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Il chioschetto dell'ebook propone:

sabato 16 dicembre 2023

Recensione: Falsi Dei di Graham McNeill [7,5] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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SINOSSI:

La Grande Crociata che ha portato l’umanità fra le stelle continua. L’Imperatore dell’Umanità ha ceduto le redini del comando al suo figlio prediletto, il Signore della Guerra Horus. Eppure non tutto va per il verso giusto negli eserciti dell’Imperium. Horus sta ancora affrontando la gelosia e il risentimento dei suoi fratelli primarchi e, quando viene ferito in combattimento sul pianeta Davin, deve anche provare a sconfiggere i suoi demoni interiori. Riuscirà l’indebolito Horus a resistere a tutte le tentazioni del Caos?

L’epico racconto dell’Eresia di Horus continua nel sequel di L’Ascesa di Horus. Il destino della galassia ora dipende dalla semplice scelta di un uomo:

lealtà o eresia?


RECENSIONE:

Eccoci al secondo capitolo dell’Eresia di Horus, di gran lunga l’epopea che attendo con maggior entusiasmo. Anche perché a ben vedere l’attendo da più di vent’anni. Anzi, forse trenta.

Concedetemi di riprendermi, perché alle volte scordo che il tempo sia così impietoso.

Iniziamo quindi con il toglierci subito qualche sassolino dalla scarpa, come ci si attenderebbe da ogni buon vecchio brontolone. Diciamo che il mio rapporto con la casa editrice AlaNera può tranquillamente rientrare in quei casi estremi di amore/odio nei quali i due sentimenti si alternano e mescolano dando origine a una miscela esplosiva. 

Amore, quello vero, incondizionato, perché, diamine, come detto poco sopra è un’eternità che attendo qualcuno con le palle e il buon senso di portare i romanzi di WH40K in Italia. Per questo avranno la mia eterna gratitudine, nonché i miei denari ad ogni preordine. 

Odio, per diversi motivi, che voglio sintetizzare in un paio di punti cardine.

1) Questione ristampe. Non è possibile che con i piccoli lotti di produzione che permette di realizzare il mercato odierno, passino mesi e mesi, anni forse, prima che i volumi esauriti vengano ripristinati in stock. Inspiegabile e non giustificabile dalla politica degli ebook a prezzo esorbitante. Oltretutto, i veri amanti della saga vogliono di certo la collezione completa di tomi cartacei, nessun dubbio, io in primis.

2) Refusi. Refusi a bizzeffe. Anche qui, anzi, soprattutto in questo. Inspiegabile. Possibile che in un ambito così di nicchia, dove gli appassionati sono dei deviati mentali disposti a tutto, non riescano a trovare dei beta reader capaci di dare una ripulita agli errori più marchiani? Forse riuscirebbe anche un buon correttore automatico, a ben vedere. Non comprendo proprio come sia possibile disseminare una mole tanto rilevante di refusi. Neppure io alle miei prime opere self ne lasciavo così tanti.

Detto questo, partiamo, perché Falsi Dei è semplicemente spettacolare. Horus e compagni danno il meglio di sé, lasciando con la bava alla bocca in attesa del prossimo capitolo. Inutile dilungarsi. L’ambientazione è quella solita, stupenda, profonda, evocativa. Magistrale. I personaggi ci sono, tosti, gagliardi, spesso non così prevedibili come potrebbe apparire, pieni di ombre e sfaccettature. Gli sconti epici ci sono, brutali, maestosi, capaci di lasciare il segno. E, beh, soprattutto c’è la storia. Mai come in questo caso. Tutti in attesa di scoprire cosa sia capitato al primo campione dell’Imperatore per far deflagrare la sua sciagurata “eresia”, ed ecco che finalmente ci si chiarisce qualcosa. Lotte intestine, tradimenti pianificati nella notte dei tempi, onore e ideali sacrificati sull’altare di Entità mistificatrici, o forse salvifiche. Una grande incertezza, capace di lasciare interdetti e vacillanti sull’orlo dell’adesione, o meno, alla ribellione. 

Bello, bello e ben fatto. Non va tralasciato che Graham McNeill a mio avviso deve avere una grande passione per le scienze esoteriche, lasciando chicche e spunti qua e là molto apprezzabili. Non certo semplice letteratura per fanciulli. Assolutamente consigliato! Sarebbe un 8 pieno, ma mezzo punto va sacrificato per purificare l'opera dai troppi refusi.


Andrea Zanotti   



domenica 10 dicembre 2023

Recensione: Blue Sky e il risveglio della magia pura di Joe Commoner e Grace Commoner [Rating 7], recensione a cura di PegFly

 


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Titolo: Blue Sky e il risveglio della magia pura

Autore: Joe Commoner, Grace Commoner

Editore: Dialoghi

Collana: Sogni

Genere: Young Adult Fantasy

Anno edizione: 2023

Pagine: 154 p., Brossura

Prezzo: 16 euro

BookTrailer:



Sinossi:

«Blue Sky e il risveglio della magia pura» è la storia di un ragazzo molto timido, spesso un po’ goffo e impacciato, dal buffo nome di Metello. Per le sue caratteristiche viene preso di mira da Marcus, il bulletto della scuola. Un pomeriggio, dopo l’ennesima angheria subita, decide di rilassarsi nel suo posto preferito: il parco. Al laghetto, mentre è intento a fotografare un misterioso e affascinante cigno bianco, cade in acqua e viene catapultato nel fantastico Mondo dell’Apparenza. Qui è accolto da un satiro e da un paperiglio, due personaggi che gli permettono di esplorare questo luogo misterioso. Il Mondo dell’Apparenza è da lungo tempo scosso dagli effetti di una maledizione che ha colpito la manticora, un terribile mostro. Per spezzare l’anatema occorrono gli elementi capaci di evocare la Magia Pura. Metello è chiamato a intraprendere un viaggio ricco di difficili prove: solo la fiducia in se stesso potrà permettergli di cambiare il destino del Mondo dell’Apparenza e il proprio. Età di lettura: da 6 anni.

Il libro è prenotabile anche utilizzando il bonus cultura e la carta docente, essendo un libro particolarmente adatto come testo di narrativa per le scuole medie.

 Il libro ha una doppia finalità: aiutare tramite il fantasy a dare fiducia ai nostri ragazzi; aiutare concretamente i ragazzi del terzo mondo, in quanto i proventi andranno in beneficenza in Tanzania.


Recensione:

“Blue Sky e il risveglio della magia pura” è un incantevole viaggio attraverso la magia e l’auto scoperta che catturerà l’immaginazione dei lettori di tutte le età. La trama segue le avventure di Metello, un ragazzo timido e impacciato che, dopo essere stato tormentato da Marcus, il bulletto della scuola, scopre un mondo incantato attraverso una serie di eventi magici.

La narrazione si apre con una descrizione accattivante del protagonista e delle sue peculiari caratteristiche, creando un forte legame emotivo con i lettori. L’abilità dell’autore nel dipingere il personaggio di Metello come un individuo vulnerabile, ma allo stesso tempo coraggioso, rende la storia avvincente e coinvolgente.

Il passaggio nel Mondo dell’Apparenza è un punto di svolta intrigante, ricco di mistero e fascino. I personaggi fantastici come il satiro e il paperiglio aggiungono un tocco di magia e umorismo alla trama, fornendo a Metello il sostegno necessario per affrontare le sfide che lo attendono.

La trama si sviluppa ulteriormente quando Metello apprende della maledizione che affligge il Mondo dell’Apparenza e della sua connessione con la manticora. La missione di Metello per spezzare l’incantesimo attraverso la ricerca degli elementi della Magia Pura aggiunge suspense e avventura alla storia, mantenendo alto l’interesse del lettore.

La tematica della fiducia in se stessi e della capacità di cambiare il proprio destino è affrontata con delicatezza e saggezza. Metello, attraverso il suo viaggio, impara a superare le sue insicurezze e a credere nelle proprie abilità, un messaggio positivo che risuonerà con il pubblico di tutte le età.

La chiara indicazione dell’età di lettura, a partire dai sei anni, sottolinea la natura accessibile e adatta alle giovani menti, rendendo il libro un’opzione ideale per genitori e insegnanti alla ricerca di letture stimolanti per i bambini.

Considerazioni personali

In conclusione, “Blue Sky e il risveglio della magia pura” si distingue come un racconto affascinante e ispiratore, in grado di trasportare i lettori in un mondo magico e di insegnare importanti lezioni sulla forza interiore e sull’importanza di credere in se stessi. Un’opera che incanterà chiunque si avventuri tra le sue pagine.

Complimenti agli autori, voto Sette.

Peg Fly


sabato 11 novembre 2023

Recensione: Mr Gwyn di Alessandro Baricco [Rating 8] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 

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Sinossi:

Jasper Gwyn è uno scrittore. Vive a Londra e verosimilmente è un uomo che ama la vita. Tutt'a un tratto ha voglia di smettere. Forse di smettere di scrivere, ma la sua non è la crisi che affligge gli scrittori senza ispirazione. Jasper Gwyn sembra voler cambiare prospettiva, arrivare al nocciolo di una magia. Gli fa da spalla, da complice, da assistente una ragazza che raccoglie, con rabbiosa devozione, quello che progressivamente diventa il mistero di Mr Gwyn. Alessandro Baricco entra nelle simmetrie segrete di questo mistero con il passo sicuro e sciolto di chi sa e ama i sentieri che percorre. Muove due formidabili personaggi che a metà romanzo si passano il testimone, e se a Mr Gwyn tocca mischiare le carte del mistero, la ragazza ha il compito di ricomporne la sequenza per arrivare a una ardita e luminosa evidenza.


Recensione:

Mr Gwyn di Alessandro Baricco mi è stato consigliato da un amico il cui intuito stimo molto, per cui, nonostante l’iniziale cautela con la quale mi sono approcciato a questo romanzo, posso tranquillamente affermare che il consiglio si è rivelato molto buono. Si tratta del primo romanzo di Baricco che leggo e devo ammettere che il successo di questo autore è del tutto meritato. Una storia originale, portata avanti da un personaggio bizzarro, simbolo vivente dell’artista vero, quello tutto genio e sregolatezza, imprevedibile nelle azioni quanto nelle creazioni. 

Bello e accattivante, il racconto prende sempre più, arrivando a lambire passaggi che oserei definire esoterici, di certo contraddistinti da livelli di lettura multipli, capaci di toccare l’anima in ogni caso, smuovendo sentimenti e toccando corde profondamente annidati negli abissi del nostro “io”.

Un libello agile, ma carico di contenuti, denso di significati, piacevolissimo ma con ampi margini di riflessione, soprattutto in merito alle sensazioni evocate con eleganza e garbo. Devo dire che mi ha molto colpito e invogliato a leggere altri lavori dell’autore. Grazie, ottima lettura, di certo consigliata a tutti. Voto 8


Andrea Zanotti

domenica 5 novembre 2023

Recensione: La campagna cremisi di Brian McClellan [Rating 8] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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Sinossi:

La manovra tentata da Tamas per respingere l'invasione di Kez è stata un disastro: intrappolato dietro le linee nemiche, ha subito enormi perdite e non ha alcuna speranza di ricevere rifornimenti o rinforzi. Con quel poco che resta del suo esercito, deve attraversare l'ostile Nord e tornare in patria per difendere il suo paese dall'ira del dio Kresimir, deciso a vendicarsi di chi gli ha sparato in un occhio. Ad Adro, l'ispettore Adamat vuole salvare la moglie e il figlio, ma per farlo deve rintracciare e affrontare il malvagio Lord Vetas. Le risposte alle sue domande, però, lo condurranno su un cammino ancora più oscuro. Nel frattempo i generali di Tamas sono divisi da rivalità interne e giorno dopo giorno le loro truppe perdono terreno di fronte all'avanzata di Kez e Kresimir. In assenza di Tamas e della sua Congrega della polvere, spetterà a Taniel Due-Colpi ergersi come ultima difesa contro l'esercito nemico.


Recensione:

Ecco il seguito di Promessa di Sangue di  Brian McClellan, denominato La Campagna Cremisi. Che dire, riassumo il mio pensiero riguardo al primo volume, riformulando la domanda che mi feci allora: che senso ha ambientare la propria vicenda in un’epoca di polvere e pallettoni, stile flintloque, una sorta di fantasy napoleonico, se non la si sfrutta per mettere in campo battaglie campali con eserciti sterminati, corazzieri, dragoni e batterie di cannoni di tutti i calibri? 

Ecco, in questo secondo volume McClellan ha corretto il tiro, andando a fornire tutto quanto era mancato al primo, scodellando un romanzo avvincente e capace di tenerci incollati per tutto il corso delle 700 pagine.

 Azione, scontri campali e schermaglie. Marce forzate e fughe dietro le linee nemiche, non manca nulla, comprese imboscate e tradimenti. Brutale e realistico nell’affrescare la sconcezza di ogni guerra, l’autore riesce a farci vivere appieno l’esperienza dei grandi campi di battaglia con migliaia e migliaia di uomini in uniformi e alamari, così come la spietata determinazione di uomini d’affari e nobili decisi ad accaparrarsi il potere con i più turpi raggiri, dietro le quinte. 

Ben gestite le diverse linee narrative che risultano parimenti interessanti, senza cali di tensione e ritmo. Unica nota stonata, come segnalato nel primo volume, lo strapotere di alcune figure che destabilizza un po’ l’intera costruzione, ma questo se si vuole proprio cercare il pelo nell’uovo. Molto meglio invece lasciarsi trasportare in un racconto intenso, privo di stucchevole buonismo e capace di sorprendere andando fino in fondo alle varie situazioni negative, e risultando finalmente imprevedibile. Assolutamente consigliato! Voto 8.


Andrea Zanotti


sabato 28 ottobre 2023

Recensione: Byzantion, Racconti da Costantinopoli di AA. VV. [Rating 8] - recensione a cura di Emanuele Rizzardi

 


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Sinossi:

Oltre mille anni di civiltà bizantina hanno contribuito a plasmare la nostra storia, cultura e civiltà.

Questa raccolta di racconti, realizzata e pubblicata dai soci dell'Associazione Culturale Byzantion, vuole dare lustro a questa civiltà perduta facendola entrare nel quotidiano con storie fantastiche di uomini e donne.

Dall'Italia fino all'Armenia, un viaggio nel tempo che incuriosisce e risponde alla domanda "che cos'è Bisanzio?"


Recensione:

Non sono un grande amante dei racconti e raramente mi capita di leggerne, ma in questo caso voglio fare un’eccezione dato che il tema è proprio il mio campo!

"Byzantion - racconti da Costantinopoli" è una raccolta di dieci racconti che ci trasporta in un viaggio attraverso le suggestive atmosfere e gli intricati giochi di potere dell’impero bizantino. Pubblicato con cura dall'Associazione Culturale Byzantion, il libro ha un taglio diverso per ogni autore: fiabesco, drammatico, misterioso, di guerra, scenografico e così via.

La prosa degli autori è diversa e personale, accomunata da un'evidente passione e profonda conoscenza dell'argomento, che contribuisce a rendere i personaggi e le situazioni veramente autentici.

"Byzantion - racconti da Costantinopoli" ci offre una panoramica completa dell’impero dal 300 al 1000, mostrandoci aspetti sia noti che meno conosciuti. Si apprezzano le ricerche svolte dagli autori per presentare un'immagine accurata e ben documentata di questa panoramica storica.

La scrittura scorrevole e per nulla didascalica facilita una lettura piacevole e fluida, anche per coloro che potrebbero non essere familiari con la storia di Costantinopoli. I racconti sono ben bilanciati, mantenendo costantemente l'attenzione del lettore e lasciando spazio a riflessioni sulla storia e il destino di questa civiltà straordinaria.

In conclusione, "Byzantion - racconti da Costantinopoli" è un libro che merita di essere letto da chiunque abbia interesse per la storia e la cultura bizantina o si vuole avvicinare ad essa con un testo leggero. Voto: 8


domenica 22 ottobre 2023

Recensione: Destini in bilico (Gli Avvoltoi Vol. 2) di Alessandro Proietti [Rating 6] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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Titolo: Gli Avvoltoi, Il segreto della montagna

Autore: Alessandro Proietti

Editore: Pubblicazione indipendente

Genere: Weird Western, fantawestern

Prezzo: Euro 2,99  

Sinossi: 

Il mondo è precipitato nel caos da quando le Montagne hanno sputato fuori mostri di ogni genere. Gli Avvoltoi lottano per ristabilire l'ordine ma ogni giorno che passa le loro fila si assottigliano sempre più. John e Diane sono incaricati da Bill Lancaster di partire per compiere due missioni ad altissimo rischio. Mentre i due combattono forze oscure per salvare l'umanità, Phil affronterà la battaglia più importante per la sopravvivenza dell'organizzazione.

In una lotta senza esclusione di colpi i destini del mondo e degli Avvoltoi sono appesi ad un filo molto sottile: riusciranno a salvarsi?


Recensione:

Destini in bilico (Gli Avvoltoi Vol. 2) di Alessandro Proietti è appunto il seguito del romanzo Gli Avvoltoi, Il segreto della montagna, da noi recensito nel lontano 2019. 

Ho atteso questo sequel con pazienza, perché la storia mi era piaciuta e, come sapete benissimo, adoro il weird western, sia scriverlo che leggerlo. Pochi sono gli autori italici che si avventurano in questa nicchia, e Proietti è uno di questi. Non era uscito dal mio radar, insomma. Oltre tutto, le buone idee e la caratterizzazione dell’ambientazione presenti nel primo romanzo mi erano piaciuti parecchio e lasciavano ben sperare. Che dire, Destini in bilico, è da questo punto di vista un buon romanzo, che non ha deluso affatto. La storia prosegue bene, ricca del fascino del vecchio west e dell’utilizzo di differenti linee narrative per seguire le pattuglie dei nostri Avvoltoi sparsi per il mondo a rincorrere gli obiettivi delle rispettive missioni. 

Purtroppo, devo però segnalare che i problemi riscontrati in Avvoltoi, il segreto della montagna, si sono ripetuti anche in questo secondo romanzo. Spiace, veramente, perché le potenzialità a mio avviso ci sono tutte, occorre però prestare molta più attenzione alla forma. Il romanzo necessita, a mio avviso, di un editing accurato, capace di alleggerire il testo e renderlo più scorrevole. Almeno un lettore attento, e spietato, capace di falcidiare la mole di avverbi e aggettivi in esubero, di rivedere alcuni dialoghi ancora troppo ingessati, dare un'aggiustatina a qualche occasionale problema di consecutio temporum e di depennare i refusi. 

Noto spesso la tendenza da parte dell’autore di voler spiegare troppo al lettore, privandolo della possibilità di costruirsi liberamente la scena. Una brutta abitudine, che gli fruitori di fantastico non accettano facilmente.

Al romanzo d’esordio ero stato più magnanimo, ma in questo caso, trattandosi del secondo, non posso esimermi dal notare che questi problemi sono rimasti e vanno a discapito della buona fruizione di un testo che presenta veramente tanti aspetti positivi. Dai personaggi, alla trama, dalle ambientazioni al giusto mix d’azione e fasi “preparatorie”. L’abilità di tenere incollato il lettore alle pagine non manca di certo a questo autore, la fantasia neppure. Spero davvero possa prendere in considerazione l’idea di investire maggiormente sulla forma. Ultima nota, l’apprezzamento anche a questa cover, veramente notevole e azzeccatissima. Complimenti. Voto 6.


domenica 15 ottobre 2023

Recensione: Sonica + Quattro Quarti di Andrea Zanotti [Rating 7] - recensione a cura di Peg Fly

 



Opera: Quattro Quarti

Autore: Andrea Zanotti

Editore: Delos Digital

Genere: Fantasy, racconto lungo

Target: Young/adult

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Trama:

Tra le mura di cristallo di Askeen, lo Sterminatore di Mondi, il Dio Unico Marduk, attende il momento propizio per liberarsi e scatenare la propria vendetta.

L’Unico Dio Marduk, bandito dalla materia, si aggira per gli universi della realtà non-ordinaria, pianificando la giusta vendetta. Sa perfettamente che la prigione di cristallo in cui hanno confinato la sua proiezione materiale è un misero presidio. Le arti dei Mastri dei Quattro Quarti sono solo ricordi sbiaditi degli antichi insegnamenti sapienziali tramandati per generazioni. Il Mondo è andato avanti e la corruzione negli uomini è dilagata.

Il destino parrebbe segnato, ma il Fato, generoso e impenetrabile anche per un Dio, ha deciso altrimenti. Quattro possibilità verranno offerte agli esponenti di spicco della razza umana, i più colti e più preparati. Mastri e Maestri di Terra, Aria, Acqua e Fuoco potranno combattere le malie dell’Unico Dio, sconfiggendo i demoni che affliggono l’umanità, oppure periranno innanzi ad avarizia, accidia, ira e superbia, trascinando con sé l’intera razza umana nell’olocausto.

Riusciranno i sigilli dei Mastri dei Quattro Quarti a tenere rinchiuso lo Sterminatore di Mondi nella Fortezza-Prigione di Askeen?


Recensione:

  Quarto dell’Aria – 1/4    Quarto della Terra – 2/4, Quarto del Fuoco –3/4  Quarto dell’Acqua – 4/4, Fortezza-Prigione di Askeen – 0/4, narrano che quattro siano le Forze a governare il mondo e quattro le lune necessarie per farlo finire. Quattro saranno i vizi capitali che neppure i quattro uomini più saggi sono in grado di bandire dalle loro vite. Esistenze destinate a divenire inutili, come quelle di tutta l’umanità.

Narrano, inoltre, che il Fato, generoso e incontrollabile, libero da qualsiasi vincolo di subordinazione o di coscienza, offrirà quattro occasioni agli uomini per redimersi e scongiurare il peggio.

Le Forze che governano il mondo sono in competizione fra loro, per mantenere il giusto equilibrio nell’universo. Nessuna di esse può prevalere sull’altra, ma tutte necessitano delle altre per preservare la vita.

Narrano che colui che giacerà recluso potrà rialzare la testa. Si nutrirà di superbia, avarizia, ira e accidia. Questi saranno i suoi strumenti prediletti. Grazie a loro incrinerà le resistenze millenarie. Gli serviranno solo quattro lune per frantumare ciò che per secoli non aveva mostrato crepa alcuna.

A nulla varranno le suppliche. Vani saranno ripensamenti e pentimenti.

Il Padrone del Mondo, Signore delle Genti, Eccelso Conquistatore, Supremo, Unico Dio, oggi decantato dai suoi seguaci con il nome di Marduk, Dio bandito dalla materia, ora si aggira per gli universi della realtà non-ordinaria, urlando e progettando la giusta vendetta. Sa perfettamente che la prigione di cristallo in cui hanno confinato la sua proiezione materiale non è in grado di tenere a freno la sua potenza. Una gretta guarnigione con a guardia una manciata di soldati.

E a nulla forse varrà la forza degli elementi. Né Acqua, né Fuoco, né Terra né Aria sono in grado di trattenere l’inondazione che Marduk riverserà sul creato. Così, il caos presto avrebbe ripreso il suo posto sul trono del mondo.

Il Fato ha giocato le sue carte e ha fallito. (il Diluvio sta per compiersi...)

A sostenere Marduk, c’è avarizia, accidia, ira e superbia, in grado di colmarlo laddove Marduk fallisca, concedendogli onniscienza e onnipotenza, tanto da consentirgli di tornare libero. Infatti, questi vizi intrinseci nell’animo umano sono troppo radicati per poter essere eliminati, anche a repentaglio della sopravvivenza stessa della Terra.

Marduk lo ha sempre saputo e ha pazientato.

È forse giunta la fine del mondo? Presto tutto diverrà silenzio e tutto finirà nell’oscurità, sofferenza e caos.

Ma sarà davvero così?

I quattro elementi, aria, acqua, fuoco e terra, e i loro rispettivi regni sono in pericolo, visto che Marduk forse li avrebbe potuti sottomettere o cedere a qualche suo seguace come Negrer o Nehrer?

Ai due demoni gemelli per i loro servigi, Marduk è disposto a offrire i Regni degli Elementi, e loro sicuramente avrebbero accettato solo per fare strage di mortali e sperimentare in concretezza quali emozioni provano.

Ma abbiamo un’eroina, Remiel, l’Aeromastra, che si impossessa della bacchetta biforcuta e dorata simile a quelle utilizzate dai rabdomanti per i loro rituali. La sua missione è quella di portarlo al rabdomante e bandire l’avarizia, uno dei sette vizi capitali.

Ci riuscirà, o anche lei è preda dell’ingordigia? 

Poiché si domanda, perché mai dovrebbe donare a un Rabdomante che fa parte dei cani del Quarto dell’Acqua, il manufatto? ... Come andrà a finire? ...



Opera: Sonica

Autore: Adrea Zanotti

Editore: Delos Digital

Genere: narrativa, racconto lungo

Target: Young/adult

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Trama:

Ascanio, Orso per gli amici, vive un periodo complicato. Stress e poco sonno l’hanno portato ad allontanarsi dalla moglie e dalla retta via. 

Oltretutto, ora ci si sono messi anche i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse. Già, perché lui li vede chiaramente i segni dell’arrivo dell’Armageddon. E deve fare qualcosa. Anzi, sente di essere l’unico a poterlo fare. 

Non è solo la vecchia indiana a convincerlo di essere una sorta di “Eroe-Prescelto”. Gli indizi sono tanti, ma portano in direzioni diverse. Fra bevute, dèi irosi e viaggi oltre i confini onirici, Orso dovrà affrontare ben altra e più dura realtà. Quale che sia per davvero…


Recensione:

Orso è il protagonista di questo secondo racconto lungo, firmato Andrea Zanotti. 

Ascanio, detto Orso dagli amici, percepisce chiaramente che qualcosa nell’equilibrio del mondo si è infine spezzato. È il Kali Yuga delle Sacre Scritture induiste, l’epoca oscura nella quale sarebbero scorsi fiumi di sangue per saziare la sete della dea nera Kalì. Quella penombra non è regredita con il passare del tempo, anzi, costituisce l'anticamera di una notte buia e potenzialmente infinita.

Sono giorni che Orso non riesce a chiudere occhio. Sua moglie è preoccupata.

Forse i benemeriti Cavalieri dell'Apocalisse sono già in marcia? 

Basterà che leggiate questi due fantastici racconti, nati dalla penna del bravissimo autore, al quale faccio veramente tanti complimenti.

Nel leggerli, la mia impressione è stata quella di guardare un videogame.

Che dire, i mondi fantastici di Andrea Zanotti sono irripetibili e originali. Devo dire che ho letto quasi tutti i suoi lavori, da, “La Valle della pace eterna” ad “Anabasi Project”, ora, con queste due nuove chicche, posso affermare che l’autore ha superato se stesso.

Direi che entrambi i racconti mi hanno veramente allibita come solo la penna di Zanotti riesce a fare. Racconti al limite della psico-fantascienza dove tutto è possibile. 

Buona la descrizione dei personaggi, la narrazione onnisciente del protagonista, Ascanio, e di tutte le situazioni, se vogliamo, alla Ionesco. Qualche refuso, ma che non inficia l’opera. Voto: 7 


domenica 8 ottobre 2023

Recensione: Legami d'onore di Rachel Harrison [Rating 8] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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Sinossi:

Intransigente e feroce, la commissaria Severina Raine ha sempre servito l’Imperium con la massima distinzione. Di stanza nell’Undicesimo Fucilieri Antari, infonde ordine e coraggio di fronte all’orrore assoluto. Ma l’orrore assume molte forme e la fede incrollabile di Raine sta per essere messa alla prova. Il culto del Caos noto come i Vedenti sta invadendo le Stelle di Bale, ottenebrandone i mondi con la propria oscura presenza. Per contrastare tutto questo è in corso una grande campagna militare, guidata dall’illustre eroe, il Lord Generale Militante Alar Serek. Un’impresa che, se portata a termine, libererebbe il quadrante dalla tirannia e dalla schiavitù, il cui prezzo però dovrà essere pagato con il sangue. Mentre Raine e gli Antari vengono coinvolti nel conflitto, oscuri segreti sorgono alla luce… Segreti che potrebbero fare chiarezza sul travagliato passato di Raine. Solo abbracciando il proprio dovere e rimanendo devota alla fede nell’Imperium e ai dogmi del commissariato potrà sperare di sopravvivere a questa ordalia mortale.

Ma anche così, potrà essere certa che sarà sufficiente?


Recensione:

Eccoci con un nuovo romanzo legato al mondo di Warhammer 40.000: Legami d’onore di Rachel Harrison, edito da Ala Nera Edizioni. Un bel tomo di più di 500 pagine, compatto e ben fatto, in perfetta aderenza all’universo di WH40k. Nulla da dire, al momento devo ancora trovare un lavoro basato su questa ambientazione che non mi sia piaciuto, e visto che con il tempo riscontro la tendenza ad accontentarmi sempre meno, credo sia un ottimo risultato. 

Premetto che nella marea di unità e fazioni di questa sterminata ambientazione, i Fucilieri Antari, ossia le truppe di fanteria standard dell'Astra Militarum, precedentemente noto come Guardia Imperiale, pur costituendo la spina dorsale delle forze di combattimento umane sul campo di battaglia, non sono mai state fra le mie predilette. Fra le mille particolarità di truppe d’élite, questi soldatini, ben disciplinati, mi sono sempre parsi i fratellastri bistrattati e meno evocativi. Devo ammettere però che in questo romanzo hanno saputo farmi ricredere e la pletora di personaggi più o meno principali, mi hanno conquistato. Alcuni, brutti, sporchi e cattivi, hanno arricchito un immaginario archetipico troppo legato altrimenti alla ferrea disciplina e all’onore. In questo Rachel Harrison è stata maestra, amalgamando e intessendo una trama capace di aggiungere ai diversi scontri a fuoco, su più o meno vasta scala, elementi di indagine e mistero ben spesi. 

La lettura scorre piacevole anche grazie ai rivali del Caos. Poco da fare, io sono sempre un loro grande estimatore. Questi pazzi invasati, adoratori di pratiche folli e blasfeme, hanno sempre un loro fascino, e i Vedenti non sono certo da meno. Avversari degni di rispetto e tosti, dall’inizio alla fine. 

Altro gran colpo di Ala Nera Edizioni, che non posso che ringraziare nuovamente. Voto 8, consigliatissimo!


sabato 30 settembre 2023

Recensione: Il diritto di esistere di Elettra G. Cormak [Rating 7.5] - a cura di Andrea Zanotti

 


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Opera: Il diritto di esistere

Autore:  Elettra G. Cormak 

Genere: Thriller, poliziesco

Editore:Nua Edizioni 

Rating: 7,5

Sinossi:

Ethan Wells, giovane avvocato afroamericano nato a Vicksburg, in Mississippi, è perseguitato dal ricordo dell’efferata strage della sua famiglia, perpetrata per motivi razziali. Vent’anni dopo lo sterminio, è la melodia di un violino ‒ udita in un pub newyorkese ‒ a riportare a galla un particolare della sua vita che pensava di aver sepolto per sempre: per un caso fortuito, proprio in quello stesso pub, Ethan si ritrova faccia a faccia con l’assassino dei suoi familiari.

Inizia così una lunga caccia al nemico, senza esclusioni di colpi. Durante le sue indagini, Ethan conosce Julia, la sua futura moglie, e ritrova Tommy, un amico d’infanzia. Nella febbrile ricerca di elementi incriminanti a carico dell’assassino, Ethan si troverà a fronteggiare le insidie degli apparati criminali e a scoprire sconcertanti verità, anche sulle persone a lui più vicine.

In un susseguirsi di avvenimenti e inquietanti retroscena, la strada per ottenere giustizia appare tortuosa ma Ethan non si arrenderà fino alla risoluzione finale.


Recensione:

Il diritto di esistere di Elettra G. Cormak, pseudonimo della nostra Peg Fly, Grazia Cormaci, è un thriller a carattere giudiziario che ci porta direttamente agli inizi degli anni 70, negli Stati Uniti d’America.

Un romanzo giallo a tinte cupe, che ci farà esplorare i bassifondi non solo dell’America infarcita di razzismo, ma dell’animo umano stesso. Un romanzo impegnativo sia per trama che per contenuti, affrontando l’annosa questione dei soprusi razziali, tirando in ballo rapporti più o meno espliciti fra politica, malaffare e organizzazioni quali il Ku Klux Klan. 

Gli avvenimenti narrati risalgono all’epoca di Nixon presidente, ma per attualità di tematiche potrebbero tranquillamente essere ambientati oggi giorno. Purtroppo, pare che il mondo non abbia fatto grandi progressi a riguardo, e le cronache sono zeppe di eventi di sangue che sottendono a trame e affari loschi e patti coi demoni dell’avidità e malaffare. 

I personaggi sono ben costruiti, ognuno con il suo bagaglio di scheletri nell’armadio, fondamentali per renderli credibili e robusti. Altrettanto funzionali e funzionanti sono i dialoghi, sempre a tono e naturali. Pregio non da poco per far sì che il ritmo di questa tipologia di opere rimanga sempre sostenuto per l’intero suo corso. L’autrice con la sua prosa scorrevole e limpida centra questo obiettivo appieno.

Un giallo che ha il pregio di infittirsi pagina dopo pagina, facendoci vivere con grande partecipazione l’esperienza tragica del giovane avvocato afroamericano, protagonista della vicenda. Più le sue indagini procedono (e si intestardiscono), mosse dalla più becera sete di vendetta, più sembra sia il Karma stesso a punirlo prendendo le sembianze dei vari uomini del malaffare. Sarà necessario che il protagonista compia questo viaggio negli inferi della brutalità umana per poter giungere al gran finale fra mille vicissitudini, nelle quali l’autrice non ci risparmia la crudezza di una realtà spietata che non guarda in faccia a nessuno. Non ci sono amori, amicizie e giustizia che possano arginare la spietatezza dell’uomo. Un labirinto di indizi e piste che sembrano non portare a nulla, ma che celano eventi che vanno oltre le congetture del protagonista… e del lettore! 

Sarà il finale esplicativo, molto ben gestito e capace di far ordine nei diversi tasselli collezionati durante la lunga e tortuosa ricerca del nostro avvocato/detective, a mostrarci l’intero affresco. Il romanzo è ben pensato e strutturato e non certo facile da prevedere nei suoi risvolti, cosa fondamentale per il genere trattato. 

Ultima nota in merito alla cura del testo: complimenti all'editore, praticamente un testo a zero refusi. 

Per concludere, non sono un grande appassionato ed esperto dei thriller polizieschi, nei quali il minimo indizio può far la differenza fra la vita e la morte, ma sono convinto che questo romanzo possa appassionare anche i più accaniti estimatori del genere. Non rimarranno delusi! 

Consigliato, Rating 7,5


domenica 24 settembre 2023

Recensione: Elric. La saga di Michael Moorcock [Rating 8] - a cura di Andrea Zanotti

 


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SINOSSI:


Questa è una storia di emozioni mostruose e di ambizioni sfrenate. È una storia di sortilegi, di tradimenti e d'ideali onorevoli, di sofferenze e piaceri spaventosi, di amore amaro e di dolce odio. Questa è la storia di Elric di Melniboné.


RECENSIONE:

Elric di Michael Moorcock, saga che vede i natali nel lontano 1961 rappresenta un gran bel lavoro. Un classico del fantasy che per lunghi anni ha conosciuto in Italia un certo oblio, essendo uscito di produzione sino alla ristampa in edizione Oscar Valult, con tanto di illustrazioni ad accompagnare i diversi racconti che vanno a formare l’epopea di Elric di Melniboné. Un personaggio questo di assoluto spessore, capace di incunearsi nell’immaginario collettivo differendo grandemente dai soliti eroi senza macchia, o gli stucchevoli giovinetti predestinati in cerca di far evolvere i rispettivi poteri in nuce.

Elric è tutt’altro. Albino, malaticcio, aduso all’uso di sostanze psicotrope, figlio del Caos e di una schiatta che fa dell’arrogante altezzosità un segno distintivo e imprescindibile, è assolutamente uno spettacolo di personaggio. Capace dei più grandi slanci di onore e nobiltà, sbalordisce poi per cadere nelle più becere vendette. Alterna amori grandiosi e affetti verso amici e alleati a veri assassini e torture spietate, indice di un odio viscerale e incontenibile. Detto così mi rendo conto possa sembrare di essersi imbattuti in un pazzo da manicomio, ma l’abilità dell’autore sta proprio nel rendere assolutamente credibile l’animo tormentato di questo personaggio. Struggente dall’inizio alla fine. Un paladino del Caos, sorretto dalle misture stupefacenti e dall’energia vitale fornitagli dalla sua spada, risucchiandola dalle anime dei nemici, vivrà talmente tante avventure, tragedie e scelte destabilizzanti da finire spesso attratto dagli oppositori dei suoi protettori divini. Quello che maggiormente mi affascina di Moorcock sono proprio gli aspetti legati alle intelligenze cosmiche che pilotano i mondi nei quali Elric si trova a barcamenarsi. Non mi stupirei se l’autore fosse un cultore di qualche via “esoterica” e abbia infarcito le sue storie di dottrine che spesso affiorano nei passaggi più filosofici dei suoi racconti. 

Ok, i dialoghi risentono pesantemente del tempo passato da quando sono stati scritti, risultando un po’ troppo ingessati e altisonanti, ma per il resto, sia le ambientazioni, sia cattivi di turno, quanto i comprimari, sono tutti godibilissimi. Assolutamente da leggere e rileggere! 

Andrea Zanotti 



domenica 17 settembre 2023

Recensione: L'eredità di Falco. Battle Mage di Peter A. Flannery [Rating 5] - a cura di Andrea Zanotti





Sinossi:

Il mondo sta cadendo sotto l'ombra ardente dei Posseduti e solo il potere di un Mago da battaglia può salvarlo. Ma l'antico legame con la razza dei draghi sta venendo meno. Di quelli che rispondono alla convocazione, troppi sono Draghi Neri e i Draghi Neri sono i nemici dell'umanità. I Draghi Neri sono pazzi… Falco, l'unica persona che potrà salvare il mondo dalla catastrofe, è un debole in un mondo di guerrieri, ma peggio ancora è figlio di un pazzo. Spinto dal dolore per avere inconsapevolmente permesso a un’orda di demoni di distruggere il suo villaggio, Falco prende una decisione che lo porterà sull'orlo della disperazione. Nel disperato tentativo di fare ammenda, il ragazzo decide di seguire i suoi amici all'Accademia della Guerra, una scuola di addestramento d’élite dedicata all'eccellenza marziale. Ma mentre i suoi amici fanno progressi, Falco lotta per superare i suoi dubbi e la sua insicurezza. Anche la Regina nutre seri dubbi su di lui. E mentre la Regina cerca di unire i regni contro i Posseduti, Falco lotta per superare le sue paure. Riuscirà a sbloccare il potere intrappolato in lui o soccomberà alla follia e all'omicidio come suo padre?


Recensione:

Battle Mage, l’eredità di Falco di Peter A. Flannery è un fantasy classico. 

460 pagine per questo primo volume, capostipite di una saga che non sono riuscito a quantificare. Portato in Italia da Armenia, mi pare il tipico caso di un romanzo che avrebbe tranquillamente potuto rimanere oltralpe, senza costituire una perdita per gli amanti del genere di italico idioma. Teoricamente adatto ad un pubblico giovane, grazie ai protagonisti imberbi, ammorba dall’inizio alla fine con battibecchi fra ragazzini e dubbi adolescenziali talmente stereotipati da rasentare il grottesco. 

Tralasciando lo stile piatto e uniforme della prosa dell’autore, ciò che lascia sbalorditi è il nulla protratto per quasi cinquecento pagine. 

E che dire del finale? Altro che mozzato con l’accetta, qui sembra di trovarsi innanzi a un lunghissimo e monotono preambolo, e finalmente, quando si intravvede all’orizzonte un po’ d’azione ci imbattiamo nella parola FINE. Non saprei dire se sia opera dell’Armenia, oppure se anche l’originale abbia adottato questa scelta, assolutamente non condivisibile. 

Spiace, perché alle volte Flannery lascia intravedere degli spunti interessanti baluginare fra i miasmi soporiferi del vuoto. La suddivisione delle diverse truppe, le relative manovre insegnate ai cadetti, e le possibili sotto trame, fra tradimenti e lotte di potere, e la fazione dei cattivi, potrebbero anche essere interessanti, ma sono e rimangono appunto spunti in un mare di tedio e noia protratta per lunghissimi tratti. Se il fantasy in Italia perde inesorabilmente pubblico, credo sia dovuto anche a scelte folli come quella di tradurre romanzi come questo. C’è da chiedersi se chi prende queste decisioni abbia mai letto fantasy in vita sua. Voto 5.

Andrea Zanotti    


 

domenica 20 agosto 2023

Recensione: Alba di guerra. Dawn of war. Warhammer 40.000 (Vol. 1) Cassern S. Goto

 


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Sinossi:

È il quarantunesimo millennio. Da più di cento secoli l'Imperatore Immortale siede sul Trono d'Oro della Terra, dominatore di milioni di mondi, sovrano sanguinario e crudele di miliardi di creature. Ma ormai è solo una misera carcassa tenuta in vita da un'oscura tecnologia, signore di un pianeta che sta per scomparire, la cui sopravvivenza è affidata a un ultimo, esile filo di speranza: le truppe dei sovrumani Space Marine. Solo loro possono garantire la sopravvivenza del genere umano contro le ostili razze aliene, i demoni e le Legioni Traditrici. Ma per quanto ancora? La terza compagnia degli Space Marine del capitano Angelos sta combattendo una sanguinosa battaglia contro gli orki invasori: per salvare il pianeta Tartarus, Angelos deve lanciare i propri uomini in un'ultima, disperata azione, ma prima di tutto deve combattere contro i propri demoni interiori e affrontare la spirale di intrighi, inganni e segreti che potrebbe mettere a rischio l'esistenza stessa dell'umanità.


Recensione:

Alba di Guerra di C. S. Goto è il primo romanzo della Saga Dawn of War, facente parte di una trilogia ambientata nel fantascientifico mondo di Warhammer 40.000, incentrata sulla figura del comandante Gabriel Angelos e dei suoi Corvi Sanguinari.

Romanzo gagliardo, ricco di scontri a fuoco, dalle schermaglie sino a veri e propri mega-assedi a città fortezze. È il primo dei vari romanzi legati a quest’ambientazione che leggo nel quale siano coinvolte ben quattro fazioni differenti, Orki, Eldar, e Marine del Caos, oltre agli imperiali capeggiati da Angelos. Che dire, un vero spasso.

Ambientazione come sempre eccellente, descrizioni di armamenti e tattiche ai massimi livelli data la presenza simultanea di più razze con le proprie caratteristiche specifiche. Non conoscendo per nulla gli Eldar, ne sono rimasto particolarmente affascinato. Diciamo, almeno quanto lo sono sempre stato verso la mia amata Aplha Legion dei Caos. 

In mezzo a quest’ordalia di fuoco e fiamme si ergono singoli personaggi capaci di affascinare per carisma e peculiarità varie. Assolutamente da leggere e godere sino in fondo. Consigliatissimo anche se oramai fuori produzione. Qualche copia disponibile a buon mercato su ebay.


domenica 16 luglio 2023

Recensione: L'accademia dei sogni di William Gibson [Rating 7] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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Sinossi:

Cayce Pollard è una giovane donna che si guadagna (lautamente) da vivere grazie alla sua patologica sensibilità nei confronti dei loghi. Mentre si trova a Londra per svolgere una consulenza per l'agenzia pubblicitaria più importante e "in" del mondo, si ritrova coinvolta in una sorta di investigazione globale tra la città britannica, New York e Mosca alla ricerca di uno sconosciuto "Kubrick da garage" che ha immesso sul Web un frammento di film che ha affascinato Cayce. 

La donna finirà alle prese con un eccentrico hacker, con un vendicativo pezzo grosso della pubblicità, con un fanatico di cartoni animati di Tokio noto come il Mistico, con un matematico "scomunicato"...


Recensione:

William Gibson, già autore di Neuromante, non necessita certo di presentazioni. Un autore che ho amato nella Trilogia dello Sprawl: Neuromante - Giù nel cyberspazio - Monna Lisa cyberpunk e del quale, colpevolmente non ho letto più altro. 

Tento quindi di rimediare con il romanzo di oggi, L’accademia dei sogni, presentato come un thriller tecnologico, anche se abituati come eravamo dai voli pindarici e psichedelici di Neuromante e compagnia, devo dire che in questo lavoro non ho trovato nulla di particolarmente complesso o ipertecnologico. E se lo dico io che sono un rozzo barbaro che ha in odio tutto ciò che riguarda questi ambiti dello sviluppo moderno, potete stare tranquilli. 

Qui la tecnologia compare unicamente sullo sfondo, relegata a comparsa semitrasparente, un mezzo e niente più. Chi è al centro assoluto dell’azione è invece la protagonista, la freelance Cayce, giovane donna sulle spalle della quale l’autore ha posto tutto il peso del romanzo essendo lei il sole di questa galassia. Tutto ruota attorno a lei. Ciononostante, la fanciulla, seppur vivisezionata in ogni suo atteggiamento caratteriale, riesce a superare brillantemente la prova. Gran bel personaggio, capace di fare del suo più grande punto debole, una sorta di fobia per alcuni marchi pubblicitari, capace di sfociare in patologia vera e propria, la sua arma migliore. La stessa sensibilità che la porta a dover evitare di guardare un Omino Michelin senza "uscirne pazza", la porta a possedere una sorta di chiaroveggenza in merito al successo futuro di un nuovo marchio. Risulta quindi una professionalità molto ricercata dalle mega corporation. 

Insomma, personaggio originale e ottimamente caratterizzato. Un lavoro tira l’altro, ma attira anche invidie e rancori. Eppure, ciò che preme alla nostra professionista è il suo hobby, seguire le sequenze, misteriosi spezzoni di video che compaiono in internet attirando orde di seguaci, neanche fossero avvistamenti di U.F.O. Se poi si riesce a trasformare il proprio hobby in un lavoro ben retribuito, meglio ancora, ma come si sa il paradiso non è di questa terra, dove è più semplice si manifesti l’inferno…

Bel romanzo, consigliato e capace di stupire e far riflettere. Rating 7.


Andrea Zanotti


domenica 2 luglio 2023

Recensione: L'amore attraverso il piacere di Greta Cerretti [Rating 7] - recensione a cura di Peg Fly

 


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Opera: L'amore attraverso il piacere 

Autore:  Greta Cerretti 

Genere: Narrativa su famiglia e relazioni, giallo psicologico

Target: Young/adult

Editore:Brè Edizioni 

Trama:

Paziente e analista non dovrebbero mai mischiare le proprie vite, restare distanti è la più ferrea delle regole. Valeria, giovane psicoterapeuta, è alle prese con il primo cliente, Marcello, un uomo alla deriva che trova brevi momenti di requie solo con il sesso mercenario, perché le prostitute sono per lui una droga di cui non sa più fare a meno. 

Quella che inizia come una terapia tradizionale diventa in breve una polveriera pronta a esplodere, costringendo i protagonisti a spingersi oltre i propri limiti sul filo del sospetto, della moralità, dell'ambizione. Una storia amara, due destini che prima si sfiorano e poi si intrecciano in una continua compravendita, sullo sfondo di un mestiere dove la differenza tra apparire ed essere non esiste.


Recensione:

Una coinvolgente storia che scava dentro la psiche umana, in cui nulla si deve dare per scontato, anzi, tutto si potrebbe capovolgere all’ultimo minuto e tutto potrebbe ricominciare come il gioco degli scacchi. 

Un romanzo enigmatico, dove la vita dei personaggi, molti diversi tra loro, con le loro paturnie, i loro difetti e i loro pregi, si incontrano e si scontrano allacciando relazioni contorte e mai limpide. Qualcosa di oscuro si nasconde in ognuno di essi, un qualcosa che rimane serrato nei meandri delle loro menti, un qualcosa di ambiguo che lascia nel lettore il desiderio di continuare a scoprirne i lati nascosti ad ogni pagina, ad ogni capitolo che segue, fino alla parola “fine”. 

Un finale che oltretutto lasciare di stucco, degno dei più illustri filosofi dei primi novecento. 

Una scrittura diretta, senza fronzoli, un crescendo di emozioni che pagina dopo pagina ti lega ai personaggi e ti fa entrare in empatia con loro.

Le frasi non sono gettate lì a caso, ma ben studiate. Lo stile semplice e diretto rende la lettura piacevole, come le ambientazioni di una città dotta come Firenze, rende i passaggi di suggestive parentesi narrative.

Buona la descrizione psicofisica dei personaggi, che evolvono in un crescendo di sentimenti ed esperienze personali, che li aiutano a comprendere e a completarsi.

Una metamorfosi, se vogliamo dell’anima, che incanta alla maniera di quella di Kafka. Complimenti all’autrice, voto 7.


Peg Fly



domenica 25 giugno 2023

Recensione: Notte dei coltelli. Una storia dell'impero Malazan di Ian C. Esslemont [Rating 8] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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Sinossi:

La piccola isola di Malaz e la sua città hanno dato il nome al grande Impero, ma ormai sono poco più di uno squallido porto dimenticato. Stanotte, però, è diverso. Stanotte ci sarà l’apparizione di una Luna d’Ombra, un evento che si verifica una volta sola nell’arco di una generazione e che minaccia la gente di Malaz evocando creature demoniache e presenze oscure. Mentre le fazioni all’interno dell’Impero si preparano alla conquista del Trono imperiale, una creatura antica e potente attacca l’isola. A testimoniare questi eventi catastrofici ci sono Kiska, una giovane e talentuosa ragazza che desidera andarsene dalla città, e Temper, uno stanco veterano. Ognuno di loro avrà un ruolo ben preciso in questo conflitto che determinerà non solo il destino della città di Malaz, ma di tutto l’Impero… Attingendo dagli eventi descritti nel prologo del famoso fantasy di Steven Erikson, I giardini della Luna, Notte dei coltelli è un importante capitolo nella storia dello straordinario mondo di Malaz.


Recensione:

Oggi vi parlo, e lo faccio con immenso piacere, di Notte dei Coltelli di Ian C. Esslemont. Per chi non lo sapesse si tratta del primo romanzo di questo autore tradotto in italiano, dopo lunghi anni di attesa, visto che Esslemont è il co-inventore dell’universo legato all’impero Malazan di Steven Erikson. Si da il caso che Erikson sia il mio autore fantasy preferito, e di gran lunga, per cui capite bene quanto attendessi di scoprire gli “spezzoni” di mondo generati e gestiti dal suo compare Esslemont. 

Erikson ha dato i natali alla Saga fantasy più incredibile e irraggiungibile mai partorita da mente umana, a mio parere, pagine d’epica così sontuosa da esser paragonate nei casi più riusciti ai testi di mitologia classica. Confesso che dalla curiosità di scoprire Esslemont ero arrivato al punto di iscrivermi a un dannato corso di inglese. Grazie al cielo la Fanucci si è decisa a evitarmi questa faticaccia immane, date le mie lacune ancestrali nell’apprendere idiomi differenti dal mio, vedasi i 13 anni di tedesco studiati a scuola ed i relativi scarsi risultati.

Senza perdermi oltre vediamo se le mie smodate aspettative siano o meno state saziate da questo volume I, Una storia dell’Impero di Malazan. 

Inizio con il dire una cosa scontata. Essemont non è Erikson, e lo capiamo sin dall’aspetto sottile del suo libro rispetto ai soliti tomi del più blasonato co-autore del mondo Malazan. Questo può essere anche un pregio, per certi versi, ed in effetti lo è, per chi cerca la rapidità e il ritmo serrato. Esslemont infatti cincischia meno, si perde più raramente in divagazioni varie rispetto al suo compare. Che sia un bene o un male è difficile giudicarlo, almeno per me, in quanto Notte dei Coltelli parte avvantaggiato dal fatto che l’ambientazione mi è familiare, dopo le 10.000 pagine di Erikson lette in questi anni. Eppure, il diverso approccio, che nello specifico va ad indagare eventi racchiusi praticamente nel corso di una singola nottata, riesce a evocare un sacco di personaggi e vicende vissute nelle storie di Erikson. Difficile quindi valutare come potrebbe risultare senza questo bagaglio pregresso. Ad ogni modo, fatta questa precisazione, posso tranquillamente affermare che il romanzo mi sia piaciuto molto, che scorra rapido e piacevole e che goda appieno delle atmosfere create da Erikson. È proprio come tornare a calcare il suolo natio dopo anni d’esilio. Bello, bello, bello. 

Al solo sentir nominare personaggi tanto amati, ma persi di vista per così lungo tempo, immagini del passato riemergono con naturalezza, donando maggior spessore all’opera di Esslemont. Vivamente consigliato!


Andrea Zanotti       



sabato 17 giugno 2023

Recensione: Separazione (Vol. 2) di AA.VV. [Rating 7] - recensione a cura di Peg Fly

 


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Titolo: Separazione vol.2

Autore: AA.VV.

Editore: Catartica Edizioni

Collana: Urban Jungle

Genere: Narrativa contemporanea, raccolta di racconti

Rating: 7

Trama:

I racconti pubblicati in questa antologia sono quelli selezionati nella terza edizione del Premio Letterario "Urban Jungle" indetto da Catartica Edizioni. "Separazione" - Racconti urbani e di periferia, utopie, distopie, storie di ribellione, di indipendenza e di emancipazione, è il tema scelto per la seconda edizione. 


Recensione;

“Separazione” - Racconti urbani e di periferia, utopie, distopie, storie di ribellione, di indipendenza e di emancipazione.

Queste sono le tematiche trattate in questa raccolta di racconti edita dalla Catartica Edizioni. Un risultato direi soddisfacente, visto l’esito del concorso letterario Urban Jungle indetto dall’editore stesso giunto già alla sua terza edizione.

Devo dire, che se anche questi autori sono ancora poco noti, la loro penna supera ogni aspettativa, poiché alcuni possono essere paragonati a nomi importanti della lettura, sia per la fluidità della scrittura sia per il lessico sobrio e ben impostato.

Sono Racconti veramente interessanti che lasciano il tempo che trovano.

Per incuriosirvi maggiormente riporto di seguito titolo e autore dei racconti selezionati: 

"Nottetempo" di Aurora Zappa; 

"Una scatolina di latta" di Lidia Modolo;

"Senza peso" di Davide Baratto;

"Il segreto all’inizio della paura" di Maria Daniela Carta;

"La strada del viandante" di Loredana Manciati;

"Oltre la finestra" di Luigi Menna;

"Il senso del perdono" di Alessio Mura;

"Variabili di vite sommerse" di Lara Bizzarri;

"Chiamatemi Vittorio" di Domenico Graziano;

"Cento euro di volo low cost" di Vito Grisoni;

"I patimenti dell’anima" di Pierpaolo Fiore:

"Pinguedine" di Stefano Manelli.

Scritti con sobrietà, questi racconti ci conducono oltre la mente umana, cosa si nasconde in ognuno di noi quando qualcosa viene a mancarci?

Ed è questo il momento peggiore, quando siamo certi che quella cosa, o quella persona non possiamo più averla accanto a noi.

Commoventi, a volte bizzarri, a volte misteriosi, questi racconti lasciano davvero il segno nella mente del lettore.

Complimenti agli autori

Voto: 7