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mercoledì 29 novembre 2017

Disfida nr. 50: Il giudizio della notte - Parte I: Di toghe e d'orgoglio di Vin Santo


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  • Titolo opera: Il giudizio della notte - Parte I: Di toghe e d'orgoglio
  • Autore: Vin Santo
  • Formato: ebook
  • Genere: Thriller/Legal/Spy-story/Mistero
  • Prezzo: € 2,99
  • Sinossi: Federico Agrò è uno dei tanti giovani che in giacca e cravatta ogni mattina affollano i corridoi del Palazzo di Giustizia di Palermo. La sua è una vita tutto sommato tranquilla: gli amici, una ragazza di cui è innamorato e una famiglia che gli permette di vivere decorosamente nell’attesa che realizzi le comuni aspettative divenendo un avvocato a tutti gli effetti. La sparizione di uno dei titolari dello studio in cui fa da praticante sarà però la scintilla che innescherà una serie di eventi inaspettati, quanto pericolosi, in cui Federico si troverà coinvolto essendo venuto in possesso per beffa del caso di documenti che non dovrebbero esistere. La fuga del colonnello Kappler, responsabile dell’eccidio delle fosse ardeatine, e i salvacondotti vaticani verso il Sudamerica per i nazisti; l’omicidio Pisciotta e quello di Albino Luciani, personaggi così diversi, ma ugualmente scomodi, entrambi avvelenati con un caffè; il tentato golpe Borghese, il terrorismo rosso e quello nero e nel mezzo Moro, la Gladio e l’onnipresente CIA; gli anni novanta, i corpi dilaniati di due giudici integerrimi e della loro scorta, le commemorazioni, gli applausi della folla e l’accordo Stato-Mafia a mettere fine alla stagione delle stragi; la fine della Prima Repubblica, il controllo mediatico delle masse e il piano di rinascita democratica della P2 e del suo vero gran maestro. Queste alcune delle pagine trovate, tra le più buie della storia d’Italia. Dove finisce la storia e dove iniziano le dietrologie, le strumentalizzazioni, gli insabbiamenti, i miti? Quid est veritas? La vita del praticante così come quella dei suoi cari è ora in pericolo, minacciata dagli emissari dell’Anello, un servizio segreto creduto estinto e invece ancora potente e pronto a qualsiasi cosa pur di mantenere segreta la verità. Sentendosi braccato il ragazzo crede di poter trovare riparo nella massoneria, dove persone già conosciute diventano compagni e maestri, accogliendolo nel loro circolo e facendo di lui un apprendista. Davanti a Federico si disvelano ora miraggi di grandezza e oscuri pericoli, che si compongono come in una scacchiera dove bianco e nero si alternano e dove ciascuno può essere pedina più o meno consapevole di un terribile complotto, che pare inghiottire tutto dal basso sotto lo strato di una luminosa apparenza. Tutto diventa scenario dove simboli, volti e verità più o meno verosimili fanno da teatrino all’opera di misteriosi pupari. Federico si muove così lungo il filo sospeso che separa necessità e desiderio e dovrà arrivare fino in fondo al percorso per scoprire cosa nasconde e cosa ha in serbo per lui, mettendo in gioco sé stesso e il suo mondo. Tornare indietro è impossibile, pena perdere la posta. Pena la vita.
  • Note/commenti/finalità dell'Autore:  
    Nell’ 800 per sopperire ai forti costi di stampa molti autori ricorsero al feuilleton; com’è noto, si trattava di pubblicazioni a ”puntate” su giornali e riviste. L’intento di costoro era raggiungere il pubblico e tenerlo legato a sé attraverso una trama avvincente, dei personaggi ben caratterizzati a cui il lettore potesse affezionarsi, e utilizzando la suspense e altri espedienti narrativi.

Il successo di pubblico fu enorme e rendeva contenti tutti: gli editori, le cui vendite avevano raggiunto picchi altissimi; i lettori, che evitavano così di pagare per intero il prezzo dell’opera; e, naturalmente, gli scrittori stessi.
Questo meccanismo segnò il successo, commerciale oltre che artistico, di mostri sacri della letteratura. Basti citare Dostoevskij, Dickens, o Dumas. Quest’ultimo, in particolare, fu spesso criticato come prezzolato: i detrattori affermavano che la sua produzione era dettata più che da ragioni artistiche, da ragioni di marketing, per utilizzare un termine moderno. Tuttavia, due secoli dopo, sappiamo con certezza che il Conte di Montecristo o I tre moschettieri sono pietre della letteratura senza tempo.
Oggi, complici le infinite possibilità offerte da internet, dai social e dalle piattaforme di distribuzione online che hanno permesso lo sdoganamento a livello mondiale del self-publishing, il feuilleton è tornato. Oggi si parla di serial, che dalle serie TV o sul web sta pian piano (ri)contaminando la produzione letteraria.
Come autore ho scelto anch’io la serialità. Senza ipocrisia alcuna confesso di essermi convinto anche sulla base di studi di mercato e di costume, seri e accreditati: gli italiani (non tutti eh!) leggono poco e hanno una scarsa soglia di attenzione secondo le statistiche, tanto da vere paura di opere troppo voluminose; i ragazzi under 25 sono incapaci di mettere da parte i loro dispositivi, smartphone o tablet, per cui prediligono il formato elettronico; anche gli adulti, a fronte del minor costo di e-pub e mobi rispetto al cartaceo, scelgono il secondo solo se si tratta di un acquisto “sicuro” e da tenere in libreria, prediligendo i primi nel caso di un autore da scoprire.
Vi sono poi -e non sono certo le ultime in ordine di importanza- ragioni puramente legate all’opera. Il mio romanzo “Il giudizio della notte” è un thriller, ma non puro, avendo contaminazioni di più generi: vi sono elementi del legal, dei romanzi di mistero e della spy-story. Considerando anche l’evolversi della trama (ma evitiamo gli spoiler!) anche elementi del romanzo di ambientazione storico-contemporaneo, ripercorrendo alcuni importanti e oscuri avvenimenti degli ultimi cinquant’anni del secolo scorso della storia d’Italia. Mi piace pensare che non sia un’opera facilmente etichettabile. Per quanto possa apparire inusuale che un thriller esca “a puntate” ho voluto incentrare ognuna delle tre parti in cui è diviso in un determinato contesto. La Parte I, “Di toghe e d’orgoglio”, è ambientata nel mondo dell’avvocatura palermitana e nei corridoi del Palazzo di Giustizia. Ho voluto scegliere di caratterizzare i personaggi (almeno quelli finora comparsi) nel loro contesto, evitando di tenerlo sullo sfondo, affinché il lettore possa immedesimarsi e capirne più compiutamente gli stati d’animo, oltre che le azioni, sperando di innescare una certa empatia.
La Parte II, "L'apprendista", - giusto per fare una piccola anticipazione- sarà invece incentrata sull’ambiente della massoneria e delle lobby elitarie in cui la storia si addentrerà. Sparizioni, misteri e altri colpi di scena saranno il filo conduttore lungo cui si svilupperà la trama e attraverso cui raccontare e, in un certo senso, analizzare gravi episodi storici di cui ad oggi non è dato conoscere la verità attraverso lo sguardo dei personaggi del romanzo.
Voglio da ultimo anticipare una domanda che mi potrebbe legittimamente essere posta: perché dare un prezzo alla parte di un romanzo e non pubblicarlo gratuitamente, magari su Wattpad? Perché la pubblicazione esiste sul mercato e il mercato ha dei costi: correzione di bozze, editing, copertina, formattazione e conversione del testo fatti bene costano. Soldi o energie, ma costano. Pubblicare gratuitamente significa, spesso, dare da leggere un prodotto non finito, stilisticamente non gradevole e, talora, anche con errori di sintassi e refusi di grammatica.
A mia difesa dico che mai utilizzerò espedienti poco ortodossi; mai commissionerò recensioni imbonite o peggio acquisterò (o farò acquistare per mio conto) copie per scalare le classifiche degli store. Mai farò altre porcherie del genere. Scrivo senza nessuna velleità e scrivo dietro uno pseudonimo a cui permetto il lusso di essere sincero, anzitutto con sé stesso, e di sognare; lusso che forse non potrei permettermi utilizzando il mio vero nome. Certe porcherie le lascio volentieri ad altri.


  • BIG da sfidare: 


    dopo quanto detto sopra non posso che "sfidare" Alexandre Dumas padre, sperando che D'Artagnan non vi veda un affronto e non mi passi a fil di spada.
I Tre Moschettieri


domenica 26 novembre 2017

Recensione: La notte del Corvo: Le Cronache del Corvo [vol. 3] di James Barclay


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Sinossi:
Sono passati cinque anni da quando il gruppo di mercenari conosciuto come il Corvo ha neutralizzato gli effetti del terribile incantesimo Rubaurora. Cinque anni di pace, che hanno consentito all'Ignoto e ai suoi compagni di riprendere un'esistenza normale, e alla maga Erienne e al mago Denser di coronare il loro sogno d'amore con la nascita di una bellissima bambina, Lyanna. Ma quell'immensa gioia rischia di diventare una spaventosa minaccia per il mondo di Balaia. La piccola, infatti, è dotata di poteri devastanti, che stanno causando fortissimi terremoti e irreversibili cambiamenti climatici. I draghi sono stati i primi a soffrirne, tuttavia adesso anche gli uomini temono il peggio. Ecco perché i sovrani dei regni di Balaia decidono di richiamare in servizio il Corvo, affidandogli una missione ben precisa: neutralizzare gli effetti collaterali della magia di Lyanna, a qualunque costo. Temendo che i mercenari vogliano uccidere lei e la figlia, Erienne fugge insieme con Lyanna, lasciando al Corvo una terribile scelta: darle la caccia come a un qualsiasi nemico, oppure tradire la fiducia dei governanti in nome della loro amicizia.

 Recensione:
Oggi recensisco un romanzo che avevo nel cassetto da un bel po’ di tempo: La Notte del Corvo di James Barclay.
Forse non si tratta del migliore della serie dedicata all’unità mercenaria denominata appunto Il Corvo, ma anche questo scritto di Barclay si rivela a mio avviso molto ben fatto. Stiamo parlando di un fantasy classico, nel quale sono presenti elfi e maghi che lanciano palle di fuoco, nonché una suddivisione relativamente chiara fra buoni e cattivi, per intenderci. A queste caratteristiche più classiche l’autore però affianca elementi innovativi, come la crudezza delle scene e l’imprevedibilità. E’ proprio quest’ultimo elemento a permetterci di assistere alle vicende con la consapevolezza che, alle volte, ci possa scappare il morto, anche fra i paladini della giustizia e del bene e fra i protagonisti principali. In realtà questo romanzo è tutto incentrato su una scelta drammatica che i nostri eroi dovranno compiere, una scelta capace di mettere in difficoltà la razionalità del lettore stesso, data la mancanza di soluzioni “positive”.  Questo espediente, sicuramente intrigante, contribuisce a creare la giusta tensione all’interno del gruppo di mercenari, rendendo il racconto realistico e profondo, oltre che aumentando la drammaticità del tutto.
Ammetto che Barclay e il suo “Corvo” sono stati per me di grande ispirazione, tanto che alcuni lettori mi hanno fatto notare la cosa, riferendosi al mio “Il Nuovo Quarto” e l’unità mercenaria La Centuria. Il tutto posso garantire sia avvenuto in modo inconscio, ad ogni modo l’ho preso come un bel complimento. Chiusa la parentesi, posso aggiungere che le scene dedicate agli scontri sono gestite ottimamente, sempre tese e palpitanti. Piacevole anche la pianificazione tattica dello scontro finale, affidata al generale Darrik, altro personaggio, seppur secondario, ben riuscito e di spessore.
Abbiamo detto dell’ottima caratterizzazione dei personaggi principali quindi e della loro evoluzione, a volte imprevista, nel corso della storia, ma non da meno risultano quelli secondari, che alle volte meriterebbero la stesura di uno spin off a loro dedicato. Che dire poi dei Protettori Xeteskiani e della loro organizzazione? Decisamente una trovata azzeccata. 
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Personalmente l’ho apprezzata moltissimo, sin dal primo romanzo, del quale per completezza riporto il titolo: “La Compagnia del Corvo”.  
Ultima nota dedicata alla magia, che in questi romanzi ha il suo bel peso. Anche ne “La Notte del Corvo”, così come nel secondo volume, “Il Sortilegio del Corvo”, è proprio da essa che scaturiscono i problemi. Devo dire che spesso nei fantasy sia proprio l’aspetto legato a questa a costituire il principale discrimine fra un romanzo ben fatto e un’accozzaglia di effetti speciali. 
La magia è un elemento cardine nei romanzi di genere, ma va dosata sapientemente per rendere bilanciato il racconto e mantenerlo nel solco della “credibilità”. 
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Barclay calca parecchio la mano sull’importanza della magia e lo fa rischiando spesso di andare oltre il lecito, almeno dal mio punto di vista. Ad ogni modo, tutto considerato, mi sento di potergli perdonare queste esuberanze, visto che il prodotto finale garantisce pur sempre dell’ottimo intrattenimento. Romanzo, anzi trilogia, consigliata senza remore quindi, da considerarsi alla stregua di uno dei veri classici del fantasy.

mercoledì 22 novembre 2017

Disfida 49: Cellule impazzite di Claudio A. Colombrita


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  • Titolo opera: CELLULE IMPAZZITE
  • Formato: EBOOK E CARTACEO
  • Genere: DRAMMATICO - ROMANZO SENTIMENTALE
  • Prezzo: EBOOK 1,99 € - CARTACEO 14,50€
  • Sinossi: 
    Clara è un’adolescente malata di leucemia, Luca un ragazzo difficile, in conflitto con sé stesso.
    La prima trova nell’ospedale la sua casa, la discoteca ospita invece le notti brave del secondo, fatte di sesso, alcool e droga. Dopo un inverno di sofferenze Clara riesce a vincere il primo round contro la malattia, Luca si salva invece da un terribile incidente in auto. Imprigionati nuovamente nei rispettivi tunnel, come cellule impazzite, i due si incrociano in ospedale, lei paziente e lui volontario di un’associazione che si occupa di bambini ricoverati. Tra regole da rispettare e diffidenza del mondo circostante, un amore impossibile nasce nel luogo più improbabile. La malattia di Clara non arretra, le dipendenze costringono Luca a rivolgersi ad uno psicologo. La forza del sentimento alimenta lo spirito da leonessa dell’una, gli insegnamenti dei piccoli pazienti sostengono la voglia di riscatto dell’altro.
    Nonostante un destino già scritto, Luca trova la forza per credere di poter salvare la sua amata, quella stessa forza che Clara sembra ormai aver definitivamente disperso in quel letto d’ospedale.
  • Note/commenti/finalità dell'Autore: 
    Clara combatte contro una leucemia, Luca contro la sua fame di popolarità. Si incontrano in ospedale, lui volontario di un’associazione, lei tristemente affezionata al solito letto della stanza n. 1. La speranza fa a pugni con la realtà, il sorriso e la forza non si arrendono al destino, l’amore vuole prepotentemente trionfare nonostante le difficoltà.
    “Cellule Impazzite” parla di un ospedale in cui si respira umanità, in cui si possono trovare anche bellissime storie, come gli insegnamenti dei piccoli bambini ricoverati.
    Un romanzo che esalta il volontariato, l'altruismo e l'amore nella sua forma più pura, una "cellula impazzita" caratterizzata da alti e bassi, un flipper continuo che rispecchia la vita, imprevedibile perché vera, inestimabile perché unica.
  • BIG da sfidare: 





Ogni storia è una storia d'amore di Alessandro D'Avenia



domenica 19 novembre 2017

Recensione: Caccia mortale di Stefano Marguccio [Rating 6,5]


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Titolo: Caccia Mortale


Editore:  Delos Digital

Genere: Fantasy

Prezzo: Ebook € 3,99

Rating: 6,5

Sinossi: Il primo romanzo delle Cronache dei Due Mondi, un nuovo, possente ciclo fantasy che vi porterà in un universo in cui per vivere e per ottenere piena dignità, gli uomini devono combattere. Anche contro creature che non provengono dal loro mondo...Il cielo di Arkandia è avaro di nuvole quanto la sua terra lo è di giustizia. Delion di Rubra, primicerio del monastero di Urd il Profeta, è un senza cognome. Nel sistema corrotto della Confederazione uno come lui conta zero. Per questo ha deciso di unirsi a una società segreta che promette di rovesciare l'ordine costituito per sostituirlo con uno più equo, guidato da un uomo solo, come ai tempi dei re. Il suo sogno di cambiamento, però, vive il tempo di una notte. Un terremoto distruttore rade al suolo la città in cui vive, rimescolando le carte della sua partita con il destino. Un demone lo scruta dalle tenebre di una stanza gelida. Una fanciulla dai capelli immacolati trascrive tutto quello che dice e fa. La caccia è appena iniziata, e i mondi che sono stati separati presto saranno uniti di nuovo. Segui le avventure di Delion di Rubra nel ciclo delle Cronache dei Due Mondi!       Stefano Marguccio (Milano, 1975). Dopo aver viaggiato il mondo tramite gli album di fotografie di famiglia, decide di fare del viaggio la sua professione. Laureato in Giurisprudenza, Master in Diplomacy dell'ISPI, Master in Management Pubblico della SDA Bocconi, fa le sue prime esperienze di lavoro sia nel settore privato che nel pubblico. Nel 2004 entra a far parte del corpo diplomatico della Repubblica Italiana. Da allora gli aerei lo hanno portato per lavoro in mezzo mondo. Appassionato di fantasy e di cavalli fin dalle elementari, nel 2010 inizia a scrivere le Cronache dei Due Mondi. Sua figlia, in un tema, ci ha tenuto a mettere su carta che è il membro più strano della sua famglia. Dal maggio 2014 è il Consigliere Diplomatico del Ministro dell'Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare.

Recensione: Oggi ci diamo al fantasy, presentandovi "Caccia Mortale" di Stefano Marguccio, edito da Delos Digital.
Era un po’ che non leggevo un romanzo fantasy scritto da un autore italiano, pur essendo il genere che prediligo, come dimostrano i lavoretti con i quali mi balocco in qualità di artigiano della scrittura. La ragione è molto semplice: temo che in Italia il fantasy sia considerato ancora un genere dedicato a giovanissimi e adolescenti, mentre io lo interpreto differentemente, o perlomeno i testi cui mi volgo sono quelli più “complessi” e articolati rispetto al classico fantasy “formativo”. Ho fatto questa premessa cogliendo l’occasione fornitami dal romanzo del Marguccio, poiché “Caccia Mortale” si inserisce proprio in questo filone classico.
L’autore inserisce qualche elemento per differenziare la sua opera dalla moltitudine, generando un secondo mondo che compenetra quello della realtà “ordinaria”. Questo espediente è la parte che più mi è piaciuta del libro, e spero che nel secondo volume venga maggiormente sfruttata. In effetti questo primo tassello è solo l’inizio della Saga, e va detto che lascia parecchi punti aperti. Andiamo per ordine.
Le contaminazioni e prese di spunto dalla spiritualità orientaleggiante sono evidenti e appaiono ben curate. Probabile che l’autore si cimenti in prima persona con tali pratiche, data l’accuratezza con la quale le affronta, anzi a dire il vero ho il sospetto che le conoscenze del Margucci si allarghino agli affascinanti campi delle dottrine misteriche considerando gli spunti che compaiono qua e là nel corso della lettura. L’idea dei due mondi “sovrapposti” è affascinante e ben gestita, anche se all’inizio si fatica ad ambientarsi in questa realtà e a coglierne i “confini”.  Altrettanto però non posso dire per l’originalità della presenza del solito prescelto accompagnato dalla sua “guida spirituale”, che perlomeno ha qualche tratto distintivo capace da distaccarla dai soliti maestri. Quella del predestinato che si deve convincere dei propri poteri latenti e prenderne piena coscienza è un leitmotiv del fantasy che personalmente io non reggo più. Trattasi quindi di un problema mio, ma che francamente non posso non citare, poiché ritengo siano in molti a considerarlo un fattore sin troppo abusato, per quanto di volta in volta i diversi autori tentino di arricchirlo di elementi nuovi, così come tenta di fare anche Marguccio, ma la linearità della vicenda non mi convince ugualmente.
Il romanzo è scritto bene, i refusi sono limitati, ma manca a mio avviso di mordente e alle volte da una sensazione che non saprei definire con altro termine che asetticità. L’ambientazione è pregevole, la prosa pure, i personaggi seppur non particolarmente originali, sono ben strutturati, quello che manca è il guizzo, quello spunto in più per rendere il testo qualcosa capace di distinguersi per originalità. E’ un peccato, a mio avviso, perché il lavoro fatto dall’autore è evidente, gli ingredienti sono pregiati, ma il risultato finale manca di qualcosa. Sono convinto che il secondo volume, forte dei molti spunti non trattati in questo, saprà darci maggiori soddisfazioni.
Un testo che a mio avviso può essere adatto come introduzione al fantasy, per chi non si sia mai accostato a questo genere, ma non pensato per chi si nutre di romanzi del genere da una ventina d’anni. Voto 6,5.

mercoledì 15 novembre 2017

Disfida nr. 48: Dio 2.0 di Danilo Conti



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  • Titolo opera: Dio 2.0
  • Formato: ebook/cartaceo
  • Genere: fantascienza distopica
  • Prezzo:  2,99 € / 13,99 cartaceo
  • Sinossi: A Gift Town, cittadina che rimanda alle realtà suburbane americane degli anni '50, la popolazione vive nella costante adorazione e nel timore di Dio, figura manifestatasi nel cosiddetto "Giorno della Rivelazione". L'umanità è tenuta a seguire alla lettera le regole di un nuovo testo sacro, pena la perdita di "punti sociali" e il rischio di finire all'Inferno, un luogo di cui poco si conosce e da dove la gente raramente torna indietro. Brian, un ragazzino di tredici anni pervaso di dubbi e ossessionato dal ruolo di Dio, inizia a mettere in discussione la società di cui fa parte e a tastare le pareti di quella che avverte come una gabbia invisibile.
  • Note/commenti/finalità dell'Autore: Il romanzo espone, tra le righe, quello che era e rimane il mio punto di vista sulla religione e sulla fede, inserito in un contesto fantascientifico in bilico tra utopia e distopia (suppongo dipenda dai punti di vista). La narrazione si alterna tra tre personaggi: Brian, un ragazzino ribelle, vero motore della storia, Seth, un padre buono e confuso, rassegnato a una triste passività, e Samantha, una madre fredda e calcolatrice, molto interessata ad emergere e a fare bella figura agli occhi di Dio e della società. Il romanzo, quindi, affronta anche il tema dell'educazione (personalmente sono dell'avviso che ai bambini vada insegnato a pensare, e non COSA pensare). Tra le altre tematiche analizzate: rapporto di coppia, infedeltà, libero arbitrio.
  • BIG da sfidare:  


1984 di George Orwell


domenica 12 novembre 2017

Recensione: Sentieri di Sangue di Jack Ketchum


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Sinossi: 
SENTIERI DI SANGUE è la prima edizione italiana, illustrata, del breve romanzo horror/west 'The Crossings' di Jack Ketchum. Arizona, 1848. Nel piccolo Fanny Saloon di Gable’s Ferry il destino fa incontrare il giovane giornalista Marion T. Bell e il quasi leggendario John Charles Hart. Per allontanarlo dal vizio della bottiglia, Hart conduce con sé il ragazzo dall’amico Mother, e insieme si guadagnano da vivere catturando cavalli selvaggi. Fino al giorno in cui i tre, nei pressi delle rive del Colorado, si imbattono in Elena, una giovane donna messicana gravemente ferita che racconta loro di essere stata rapita, stuprata e schiavizzata assieme alla sorella Celine. I colpevoli? Le Hermanas de Lupo, le terribili sorelle Valenzura, e i loro scagnozzi, con la complicità dello spietato disertore Paddy Ryan. Sono trascorsi secoli da quando gli Antichi Dei del Messico richiedevano sacrifici umani, ma quei tempi sono davvero finiti? Traduzione di Nicola Lombardi. Copertina e illustrazioni interne di Giampaolo Frizzi. Novembre 2016 - Formato Cartaceo (166 pagine) ed eBook.

Recensione:
Nuovo romanzo western oggi, e sapete che quando si tratta di western io vado in brodo di giuggiole! 
Sono trascorsi ben pochi secondi da quando ho scorto sul sito della Indipendent Legions Publishing la bella cover con il cowboy e quella che sembra una sorta di strega, e l’acquisto su amazon del libro. Giusto il tempo di leggere la sinossi e farmi salire la voglia di averlo fra le grinfie. Che dire… se c’è qualcosa che apprezzo ancor più del western, è il weird western, e la sinossi mi dava qualche abbondante speranza in tal senso, e qui cito “Sono trascorsi secoli da quando gli Antichi Dei del Messico richiedevano sacrifici umani, ma quei tempi sono davvero finiti?”. Già immaginavo la commistione fra le sanguinarie religioni del mesoamerica e le scorribande dei rudi cowboy, aprendo scenari immaginifici mozzafiato con divinità bizzarre che si calavano nei duelli con irruenza… ebbene nulla di tutto questo. Intendiamoci, il romanzo (breve) di Jack Ketchum è molto piacevole, la sua scrittura cruda e diretta è efficientissima e calza a pennello per l’epoca trattata, ma di weid in questo testo c’è poco o nulla. Ora che ho calato l’unica critica che mi ero appuntato, ma che in realtà dipende unicamente da una mia fallata aspettativa, possiamo passare al testo vero e proprio.
Ketchum scrive bene e il suo racconto scorre che è una meraviglia. Con pochi tocchi riesce a ricreare un’ambientazione western più che appagante, condendola con personaggi che ricalcano alla perfezione gli stereotipi del genere, senza che questo ce li faccia apparire scontati, anzi dotandoli di tutto quel bagaglio fatto di frasi lapidarie e atteggiamenti spavaldi, capace di renderli memorabili. 
Come detto il romanzo è breve, poco più di un centinaio di paginette, eppure lo spessore di cui l’autore riesce a dotare le sue creature è eccellente. Una dote non da poco questa e garanzia da sola di rendere piacevole la storia, anche se non fosse accompagnata, com'è da una trama piacevole e funzionale. L’azione, infatti, scorre rapida e non si ha quasi il tempo di rendersi conto che si è già, a malincuore, giunti alla fine.
Non manca nulla a questa novella, neppure il classico duello finale. Bello, nulla da ridire. Brutalità e scene crude non vengono certo risparmiate al lettore, ma Signori, questo è il caro e vecchio West, landa per antonomasia dove la legge del più forte è l’unica ad imperare. Si potrebbe aver da ridire sulle motivazioni che spingono il trio di cowboys a imbarcarsi in un avventura dal rischio palese, senza chissà quale contropartita, se non l’onore, ma alla fine che ci importa? Chi viveva in quel tempo, e in quel posto, non poteva certo avere tutte le rotelle al posto giusto, no?
Il prezzo del cartaceo si assesta sui 14,90 Euro (ebook a E 3,99) e lo troverei un po' eccessivo in reazione al "volume" del libretto, ma dobbiamo considerare il coraggio della (piccola) casa editrice di Alessandro Manzetti nel tradurre in italiano degli ottimi romanzi di genere che altrimenti i lettori monolingui non avrebbero avuto mai l'occasione di godersi.  Inoltre nel corso del testo ci sono diverse tavole di Giampaolo Frizzi.
Ad ogni modo, assolutamente da sostenere!

mercoledì 8 novembre 2017

News: Il SEU al Pisa Book Festival - dal 10 al 12 Novembre




Per il quarto anno di fila, l’Associazione Scrittori Emergenti Uniti prenderà parte al Pisa Book Festival, un’importante fiera dell’editoria indipendente che si tiene ogni anno nel Palazzo dei Congressi. Quest’anno si svolgerà il 10, 11 e 12 novembre, con apertura dalle 10:00 alle 20:00. Il S.E.U. sarà lieto di accogliere i lettori presso lo stand numero 223-224, portando romanzi di vario genere come fantasy, rosa, libri per bambini, fantascienza, narrativa.

Saranno presenti i libri dei seguenti autori: Franca Adelaide, Giovanni Alberganti, Libera Arienti, Giovanna Avignoni, Valentina Bellucci, Elisa Biffi, Manuela Chiarottino, Elide Ceragioli, Eva Dal Rey, Vincenza Davino, Alice De Checchi, Silvia De Meis, Cinzia Del Bigallo, Raffaele Della Corte, Daniel Di Benedetto, Moira Di Fabrizio, Teresa Di Gaetano, Elisabetta Fontani, Aurora Filippi, Ivan Folli, Alessia Francone, Angela Gagliano, Angelo Gavagnin, Fabio Girometta, Eufemia Griffo, Micol Giusti, Marco Lovisolo, Jessica Maccario, Eleonora Monti, Max Penna, Chiara Perina, Romina Principato, Ellinor Rainwater, Graziella Salterini, Francesco Salvini, Laura Santella, Elena Genero Santoro, Monica Schianchi, Mala Spina, Cristina Tata, Marta Tropeano, Franca Turco, Vilma Venturi, Gianluca Villano, Andrea Zanotti, Giorgio Zanzi.
Un triste saluto va a Elisabetta Fontani, associata del Seu che ci ha lasciato di recente, dopo una lunga malattia, di cui portiamo avanti la memoria con la sua storia per bambini acquistabile insieme agli altri libri allo stand.

Il programma della fiera è ricco di eventi, consultabili sul sito: http://www.pisabookfestival.com/
Il S.E.U ha in programma un evento per domenica 12 novembre alle ore 14:00 in sala azzurra con gli autori Cinzia Del Bigallo e Gianluca Villano, presentati da Alessio Del Debbio. È anche previsto un incontro “Book in Town”, al di fuori della fiera, per sabato 11 novembre alle ore 19:00 presso il cinema-caffè Lanteri con gli autori Cinzia Del Bigallo e Elisa Biffi.
Come sempre tante offerte e la possibilità d’incontrare alcuni autori dal vivo, non mancate!
Il S.E.U. è una giovane associazione nata come gruppo su Facebook nel giugno 2014 e successivamente ufficializzata nel 2015, composta da autori italiani emergenti che si sono uniti per collaborare, mettendo a disposizione le proprie esperienze e conoscenze e dividendo le spese per partecipare a fiere letterarie. 
Da allora è cresciuta molto, dando la possibilità agli autori di arrivare a importanti fiere come il Salone del libro di Torino, il Pisa Book Festival, il Modena Buk e molte altre. 
Per informazioni sull’Associazione e sugli autori che vi fanno parte è possibile consultare il sito: www.scrittoriemergentiuniti.com

lunedì 6 novembre 2017

Benvenuti a Lexington: A Better Human Being (Ciclo Di Lexington Vol 1) di JPK Dike [Rating 7]


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Titolo: Benvenuti a Lexington - A Better Human Being

Autore: JPK Dike

Genere: Fantascienza, Post-Apocalittico

Prezzo: Ebook € 1

Rating: 7

Sinossi: "Nella post-apocalisse, tranne sopravvivere, ci si annoia a morte."

In un mondo dove le società umane sono cadute, e la natura ha ripreso possesso di ogni landa disabitata, Kilo vive a Lexington. Piccola città disabitata della Virginia, situata ai piedi degli Appalachi. Il posto è isolato e raramente visitato da anima viva. L'arrivo in città di una ragazzina sperduta lo costringerà ad abbandonare la sua vita isolata e sicura, portandolo a rischiare tutto per il bene di un'altra persona. 


Recensione: Che c’è di meglio di un buon romanzo apocalittico per variare un po’ la routine quotidiana e spalancare le porte a una realtà messa peggio di quella nella quale ci troviamo a vivere tutti i giorni? Ottimo, “Benvenuti a Lexington” è proprio quello che ci serve per tornare ad apprezzare, almeno in parte, ciò che ci circonda, facendoci magari riflettere sull’opportunità di curare meglio l’ambiente e l’andamento della società contemporanea, prima che sia troppo tardi.
Il romanzo di  JPK Dike ci trasporta in un mondo post apocalittico, senza perdersi in lunghe spiegazioni sulle ragioni che ci hanno condotto in questo stato, nel quale la società è regredita alla barbarie pura. Il caos imperversa, fazioni di post-umani scorrazzano fra i ruderi contorti di città abbandonate, e nulla rimane delle istituzioni edificate con fatica nel corso dei secoli di civilizzazione umana. 
Capirete che ci troviamo nello scenario classico di questi romanzi, né più, né meno. Nulla di originale quindi, e purtroppo, almeno per chi non sia alla prima esperienza di lettura in tale tipologia di lavori. Questa è l’unica critica che mi sento di muovere all’autore, che in quanto indipendente, avrebbe a mio parere potuto osare di più, inoltrandosi in qualcosa si inesplorato e finalmente capace di donarci qualcosa di originale.
La prosa di JPK Dike è pulita e consona al tema trattato: niente perdite di tempo, niente lunghe e tediose descrizioni, nessun approfondimento fosse anche solo per i dettagli fisici dei personaggi, ma dritta e diretta a costruire un’azione rapida, sempre concitata e coinvolgente. L’autore scrive bene e non ci lascia certo languire nella noia. Gli invasati, esseri che hanno perso tutte le caratteristiche umane, se non nel loro mero aspetto esteriore, mi hanno ricordato con piacere le orde di bestioni con creste punk presenti in Ken il Guerriero, o i loro pari presenti in Mad Max. Al lettore non viene risparmiata una dose abbondante di situazioni splatter e horror, dosando il tutto sapientemente, evitando di far sfumare il realismo necessario a rendere credibile il tutto. 
I due protagonisti sono ben gestiti e non si fatica ad entrate in empatia con loro. Anche l’evoluzione del rapporto fra questi, nel corso della vicenda è ben fatta, credibile e piacevole da seguire, anche se risulta abbastanza prevedibile. 
Ci sono diversi spunti non approfonditi in questo romanzo, e demandati alle prossime puntate. Il romanzo infatti non è auto conclusivo, anche se la vicenda specifica trova il suo finale in questo episodio. Segnalo che il secondo volume di questa saga è già disponibile, e si intitola “Fuga da Lexington".
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L’ebook è ben curato, pochi refusi e qualità costante, senza fastidiosi scivoloni che vadano a rovinare l’atmosfera lugubre brillantemente ricreata.
Insomma che dire, il romanzo è adatto per tutti coloro che desiderano trovare ore di svago immergendosi in un’ambientazione ben curata, condita da vortici di emozioni ed adrenalina. Non vado oltre il 7 per quell’unica pecca che ho segnalato e che a mio avviso rimane un handicap notevole, nella speranza di poter alzare il voto con il seguito, sperando che i punti lasciati in sospeso da questo primo episodio spalanchino scenari innovativi e carichi di originalità. Sono certo che l’autore ne sia capace.