune vascelli volanti in giro per il mondo. 
Una trilogia che migliora di episodio in episodio e in questo capitolo arriva ad affrontare l’affascinante scenario delle realtà parallele su base temporale, presentandoci il Dio degli Orologi. Una gestione che a me è piaciuta parecchio nonostante la caoticità degli eventi, sicuramente voluta e implementata appositamente per poter meglio rappresentare l’intrecciarsi furioso e imprevedibile delle diverse linee temporali. 
Forse Campbell non presenta una prosa capace di lasciare il segno, ma di certo in fatto di fantasia e originalità non ha da render omaggio a nessuno. A voler poi dare un’occhiata alla costruzione del mondo/inferno imbastito dall’autore si nota la preparazione esoterico/alchemica dello stesso, almeno negli elementi base che mi sono familiari e che sono riuscito a cogliere. 
In giro i pregevoli volumi Nord si trovano a prezzo stracciato, io vi consiglio vivamente di dargli un’occasione. Io ringrazio ancora l’amico che una dozzina di anni fa mi regalò il primo. All’epoca non ero ancora pronto per il new weird, ma a posteriori non posso che ringraziarlo per l’ottimo regalo!
   

venerdì 12 giugno 2020

Recensione: Notturno di Pietro Rotelli [Rating 8] - recensione a cura di Hagar Lane





Titolo: Notturno


Casa editrice: Lettere Animate

Genere: Fantasy

Costo: ebook 3 Euro, cartaceo 8,60

Rating: 8

Sinossi: 
Il giovane David, dopo aver sorpreso Sentimento nella sua stanza, viene catapultato nel mondo Dilà alla ricerca di Ragione, una fata che è stata catturata dal malvagio reggente. Dovrà unirsi a una banda di scalcinati ribelli per salvarla e sconfiggere il Re Tenebra.

Recensione:
Notturno, scritto da Pietro Rotelli e pubblicato da Lettere Animate, è un bel fantasy. 
La scrittura è semplice, fresca e ricca di fantasia, tanto nella scelta dei personaggi – a cominciare dai nomi – quanto nelle vicende che si susseguono nel romanzo. 
Pietro Rotelli è anche un eccellente grafico, pertanto crea da sé le copertine dei romanzi che scrive. Non sono convintissima che la copertina di Notturno sia azzeccata, per quanto sia molto bella, perché il romanzo è talmente frizzante e dona talmente tanti sorrisi che, forse, avrei preferito una copertina più allegra e meno evocante l’emozione della paura, per così dire.
Mi è piaciuto il linguaggio giovane, moderno e ritmato della voce narrante, ma non la stessa quando nei primissimi capitoli sminuisce i fatti strani che accado nella stanza di David. Mi riferisco, nello specifico, al primo incontro tra il giovane protagonista, David, e Sentimento, il ragnometto alla disperata ricerca di Ragione. Avrei preferito anche che David avesse mostrato un coinvolgimento emotivo maggiore nei confronti di quanto accade, anche perché rischia la vita ogni tre per due. Così non appare talvolta. 
Gli aspetti che non mi hanno entusiasmato tantissimo della voce narrante e di David sono, però, compensati così bene dai personaggi fantastici – credibili e godibilissimi dall’inizio alla fine – che alla fine dico che Notturno è uno di quei libri che non si mollano, ma si leggono fino in fondo.    
Il passaggio dalla realtà al mondo fantastico, chiamato Dilà in Notturno, ricorda tanto Alice nel Paese delle Meraviglie, ma lo considero un peccato veniale poiché, una volta varcata la porta del mondo fantastico, Notturno è un romanzo di un’originalità straordinaria, dove niente rimanda più ad Alice nel Paese delle Meraviglie, neanche lontanamente.
La storia è appassionante, i personaggi fantastici sono uno più simpatico e originale dell’altro, le avventure di ogni capitolo e la storia nel suo complesso sono belle e incalzanti, quindi il romanzo è promosso a pieni voti, per me.
Voto: 8 

domenica 7 giugno 2020

Recensione: Avatar अवतार Indian Science Fiction - Fantascienza Indiana di AA. VV. [Rating 7,5] - recensione a cura di Andrea Zanotti





Titolo: Avatar - Fantascienza Indiana

Autore: AA. VV.

Casa editrice: Future Fiction

Genere: Fantascienza

Costo: ebook 3,99 Euro, cartaceo 15,2

Rating: 7,5

Sinossi: 
India, futuro prossimo: questi nove racconti, come fili protesi verso il domani, esplorano il variegato arazzo della narrativa di speculazione indiana, toccando temi come l’avvento della biopolitica, i collegamenti tra i nuovi (social) media e il linguaggio, l’ascesa inesorabile di Big Data e algoritmi, la diffusione delle stampanti 3D, il riscorso sempre maggiore a protesi e potenziamento umano, senza tralasciare i rischi connessi all’uso delle biotecnologie e della sorveglianza informatica, per finire con i dilemmi filosofici posti all’immortalità dalla presenza degli avatar virtuali e l’emergenza climatica nell’era dell’Antropocene.Per provare a comprendere le questioni più impellenti dei nostri tempi dobbiamo rivolgere lo sguardo al futuro.

Recensione:
Attratto da una cover che ritengo eccezionale, per quanto poi non abbia riscontri effettivi nei racconti presenti nell’antologia, mi sono approcciato con grandi aspettative a questo libro edito da Future Fiction. Cercavo effettivamente qualcosa di diverso, e posso confermare sin da ora di non aver sbagliato mira. 
I racconti, fedeli a quanto riportato in sinossi, trattano tutti gli argomenti di maggior interesse per la nostra epoca e lo fanno in modo decisamente originale. 
Come saprete non amo molto i racconti, preferendo avere il tempo di approfondire temi, luoghi e personaggi, grazie ai maggiori spazi offerti da un romanzo, e anche in questo caso non posso che ammettere che avrei gradito fosse stato concessa maggior libertà agli autori. In alcuni casi i finali mi sono parsi “tagliati con l’accetta”, decisamente. In linea di massima però ho trovato ogni racconto capace di affrontare e trasmettere le emozioni dell’autore di turno in merito alle tematiche affrontate in modo accurato e originale. 
Amo la fantascienza speculativa e in questo caso l’origine “esotica” degli scrittori non fa che impreziosire i già affascinanti campi d’indagine. Permea chiara fra le righe dei racconti la diversa spiritualità del paese d’origine degli autori e viene trattata con grande naturalezza, non come spesso accade imbattendoci in qualche autore occidentale che scimmiotta più che altro una cultura spirituale ben diversa e difficile da reinterpretare quando non ci si è calati dentro. 
Una casa editrice, la Future Fiction, che non conoscevo e che non abbiamo ancora mai trattato sul blog, quindi andiamo ad analizzare anche il prodotto libro oltre al contenuto. Della cover abbiamo già detto, io personalmente la trovo spettacolare, la commistione dei mandala sacri, dell'anziano sadhu in arancio e delle nuove tecnologie non può che far galoppare la fantasia. Molto bella. Il libro in se è curatissimo, editing e impaginazione ben fatti, testo originale in inglese per chi vuole andare direttamente alla fonte, anche se devo dire che i traduttori a mio avviso hanno fatto un ottimo lavoro. Nulla da eccepire quindi. Vi consiglio peraltro di dare un'occhiata approfondita al catalogo della casa editrice perché offre degli spunti veramente interessantissimi, gli Dei soli sanno perché io non l'abbia mai incontrata prima...
Per concludere quindi, la possibilità di indagare temi assolutamente centrali per lo sviluppo di un’umanità che a mio avviso sta percorrendo una strada tutt’altro che corretta, con il valore aggiunto di una spiritualità lontana e dalle tradizioni affascinanti, rendono quest’opera assolutamente degna di essere letta e goduta.


venerdì 5 giugno 2020

Recensione: La storia del Necronomicon di Sebastiano Fusco





SINOSSI:
La storia e la cronologia del Necronomicon, libro maledetto e mai esistito, che è riuscito a condizionare in maniera sconcertante l'esoterismo contemporaneo. S. Fusco, probabilmente il più noto e rigoroso esperto di Lovecraft in Italia, ne segue le tracce nell'epistolario e nella narrativa di Lovecraft stesso, esplorando anche le sue conoscenze magiche, parte meno nota della sterminata cultura lovecraftiana. Il testo svela frammenti di un sapere esoterico dimenticato e raccoglie in un'autentica Biblioteca di Babele tutti i testi mitici, autentici e apocrifi correlati. Contiene le famose illustrazioni sul Necronomicon di Lovecraft.


RECENSIONE:
Testo particolare quello di oggi, si tratta infatti del saggio Storia del Necronomicon a cura di Sebastiano Fusco. 
Per chi non conoscesse l’autore, non posso che definirlo come un Dotto, esperto di tradizioni iniziatiche, nonché grande conoscitore e appassionato di Lovecraft. Il risultato di questo connubio di influenze ha partorito questo ottimo testo, capace di svelare un bel po’ di chicche sulla vita e le opere del solitario di Providence. 
Lo sapevate ad esempio che la sua passione per la scrittura non si esauriva soltanto nelle sue opere letterarie, ma comprendeva qualcosa come 100.000 lettere? Esatto, molta parte di questa corrispondenza era tenuta con altri grandi autori suoi contemporanei, fra i quali niente meno che i suoi amici Clark Ashton Smith e Robert E. Howard, ma anche molti giovini aspiranti autori ai quali Lovecraft dispensava consigli e aiuti. 
Molte di queste missive ci vendono presentate integralmente da Fusco, presentandoci un aspetto del solitario che forse non ci aspettavamo. 


Ma l’opera di Fusco non si limita certo a questo. Ci presenta in modo, come nel suo stile, approfondito ma sempre di piacevole lettura, origini, bizze ed evoluzioni dell’opera dell’Arabo Pazzo Abdul Alhazred. Il Necronomico, un’opera che non esiste, ma che si ostina a infettare le menti di una moltitudine di persone che non si rassegna al fatto che sia solo frutto dell’immaginazione di Lovecraft. E come spesso accade quando l’unione delle menti e dei desideri di molti si fondono, l’opera inizia a prendere forma e consistenza reali, trovando posto negli archivi di qualche biblioteca, o sugli scaffali di qualche polverosa libreria di paesini sperduti, quando non nei cataloghi di qualche casa d’aste di fama internazionale. 
Insomma, scoprirete un sacco di aneddoti divertenti, ma avrete modo anche di approfondire la cosmogonia di Lovecraft e potrete godere degli svariati collegamenti che Fusco, dall’alto della sua preparazione, fa ai diversi testi iniziatici realmente esistenti e dei quali l’autore di Providence non poteva essere all’oscuro, per quanto li ritenesse per lo più materia utile solo per finire ad arricchire i suoi racconti del fantastico. O almeno questo è quanto afferma. 
Ammetto che mi sarei atteso qualcosa di più su questo versante, ma il saggio è maggiormente impostato alla ricostruzione dell’inquietante desiderio dei Necronomicon di manifestarsi, piuttosto che all’offrirci qualche azzardata teoria sui suoi possibili contenuti. 


Ad ogni modo quello che più ha stuzzicato la mia curiosità è la potenza dell’influenza che gli scritti di Lovecraft hanno avuto sugli autori del fantastico, perché per quanto il Necronomicon e il suo pantheon di divinità siano stati agli inizi citati dai compari dell’autore in pieno accordo, tanto che a sua volta lui ha citato testi e divinità dei colleghi in alcuni racconti, la fascinazione è tale che ancor oggi un gran numero di scrittori si rifanno al suo immaginario, così come molte serie tv e film. 
Credo sia un risultato non indifferente e che contenga buona parte di quella Magia che non riusciamo a spiegarci in alcun modo.