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domenica 28 maggio 2023

Recensione: Teofano, una storia bizantina di Spyros Theocharis [Rating 8] - recensione a cura di Emanuele Rizzardi

 


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Sinossi:

Un matrimonio da favola che va terribilmente storto, una dinastia regnante che lotta per tenere unito l'Impero perché funzionari di palazzo eccessivamente ambiziosi fanno il lavoro sporco e importanti generali romani sognano di prendere il trono per se stessi.

Questa miscela esplosiva di eventi si svolge nell'impero romano medievale del X secolo (l'impero bizantino).

Un'era di rinascita territoriale e stravaganza imperiale, ma anche un'era di intrighi dinastici e complotti senza fine per il premio finale.

Il trono bizantino.


Recensione:

"Teofano" di Spyros Teocharis è una straordinaria graphic novel ambientata nell’impero bizantino che narra la storia della potente imperatrice Teofano, moglie di uno dei più grandi sovrani dell'Impero, Niceforo II Foca, ma anche regina reggente per conto del futuro Basilio II, figlio del primo marito, il basileus Romano. La trama si sviluppa attorno alle vicende della regina e della sua lotta per mantenere il potere durante una delle fasi più turbolente della storia imperiale.

La narrazione è raccontata con una prosa magistrale e una straordinaria abilità nel disegno, che si mescola perfettamente con gli ambienti mostrati. La graphic novel è stata realizzata con grande attenzione per i dettagli, e il disegno delle scene, delle architetture e dei costumi dell'epoca bizantina. Le tavole della graphic novel sono incredibilmente dettagliate e i colori vivaci e saturi contribuiscono a creare una sensazione di lusso e grandiosità che è propria della corte bizantina

La figura di Teofano è descritta con grande profondità, offrendo al lettore uno sguardo privilegiato sulla vita privata della sovrana, sulla sua personalità forte e ambiziosa, e sulle sue sfide quotidiane. Ci mostra una donna impegnata nella difesa della sua posizione e della sua famiglia, in un'epoca in cui la politica e le manovre di potere erano spietate. La storia segue la visione “classica” di Teofano, come donna ambiziosa e spregiudicata.

Spyros Teocharis è riuscito a creare una narrazione coinvolgente che trasporta il lettore nell'antico Impero Bizantino, e il risultato è un'opera imperdibile per tutti gli appassionati di storia e del Medioevo in generale. Consiglio vivamente la lettura di "Teofano" a chiunque sia alla ricerca di una storia avvincente e di una graphic novel di altissima qualità. Voto 8.


Emanuele Rizzardi


domenica 21 maggio 2023

Recensione: Sweet Jane di Paolo Perlini [Rating 7] - recensione a cura di PegFly

 


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Titolo: Sweet Jane

Autore: Paolo Perlini 

Editore: Catartica Edizioni

Genere: narrativa - Yung/adult

Prezzo: cartaceo Euro 15,20 

Rating: 7

Trama:

L’11 ottobre del 1980 inizia il cammino che porterà la nazionale di calcio italiana a qualificarsi per i Mondiali di Spagna. È anche l’inizio dell’amicizia fra Michele e Roberto, entrambi orfani e compagni di scuola. Il primo vive in un paese di montagna con gli zii, il secondo a Verona con la matrigna Giovanna, una donna seducente che amministra i suoi numerosi beni. Michele, che segue con interesse la competizione calcistica è destinato a non vedere nemmeno una partita: Giovanna applica su di lui strategie di gioco che lo turbano. Anche la finale dell’11 luglio a Madrid, allo stadio Santiago Bernabéu, passa in secondo piano. Perché quella sera Giovanna gli chiede una cosa che lui non è in grado di fare: uccidere.


Recensione:

È il primo romanzo che leggo di questo autore, e devo dire che non mi ha lasciato indifferente. Un libro scritto veramente con stile e sobrietà. 

La storia inizia e si svolge da Piazza Bra al mare di Gallipoli. Un viaggio intrapreso del protagonista a volte a bordo di una Fiat 127, o sullo scompartimento di un treno. La storia ci riporta a quei lontani anni ’80, agli usi, ai costumi, alla politica e perché no, alla vita del nostro protagonista che la vive come tutti i ragazzi di quell’epoca, tra il mare e le partite di calcio. Ma tutto prende una brutta piega, quando Salvatore, marito di Giovanna, vola giù dall’ultimo piano e danno la colpa a Michele diventato l’amante della donna, grazie alla falsa testimonianza di una persona e che per colpa di questi deve scontare lunghi anni di prigione. 

Ma è stato veramente lui a uccidere Salvatore? Qual è la verità? 

L’originalità di questo romanzo, è il modo in cui l’autore ci proietta all’interno della storia, ossia attraverso una radio con cui lui segue la cronaca in diretta delle partite di calcio che portarono in trionfo la Nazionale Italiana in Spagna nella rovente estate del 1982 e dall’altra, sulle note di una canzone, “Sweet Jane” di Lou Reed, - da qui il titolo. 

Il clima è surriscaldato dall’animosità con cui si seguono le vicende sportive che bloccò davanti allo schermo o alla radio l’Italia da nord a sud. Michele, il protagonista, si barcamena tra partite di calcio e gli iniziali scompigli amorosi. Ciò nonostante, Michele, che segue con interesse la competizione calcistica è destinato a non vedere nemmeno una partita, poiché l’ammaliante Giovanna applica su di lui strategie di gioco che lo turbano, fino a chiedergli di uccidere qualcuno... (e non vi svelo chi). 

Al cuor non si comanda, e lui, come tutti i giovani, si infatua della dolce Giovanna, (Sweet Jane) la seducente matrigna di un suo compagno di scuola. Una donna senza scrupoli che non ci mette molto a sbarazzarsi di chi intralcia i suoi piani diabolici. Come i tre uomini che per lei erano stati solo un ostacolo o delle pedine per raggiungere la ricchezza. 

L’intreccio si divide tra l’incipit dove il lettore viene introdotto all’interno della vicenda, dandogli così il tempo ad abituarsi allo svolgimento, ossia a quello che segue dalle azioni del nostro protagonista. Qui la struttura narrativa si fa pressante, veloce e con un ritmo piuttosto incalzante, nonché avvolto da un certo sarcasmo, il tutto arricchito con alcuni colpi di scena intrisi di mistero dalle tinte noir. Ma intendiamoci, l’intera narrazione ha un senso logico soprattutto grazie all’escamotage del personaggio principale, “Michele” e alla bravura dell’autore che tiene il lettore col fiato sospeso sino alla fine. 

Considerazioni personali

L’intreccio convince, soprattutto per lo stile sobrio e insolito dell’autore che aiuta alla lettura, focalizzando inoltre l’attenzione del lettore su quei particolari importanti per il prosieguo della narrazione e a comprendere quindi la psicologia sia del personaggio principale sia degli altri, dall’amico Roberto orfano come lui, alla procace e furba Giovanna annoiata della sua vita sentimentale che amministra i beni di Roberto, anche lui succube della donna. La lettura si approfondisce nella parte centrale del romanzo, grazie alle esperienze adolescenziali di Michele, riportandone a galla i coinvolgimenti emotivi di un’età immatura dalla quale ci si aspetta tanto, ma che alla fine sono proprio questi a farti diventare adulto in un mondo che non aspetta altro che giocarti il tiro mancino.

 Un libro dalle note leggere ma che lasciano il segno con le sue sofferenze e descrizioni aguzze fino a ferire l’animo di chi legge. 

Complimenti all’autore, voto: sette.

Peg Fly


venerdì 12 maggio 2023

Recensione: Mixing di Dada Montarolo [Rating 8] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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Titolo: Mixing

Autore: Dada Montarolo

Editore: Gabriele Capelli Editore

Formato: Kindle e cartaceo

Genere: Romanzo

Prezzo: Euro 6 ebook; Euro 16,50 copertina flessibile

Rating: 8

Sinossi:

L’atmosfera vellutata del bar di un grande albergo in montagna fa da cornice ai ricordi del barman: la stagione sta finendo e lui ripensa a dodici clienti seduti al suo bancone. Ognuno di loro gli ha chiesto un cocktail diverso e raccontato una storia: un archeologo la scoperta della terra misteriosa finora oggetto di sole congetture, un giornalista la notizia sconvolgente che sta per pubblicare, un campione sportivo il motivo rimasto sconosciuto del suo ritiro e così via.

Davanti al bicchiere affiorano i segreti, le debolezze e i sogni di personaggi in apparenza privilegiati, finalmente capaci di guardare dentro se stessi con la complicità di un ascoltatore attento e silenzioso.

Questo libro è dedicato a tutti coloro che almeno una volta nella vita hanno sentito l’impulso di confidarsi con uno sconosciuto. Se poi lo abbiano fatto davvero è irrilevante.

Più che con uno sconosciuto avevano bisogno di parlare con se stessi.

E un barman può essere lo specchio che stavano cercando.


Recensione:

Alzi la mano chi non ha mai sognato almeno una volta nella propria vita di essere un barman di un grande locale alla moda, o di una nave da crociera, o similari? Essere l’uomo dei cocktails non significa solo essere un moderno speziale, una sorta di alchimista padrone di gusti, sapori e profumi, un dotto in cromoterapia e aromaterapia, ma anche, e soprattutto, saper ascoltare e comprendere il cliente. Divenire in parte psicologo e in parte motivatore, mantenendo le giuste dosi fra i due e il giusto distacco e aplomb, in tutte le possibili circostanze. E come ben sappiamo il mondo è ricco di esemplari umani di svariate tipologie, ancor più se parliamo dei frequentatori di un prestigioso bar di un grande hotel. Insomma, anche una buona scorta di pazienza e savoir-faire non guastano di certo.

Dove voglio arrivare con questo preambolo? No, amici, non sto per sponsorizzare un Master per diventare barman professionista, né per confessare di voler appendere carta e penna al chiodo per sostituirli con mixer e shaker. Voglio semplicemente presentarvi l’ultimo lavoro di Dada Montarolo. 

L'autrice che abbiamo conosciuto su queste pagine recensendo il suo Millaria – Il tempo dell’inganno, edito da Delos Digital, e che oggi ritroviamo in un differente ambito, con Mixing, edito da  Gabriele Capelli Editore. 

Ecco, prima di sognare di trovarci al di là del bancone, immersi nel fascinoso lucore di bottiglie e liquidi ambrati, abbiamo l’occasione di assaporare ciò che potrebbe attenderci. L’autrice ci permette infatti di calarci nei panni del barman di un grande e sfarzoso hotel di montagna, fronte lago. Dada Montarolo, capitolo dopo capitolo, cocktails dopo cocktails, ci guida in modo sempre lucido a percorrere gli eventi più caratteristici della lunga stagione del protagonista, alla scoperta delle diverse sfaccettature del suo lavoro. Attraverso la pluralità dei soggetti coi i quali viene a contatto di volta in volta, protetto solo dall’esile barriera costituta dal suo lucido bancone, avremo così la possibilità di apprezzare ciò che ci attenderebbe.         

L’acutezza di sguardo dell’autrice, unita ad una sensibilità scevra da buonismi stucchevoli, sono una garanzia sull’autenticità del narrato. Un valore aggiunto non facile da trovare oggigiorno. Il tutto accompagnato dalla solita eleganza nella scrittura. Un vero piacere sedersi al bancone ad ascoltare le storie del vissuto di questo barman. Un barman esperto, di lungo corso, così come giustamente si definisce il narratore di questa antologia. E di volta in volta, di episodio in episodio ascolteremo le vicende sempre particolari e ricche di aneddoti, psicologici e non, dei personaggi. Che si tratti dell’inflessibile donna in carriera, top manager di un’importante multinazionale, del golfista famoso, rimasto privo del caddie e della sua arma vincente, della consumata cacciatrice da grand’hotel, pronta a irretire qualche preda di lusso, del direttore d’orchestra alle prese con un brano dai risvolti complessi, dell’archeologo intimorito dalla sua stessa scoperta, o della rockstar viziata, vedremo la reazione composta e professionale del nostro barman e scopriremo le debolezze di personaggi solo all'apparenza baciati dalla Dea bendata. 

Vite non ordinarie rese fruibili a tutti grazie alla genuinità dello sguardo del nostro barman, molto umano nelle sue imperfezioni, molto determinato nelle sue scelte coraggiose. Un personaggio a volte inaspettatamente spigoloso, e per questo più sorprendente, non certo uno Yes Man sottomesso al dogma del cliente ha sempre ragione. 

Un romanzo tutto da scoprire quindi, accompagnato doverosamente dal vostro cocktail preferito! Voto 8

Andrea Zanotti


venerdì 5 maggio 2023

Recensione: Il talismano di Stephen King e Peter Straub - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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Sinossi:

Una solitaria cittadina sull'Atlantico è il punto di partenza di un viaggio straordinario, esaltante e terribile insieme, che il dodicenne Jack intraprende alla ricerca del Talismano: il leggendario cristallo, dotato di poteri magici, che può guarire sua madre dal cancro. Per raggiungerlo, il ragazzo deve attraversare non soltanto l'America, ma anche un universo oscuro, parallelo a quello reale, dominato da forze misteriose. Un luogo nascosto in cui solo poche persone sono in grado di penetrare: e Jack è una di queste...


Recensione:

Oggi vi parlo de Il talismano, un romanzo dark fantasy del 1984 scritto da Stephen King e Peter Straub. Come sapete sono un grande estimatore di King e dei suoi lavori. Nonostante l’abbondante produzione del Re, prediligo centellinarli a distanza di mesi/anni l’uno dall’altro, giusto per non correre il rischio di ultimarli tutti. Ho deciso di affrontare le oltre 600 pagine di scrittura fittissima, almeno nella versione che mi sono trovato fra le mani, del Talismano. Avendo letto da qualche parte che tale romanzo aveva dei collegamenti con l’epopea de La Torre Nera, non ho resistito. D’altronde La Torre Nera è pur sempre l’opera più corposa dell’autore, che io ho adorato, sia nel filone principale, e forse ancor più nei diversi rimandi che si scovano all’interno degli altri libri, pur non direttamente collegati.

Chi ha letto altre mie recensioni su King, già conosce la mia idea che in alcuni di essi il Re abbia veramente un collegamento diretto con le Intelligenze Cosmiche, o se preferite che vada a braccetto con le Muse Calliope, Melpomene e Talia, tutte assieme in un colpo solo. In altri questo collegamento è più sfumato, o assente addirittura, o come i più maldicenti dicono, potrebbe persino non essere farina del suo sacco. A parte questi vaniloqui, il fatto è che non riesco bene a valutare ciò che questo romanzo mi ha lasciato. Collegamenti con la Torre Nera? Beh, a dire il vero potrebbe addirittura esserne il seme. Il Talismano potrebbe tranquillamente essere un “mondo in divenire”, fiorito poi nella fortunata Saga. Avevo anche sentito dire che fosse un romanzo più per giovincelli, e anche qui non saprei dire. Alcuni scivoloni, alcune leggerezze farebbero effettivamente supporre che non sia un testo rivolto a un pubblico adulto, ma per altri versi e tematiche lo sconsiglierei ai giovanissimi. Incertezza anche in questo caso. Un testo che si lascia leggere con piacere, che scorre nonostante la oggettiva prolissità che ne caratterizza alcuni spezzoni, ma che non riesce a soddisfare appieno, almeno questo è il sunto finale che mi sento di trarre, dovendo sintetizzare il mio parere. Una lettura comunque consigliata, perché del Re tutto va sperimentato!


Andrea Zanotti