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sabato 22 giugno 2013

"La Forgia del Destino" di Francesco Bertolino [Rating 7,5]



Titolo: La Forgia del Destino
Autore: Francesco Bertolino
Genere: Fantasy
Pagine: 417
Rating: 7,5/10
ISBN: 9781476258041
Link Acquisto 










Mi sono interrogato a lungo se fosse deontologicamente corretto recensire un autore che nel frattempo ha ottenuto il nostro marchio di qualità oltre ad essere entrato nello staff.
Alla fine ho deciso che il non recensirlo per scansare dubbi e illazioni sarebbe stato folle perché avrebbe anzitutto privato voi lettori di un ebook di qualità assoluta, e privato scrittorindipendenti.com della possibilità di dimostrare la propria imparzialità.
Colgo così l’occasione per lanciarvi la sfida: provate a leggere la saga di Bertolino, il cui primo capitolo peraltro è divenuto ora gratuito, e poi vedremo se avrete il coraggio di dirmi che sono stato di parte!
Ma veniamo all’ebook in questione “La Forgia del Destino”, II° volume della Saga della COmpagnia del Viandante, seguito de “La città degli Automi” recensito a suo tempo per noi dal Sire Oscuro, che ha fiuto per i talenti.


 
L’autore ci conferma in questo capitolo della sua opera tutta la propria preparazione, dando origine ad un ebook di piacevole lettura, cosa non facilissima in realtà per il contenuto dello stesso. Bertolino in questo secondo episodio si concentra infatti ad approfondire il background dei protagonisti e a svelarci parte della trama che fa da sfondo all’intera saga. Veniamo così a conoscenza della “formazione” di Raduan, dei trascorsi di Dorian, del Viandante e anche qualche chicca sul riuscitissimo personaggio dell’Addestratore di Serpenti e la sua allegra famigliola.
Naturalmente la narrazione di questi stralci del passato rallenta l’evolversi del corso della storia, ma risulta comunque piacevole grazie alla prosa dell’autore che non ha nulla da invidiare ai più affermati big di settore.
Seguendo i diversi filoni di narrazione ci ritroveremo catapultati da infernali paludi zeppe di pericoli a polverose biblioteche che invece di essere luoghi di quiete e ristoro dell’anima si riveleranno palcoscenici di tranelli e intrighi, fino a spingerci nelle fauci di quello che pare essere un vascello/astronave farcito di misteri ancora tutti da svelare.
“La Forgia del Destino” è un romanzo di transizione, che ci spiana la via per i rimanenti tre capitoli della saga, svelando vicende ricche di trovate eccellenti.
L’ambientazione si mantiene ai confini del fantasy, valicandoli solo eccezionalmente con la comparsa di oggetti magici/tecnologici/misterici.
Il tutto risulta assolutamente originale in quanto Bertolino riesce a calarli nel mondo medievale ricreato conciliando aspetti che risulterebbero a una prima occhiata impossibili da far convivere.
L’autore è bravissimo in questo senza dar mai l’impressione di forzare eccessivamente la mano, offrendoci uno scritto razionale e sempre credibile e lasciandoci con la bramosia di svelare tutti i punti in sospeso con cui sapientemente ha cosparso l’intero cammino di questo ebook.
Per quanto attiene alla scrittura in se c’è poco da dire: la prosa di Bertolino non si discute.
Bene le descrizioni che non sfociano mai nel soporifero. Bene i dialoghi, sempre coinvolgenti e credibili, bene il lessico ricco, pertinente e mai ripetitivo.
Recensione breve questa, perché non voglio assolutamente privarvi del piacere di leggere una saga che promette ancora grandi sorprese.
Insomma anche questo capitolo trova la mia piena approvazione, (e non solo mia!), ottenendo un bel 7,5 nonché il Marchio di Qualità di scrittorindipendenti.com.
Non nascondo che mi farebbe piacere vedere qui di seguito apparire numerosi i vostri commenti per valutare gli esiti della sfida che vi ho lanciato!

martedì 18 giugno 2013

Strategia di Scrittura nº13: Muoviti avanti e indietro, muoviti su e giù!


Gran parte del materiale di questo articolo - esempi esclusi - è tratto e/o riadattato dal manuale “Writing Tools” dell’insegnante di scrittura Roy Peter Clark, che ringrazio immensamente!

In Perché io Scrivo, George Orwell spiega che "la buona prosa è come una lastra di vetro trasparente". Un buon lavoro deve richiamare l’attenzione del lettore sul mondo descritto, non certo sui volteggi della penna di chi scrive! Quando ci sporgiamo davanti a una finestra per scrutare l’orizzonte, non notiamo il vetro e l’intelaiatura, eppure essi delimitano il nostro sguardo proprio come uno scrittore orienta la nostra visione della storia.

La maggior parte degli scrittori dispone di almeno due modalità di scrittura: "Non fate caso a me, concentratevi sulla storia", e "Guardatemi danzare! Sono troppo bravo!". In termini retorici, queste due modalità si chiamano understatement (attenuazione) e overstatement (esagerazione). E non è affatto vero che la seconda sia da buttare, dipende sempre dal contesto. Una buona regola è la seguente: più serio o drammatico il soggetto, più lo scrittore dovrebbe ritrarsi dietro il sipario, lasciando che la storia "si racconti da sé".

L’attacco terroristico ha causato la morte di dieci persone e il ferimento di almeno ottanta. Non sono state comunicate rivendicazioni ufficiali dell’atto, ma i primi indizi rivelati dagli inquirenti indicano il possibile coinvolgimento di un gruppo di estremisti religiosi.
Se invece l’argomento è leggero o scherzoso, lo scrittore può farsi avanti senza paura e sbizzarrirsi con le “strizzatine d’occhio” e le invenzioni di linguaggio.

La Sagra del Cavolo (Verza) scuote puntuale come ogni anno gli animi della pacifica comunità di Moncrivello di Sant’Eustachio. L’esibizione degli ortaggi, orgoglio vivo di note personalità come il sindaco Scrofani e la vedova del commendator Zucconi, costituisce la scusa perfetta per una settimana di piacevoli bagordi, ove - lo si dica per inciso - porchetta e salamini la fanno da padroni a dispetto del nobile vegetale che dà il nome alla festa tutta.
Alcuni rifuggono da questo stile con sdegno imperituro, al punto che il romanziere Elmore Leonard dichiara: "Se mi suona come scrittura, lo riscrivo".

E’ davvero opportuno che uno scrittore apprenda a muoversi avanti e indietro in questo modo, nascondendo la propria presenza o mettendosi in mostra a seconda dei casi, ma esiste un altro tipo di movimento ancor più importante: su e giù per la scala dell’astrazione. Al fondo ci sono le spade sanguinanti, gli anelli magici e le teste mozzate. In cima vi sono la libertà, la giustizia, l’eterna lotta degli oppressi contro gli oppressori, e così via.

Attenzione ai gradini intermedi della scala, dove si annidano gli zombie del linguaggio tecnicista e burocratico! Per intenderci, è il luogo dove gli insegnanti sarebbero noti come educatori pedagogico-scolastici, e le lezioni di scuola media come unità educative di livello intermedio.

Analizziamo meglio la definizione dello strumento, scala dell’astrazione. Il primo sostantivo è scala, un utensile che puoi vedere, stringere e adoperare, che coinvolge i sensi, con cui puoi fare "cose". Il fondo della scala poggia sul linguaggio concreto. Concreto vuol dire duro, solido, ed è per questo che quando cadi da una scala rischi di romperti un braccio. Il braccio destro. Quello con un tatuaggio a forma di cuoricino.

Il secondo sostantivo è astrazione. Non puoi mangiarla, annusarla, né misurarla. Fa appello non ai sensi, ma all’intelletto. E’ un’idea che reclama esempi a gran voce.

In tanti venerano le arti culinarie del Principato di Meridia, i suoi sapori ricercati e originali, il gusto sopraffino innalzato a tramite per sfiorare il reame celeste degli Dei! Prendete lo stufato di porco-ratto, tanto per dire…
Quando mostriamo siamo in fondo alla scala, quando spieghiamo/raccontiamo siamo in cima. Possiamo muoverci su e giù come ci conviene, passando dal terra terra al concettuale e viceversa. Metafore e similitudini ci aiutano a spiegare le astrazioni attraverso una comparazione con cose concrete.

Alla vista della nereide vestita soltanto di schiuma, l’animo di Garko si inabissò negli oceani caldi della passione. Il suo cuore lo spinse a fondo, pesante e vivo come un leone marino, per poi guizzare verso la luce con il vigore di un delfino. Era ammaliato, era perduto, misero naufrago senza speranza di salvezza.
Se però scrivo una prosa che il lettore non riesce né a vederené a capire, devo essere rimasto intrappolato a metà scala, nella terra di nessuno dove regnano il burocratichese arido e la supercazzola fine a se stessa:

La nostra missione è fornire servizi autocratici nell’ottica dell’eccellenza aziendale considerata come tale e non, in eventuale sincronia diagnostica con la congiunzione economica e finanziaria dei prodotti derivati all’estero.
Per finire, ecco due semplici domande per aiutarci a utilizzare a dovere la scala dell’astrazione:
  • "Puoi darmi un esempio?" ti condurrà giù in fondo.
  • "Questo cosa significa?" ti spedirà su in cima.

Qualche esercizio per completare il tutto:
  • Compara il linguaggio di un testo drammatico con quello di un pezzo umoristico: nota come nel secondo caso la "presenza" dello scrittore si faccia molto più evidente.
  • Ascolta i testi di qualche canzone come esempio tipico di linguaggio che si muove su e giù per la scala dell’astrazione. Nota come parole e immagini concrete, nella musica, riescano a esprimere astrazioni come amore, speranza, lussuria, paura…
  • Leggi qualcuna delle tue storie e descrivi, in tre parole o meno, di cosa trattano davvero. Amicizia, perdita, tradimento? Hai modo di rendere tali significati più evidenti al lettore, cercando di essere più specifico nella tua prosa?
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mercoledì 12 giugno 2013

"A volte la magia funziona" di Terry Brooks

Titolo: "A volte la magia funziona: Lezioni di una vita di scrittura"
Autore: Terry Brooks
Pagine:186
Editore: Mondadori
Rating: 7/10
ISBN: 8804517492
Link Acquisto (12)











Spulciando nal reparto "scrittura" della biblioteca, mi sono imbattuto in questo invitante volume. Molti di voi conosceranno Terry Brooks, autore della saga di Shannara nonché di quella di Landover. Anche io nalla mia fanciullezza ho letto qualcuno dei suoi libri, tre per l'esattezza: il classico "La spada di Shannara", il suo seguito e il suo preludio. Forse all'epoca avevo gusti un po' più grezzi di adesso, ma ricordo di aver gradito la lettura e confesso che non ho mai abbandonato l'idea di continuare la saga (sebbene oramai non ricordi nemmeno i nomi dei personaggi...).

Questo libello si propone come un manuale di scrittura, e invita il lettore con un titolo seducente e una copertina accattivante. In realtà, più che un vero e propio manuale, si tratta di un racconto delle vicende editoriali vissute dall'autore durante la sua fortunatissima carriera. Oramai giunto a veneranda età, Terry Brooks si concede di raccontarci senza peli sulla lingua le vere ragioni del suo successo (un buon editore e molta fortuna, ci dice), le sue ingenuità , i suoi errori e i compromessi che ha dovuto accettare.



Con l'eleganza del narratore esperto, ci trasporta nel suo mondo personale, che non è affatto idilliaco come si potrbbe pensare. Il mestiere dello scrivere è in realtà fatto di progetti fallimentari, estenuanti revisioni, contratti ambigui, trappole editoriali, lettori adirati e molte altre magagne. Le aspirazioni artistiche costituiscono soltanto la scintilla iniziale per imbarcarsi nella stesura di un romanzo e passano quasi sempre in secondo piano rispetto all'aspetto strettamente professionale.


"La Spada di Shannara", il primo libro pubblicato da Terry Brooks, ebbe immediato successo.

Sostanzialmente il libro ripercorre in ordine cronologico le tappe fondamentali dell'attività dell'autore contornandole di aneddoti e curiosità. Certo, non mancano indicazioni per lo scrittore in erba: ricette e regolette disseminate qua e là o anche interi capitoli dedicati all'arte dello scrivere; l'autore però evita sempre prescrizioni rigide e anzi, dice chiaramente che ciò che ha funzionato per lui non è detto che debba funzionare per altri. Non troverete in questo libercolo i segreti della narrativa e sicuramente non vi farà eguagliare il successo di Brooks, che come egli stesso afferma, è stato determinato in gran parte dalla sorte. I piccoli suggerimenti che vengono dati sono largamente condivisibili, forse anche un po' risaputi, ma l'efficace esposizione, fatta di evidenze aneddotiche tratte da anni di lavoro nel mercato editoriale, ne approfondisce molti non ovvi aspetti.

Al di là del valore pratico, si tratta di un interessante "testamento professionale" dello scrittore, che piacerà a chi, come me, è stato suo lettore. Lamenta una certa insistenza sulla vita infantile di Terry Brooks e anche al suo presente da pensionato imbranato e sognatore, ma in fin dei conti è un libro senza troppe pretese scritto a fine carriera da un autore che non ha più nulla da dimostrare.


sabato 8 giugno 2013

Energie della galassia. Luca Rossi [rating 7]

Titolo: Energie della Galassia
Autore: Luca Rossi
Genere: Fantasy,fantascienza.
Pagine: 244
Rating: 7/10
ASIN. B00ARD4PUQ
Link Acquisto (0,89€)









Energie della Galassia di Luca Rossi è una raccolta di racconti. Se ero pronta ad affrontare una lettura di fantascienza mi sono dovuta ricredere, perché i generi toccati dall’autore sono i più disparati, anche se la fantascienza e il fantasy la fanno da padrone.
I racconti contenuti in questa raccolta sono :
- Rewind
- Il Regno di Turlis
- Carcere a Vita
- Le Forme dell’Amore
- Arcot e la Regina
- La Famiglia Perfetta
- Emozioni nella Nuvola


Queste le trame:

Rewind
La Starweb è una società ormai sull’orlo del fallimento, pressata da tasse, debiti e dalla crisi ma un’idea vincente del suo fondatore, Alberto Ferrari, sembra riportarla in auge.
Tutti, banche e politici, cercano di fermarlo, ma Alberto supera ogni difficoltà senza problemi..qualcosa non quadra.
Il regno di Turlis
Gio’ vive una vita apparentemente normale anche se il vicino lo tormenta non poco tanto da decidere di sfidarlo e varcare con la moto il confine. Uno strano inseguimento, l’incontro con Irene, la scoperta di un regno magico e della sua vera identità.
Carcere a Vita
Germin viene incarcerato senza motivo apparente…la detenzione in un carcere da incubo, dove i detenuti sono rinchiusi in antri scavati nella roccia e dai quali spesso fuggono attraverso l’unica via: la morte. I ricordi della sua vita precedente iniziano piano piano a svanire
Le Forme dell’Amore
Un vecchio poliziotto insegue una criminale per tutta la galassia…una mutante una volta catturata lei però assume le fattezze della ragazza che lui non ha mai smesso di amare.
Che cosa sceglierà il poliziotto tra il desiderio di lei e la fedeltà ai suoi ideali?
Arcot e la Regina
Quando il Comandante Arcot, esploratore e commerciante spaziale, conosce la Regina dei Vampiri, abbandona ogni cosa per lei. Ma quando la principessa Icolia, che vuole prendere il posto della regina, gli mette gl’occhi addosso..a salvarlo sarà solo l’amore.
La famiglia Perfetta
l’uomo dei sogni esiste. Il marito perfetto. Il padre modello. Ma la perfezione non è umana e lei preferirà u robot..perfetto..forse troppo.
Emozioni nella Nuvola
una società che controlla i pensieri di tutti..che guida i pensieri di tutti..unico scopo eliminare la specie umana. Mario li può fermare….

Ricordo che leggendo il primo racconto mi sono chiesta.”sicuri che sia fantasia?” perché a me sembrava molto, ma molto reale…la descrizione della crisi, delle difficoltà dei giovani, finanche la corruzione….tutto molto reale…
I personaggi e le ambientazioni sono le più disparate. Abbiamo Vampiri, streghe, muta-forma, hacker, robot, che si muovono ora sulla terra e ora nelle galassie.
Lo stile dell’autore è fluido e scorrevole riesce a maneggiare bene tutte le materie che cerca di affrontare e Non manca certo di fantasia. In generale devo dire che non amo molto le raccolte di racconti, perché in linea di massima, mi lasciano sempre un po’ con l’amaro in bocca. In particolare nel finale che si rivela talvolta frettoloso.
Il mio preferito è stato: le forme della amore e il primo racconto, io ci ho visto l’Italia…
Molto bello anche emozioni nella Nuvola, con quel suo finale aperto a mille possibilità. Gli altri spesso nelle conclusioni li ho trovati frettolosi. Uno scrittore con del potenziale sarei curiosa di vederlo all’opera su un romanzo.

mercoledì 5 giugno 2013

Strategia di Scrittura nº12: Scegli il numero di elementi con uno scopo


Gran parte del materiale di questo articolo - esempi esclusi - è tratto e/o riadattato dal manuale “Writing Tools” dell’insegnante di scrittura Roy Peter Clark, che ringrazio immensamente!

Caro scrittore consapevole, lo sappiamo, quando metti giù una frase o un paragrafo ti tocca affrontare mille volte lo stesso problema: quanti elementi usare? In quale ordine? La questione non è riducibile a una scienza, eppure nulla ci impedisce di attivare i raggi X e cominciare a “dare i numeri”...

Il Linguaggio dell’Uno

Quel tipo è paziente.
In questa semplice frase, definiamo quel tipo in base a una sola caratteristica: la sua pazienza. Forse dovremmo fornire delle prove, ma per ora vogliamo appena che il lettore si concentri su quella specifica qualità.

È proprio questo effetto di singolarità, di unilateralità, di mancanza di alternative, che caratterizza il Linguaggio dell’Uno.

Gesù pianse.
Va’ all’inferno.
Dopo.
Fallo e basta.
Tornerò! (I’ll be back!! :))
Sono felice.
Se vuoi che il lettore interpreti qualcosa come una verità assoluta, esprimilo con la frase più corta possibile. Parola di Tom Wolfe.

Il Linguaggio del Due

Che succede quando scopriamo che:

Quel tipo è paziente e scaltro.
Lo scrittore ha cambiato la nostra prospettiva. Il lettore, comunque, non è costretto a scegliere tra le due caratteristiche: deve piazzarle sulla bilancia, confrontarle e metterle in contrasto.

Mamma e papà.
Bud Spencer e Terence Hill. (e come suona male se invertiamo l’ordine!)
Acqua e vino.
Io e te.
Rock ’n’ Roll!
Il Linguaggio del Due divide il mondo.

Il Linguaggio del Tre

Quel tipo è paziente, scaltro e privo di scrupoli.
Via via che la frase cresce, conosciamo quel tipo in modo sempre più completo. Piuttosto che ridurlo a un personaggio di grande pazienza, o evidenziare il contrasto tra la sua pazienza e la sua scaltrezza, decidiamo di “triangolare” le dimensioni del suo carattere.

Nella nostra cultura, il Tre trasmette una sensazione di completezza.

Padre, Figlio e Spirito Santo.
Qui, Quo e Qua.
Un francese, un tedesco e un italiano (entrano in un bar... :)
Gullit, Rijkaard e Van Basten. (e manco sono milanista :)
Il Buono, il Brutto e il Cattivo.
“Sono cattivo, incazzato e stanco.”
Se dico:

Odio la fame, la sete e il freddo, ma più di tutto odio John Smith.
creo un efficace passaggio dal trino all’uno, da una visione del tutto alla comprensione di ciò che davvero conta.

Il Linguaggio del Quattro e più

Nell’anti-matematica della scrittura, il tre è maggiore del quattro. Tre trasmette il senso della totalità molto meglio di quattro o più.

Quel tipo è paziente, scaltro, privo di scrupoli e nevrotico.
Troppa roba, abbiamo rotto il cerchio!

Ciò non significa che il Linguaggio del Quattro sia inutile, anzi. Quattro o più elementi in un solo passaggio aiutano a produrre un effetto di fluidità letteraria che già Omero utilizzava nel descrivere le tribù greche.

ZAP frigge le persone, HOT le incendia, FOF crea una barriera, WAL un muro ancor più spesso, FAL ti fa cader leggero, GOB crea un esercito di goblin, YOB un battaglione di giganti inferociti, e potrei continuare fino a domani. Volevi un mago? L’hai trovato.
(Hai riconosciuto il grimorio di provenienza degli incantesimi? Se sì, devi essere un vecchio lettore di LibriGame come me, complimenti!)

Ricapitolando:
  • usa Uno per la forza;
  • usa Due per la comparazione e il contrasto;
  • usa Tre per la completezza, la pienezza, la rotondità;
  • usa Quattro e più per elencare, inventariare, compilare ed espandere.

Facile, no? Come contare fino a quattro. (magari!)

Se ti va, invece dei soliti esercizi, prova ad aggiungere qualche esempietto pratico nella sezione dei commenti (tipo quelli che hai trovato in questo articolo).

Tre, due, uno, via, buon divertimento!

Image courtesy of digitalart / FreeDigitalPhotos.net

domenica 2 giugno 2013

"La morte è soltanto il principio" di R.C.F. Monticelli [Rating 5]





Titolo: La morte è soltanto il principio
Autore: Rita Carla F. Monticelli
Genere: Avventura
Pagine: 143
Rating: 5/10
ISBN: 9781465722867
Download gratuito 








Oggi vi sottopongo un ebook gratuito che etichetterei genericamente come romanzo d’avventura.

Il testo, come anticipato con correttezza da parte dell’autrice nell’introduzione, tratta dell’ipotetico sequel del film “La Mummia”.

Per essere goduto appieno quindi presuppone che voi abbiate presente la storia svoltasi nella pellicola, o almeno questa è la raccomandazione della scrittrice.

A mio parere può tranquillamente essere letto anche senza aver visionato il precursore cinematografico, senza perdere nulla.

Non è il primo lavoro di Rita Carla Francesca Monticelli che appare qui sul blog, anche se questa volta l’esito a livello di valutazione è ben differente dal successo di "Deserto Rosso".

Ci tengo a sottolineare che questo ebook è stato scritto una dozzina di anni fa (seppur revisionato nel 2012 come si apprende dall’introduzione) e quindi la differenza a livello di voto probabilmente deriva dai miglioramenti intercorsi in questi anni nella prosa della scrittrice.

 
Da buon cultore delle religioni antiche, io mi sono avvicinato inevitabilmente a questo testo anche se oramai datato, che richiama ambienti e usi dell’antico Egitto. Ovviamente mi sono attenuto al contenuto dell’ebook in questione senza lasciarmi influenzare da altri fattori.
Tutto questo lungo preambolo per concludere che non me la sento di dare la sufficienza a quest’opera, seppur gratuita.
L’ambientazione, potenzialmente ricca di pathos e scenari suggestivi, non viene sfruttata e questo per un amante dei “viaggi da libro” come il sottoscritto è la pecca principale.
Non occorre certo addentrarsi nella cultura egizia oltre i limiti imposti dal genere avventuroso dell’ebook, ma un minimo di approfondimento (almeno superiore a quello del film) avrebbe giovato a far calare il lettore nelle asfittiche, polverose e al contempo affascinanti atmosfere dei Templi dedicati ad Horus e deità varie.
Il punto forte del film a quanto posso ricordare, era certamente la fotografia: scenari meravigliosi, grandiosi ed evocativi che sopperivano alla pochezza della trama. Questo purtroppo nell’ebook non avviene.
Le descrizioni che avrebbero dovuto far rivivere la maestosità delle tombe egizie, la soggezione scaturita dal trovarcisi al cospetto ecc… vengono relegate a mero elemento di sfondo quando invece dovrebbero esserne i veri protagonisti.
Il romanzo a mio avviso rimane a metà del guado, non riuscendo a collocarsi come opera d’avventura mozzafiato, né a maturare in un qualcosa di più complesso e caratterizzato storicamente.
L’intento di correre rapido e spedito viene castrato della prosa dell’autrice, con una costruzione delle frasi barocca e ridondante, con secondarie su secondarie e apposizione confusionaria della punteggiatura.
Ne consegue una pesantezza nella lettura capace di infastidire il lettore per il suo costante riproporsi.
È un peccato perché la padronanza della lingua da parte dell’autrice è indubbia e quando la prosa si mantiene più asciutta anche la storia in se ne beneficia con spezzoni effettivamente piacevoli e scorrevoli.
Un altro aspetto ambivalente che mi sento di sottolineare è l’ironia che pervade l’intero racconto.
Spesso è azzeccata e pungente, ma in alcuni casi (specie nelle scene veramente drammatiche) risulta a mio avviso troppo spinta e fuori luogo.
Anche per quanto riguarda i personaggi non sono del tutto convinto.
Certo, si da per scontata la conoscenza degli stessi dal film, ma in questo seguito l’autrice avrebbe potuto ampliarne la caratterizzazione, sfruttando per di più il fatto che gli stessi ricoprano i soliti cliché del cinema a stelle e strisce, per aggiungere qualcosa di diverso.
L’unica ad avere un guizzo degno di nota è la giovane e bella Jenn che da abbindolatrice e seduttrice si scopre nell’evolversi della narrazione, possedere doti nascoste insospettabili che esulano da quelle prettamente fisiche che tutti ci saremmo aspettati.
Insomma, ci sono cose a mio avviso che potrebbero essere migliorate e a giudicare dai buoni riscontri ottenuti dai seguenti romanzi, l’autrice deve esserci nel frattempo riuscita egregiamente.