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domenica 28 aprile 2013

Il Signore dei Sogni.Claudio Piras Moreno .[Rating8]

TITOLO: Il Signore dei Sogni
AUTORE: Claudio Piras moreno
GENERE: Fantasy
PAGINE: 446
RATING: 8/10
ASIN: B00BUX7DXI
Link Acquisto ( 0,99€)








TRAMA: 
Il Signore dei sogni è nervoso. Qualcuno sta minacciando la stabilità di tutto il Mondo onirico da lui creato. Due entità misteriose appaiono in Morphiria, una proferendo minacce contro di lui e l'altra destabilizzando l'intero tessuto dei sogni. Inoltre, una Indonesiana in grado di avvertire la sua presenza, uno spagnolo dalla mente prodigiosa e uno psicologo si ribellano al suo dominio. Tra entità e persone reali, pensiero e materia, nasce uno scontro che si risolverà con la scoperta del segreto fino ad allora meglio custodito dal Demiurgo. 




Il MIO PENSIERO:

Il signore dei sogni è un libro..pazzesco..in tutti i sensi.

il signore dei sogni sedeva sul suo trono

Immaginate che i sogni non siano spontanei, bensì pilotati da un entità superiore che li controlla e li dirige. Nessuno sa che c’è. Nessuno lo ha mai visto..eccetto alcune menti, talmente forti e particolari da riuscire per un attimo a scorgerlo. Una giovane indonesiana, Keith, si accorge che nei sogni c’è qualcosa di strano, le appaiono "artificiosi" e così una notte lo vede..
Il signore dei sogni non può permettere che qualcuno, sappia di lui, o che possa distruggere ciò che lui ha creato e così inizia a tormentarla.
Nacho, un ragazzo spagnolo dalla mente geniale, scopre qualcosa nei sogni, un segreto che potrebbe cambiare l’umanità, qualcosa di cui perfino Il Signore era all'oscuro.
D'altronde solo nei sogni si possono apprendere  simili verità. 

"Solo lì, la verità inconcepibile e inesprimibile della natura del creato non è accecata dalla conoscenza e dalla razionalità.

Il Signore dei Sogni deve distruggerli.

 “Mai rubare al signore dei sogni questa è la rima legge

Ma non è l'unico problema del Signore, due entità misteriose e potenti iniziano a infestare Morphiria. 
Keith e Nacho che dapprima non si conoscevano si uniscono per combatterlo.

Una storia originale e avvincente! Un libro onirico in tutti i sensi, non solo per il tema trattato ma anche per il modo in cui è stato scritto. È davvero come essere all'interno di Morphiria, stiamo vedendo una scena e questa all'improvviso  sfuma e muta lasciando spazio ad un'altra scena.
L’unica cosa che ho amato meno e che potrebbero, forse, trattenere qualche lettore, sono le lunghissime digressioni, non solo descrittive, che in parte ho apprezzato, perché è stato come aver davanti vere immagini, ma che purtroppo appesantiscono un po' il racconto, rallentandolo. 
Vi sono poi le digressioni di altra natura, si parla di psicologia e psicoanalisi, fisica quantistica, vengono proposte diverse teorie, sui sogni, sul tempo, sul caos. Queste (ahimè) non sono esattamente nel mio bagaglio culturale e ci sono stati momenti in cui ho fatto un po’ fatica.
Nonostante questo ho trovato questo libro, geniale nella trama e nei suoi contenuti, lo stile è comunque scorrevole e per nulla noioso. La narrazione alterna i diversi punti di vista dei diversi personaggi, ricostruendo l’intreccio passo passo. I personaggi sono ben caratterizzati e sono talmente descritti nei minimi dettagli che sembrano quasi uscire dalle pagine. In particolare il Signore dei Sogni, un personaggio ambiguo, inquietante e per nulla benevolo. 
È un romanzo ricco davvero di spunti e probabilmente, se avessi avuto bagaglio culturale diverso, me lo sarei goduta di più. In ogni caso lo consiglio. Bello.

mercoledì 24 aprile 2013

Grazzini Irene - MUTATION

TITOLO: Mutation
AUTOTRE: Irene Grazzini
FORMATO: Ebook
PREZZO: 0.99
GENERE: Fantascienza
RATING: 8/10
Link Acquisto





Avete mai scritto la recensione di un libro che non avete letto?
Beh, io si! Ed è questa!!!
Se avete avuto il coraggio e la pazienza di non sbattermi la freccetta del mouse o il dito che tappa sul vostro smartphone in faccia, vi racconterò la storia di un viaggio curioso in cui mi sono avventurato.


Di solito leggo i libri in un posto fisso. 
Quando mi va bene, seduto in poltrona in terrazza. 
Stavolta, però, è diverso: il libro lo sto “viaggiando”, fisicamente e mentalmente.
No, non ho sbagliato a scrivere: è proprio così.
Ultimamente mi capita di dover viaggiare spesso e, nelle mie trasferte, porto con me l’ipad e i miei testi e, di tanto in tanto, parcheggio la macchina e metto in moto la fantasia.
E inizio a “viaggiare” i libri e a muovermi tra scenari interessantissimi e sempre nuovi.
Avete presente il cagnolone di Michael Ende della sua “Storia Infinita”? Che viaggia in volo lungo gran parte del romanzo? Bene! Mettetegli una corazza nera, durissima, refrattaria ad ogni arma; immaginatelo su una Terra notturna, che ha pochissimo di quella che noi conosciamo oggi, ma che si presenta come quello stesso medesimo pianeta ma dopo una grande catastrofe; mettetegli un cacciatore alle calcagna (come quello cattivissimo di Jumangi, per intenderci) che teme i raggi del sole quasi fossero i raggi laser di Mazinga; pensate ad una stazione fuori mano, abbandonata come le vecchie bettole che si vedono nei film di Schwarzneggher, un po’ bluastre e con i neon fulminati. Inscenate un “guardia e ladri” degno dei più divertenti svaghi da bambini, con l’adrenalina a mille per sole che sta per sorgere e che potrebbe uccidervi, ed eccovi catapultavi nella scena iniziale del libro.
Forse, proprio iniziale non è, lo ammetto. Ho barato. Non è questo l’incipit. Ma poco importa: questo è Mutation e possiamo cambiare facilmente il punto di vista e il setting con la stessa rapidità che muove i balzi spazio-temporali del romanzo, posizionandoli nella districata rete della bella trama, giocata su blocchi narrativi sequenziali ma non monotoni.
Allora, lasciate morire lo scarafaggio gigante sulle rotaie arrugginite e resettate la ROM! Si torna indietro.
Stanza minuscola, un uomo zoppo, grossi macchinari e un segreto da custodire. Pochi tratti per caratterizzare un vegliardo e solo l’accenno a dei raggi laser per richiamare con tutta la sua veemenza l’archetipo dei “cattivi”. Il resto, potete ben capirlo (o leggerlo, sarebbe meglio).
Da una stanza sottoterra ipertecnologica si vola verso un robot imbranato che, in tilt, mette a soqquadro stanze di appartamento senza alcuna remora, mosso dalle rotelle pazze dei suoi ingranaggi e dalla penna abile della scrittrice che, nella goffaggine della scena semicomica, inserisce, con pochi tratti, ma caratterizzanti, una bella ed elegante ragazza. Che sia la protagonista? Potrebbe esserlo. Ma questo, non dimentichiamolo, è Mutation…
E mentre le sequenze corrono l’una dietro l’altra ad arricchire la storia ed ampliarne le maglie, mentre i bandoli delle matasse fantasy iniziano a disegnare l’ordito con più chiarezza, ecco che irrompe un personaggio statico, fisso, immobile, piccolo ma titanico nella sua epica caratterizzazione. È la mitologia dell’Alveare che corteggia e spaventa l’immaginazione fantastica. Immaginate occhi neri che oltrepassano a tal punto il vostro sguardo da denudarvi al punto da sentirli su di voi anche di spalle, come un respiro continuo sul collo. Proiettatevi nell’acropoli che avete sempre immaginato: lineare nelle sue colonne e melliflua nelle sue vasche da bagno. Raggiunta, nella pace degli atri, dopo il trambusto delle strade e di una indolente investitura. Il fascino della sapienza e gli occhi della Chimerica puntati addosso: li si può sentire quasi con le orecchie, come se quello sguardo smuovesse l’aria.
E poi il maestro Erbolaio.
A cosa serviranno i suoi mille intrugli alchemici?
Il sole lì, fuori dalla botola, sorge e potrebbe essere tardi. Il fiuto mi dice che, prima o poi, quel varco sarà scoperto. E scoperchiato.
Saranno i Dottori a compiere il passo? O loro, magnati dell’Alveare, hanno il compito di curare soltanto chi ne ha bisogno? Forse gli Schiavi saranno chiamati a compiere il lavoro sporco. O forse no. Forse questo lavoro, proprio non esiste. E forse non esiste il libro stesso. Magari gli stessi personaggi non esistono, così come sono finte le stesse Confraternite. E queste stesse parole parlano di niente. Allora, mi chiedo, cosa avete letto fin’ora? Siete proprio sicuri che questa sia la recensione del libro di cui parla il titolo? O Che non sia la storia che io ho inventato e che ora vi sto raccontando?
Ci state a giocare al gioco dell’immaginazione? A correre il rischio di fidarvi? O di non fidarvi (dipende da voi).
Ci state ad aprire le pagine di un testo che, patapuff!, potrebbe rivelarsi l’esatto opposto di quello che ho scritto? In cui lo scarafaggio non muore, ma con la sua bava velenosa uccide il cacciatore? In cui il robot non sveglia una principessa ma un vecchio ingegnere moribondo nella sua stanza sottoterra? Siete pronti a scontrarvi con una possibile delusione che mai vi farà incontrare la Chimerica nell’atrio sospeso e atemporale del Tempio dell’Erbolaio?
Siete pronti a tuffarvi in un romanzo che può essere tutto e il contrario di tutto?
Al quale pensate di essere preparati ma di cui, in fondo, non conoscete che queste parole?
E se non esistesse il cacciatore?
E se non esistesse l’alveare?
E se il sole non fosse dannoso, ma fosse lui il vero protagonista?
Cambierebbe, forse, qualcosa?
Sarebbe, forse, diverso?
Varierebbe la storia?
Può darsi.
O forse no.
Voi che ne dite?
Io un salto tra le pagine di questo ebook lo farei.
Ma voi, prima di tuffarvi, ricordate che… questo è il mondo di Mutation!
Attenzione perché questo è già Mutation!

giovedì 18 aprile 2013

Dan Simmons - Fall of Hyperion




Titolo: Fall of Hyperion [Hyperion Cantos #2]
Autore: Dan Simmons
Genere: Fantascienza
Pagine: 544
Editore: Gollancz
Rating: 9/10





 
Dopo aver assistito in alle interessanti storie dei pellegrini nel primo libro della serie, è tempo di calarci nel sequel dell'ottimo “Hyperion”, vincitore del premio Locus nel 1991.

IMPORTANTE: spoiler maggiori nella trama su Amazon.it, non leggetela se non volete guastarvi alcune sorprese.
  
Fall of Hyperion” (FoH) inizia immediatamente alla fine del primo romanzo. I nostri eroi sono arrivati alle Time Tombs e attendono con trepidazione l'incontro con lo Shrike. Nel frattempo l'Egemonia Umana deve fronteggiare l'invasione dei misteriosi Ouster.
Queste sono le due vicende principali del libro. Ribadisco il fatto che su Amazon trovate la trama piena di spoiler su questo secondo libro. Attenzione!
 
La differenza che salta subito all'occhio, rispetto al prequel, è che questo libro è concepito in maniera standard, quindi non trovano spazio racconti o altre stravaganti invenzioni letterarie. E' un normale romanzo formato dai classici inizio-svolgimento-fine, anche se sarebbe più corretto dire che i primi due romanzi della serie sono in pratica un solo, enorme, libro. Infatti il primo volume non ha un vero finale e questo non ha un vero inizio. Se leggete il primo (e vi piace) sarete obbligati a leggere anche questo seguito per capire l'intera vicenda.
 
Dan Simmons con questo romanzo dimostra di essere un ottimo scrittore. Nonostante molti critichino FoH perchè manca dell'originalità che ha reso leggendario il primo Hyperion, il sequel mi è piaciuto molto di più.
Ogni aspetto del primo libro è ampliato e i confini si allargano oltre al mero mondo di Hyperion. L'intera razza umana è ad un punto di svolta e i nostri 7 pellegrini continuano la loro battaglia contro lo Shrike e la fine dell'universo.
Il tema religioso-spirituale si impone prepotentemente su tutti gli altri, anche se non mancano “accenni” alla distruzione umana di specie viventi ed ecosistemi. Purtroppo non dobbiamo viaggiare troppo lontano per vedere quanto siano vere queste parole.

E' molto interessante la parte che riguarda la politica e le cariche di potere dell'Egemonia. Questo impero si fonda su 3 pilastri: il Senato, il gruppo di intelligenze artificiali chiamato TechnoCore e il “social network” detto AllThing.
Gli equilibri sono precari e ci saranno non pochi plot twist che vi faranno restare a bocca aperta nel corso dell'invasione Ouster e la disperata difesa umana.
 
Nel frattempo su Hyperion i nostri eroi continuano la ricerca dello Shrike e la soluzione dei loro problemi. Molte domande troveranno risposta in questo sequel, anche se non tutte. Lo Shrike, creatura che può alterare lo scorrere del tempo, agisce in maniera imprevedibile e risulta essere l'ago della bilancia per le vicende in corso nell'intera galassia.
 
La scrittura di Simmons risulta essere molto più scorrevole e godibile rispetto al prequel, anche se l'autore indugia troppo spesso in citazioni e riferimenti ampiamente fuori portata del grande pubblico. In particolare il poeta John Keats sembra essere una delle muse di Simmon, attorno al quale ha creato tutta la vicenda.
 
I personaggi si confermano di ottimo livello, con eccellenze quali Martin Silenus (esilarante ogni volte che apre bocca!) e Sol Weintroub. Ognuno ha il suo obbiettivo da perseguire, quindi il più delle volte agiscono individualmente.

Il background della storia, appena accennato nel primo libro, viene qui ampliato. Eccellente soprattutto la parte che riguarda il TechnoCore, ma non dico di più per non rovinarvi la sopresa.

Fall of Hyperion” è un libro superiore al già eccellente “Hyperion”. La struttura del romanzo è normale, non è una raccolta di racconti come il prequel. Una scelta intelligente, perchè grazie al normale scorrere degli eventi i plot twist impattano pesantemente sul lettore, tenendolo incollato al libro per vedere come finirà. I misteri sono molti, la trama è bellissima, i personaggi ottimi e l'universe building accettabile. Una coppia di libri consigliata anche ai non amanti del genere, imperdibile per tutti i fantascienza-dipendenti.
 
Traduzione italiana
Il libro è stato tradotto dalla Fanucci con il titolo “La Caduta di Hyperion”.
Purtroppo su Amazon non è disponibile la versione cartacea, quindi non so se la reperibilità sia buona. Però è uscita la versione ebook (7€) circa un mese fa. Ummon approva!

martedì 9 aprile 2013

Strategia di Scrittura nº10: Il nome del cane

Gran parte del materiale di questo articolo - esempi esclusi - è tratto e/o riadattato dal manuale “Writing Tools” dell’insegnante di scrittura Roy Peter Clark, che ringrazio immensamente!

Quando facciamo appello ai sensi per esprimere un dettaglio del carattere di un personaggio o di un ambiente, creiamo un’esperienza viva e carica di significato per il lettore, che rende inutili ulteriori spiegazioni. Vedo, sento, capisco.

La casupola era spoglia, a parte il tavolo. Robert passò un dito sulla superficie ruvida, scavando un solco nella polvere degli anni. La sua mano sfiorò un bicchiere vuoto, segnato da un’impronta sbiadita di rossetto, per poi posarsi sulla foto. Sorrisi vecchi e ingialliti, che odoravano di fiori secchi.

Meglio passare al lettore i dettagli così come li vediamo con gli occhi dell’immaginazione – o come ce li ricordiamo dall’esperienza reale, frutto della nostra curiosità – piuttosto che ricorrere a un riassunto esplicativo:

Nella casupola regnava un’atmosfera di abbandono, carica di ricordi sbiaditi.
Può funzionare a seconda dei gusti, ma se prendiamo troppe scorciatoie finiamo per privare il lettore della parte più piacevole del viaggio!

Noi scrittori inesperti spesso farciamo il testo di immagini generiche e ripetitive, che non dicono molto: l’uomo che fuma una sigaretta, la donna che si mastica le unghie... Se il primo avesse un cancro ai polmoni e la seconda fosse anoressica, le immagini avrebbero un significato molto più interessante, no? Dettagli dotati di uno scopo, non gettati lì per riempire spazio.

Ai reporter si raccomanda di non tornare in ufficio senza prima aver scoperto “il nome del cane”, ossia quel particolare in apparenza secondario che da solo ha il potere di illuminare l’intera storia.

Un altro giorno era passato. Di Mary Beth nessuna traccia.
- Tornerà - disse McKenzie, prima di volgere le spalle al buio.
Rientrai dietro di lui, a capo chino. Gli altri tornarono in silenzio alle proprie case.
Sulla veranda rimase la candela accesa.
Lo scrittore usa dettagli significativi non solo per informare, ma anche per persuadere. Ci fa vedere e sentire, e in questo modo accresce la nostra empatia.

Il fetore di sangue e morte era insostenibile. Mi feci strada tra i cadaveri con una manica premuta sul naso, gli occhi offuscati dalle lacrime e dal fumo. Una bambola mezza distrutta, ancora stretta tra cinque dita bruciate fino all’osso, sorrideva come se nulla fosse con le sue labbra fasulle. Io non avrei sorriso prima del giorno della vendetta.
I dettagli che più lasciano il segno sono quelli che non si limitano alla vista. Il bravo scrittore offre colori per i nostri occhi, suoni per le nostre orecchie, odori per il nostro naso, sensazioni per la nostra pelle, sapori per la nostra lingua...

Alla prima cucchiaiata, Nori sentì il collo avvampare sino al mento. La zuppa sapeva di carbone ardente, con un tocco di pimenta malagueta. Un buffo odore di carne arrosto gli fece arricciare il naso. La sentiva sfrigolare vicino a sé, ma dove? Abbassò lo sguardo, strabuzzò gli occhi e piantò un urlo disumano.
Aaargh, ho bisogno di più esercizio! A proposito:
  • Conoscevo un tizio con un cane chiamato Actarus - non scherzo. E tu? Chiedi ad amici e parenti come si chiamano i loro animaletti. Quali nomi rivelano maggiormente la personalità del padrone?
  • Leggi un giornale alla ricerca di passaggi che stimolino i sensi. Fa’ lo stesso con un romanzo.
  • Fare appello al senso della vista è il minimo indispensabile. Prova invece a scrivere un passaggio che tiri in ballo anche l’udito, l’odorato, il tatto e il gusto.

Image courtesy of digitalart / FreeDigitalPhotos.net

mercoledì 3 aprile 2013

Dan Simmons - Hyperion




Titolo: Hyperion [Hyperion Cantos #1]
Autore: Dan Simmons
Genere: fantascienza
Pagine: 480
Editore: Gollancz
Rating: 8/10
Link acquisto (4,41€ ebook)






Hyperion” è il primo volume della saga fantascientifica creata da Dan Simmons e chiamata “Hyperion Cantos”.
Vincitore dei premi Hugo e Locus nel 1990, è uno dei libri sci-fi più conosciuti e apprezzati di sempre. 


Trama
Nel 2700 gli esseri umani, grazie allo sviluppo della tecnologia dei teleporter, si spostano istantaneamente nella galassia, ma un terribile esperimento, il Grande Errore, ha causato la distruzione della Terra e la diaspora dell'uomo nello spazio, dando vita così a una nuova federazione che unisce tutti i mondi abitati: l'Egemonia dell'Uomo. Alla vigilia dell'Armageddon, sette pellegrini affrontano un ultimo viaggio verso Hyperion, in cerca delle risposte agli enigmi della loro vita. Ognuno di loro deve raccontare agli altri la propria storia, per farsi conoscere e dimostrare di non essere una spia. I racconti dei sette ruotano intorno ai mondi e alle difficoltà che circondano lo spazio: dalla minaccia degli Ouster, discendenti dei primi coloni che fanno a meno della tecnologia, al ruolo della Chiesa Shrike, temuta da tutti. E in questi racconti, di una bellezza sfolgorante, sta la chiave che permetterebbe loro di salvare l'umanità.
 
Siamo a metà del 28° secolo e l'umanità vive in un universo quasi utopico.
150 miliardi di persone vivono su più di 150 pianeti facenti parte dell'impero umano, chiamato “Egemonia”. Grazie all'aiuto delle intelligenze artificiali è stato possibile creare dei tunnel che collegano tra loro i mondi del “Web”, potendo così attraversare anni-luce di distanza in un battito di ciglia.
Le malattie sono state quasi del tutto estirpate e la vita media si può allungare notevolmente, se uno ha abbastanza soldi per accedere a dei trattamenti specifici.
 
Ogni mondo ha la propria particolarità: in alcuni si produce il cibo, in altri si concentra il potere esecutivo, in altri i militari addestrano le proprie reclute, altri ancora sono diventati meta di turismo massivo e distruttivo.
Nessuno però è più affascinante del pianeta Hyperion, sede del più grande mistero dell'universo conosciuto. Qui infatti si trovano le mitiche “Time Tombs”, creazioni enigmatiche e deserte contenute in un campo anti-entropico. Per anni studiosi, curiosi ed intellettuali hanno cercato di spiegare i misteri che avvolgono queste costruzioni, ma con scarso successo. Leggende metropolitane suggeriscono che nelle tombe abiti una creatura conosciuta con il nome di “Shrike”. Chiaramente è solo una storia per bambini e creduloni, ma la “Chiesa dell'Espiazione Finale” è pronta a giurare sulla veridicità di tali leggende.
Proprio questa Chiesa, chiamata informalmente “Chiesa dello Shrike”, è convinta che la fine dell'universo si stia avvicinando, perchè il campo energetico che imprigiona le Time Tombs sta lentamente scomparendo.
Consigliata dall'onnipresente TechnoCore, la Chiesa scegli 7 persone per mandarle in un ultimo, disperato pellegrinaggio alla casa dello Shrike. 7 eroi che tenteranno di fermare l'inevitabile. 7 eroi alle prese con qualcosa molto più grande di qualsiasi essere umano. E' con questa premessa che si apre il romanzo. 
 
Si viene catapultati in quella che può sembrare la fine della vicenda, in cui i 7 personaggi (8 in realtà) si riuniscono e decidono di scendere su Hyperion per sistemare i propri problemi.
Il romanzo è scritto in una forma originale e accattivante: mentre seguiamo lo sviluppo del pellegrinaggio nel presente, pochi passi alla volta, i personaggi si incontrano a bordo dell'astronave Yggdrasil e decidono che è di vitale importanza conoscersi meglio, per aumentare così le probabilità di successo nel confronto con lo Shrike. Ognuno di loro dovrà raccontare la sua storia, spiegare perchè è stato scelto per partecipare a questo pellegrinaggio. Queste storie sono per l'appunto... storie: racconti brevi inseriti all'interno del romanzo, uno per ognuno dei 7 personaggi.

Non ho mai incontrato una raccolta di racconti che è anche un romanzo a tutti gli effetti e sinceramente non credevo potesse riuscire bene. Le collezioni di storie brevi hanno infatti un difetto ampiamente diffuso: la qualità altalenante. Uno storia può essere un capolavoro, un'altra mediocre. Come se ciò non bastasse, aggiungiamo le parti in mezzo ad esse, in cui continuiamo a seguire le vicende dei nostri 7 eroi, nel presente, mentre si avvicinano sempre di più alle Time Tombs.
Capirete che non è una cosa semplice gestire un romanzo del genere, non per niente è uno dei pochissimi libri scritti in questo modo.

Dan Simmons è indubbiamente una persona con una vasta cultura, con conoscenze poetiche e scientifiche non indifferenti, ma questo non basta per fare di lui un ottimo scrittore. Bisogna mettere in pratica queste conoscenze ed integrarle senza concedere troppi infodump. In effetti riesce a regalarci un libro originale, avvincente, ben scritto e profondo.
Purtroppo l'inusuale struttura del romanzo presenta due grossi difetti: la già accennata qualità altalenante delle storie e il senso di ripartire “dal principio” anche quando si è alla fine del libro.
Con ogni storia ampliamo le nostre conoscenze dell'Egemonia Umana, della politica, dei mondi e soprattutto dei protagonisti. Questi racconti sono tutte carichi di tristezza e in certi casi sono vere e proprie tragedie.
Due in particolare ritengo superiori a tutte le altre, fra le short story più belle che abbia mai letto: quella di Padre Hoyt e quella di Sol Weintraub. Specialmente l'ultima mi ha causato non poche lacrime. Toccante.
Le altre invece, pur essendo buone, non raggiungono questi livelli di qualità.
 
Hanno un ruolo particolarmente importante le religioni, in tutte le loro svariate forme. I Cristiani si sono ridotti drasticamente di numero a causa della nascita di nuove religioni che ne hanno preso il posto. La chiesa Cattolica in particolare è sull'orlo dell'estinzione a causa della politica conservazionalistica che da sempre la contraddistingue.


Hyperion è un libro fantastico. Originale, intrigante, ben scritto, con ottime descrizioni dei mondi, trama intricata, ma abilmente tenuta sotto controllo da Simmons, profondità.Non riesce a scrollarsi di dosso gli onnipresenti difetti delle raccolte di racconti, ma è un libro che ogni appassionato del fantastico dovrebbe leggersi.


Traduzione italiana
Il libro è stato recentemente riproposto dalla Fanucci in edizione economica, quindi è facilmente trovabile sia sugli store online che nelle librerie fisiche. Il prezzo è di circa 4€ in versione cartacea, mentre invece non ho trovato la versione ebook.
Lo trovate su Amazon.