un portale verso mondi "altri"

Il chioschetto dell'ebook propone:

venerdì 25 dicembre 2015

Natale di Libri per tutti!




Eccoci giunti al post natalizio. 
Limitarmi ai canonici auguri di rito mi pareva banale, quindi dopo lunga riflessione, a questi volevo aggiungere qualcosina che avesse le sembianze di un regalino. Dopo altrettanto lunga ricerca ho trovato qualcosa. Una chicca spero, che forse non tutti ancora conoscono: Fairbooks!

Di che si tratta?
Semplice, un applicazione che vi permette di leggere tonnellate di libri gratis.

E’ un progetto in evoluzione, ad ogni modo già perfettamente operativo. Ho provato in prima persona, sia come autore, piazzandoci alcuni dei miei romanzi, che come lettore: tutto funziona a meraviglia.


Libri free per tutti
Il meccanismo è semplice e oramai consolidato, e si regge sulle inserzioni pubblicitarie che appaiono sullo schermo e che andranno a retribuire i gestori della app e gli autori (compresi quelli indipendenti) che avranno caricato i propri lavori, mantenendo il “canone a zero” per l’utente finale.
Tali inserzioni sono a piè di pagina e per nulla invasive, garantito. 
I romanzi a disposizione aumentano di giorno in giorno e spaziano fra tutti i generi immaginabili, quindi che aspettate?
Prima di essere zavorrati dalle pantagrueliche abbuffate festive, correte a scaricarla!

Liete feste a tutti e buone letture

domenica 20 dicembre 2015

Storia di Non-Arturo Rose e altre fantastiche creature di Nico Menchini

Link Acquisto Amazon


Titolo: 
Storia di Non-Arturo Rose e altre fantastiche creature

Autore: Nico Menchini

Genere: Fantastico

Prezzo: Euro 2,99









Sinossi:

Non-Arturo...non è un errore di stampa, si scrive proprio così! E cosa sarebbe un Non-Arturo? Tutto tranne Arturo ovviamente: un drago, un cane e qualsiasi altra cosa vi venga in mente; il tutto singolarmente o addirittura nello stesso momento. Mentre state leggendo potrebbe essere un angelo e, senza che ve ne rendiate conto, potrebbe già essere diventato un falco o qualcos'altro. Ecco, ora immaginatelo smarrito e senza ricordi (come potrebbe avere dei ricordi un "coso" del genere?) sotto l'albero di un parco. Da qui, a causa di una vecchina con poche rotelle al posto giusto che lo rapirà (come si può rapire un Non-Arturo?), affronterà una serie di rocambolesche avventure che lo porteranno a ritrovare se stesso e l'essenza del suo esistere. Si troverà persino invischiato in una disperata missione da cui dipende il destino dell'umanità stessa: affrontare e sconfiggere Lord Rassegnazione! E chi sarebbe costui? Un essere malvagio che sottrae le fantasie agli uomini, imprigionandole nel suo oscuro castello; il nostro eroe dovrà affrontarlo per ridare speranza e voglia di sognare allumanità. Viaggerà così attraverso mondi mai visti, fra i vari aspetti della realtà: dal Regno della Natura a quello degli Esseri dimenticati (quello dei personaggi delle fiabe), alla Grande Città, dove regnano l'asfalto e lo smog. Incontrerà strani personaggi: una misteriosa Voce proveniente dal nulla, animali e piante di ogni aspetto e dimensione, folletti laboriosi, un orco piagnucolone, una principessa obesa ed una vecchia fatina sfinita. Per non parlare dei nemici che lo attenderanno al castello di Lord Rassegnazione! Ma non solo nemici: durante il suo percorso troverà anche l'amore, quello con la A maiuscola.
Il secondo racconto vede per protagonista Rose, una bambina orfana che porta nel suo cuore un grande sogno: la pace tra i Due Regni, coinvolti in una guerra sanguinosa e fratricida da molti anni. Vista la purezza del suo cuore, il Re del magico popolo dei Linchetti le permetterà di realizzarlo; un'impresa non certo facile! Rose dovrà infatti affrontare un lungo viaggio tra i freddi ghiacci dei Monti Immortali per recuperare un fiore rarissimo: la stella alpina, ovvero la chiave per la realizzazione del suo sogno. Al suo fianco numerosi alleati come il popolo dei Linchetti, Galvhan comandante dell'esercito degli elfi, Arenius re dei falchi ed un misterioso Golem. Non mancheranno nemmeno i nemici, quali i temutissimi streghi: delle perfide e spietate creature nate dalla simbiosi tra uomini corrotti e malvagi demoni.
Lasciatevi sedurre dal fascino innocente delle Idrogine, bellissime creature fatte d' acqua cristallina, nella fiaba "Di come nacquero le fate" per scoprire l'origine di questi misteriosi esseri alati. In "L'avvento degli Elfi" viene rivisitata l'origine degli elfi dei boschi alla luce del patrimonio culturale della penisola Italiana, tanto ricco di creature affascinanti quanto poco conosciuto.
A concludere questa rassegna degli ultimi, eroi tanto improbabili quanto straordinaria è la grandezza del loro cuore, San Pellegrino. Rifacendosi ad una frammentaria leggenda popolare sul santo omonimo, l'autore ha saputo creare una storia articolata, ricca di particolari ed approfondimenti psicologici.
Cinque racconti per un solo filo conduttore: la necessità di ampliare gli orizzonti della fiaba e della narrativa fantasy attingendo al vasto patrimonio culturale popolare della penisola Italiana. Cique racconti fuori dal coro per esplorare l'ampio potere creativo della fantasia, cinque storie adatte a tutti: ai piccoli curiosi come ai grandi amanti delle fiabe dal gusto classico.


Recensione:

Per farla breve:
L'opera è principalmente una raccolta di fiabe, e come tale deve essere affrontata. Ma anche calandoci in questo particolare codice di lettura alcune leggerezze di troppo finiscono per zavorrare le buone idee dell'autore.

Note dolenti:
Quanti di voi hanno visto il film "La storia fantastica" ("The princess bride" in originale)?
Se siete abbastanza stagionati e fortunati da conoscere quel piccolo capolavoro sapete perché viene usato come metro di paragone della fiaba moderna. La pellicola trasporta nel ventesimo secolo gli studi di Prott sulla struttura della favola, adeguandoli al palato ormai troppo smaliziato dei bambini dalla nostra società. Chiamiamolo "fattore Inigo", in onore di uno dei personaggi più efficaci del film (se non lo conoscete cercate Inigo Montoya su you tube)
Ecco, il principale neo dell'opera di Menchini è la mancanza del fattore Inigo.
Come predetto si tratta di una raccolta di fiabe, genere legato ad una consequenzialità di vicende fortemente canonizzata ben spiegata dalle teorie di Prott. Non ci si aspetta quindi un intreccio di particolare spessore o eccezionali colpi di scena. Tuttavia sono "fiabe moderne", e proprio questo ultimo aggettivo che dovrebbe ricordare quanto i lettori (bambini compresi) siano ormai di gusto difficile.
L'aiutante magico, l'antagonista, il grande amore, solo perché figure archetipe non possono essere introdotte di punto in bianco senza una dovuta contestualizzazione, ne possono mancare di una profondità anche solo accennata. Anche il più anonimo dei pokemon ha caratteristiche e "ragion d'essere" ben definite, purtroppo lo stesso non si può dire delle figure che mano mano compaiono nei racconti della raccolta.
L'autore inoltre, muovendosi sulle orme di Calvino, utilizza un narratore onnisciente che dialoga con il pubblico. Purtroppo questa tecnica mostra il fianco nel mondo contemporaneo e le intromissioni del suddetto spezzano la narrazione con considerazioni troppo spesso fuori tema. Più di una volta il lettore si trova a dover saltare l'intermezzo per non perdere il filo della scena narrata. Persino quando l'intervento del narratore è necessario e, anzi, doveroso (per esempio nell'inizio del primo racconto in cui viene spiegata la particolare natura del Non-Arturo) l'eccessiva verbosità soffoca il messaggio che si sta cercando di trasmettere.
Ultima scelta stilistica infelice sono le iniziali di chi parla prima delle linee di dialogo. Quando il discorso diventa serrato si ha la spiacevolissima sensazione di aver di fronte un copione teatrale. In ogni corso di scrittura viene insegnato che, in un mondo perfetto, ogni personaggio dovrebbe parlare in maniera tanto personale che il lettore non ha bisogno di alcun aiuto per distinguere le frasi di uno o dell'altro. Sappiamo bene come questo sia quasi infattibile nella realtà ma tra la perfezione teorica e la scelta fatta da Menchini c'è una via di mezzo grossa come il Nord America.

Note positive:
Al netto delle difficoltà sopra evidenziate i racconti offrono però spunti interessanti che fanno pensare ad una enorme potenzialità di crescita dell'autore. L'idea di base di "Storia di Non-Arturo" odora di Neil Gaiman e Sir Terry Pratchet, delineando in maniera non scontata un personaggio dalla natura deliziosamente paradossale. In "La nascita delle fate" vengono poste le basi per una mitogenia un po' diversa dal solito e con "San Pellegrino" la mitologia italica diviene protagonista mostrando (a sprazzi) il suo potenziale epico. Sono convinto che Menchini, coltivando queste idee, possa dare alla luce opere fantasy dal taglio particolare in grado di affascinare il lettore. Ma prima è necessario cambiare l'approccio un po' ingenuo alla narrazione, troppo concentrato sulla parola "fiaba" e poco sull'aggettivo "moderna".   

Pippo Abrami

domenica 13 dicembre 2015

L'Ascesa di Horus (Warhammer 40.000) di Dan Abnett

Link Acquisto Amazon

Sinossi:

Dopo millenni di espansioni e conquiste, l'impero degli uomini è al suo massimo sviluppo, l'Imperatore ha visto compiersi il suo sogno e si ritira sul pianeta Terra lasciando il potere nelle mani del suo braccio destro, il Signore della Guerra Horus. Ma Horus sarà forte abbastanza da controllare i suoi compagni e portare avanti il disegno dell'Imperatore, o si lascerà corrompere da un potere troppo grande?

Recensione:

Era da diverso tempo che adocchiavo questo libretto, memore degli anni in cui ero un marmocchio intento a pitturare miniature della Games Workshop.
Tra una cosa e l’altra però ho sempre pensato che questa saga fosse, come dire, un po’ leggerina, tutta volta a esplicitare le doti muscolari dei guerrieri in corazza potenziata e quindi eccessivamente sbilanciata sulla parte “azione”, senza ulteriori validi spunti.
Non so perché mi ero messo in mente quest’idea, ma quando pochi giorni fa mi sono imbattuto per caso in diverse recensioni che ne decantavano la profondità, ho voluto mettere in dubbio i mei convincimenti. A quel punto era d’obbligo testare in prima persona e che dire… ammetto che l’idea che mi ero ficcato nel cervello era del tutto fuorviante.
L’Ascesa di Horus non è niente male e le tematiche affrontate sono affascinanti e esposte in modo originale. Quanti spunti per il mio hobby da scrittore ne potrò trarre! Ora mi rimane un grossissimo rimpianto però, che è giusto condivida con quelli di voi che come me non gradiscono leggere in lingue diverse dalla propria: la cara Mondadori ha inspiegabilmente (dati i successi ottenuti in tutti i paesi del globo) tradotto solo questo primo capitolo che farebbe parte di un ciclo, “L’Eresia di Horus”, senza darne spiegazione, né chiarirne possibili sviluppi futuri. Peccato.
Il romanzo è molto piacevole e di rapida lettura. Alterna parti d’azione con interessantissimi approfondimenti sugli Astartes, ossia gli Space Marines, uomini modificati geneticamente per diventare delle vere e proprie macchine da guerra, irreggimentati in legioni e spediti alla conquista dell’universo in nome e per conto del Sacro Imperium.
Detta così potrebbe apparire la solita storiella, invece l’autore è abilissimo a trasporre in modo concreto i sentimenti che stanno alla base delle azioni di questi Astartes, ad analizzarne la disciplina, il credo e la devozione a un’idea di grandezza e onore, e a rendere il tutto molto godibile per il lettore.
I rapporti umani e camerateschi che si vengono ad instaurare fra i vari personaggi sono resi in modo superlativo, così come i dubbi che attanagliano alcuni dei più “sensibili” fra questi combattenti senza macchia. 
Sono proprio tali dubbi che vengono man mano esposti da uno di questi superuomini ad affascinare e dare spessore al romanzo. Anzitutto il rapporto della nuova umanità con la religione e i culti antichi (banditi, per poi cadere nella somma incoerenza di edificarne uno, anche se non ufficialmente riconosciuto, che vede nell’imperatore un vero e proprio Dio), ma c’è spazio anche per l’analisi dei rapporti fra gli uomini “normali” e questi guerrieri geneticamente potenziati e fra questi e gli “artisti” che li seguono nella loro crociata alla liberazione dell’universo.
A queste tematiche va aggiunta quella del “seme del caos” che va ad intaccare ogni granitica certezza di questi Astartes con un evento capace di far crollare ogni loro credo, ma non posso spingermi oltre per non rovinarvi la sorpresa.
Insomma un testo che si basa sull’azione e sulla brutalità delle guerre perpetue che finisce invece col fornire inaspettati spunti di riflessione. La cosa mi ha piacevolmente sorpreso, anche perché nonostante i risvolti più marcatamente riflessivi, le scene d’azione non mancano e sono a propria volta rese in modo eccellente, bilanciando magnificamente il tutto.
Un romanzo che consiglio quindi non solo agli appassionati di sci-fi ed a coloro che hanno avuto a che fare almeno una volta nella propria esistenza con i gli splendidi boardgame della GW, ma praticamente a tutti.
Rimane solo l’amarezza per non avere il seguito nella nostra amata lingua...

domenica 6 dicembre 2015

Pendragar - Questione di Gusti di Pippo Abrami [Rating 7,5]

Link Acquisto Amazon
Link Acquisto epub



Titolo: Questione di Gusti

Autore: Pippo Abrami

Genere: Fantasy

Rating: 7,5

Prezzo: Euro 2,99









Sinossi:
Glimmerio è un nano. Può vedere al buio, percepire i metalli e apprezzarne il sapore. Purtroppo Glimmerio è stato allevato dagli umani e per questo nessuno lo considera all'altezza. In senso letterale. Quando scopre una truffa ai danni della sua famiglia dovrà lottare contro tutto e tutti per far emergere la verità. Tra un panino Gran Cinghiale, una cerva da galoppo e lo sciopero degli orchi l'indagine risulterà critica. Perché è difficile convincere chi non sente il gusto dei metalli.



Recensione:
Romanzo breve o racconto lungo che dir si voglia, Pendragar - Questione di Gusti, narra una storia rapida da leggere e ben congeniata. Una sorta di fantasy investigativo con molta ironia.
Non amo molto i racconti, che siano lunghi o meno, perché sono un genere difficile da trattare, soprattutto se hanno ambizioni che vanno oltre il semplice e puro intrattenimento da combattimenti convulsi o azione adrenalinica. Condensare interi mondi “altri” in poche pagine è opera ardua, eppure in questo caso, il mondo ricreato da Pippo Abrami ci fa sentire subito a nostro agio, mescolando sapientemente goliardia e realismo spiccatamente moderno con scioperi di operai orchi e clan di mercanti truffaldini, catene di ristorazione di moderna memoria, procaci elfe strette in bustini mozzafiato e brogli corporativi.
Qui il bel sito dell’autore https://pendragar.wordpress.com/ dove potrete avere un assaggio del mondo che sta forgiando, comprese alcune immagini molto evocative di Ylenia Di Marino, al pari di quelle che troverete nel suo ebook.
Ma veniamo al testo anche perché più avanti avremo modo di tornare a parlare del “progetto Pendragar”.
La prosa dell’autore calza a pennello per le “dimensioni” dell’opera prescelta. Abrami utilizza frasi brevi, descrizioni concise capaci di dare un ritmo serrato a tutta la vicenda.
Questo espediente a mio avviso non avrebbe avuto successo se il testo si fosse dilungato assumendo le sembianze di un vero e proprio romanzo, in quanto l’effetto sul lettore sarebbe andato perso, tramutandosi in una cadenza monotona alla lunga, invece in “Questioni di Gusti” questo periodare incalzante avvinghia il lettore alle pagine, impossibilitandolo a distaccarsene fino alla conclusione.
Cento pagine che si divorano, letteralmente. 
L’ironia e la goliardia che emerge con una certa costanza dal testo non devono far ritenere che il romanzo non abbia nulla di più da dirci, anzi tutt’altro. Le tematiche sono in realtà profonde, i sentimenti e i dubbi esplorati attraverso Glimmerio, il nano protagonista, sono tutt’altro che superficiali e trattati in modo brillante. A questi va aggiunta la storia in se, che risulta piacevole e credibile, con le indagini del succitato che si dipanano passo passo a districare una vicenda complessa e che difficilmente il lettore riuscirà a prevedere.
Come anticipato quello di Pendragar non è il mio genere di riferimento, prediligendo io ambientazioni dark e apocalittiche, ma non posso esimermi dal fare i complimenti all’autore, capace di mescolare generi e tradizioni, realizzando qualcosa di originale eppure coerente.
Mi è molto piaciuta l’idea del “riflesso”, una sorta di secondo cielo nel quale i più portati riescono a intravvedere il futuro, anche se dal testo non è ancora stata esplicitata nel pieno delle sue potenzialità e immagino verrà ampliata e meglio definita nel seguito, poiché a quanto ho appreso dall’autore quest’opera è solo una sorta di antefatto. 
A questo proposito vi parlo del “progetto Pendragar” cui facevo riferimento pocanzi. Questo testo è solo il primo di un ciclo di racconti e romanzi che l’Abrami ha in lavorazione. Saranno tutte opere autoconclusive, ma accomunate dall’ambientazione (il Continente) e da un’idea di fondo (una specie di servizio segreto fantasy che risolve problemi magici quando la magia diventa una minaccia). L’originalità di tale progetto sta nel fatto di essere un “progetto aperto” ad altri autori. Pippo Abrami vorrebbe così dar la possibilità ad altri di inserirsi nella creazione di questo universo, arricchendolo con nuove vicende e donandogli spessore e varietà, sia stilistica che argomentativa lasciando ampi margini di libertà agli interessati.
Gli autori che fossero interessati ad approfondire non hanno che da visitare l’apposita pagina facebook (www.facebook.it/pendragar) e contattarlo (mail: pendragar@gmail.com).
Voto finale 7,5

martedì 1 dicembre 2015

Disfida nr. 20: L'Ultimo Potere di Mirco Tondi


Link Acquisto Amazon
Link Acquisto epub



Titolo: L’Ultimo Potere

Autore: Mirco Tondi

Genere: fantasy postapocalittico

Editore: autopubblicato con Streetlib

Prezzo: 1.99 E

Pagine: 486



Sinossi:
L’umanità è caduta. La civiltà è andata in frantumi. O meglio, quella che si credeva civiltà: quanto realizzato dall’uomo è stato invece il mezzo che ha fatto precipitare il mondo in un abisso di desolazione. Tra i suoi ruderi, creature figlie di esperimenti scorrazzano impazzite seguendo la legge del più forte. Demoni e Posseduti la fanno da padroni, imponendo il loro giogo spietato su quanti sono caduti sotto il loro dominio.
In uno scenario apocalittico dove ogni equilibrio è perduto, un uomo, un guerriero della strada, viaggia da una città all’altra, covando la speranza di trovare un modo per fuggire all’inferno che è divenuto la Terra. In lui è forte la convinzione che Luna Azzurra sia da qualche parte, in attesa di essere trovata per dare rifugio a chi ha ancora un’anima non corrotta dai vizi. Come è forte la consapevolezza che non è facile sopravvivere a schiere di mutantropi e chimere, tanto meno pianificando d’abbattere l’egemonia demoniaca.


Note/commenti/finalità dell'Autore:
Si prenda l’ambientazione postapocalittica (e la pazzia che la imperversa) di Interceptor, Il guerriero della stradadi George Miller, la ferocia e la brutalità di Devilmandi Go Nagai nel mostrare la realtà umana, la lucida e profonda consapevolezza che nasce dal viaggio all’Inferno nella Divina Commediadi Dante Alighierinel mostrare la natura dei vizi e del lato oscuro dell’animo umano, si aggiungano le teorie di Cesare Lombroso, il romanzo Orizzonte Perdutodi James Hilton e l’idea che dietro ai culti e alle religioni ci siano entità che non hanno nulla di salvifico per l’umanità, e ci si ritroverà dinanzi a L’Ultimo Potere, primo romanzo del ciclo I Tempi della Caduta.
Un’opera di narrativa che parla di avventura, mischiando elementi dell’horror, del fantasy, attingendo a miti, archetipi (quali quelli del Guerriero, dell’Orfano, dell’Innocente, dell’Angelo Custode, della Grotta), il cui scopo, attraverso l’intrattenimento, è quello di rendere consapevole il lettore della realtà attuale. Una realtà che vuole assoggettare l’uomo all’apparire e allo sfruttamento, per renderlo schiavo e dipendente ai vizi, consentendo così a pochi di accumulare sempre maggior potere. L’Ultimo Potere è nato con lo scopo della consapevolezza: mi rende fiero di aver percorso una strada diversa da quella presa da tanti per arrivare alla pubblicazione e che tale opera sia sempre stata fedele a se stessa; certo, ho scelto la strada più difficile (tanti editori non vogliono opere con temi impegnativi, reputando che ai lettori bisogna dare cose semplici, che non facciano pensare…come se si avesse a che fare con dei celebrolesi o dei mentecatti), ma se si vuole essere fedeli a quello che si è, non si può scrivere per compiacere gli altri, dandogli quello che vogliono, perché spesso non è quello di cui hanno davvero bisogno.
Per questo, dopo Strade Nascoste, anche L’Ultimo Potere approda sugli store online attraverso l’autopubblicazione: magari ora si potrebbe parlare di un altro percorso se fossi stato più furbetto come altri (non dimentichiamoci del contesto in cui ci troviamo: l’Italia, quel bellissimo paese ricco di storia, culture varie, bellezze naturali, ora dominato e rovinato dall’imperante mentalità che è sotto gli occhi di tutti ogni giorno), ma non rinnego la scelta fatta. (Però prometto che nel prossimo libro sarò più furbo e darò al pubblico quello che vuole: Gnocca per tutti! Si tromberà come ricci, in tutti i modi possibili e immaginabili! Ci saranno intere città dedite al sesso sfrenato che faranno impallidire Sodoma e Gomorra, i cui abitanti al confronto risulteranno dolci e ingenue educande! Performance che nemmeno all’apice della sua carriera Rocco Siffredi si è sognato di fare! Aspettate trepidanti e vedrete quanto sesso c’è nella nuova opera di I Tempi della Caduta. Per chi non teme gli spoiler, andare leggere la nota a fine articolo. *)


BIG da sfidare:
Più che sfidare, si tratta di rendere omaggio a tre grandi opere che sono state, ognuna nel suo genere, pietre miliari, e a cui tanti si sono rivolti. Anche se davvero dura, è un piacere confrontarsi (in questo caso “sfidare”) lavori come Divina Commedia, Devilman e Interceptor, perché per migliorarsi occorre sempre confrontarsi con i migliori. 



Certo, sarebbe più facile farlo con altri lavori usciti di recente (alcuni lo preferiscono, dato che gli piace vincere facile), ma sarebbe un insulto e a una mancanza di rispetto per L’Ultimo Potere; soprattutto, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, dato che L’Ultimo Potere vincerebbe senza problemi (sempre il discorso del voler vincere facile), ma non si deve scadere o scivolare in basso, perché confrontarsi con certi prodotti è solo perdita di tempo. 



Tanto per dirne una, viene un mente una certa serie romance che si dice ispirata alla Divina Commedia, fatta passare per distopia, ma che è l’ennesima storia di due adolescenti con turbe e pruriti vari (sono stato presuntuoso, arrogante, troppo sicuro di me, al punto da risultare indisponente e antipatico, vero? 





Beh, non m’importa, dato che a certi autori e case editrici non è importato d’insultare i lettori, la loro intelligenza, la letteratura e i suoi vari generi con prodotti mediocri e menzogneri).


* Sì, in L’Ultimo Demone, romanzo successivo a L’Ultimo Potere, ci sarà del sesso, ma lo tratterò con lo stesso spirito con il quale ho sempre lavorato: quello di rendere consapevoli delle varie nature dell’uomo. Cosa si credeva, che fossi stato fulminato da un colpo apoplettico e rincoglionito completamente per scrivere roba alla Twilight o alle 50 Sfumature? Quindi, per chi vorrà seguirmi, a risentirci.