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martedì 30 ottobre 2018

Review Party: La Progenie di Abaddon di Rob Himmel [Rating 7]


recensione ebook rob himmel
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Titolo: La progenie di Abaddon

Autore: Rob Himmel


Genere: Dark fantasy 

Pagine: 364

Prezzo: 14,90€ cartaceo. 4,99€ eBook

Pubblicazione: Novembre 2018

ISBN: 9788899845100

Rating: 7

Sinossi: Mentre la notte domina, lasciando al giorno solo poche ore di luce, Kelo e Bhor, soci in affari nel rubare, ricettare e contrabbandare, si dirigono sul luogo d’impatto di un meteorite. L’intento è quello di saccheggiare la «pietra del cielo» e farne una fortuna. Quello che non sanno è che troveranno anche altro.
Intanto il consiglio degli Arcangeli a capo della Confraternita, chiamato Pentalux, ordina ai confratelli Telion e Reya di cercare l’arma che permetterà loro di ribaltare le sorti della guerra contro la Setta Oscura.
In fuga dall’armata abaddonita, nel frattempo, Luce, Arconte degli Splendenti, conduce un gruppo di sopravvissuti alla ricerca di un posto sicuro. Una fuga disperata, che richiederà a lei e ai suoi compagni un prezzo altissimo, forse più di quanto siano disposti ad accettare.
A tutti loro si contrapporrà Abaddon, con creature tenebrose, servi fedeli, devoti pericolosi, lunghe notti e l’oscurità più intensa che ci sia: il cuore umano.

Recensione: 
Oggi diamo spazio al Rewiev party dedicato al nuovo libro di Rob Himmel “La progenie di Abbadon” edito da Dark Zone, che verrà presentato domani in occasione di Lucca Games & Comics. Potrete trovare l'autore allo stand Dark Zone, nel Padiglione Giglio (in centro città, davanti al teatro del giglio). Come scrittorindipendenti/infinitimondi abbiamo aderito con piacere alla bella iniziativa proposta dall’autore e siamo quindi pronti a offrirvi la recensione in anteprima, quindi bando alle ciance e partiamo!
Si tratta di un fantasy autoconclusivo ambientato in un reame cupo e non solo perché il sole vi splende per poche ore al giorno per poi lasciare spazio alle tenebre e agli incubi che queste celano. Devo ammettere di aver impiegato una cinquantina di pagine per entrare in sintonia con il mondo creato dall’autore e non ritengo sia solo dovuto alla scelta bizzarra per alcuni nomi dei protagonisti, che proprio ho faticato a farmi entrare in testa. Neppure le diverse linee narrative ne sono la causa, anche perché apprezzo molto i romanzi che fanno dell’intreccio di svariati punti di vista la loro peculiarità. Ad ogni modo, superato l’impatto iniziale, la vicenda decolla e l'originale ambientazione creata da Himmel prende corpo e sostanza, i personaggi acquisiscono spessore e la trama si fa interessante. 
Come detto nella recensione di Lame Scarlatte, non ci sono dubbi sulla preparazione di questo autore, che non lascia nulla al caso. Il worldbuilding è accurato, con le diverse fazioni dei Senza Credo, la Progenie di Abaddon e degli Splendenti, ognuna con proprie gerarchie e peculiarità, alcune delle quali decisamente originali. L’ambientazione quindi è ben studiata e pianificata, così come la trama che si snoda nelle principali tre linee narrative, prive di lacune e ben supportate da una prosa lineare e diretta, volta a rendere al lettore l'impatto con questo nuovo mondo del tutto indolore. Oltre alle solite generose dosi d'azione, ci sarà spazio anche per i sentimenti e l'introspezione, così che i diversi personaggi possano accalappiarsi le simpatie dei lettori a seconda dei diversi gusti e inclinazioni. Personalmente quelli che ritengo più riusciti sono l’accoppiata formata da Kelo e Bhor, “soci in affari nel rubare, ricettare e contrabbandare”. Ben riusciti, originali e… imprevedibili! Caratterizzati da un mix di sentimenti e comportamenti contraddittori, rappresentano alla perfezione l’animo umano e un ottimo esempio di come dovrebbero essere “costruiti” dei personaggi credibili e profondi. Complimenti!
Anche il ritmo della vicenda è ben dosato e si mantiene su alti livelli con azione e scontri che non mancheranno di tenere incollato il lettore alle pagine. L’autore è abile nel descrivere le scene di combattimento senza mai far “smarrire” il lettore nel caos dello scontro, mantenendo al contempo alta la tensione.
I dialoghi sono sempre a tono, mai forzati e finalizzati a traghettare le informazioni necessarie a comprendere il mondo creato in  modo naturale e mai ridondante. Insomma, che dire, tutto è gestito in modo professionale e quindi ci si aspetterebbe la conclusione della recensione con il massimo dei voti ed il bacio accademico, invece non vado oltre al 7 pieno. La ragione, del tutto personale, intendiamoci, è che un romanzo a mio avviso deve dare come risultato un valore maggiore della somma dei singoli elementi che lo compongono e in questo caso, La Progenie di Abaddon, a mio parere ci è riuscita solo parzialmente. 
In alcuni momenti ho avuto la sensazione ci fossero dei cali di coinvolgimento, come se l'autore si fosse limitato a svolgere un compito, e l'abbia svolto bene, intendiamoci, ma non si sia divertito appieno nello svolgerlo e fosse in attesa del gran finale, che quello sì, effettivamente è un gran colpo, capace di riportare in alto le quotazioni del costrutto. Ottima trovata, che da sola vale “il prezzo del biglietto”. In sostanza ho avuto la sensazione che la componente razionale abbia prevaricato quella istintiva, il che a mio parere, non è una buona cosa per un romanzo, anche se in questo caso finalizzata a far convergere le linee narrative nel finale a sorpresa ben riuscito.  
Concludendo quindi, a pelle qualcosa mi pare mancare, anche se non individuabile negli elementi fondanti che ne fanno un buon romanzo, piacevole ma non capace di superare Lame Scarlatte. Un parere assolutamente personale, che sono curioso di confrontare con voi, e con gli altri blog che hanno aderito al Rewiev party. 

Ad ogni modo un autore da tenere sott’occhio e un romanzo che mi sento di consigliarvi, che conferma quanto di buono già espresso nelle precedenti recensioni ai lavori della Dark Zone. Ah, che dire della cover? Mi pare spettacolare, quindi per tutti i fortunati che domani saranno a Lucca Games fate in fretta, perché ho la sensazione che le copie andranno a ruba! 
Voto 7


domenica 28 ottobre 2018

Recensione: Il respiro della Grande Madre di Floriana Naso [Rating 7]


libro thriller psicologico
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Titolo:  Il respiro della Grande Madre

Autore: Floriana Naso

Editore: Brè Edizioni

Genere: Thriller

Prezzo: cartaceo 14,90

Rating: 7


Sinossi: 
Greta, una giovane subacquea dai capelli rossi, viene aggredita mentre fa jogging nella zona dei Navigli. Legata, bendata e imbavagliata si ritrova in balia di uno sconosciuto che approfitta brutalmente di lei, ma che inaspettatamente le risparmia la vita. L'accaduto accresce le ansie e i tormenti che già attanagliavano la sua travagliata esistenza: un rapporto difficile con la madre e uno inesistente con il padre, un colonnello dell'aeronautica militare, che ha abbandonato la sua famiglia rendendola una donna diffidente e solitaria. Soltanto il suo fidanzato, Rafael, un giornalista sportivo agli esordi, sembra rassicurarla, almeno fino a quando Greta non cade di nuovo vittima di violenze e le indagini del commissario Virginia Landi portano a galla una verità troppo scomoda da raccontare. Un crescendo di indizi nascosti porteranno la polizia alla chiave di volta di un caso sconcertante quanto inaspettato; tuttavia, ciò non sarà sufficiente a mettere la parola fine alle sofferenze della giovane, la quale, solo al culmine della strada su cui l'avrà condotta la vendetta, verrà a conoscenza dell'indicibile segreto che ha condizionato la sua vita.

Recensione: 

Generalmente non amo i thriller e, forse, non avrei letto questo libro, se il titolo non mi avesse tanto attratta. La mia formazione psicologica ad orientamento junghiano si è sentita chiamata in causa, dato che qui viene nominato esplicitamente un Archetipo, ed ha subito cominciato a cercare dove fosse il mistero. E qui di mistero ce ne sta davvero tanto e crea grandi problemi a tutti! Il testo conduce il lettore in un crescendo di tensione, supposizioni e domande irrisolte, fino allo svelamento finale della verità.
Questo romanzo è, a tutti gli effetti, un thriller a sfondo psicologico, non adatto ai minori. In queste pagine, infatti, si indaga il risultato di una violenza psicologica protratta nel tempo. Una violenza che non è soltanto sulle donne, ma anche delle donne! Il supporto di questa violenza diffusa è il fatto che ogni personaggio abbia la propria visione della realtà: non esiste l’oggettività che potrebbe risultare esclusivamente dalla condivisione!
Lo stile è essenziale e non indulge in descrizioni inutili, fornendo al lettore ciò che serve a comprendere l’evolversi della storia. I dialoghi sono fin troppo stringati e non sempre sufficienti a rendere espliciti i sentimenti di chi li pronuncia. A ben guardare, non tutti i personaggi hanno il giusto spessore, tutti restano in secondo piano. La protagonista è un’irrimediabile egocentrica!   
Fin dall’inizio si intuisce un fondo autobiografico nella storia narrata. La protagonista, Greta, viene esaminata sotto ogni aspetto. Lo si fa con uno sguardo indagatore e “scientifico” ma anche elegiaco e carezzevole; pur non essendo totalmente empatico. Si tratta di una visione in parte distaccata ed analitica, tipica di una psicoterapia. Già, leggendo la biografia dell’autrice questa idea prende senso e un romanzo, tanto disperato, diventa un forma di crescita personale. 
Noi la troviamo già donna, Greta, che viene fatta oggetto di ripetuti rapimenti, con annessa violenza sessuale. Tutto ciò ci appare quasi logico nella sua ineluttabilità. Quella raccontata nel romanzo è una vita senza redenzione possibile: il passato usa ogni energia del presente per progettare la sua vendetta, mentre la ragione resta al palo e non trova la maniera per contenere ed elaborare il senso di rabbia e/o l’impotenza per l’ingiustizia subita. Bambina felice e spensierata, Greta, si ritrova dall’oggi al domani abbandonata dal padre che lascia improvvisamente la casa di famiglia. La piccola piomba in una solitudine nebbiosa e resta ignara delle ragioni di ciò che realmente avviene intorno a lei. Mentre cerca di consolare una madre alcolista, si carica della colpa di tutto! Ma poi, … 
Voto finale 7.    

CARLA IOPPOLO

giovedì 25 ottobre 2018

Recensione: Un lupo nell'ombra di David Gemmell


weird western
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SINOSSI:

Da tempo immemorabile il corso delle umane cose è determinato dalla lotta fra i membri di una razza eterna, una casta di immortali che ha incarnato gli dei delle più diverse mitologie e influenzato le vite dei più leggendari eroi. La Terra è sconvolta da guerre e pestilenze e vive l'esistenza selvaggia di un medioevo postatomico, fra superstizione e violenza. Tra le aspre montagne e le piane desolate cavalca un giustiziere impietoso e implacabile. Egli è John Shannow, ma tutti lo chiamano l'Uomo di Gerusalemme perché da anni è alla ricerca di una città mitica: un sogno che porta quel nome.


RECENSIONE:

Ero alla ricerca di qualcosa che potesse fornirmi ispirazione per il romanzo post apocalittico che ho intenzione di scrivere e ho spulciato come mio solito diversi blog e siti di genere, eppure mai e poi mai mi sarei atteso di ritrovarmi con una meraviglia del genere per le mani. Si tratta di un romanzo di David Gemmell intitolato Un lupo nell'ombra. La cosa bella è che questo è solo il primo romanzo di una serie composta da 5 volumi. Il fatto che il protagonista sia un pistolero e che viva in un mondo “andato avanti”, non deve lasciarvi pensare che si tratti di un clone del La torre nera di Stephen King. Certo l'uomo di Gerusalemme protagonista del romanzo, ricordare il buon vecchio Roland di Gilead, ma le similitudini finiscono qui. Il mondo creato da Gemmell ha le sue peculiarità e risulta del tutto godibile, ricordando le atmosfere della Torre nera, ma andando oltre, e arricchendole con vari spunti originali. 
Non avevo mai letto nulla di questo autore anche se era parecchio tempo che lo seguivo, avendo puntato la sua più famosa saga fantasy dei Dreani, ristampata di recente grazie a Fanucci Editore. Alla fine mi sono trovato a cominciare questa, chiamata delle Sipstrassi.
Il romanzo, come dicevo è molto piacevole, ricco d’azione e colpi di scena. L'ambientazione è fortemente caratterizzata da elementi western con contaminazioni horror e fantasy. Un mix che l'autore riesce a gestire con maestria rendendo il tutto credibile e appagante per il lettore. 
Per raggiungere questo obiettivo Gemell utilizza una prosa semplice e diretta senza mai perdersi in lunghe e tediose descrizioni. Pezzo forte del romanzo risulta comunque essere il protagonista, Jon Shannow, un uomo tormentato ma dalla determinazione straordinaria e dalle doti che paiono soprannaturali. 
Credo rimarrà a lungo nel mio immaginario andando ad affiancare i migliori eroi dei quali abbia seguito le gesta in tanti anni di letture. Cosa posso aggiungere, il libro è fuori produzione da un sacco di tempo, le poche copie in circolazione si possono trovare su ebay, fra i libri usati. La cosa può dar fastidio e comporta un certo impegno ma posso assicurarvi che ne vale veramente la pena! 

martedì 23 ottobre 2018

Disfida nr. 80: Saga della Corona delle Rose - La Stirpe dei Divoratori Vol.3 di Gianluca Villano


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Titolo: Saga della Corona delle Rose - La Stirpe dei Divoratori Vol.3


Editore: Pubblicazione indipendente

Data di uscita: Ottobre 2018. L'autore sarà presente a Lucca Comics & Games, dal 1-4 Novembre, Padiglione Carducci - Stand Oceani di Carta. 

Pagine: 294

Prezzo: versione cartacea 16,00 € / ebook: 2,99 €

Sinossi: In questo terzo episodio della Saga della Corona delle Rose, Logren, il Profeta della Nuova Dottrina, dovrà fare affidamento soprattutto su se stesso e sulle sue forze: se da una parte può contare sull'aiuto di Nahily, la Guardiana della Tela del Tempo, è vero che dall'altra si fa sempre più difficile per lui distinguere i sogni e le visioni dalla realtà. Così come è complicato riconoscere le differenze tra ciò che lui riesce a vedere e ciò che invece vedono i suoi compagni d'avventura. 

Dovrà lasciarsi guidare dalla fede in Horomos, dal suo istinto e da una nuova consapevolezza delle proprie capacità. E come se la staranno cavando Pellin e i suoi compagni contro l'esercito di Mor-Vidia? Logren potrà contare ancora una volta sul loro aiuto? Pellin, in missione con Kalhaud e Angrell, dovrà impedire a Mor-Vidia di catturare l'Angelo di Ghiaccio. Sono pronti a tutto, trascinati dalla voglia di riscatto e dall'assoluta dedizione alla causa del Profeta. Nonostante tutti gli sforzi, però, presto anche per loro le cose si metteranno male.

Note dell’autore: Desidero condividere un pensiero forte che mi ha portato a scrivere questo romanzo. Le grandi battaglie della nostra vita non si vincono mai da soli e pensare il contrario può essere pericoloso per molti aspetti. Nella mia vita ho ricevuto l'aiuto di molti angeli, persone fisiche e situazioni talvolta soprannaturali, soluzioni e svolte improvvise che hanno risolto problematiche apparentemente insormontabili. Cose come lo sguardo colmo di meraviglia di una bambina in una giornata ombrosa, il saluto amichevole di uno sconosciuto o la realizzazione di un sogno che sembrava svanito. E riflettendo sul mondo in cui viviamo mi sembra quasi che la società voglia far credere che l'essere umano deve bastare a se stesso. Violenza, solitudine, individualismo, frustrazione, non sono tutti sintomi di questa tendenza? Voi cosa ne pensate? L'uomo, individualmente, non ha davvero bisogno di nessuno?

Big da sfidare: 




L'Assedio delle Tenebre di Terry Goodkind








domenica 21 ottobre 2018

Recensione: Incantesimi nelle vie della memoria di Giuseppe Gallato [Rating 7]


racconti fantasy, weird, fantascientifici
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Titolo: Incantesimi nelle vie della memoria 

Autore: Giuseppe Gallato

Editore: Caravaggio editore

Genere: Fantasy, weird, sci-fi

Prezzo: ebook 5,99 euro/ cartaceo 11,00

Rating: 7

Sinossi: Quando la notte spegne i riflettori della coscienza razionale, la mente è libera di condurci dove il nostro Sé più autentico, la nostra natura, può vagare per rigenerarsi. Ma questa rinascita non è un processo facile o scontato: è invece un viaggio epico in cui non mancano pericoli e ambiguità. È il significato alla base dei racconti di Giuseppe Gallato, storie dalle trame insidiose come il caleidoscopio dei sentieri dell’animo umano, che oscillano senza sosta tra le pulsioni più buie e le passioni più pure; storie che si sviluppano sul margine sottile di quella linea astrale-onirica dove condizionamenti psicologici, esperienze di vita e paure si fondono a vari livelli. Un confine inscindibile tra reale e irreale, mai nettamente distinto, che spesso rischia di disorientarci, ingannarci, confonderci. 

Recensione: Oggi vi presento la raccolta di racconti di Giuseppe Gallato, intitolata Incantesimi nelle vie della memoria. Chi mi segue da un po' di tempo saprà che non sono un grande amante dei racconti, in quanto ritengo che solo i veri “cavalli di razza” riescano a dare vita a qualcosa di importante,  capace di trasmettere emozioni al lettore, anche nel breve spazio concesso da un racconto. Ebbene, in questo caso Gallato ci presenta dieci racconti brevi, raccolti nella pregevole edizione della Caravaggio Editore, capaci di centrare il traguardo magnificamente. 
Le storie del Gallato spaziano dal fantasy, al weird, alla fantascienza con abbondanti dosi di misticismo. Le diverse vicende, pur rimanendo distinte fra loro, hanno elementi comuni, una sorta di filo conduttore che ci trasporta in un mondo onirico originale e capace di trasmettere emozioni forti. La prosa, pur essendo piuttosto ricercata, ha il pregio di rimanere fluida e scorrevole non perdendosi in inutili grovigli barocchi alla ricerca di stupire il lettore. L’autore riesce invece a sorprendere in positivo, aggiungendo la giusta dose di ricercatezza senza appesantire il testo. Le parti che ho preferito sono proprio quelle relative al continuo richiamo a mondi “altri”, universi paralleli dove i protagonisti compiono viaggi astrali più o meno consapevoli. Simboli e riferimenti capaci di stuzzicare la mente del lettore, coinvolgendolo in vicende tratteggiate abilmente nel pur breve spazio concesso dalla forma letteraria del racconto breve. Il ritmo si mantiene sempre elevato, contribuendo a mantenere alta la guardia del lettore e a trasmettergli la voglia di leggere uno dopo l’altro tutti i racconti, senza pause. Un bel risultato, non c’è che dire!

Ammetto che mi piacerebbe molto testare questo autore alle prese con un romanzo, sono certo che ne scaturirebbe qualcosa di veramente apprezzabile e originale, poiché i personaggi e le situazioni che riesce a creare sono sempre interessanti e ricchi, con ampi margini di approfondimento, spaziando fra diversi generi e stili, mantenendo però costante la credibilità degli stessi. Un’abilità che un amante del genere weird come me non può non apprezzare.  
Quando si crea uno scritto trasversale come questo, sfruttando le contaminazioni tra i diversi generi narrativi, il rischio è che la somma dei diversi ingredienti origini una “pietanza” dal gusto bizzarro, a volte addirittura disgustoso. E’ un gioco pericoloso, invece Gallato azzecca la ricetta riuscendo a offrirci un’antologia che dona emozioni che vanno ben oltre quanto ci si potrebbe aspettare dalle 150 pagine di cui è composta, riuscendo anche a imbastire ambientazioni degne di divenire veri e propri mondi a sé stanti. Speriamo l’autore ne stia approfondendo qualcuno poiché li ho trovati tutti assolutamente degni. 
Personaggi e dialoghi ben costruiti e trame ben congegnate, mi portano a una valutazione di 7 pieno, che ricordo essere il massimo dei voti che attribuisco quando si parla di racconti, in quanto preferisco testare gli autori sulla distanza più probante rappresentata da un romanzo completo. Ad ogni modo le premesse ci sono e Gallato è sicuramente un autore da monitorare con grande attenzione, perché dotato di grandi doti e talento. Antologia consigliatissima!

giovedì 18 ottobre 2018

Disfida nr. 79: Las Vegas la splendida: Lo Strip, i casinò, la mafia, le star di Mike Carpenter


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Titolo: Las Vegas la splendida

Autore: Mike Carpenter (pseudonimo)

Editore: Pubblicazione indipendente

Formato: Ebook e cartaceo, 175 pagine

Genere: Narrative non fiction

Prezzo: € 3,49 ebook – € 7,99 cartaceo

Sinossi: 
Las Vegas è senza dubbio una città unica, da tanti punti di vista. Uno di questi è che la sua storia è tanto breve quanto intensa e può essere raccontata attraverso la nascita e la scomparsa dei resort che costellano lo Strip, l'ascesa e la caduta dei suoi magnati. I magnati dell'industria del gioco d'azzardo, per essere precisi. Seguendo questo filo conduttore, verrà presentata la grande maggioranza degli hotel-casinò costruiti lungo Las Vegas Boulevard South, la striscia d'asfalto più celebrata e più visitata della terra, a partire dal 1941 con l'El Rancho Vegas. Grande enfasi verrà dedicata ai protagonisti chiave del trionfo di questa oasi del divertimento in mezzo al nulla, i sognatori che hanno creato una città che sembra uscita da un miraggio. I loro nomi sono Jay Sarno, Howard Hughes, Kirk Kerkorian, Bill Bennett, Steve Wynn, Sheldon Adelson. Sia chiaro: questa non è una semplice guida turistica. In effetti, è molto di più.


Note: 
Ho cercato di realizzare un omaggio a una città realmente magica, dove i sogni non possono morire all'alba, perché l'alba si confonde con preoccupante frequenza con il tramonto e la meravigliosa brezza fresca del deserto notturno accarezza i sogni più audaci di ogni visitatore, rischiando anche di indurlo in tentazione oltre il lecito, a volte. Ma non è di alcol e gioco d'azzardo che si parla in questo libro, una miscela non di rado esplosiva, bensì del coraggio visionario di una serie di uomini che, nel corso di soli settant'anni, sono stati capaci di immaginare un posto come questo, poi di costruirlo e infine di reinventarlo e ricostruirlo una seconda volta. È una storia affascinante e poco conosciuta, che lascerà più di un lettore a bocca aperta.


Big da sfidare: 

Come BIG, non potrei sfidare nessun altro che Nicholas Pileggi con il suo Casinò, il romanzo che ha ispirato l'omonimo capolavoro cinematografico diretto da Martin Scorsese (uscito nel 1995). Ovviamente, più che di una sfida si tratta anche qui di un omaggio, tanto più che al film di Scorsese è dedicato un breve capitolo del mio libro. Purtroppo il libro è praticamente introvabile in italiano. È facilmente reperibile, invece, sia in inglese che in spagnolo, in edizioni tascabili davvero economiche. In alternativa, va benissimo anche il film, che è stupendo.





lunedì 15 ottobre 2018

Recensione: Yohnna e il Baluardo dei Deserti di Andreina Grieco [Rating 6]


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Titolo: Yohnna e il Baluardo dei Deserti 


Editore: Edikit

Genere: Fantasy

Prezzo: ebook 2,99 euro/ cartaceo 14,00

Rating: 6

Sinossi: Yohnna, giovane arrotino, sopravvive ad alterne fortune con il suo talento per i pugnali da lancio, la sua furbizia e una certa dose di sarcasmo. Smarrito nel deserto, in preda alla sete stappa una bottiglia trovata tra le sabbie e libera il malefico Jinn protettore dei Deserti. 
Dovrà imparare a convivere con l’abominio che ha liberato perché lo spirito lo perseguiterà con la scusa di un terzo desiderio ancora da esprimere.
Horèb, gigantesco Jinn dallo spiccato humor nero, svolge alla perfezione il compito di guardiano dei Deserti, salvo fatto il vizio di divorare esseri umani. Liberato dopo secoli, deve fare i conti con una nuova vita in cui non può più uccidere, pena la dannazione eterna. Ma le tentazioni sono sempre in agguato.
Tra palazzi sontuosi, combattimenti a colpi di sciabola e duelli di magia, Yohnna trascina il Jinn in una partita d’astuzia dall’esito incerto. Ma non è importante sapere chi vince finché si continua a giocare.

Recensione: 
Il romanzo in breve
Yohnna è un giovane arrotino di una Persia fiabesca che, fuggendo nel deserto, trova una bottiglia magica e libera Horeb, un malefico djin. Il gigantesco spirito lo tortura e lo perseguita senza però poterlo uccidere. Andreina Grieco vorrebbe tenere una vena umoristica ma, a causa della mancata alchimia tra i due protagonisti, la risata tarda ad arrivare. Questo libro è un’occasione mancata, pone le basi per una mitologie interessante e non scontata, ma poi le lascia in disparte concentrandosi su altro.
Punti di forza
La Grieco conosce l’oriente: l’uso di alcuni termini e un paio di  suggestioni descrittive mi fanno pensare che quei luoghi li abbia bazzicati di persona. Non a caso la figura del djin e le sue origini sono la parte più accattivante e dettagliata dell’intero libro. I djin sono affascinanti perché percepiscono se stessi come i buoni, gli eroi della storia, e forse in un certo senso lo sono. Mostri enormi, creati da Re Salomone, caratterizzati da un cromatismo che ne definisce un po’ anche il carattere. Mostri con la missione di difendere il pianeta, che vivono secondo un’etica differente da quella umana e per questo dall’essere umano sono condannati. Mostri che non comprendono la condanna perché ritengono di aver svolto egregiamente il compito affidato (giudizio che condivido). Devo ammettere di aver tifato per loro. Avrei voluto molte più pagine sulla famiglia di Horeb, avrei voluto un libro solo su di loro. 
Note dolenti
Se dovessi riassumere il difetto di questo libro in due parole, sarebbero: non decolla. Per tutta la durata del romanzo non mi è mai importato davvero di quel che succedeva. Nessuna empatia. Lo stile della Grieco non è malvagio, ma è vago. Il mondo, le vicende, le stesse emozioni dei personaggi, tutto è appena accennato. Pochi dettagli, poco approfondimento sulle motivazioni, tutto scorre senza rimanere inciso nella mente. 
Persino la vicenda è ridotta ai minimi termini: il ragazzo nel deserto libera il jinn, passano quattro anni (non narrati), il ragazzo assalta il palazzo di un mago. Con una trama del genere chiedere un arco di trasformazione sarebbe troppo, ma almeno un briciolo di evoluzione sì. Invece i due protagonisti condividono le scene senza instaurare un rapporto, senza cercare di comprendersi, senza mai ascoltare davvero cosa sta dicendo l’altro. L’impressione è che alla fine del libro siano ancora due estranei, che le pagine lette siano state inutili. 
Una menzione particolare va fatta per le regole a cui il djin deve “sottostare”. Le ho trovate pretestuose e inefficaci per gestire entità magiche, giustificabili solo dalla demenza senile di Salomone o dalla giovinezza narrativa dell’autrice (che le piega in base alle necessità della trama).     
Voto: 6


                                                                                                                           Pippo Abrami

giovedì 11 ottobre 2018

News: Romanzi in promozione


Certi di fare cosa gradita ai nostri lettori, segnaliamo che in occasione dell'uscita del terzo volume della saga della Corona delle Rose di Gianluca Villano, l'autore, del quale abbiamo recensito tutte le opere, ha pensato di promuovere gli eBook dei primi due volumi a un prezzo speciale, 0,99 € l'uno, per tutto il mese di Ottobre 2018



Ricapitolando quindi:

I° Volume: Il Divoratore d'Ombra, ecco il link alla nostra recensione  e quello per accedere alla promozione.

II° Volume: L'Obelisco dei Divoratori, ecco il link alla nostra recensione  e quello per accedere alla promozione.

Il nuovo romanzo si intitola La stirpe dei divoratori e questa è la bellissima cover:


Considerando il valore delle opere del Villano, riteniamo si tratti di un'ottima occasione per accaparrarsele tutte!


martedì 9 ottobre 2018

Disfida nr. 78: La Valle della Pace Eterna di Andrea Zanotti


racconto sfida conan il barbaro
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Titolo opera: La valle della pace... eterna

  • Genere: Fantasy
  • Prezzo: Ebook Euro 1,99
  • Sinossi: Un lavoretto semplice. Una valle colma di tesori e protetta da indifesi fedeli della Dea della Pace… Kudelka se lo sentiva che non avrebbe dovuto fidarsi delle parole del mago!

Il vino e le belle donne sono l’unico punto debole del possente Kudelka. Oltre all’oro, naturalmente, ma deve ancora nascere un mercenario indifferente al fascino del minerale sfavillante. Per il mago Xantos Lamoreaux, Kudelka non ha segreti, quindi coinvolgerlo nell’impresa è stato un gioco da ragazzi. Così come avrebbe dovuto essere un gioco rubare la statua d’oro della Dea dalla Valle della Pace. Qualcosa però va storto e la realtà si rivela ben diversa. I cartografi avranno il loro bel da fare a modificare le mappe, poiché in quel luogo persino il ricordo della pace è andato smarrito.

  • Note/commenti/finalità dell'Autore: Questa novella era nata al fine di partecipare al concorso indetto dall'associazione Italian Sword&Sorcery, che alla fine, per vari motivi, non ha più avuto luogo. Essendo calibrata per il concorso presentava caratteristiche peculiari, per cui non è di certo adatta a tutti. Violenza, scurrilità, sesso, sono solo alcuni aspetti che non possono mancare in una tipologia di fantasy ben lontana dalla classica avventura formativa per adolescenti. I protagonisti non sono impavidi eroi senza macchia, ma mercenari avidi e spietati, mossi da bassi istinti, eppur capaci di mantenere una linea di condotta coerente con i propri obiettivi, mostrando coraggio e caparbietà anche nelle situazioni più disperate. Almeno questo era il mio intento, reso ancor più complesso dalla tipologia del racconto di una trentina di pagine. Delos Digital ha apprezzato, così spero possiate apprezzare anche voi, tanto più che la vita del prode Kudelka sarà breve visto che mi accingo a proporgli come avversario della disfida niente meno che Conan il barbaro! 

  • BIG da sfidare:


Ovviamente senza pretesa alcuna che il mio povero Kudelka possa andare oltre il primo round, voglio sfidare Conan il barbaro del Maestro Robert E. Howard 


domenica 7 ottobre 2018

Recensione: Le Cronache del Sole Mortale di Alberto Henriet [Rating 6,5]


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Titolo: Le Cronache del Sole Mortale



Genere: Fantasy

Pagine: 125 circa

Prezzo: ebook 4,99 euro

Rating: 6,5

Sinossi: Skyllias, eroe solare di Micene, visita il misterioso Impero Oscuro di Creta, temuto nell'intera area geografica del mare Egeo, e scopre che è dominato dalla stregoneria. Axis, scienziato e negromante, è il nuovo sovrano di Knossos, e tiene prigioniera la regina Hesta. Inizia in questo modo una sorprendente avventura, ambientata in un'età minoica di fantasia. E Skyllias, prima di poter fare ritorno a Micene, dovrà confrontarsi con il mistero del Minotauro e affrontare Kedmos, il Campione di Creta.

Recensione: 
Oggi vi presento il romanzo breve “Le Cronache del Sole Mortale” edito da Italian Sword & Sorcery Books, casa editrice collegata all’associazione omonima Italian Sword & Sorcery. Un’associazione alla quale noi di scrittorindipendenti non possiamo che augurare ogni bene e ogni fortuna data l’affinità di temi trattati e la condivisione di obiettivi e pensieri. Per chi volesse maggiori info, trova tutto qui
Oggi però siamo qui in veste di lettori e in quanto tali non guarderemo in faccia a nessuno, e come sempre, diremo con fierezza la nostra opinione, senza remore né riguardi per nessuno. Diciamo subito quindi che il romanzo di Alberto Henriet è stato capace di farci provare emozioni altalenanti, caratterizzandosi per tutta una serie di pregi e difetti che cercheremo di esplicitare nel modo più chiaro e conciso possibile, per facilitarvi nella scelta consapevole  se affrontarlo o meno. 
Ok, bando alle inutili ciance, prendiamo subito in considerazione la trama, trattandosi forse dell’aspetto che meno mi ha convinto dell’intero costrutto. Si tratta di una narrazione lineare, senza particolari fronzoli, se non quelli legati all’ambientazione, che affronterò però in seguito. Ho trovato invece un po’ troppo forzati e artefatti alcuni incontri con personaggi secondari, passati come meteore prive di una reale utilità, se non quella di minare la logica/credibilità del racconto, pilotando la trama in modo troppo arbitrario. Peccato, visto che i personaggi principali, sia dal lato della Luce che da quello dell’Ombra, sono decisamente ben fatti, originali e profondi e avrebbero meritato di muoversi secondo un canovaccio narrativo più articolato e razionale. 
Ho accennato all’ambientazione, che invece trovo spettacolare. Ho apprezzato molto le contaminazioni retrofuturiste che impreziosiscono il testo e i molti richiami esoterici ad altre realtà che trascendono quella percepibile dai sensi umani. 
La rielaborazione e revisione del mito del Minotauro e della storia Cretese è molto interessante così come mi ha colpito molto il negromante signore di Knossos, con le sue spericolate ricerche tecno/esoteriche. 
La presenza costante di diversi Numi tutelari, mossi da finalità proprie, aggiungono imprevedibilità alla scena e le ho apprezzate molto, grazie anche alle belle scene costruite dal Henriet. 
La prosa è piacevole e scorrevole, con ottima padronanza del linguaggio da parte dell’autore, capace di trasportarci in scenari immaginifici di grande effetto, anche se ogni tanto tende alla sovrabbondanza delle descrizioni col rischio di rallentare il ritmo della narrazione. 
Dialoghi fluidi e puliti, nessun problema da segnalare. 
Ultime note infine sul prodotto libro. Il lavoro svolto in fase di editing è buono, refusi e svarioni inesistenti, ottima l’impaginazione e la grafica, così come è valido e interessante l'ampio spazio dedicato all’approfondimento storico e alla contestualizzazione delle vicende grazie ai saggi di Lo Manno e Pennacchi. In sintesi quindi un 6,5 con la sensazione che si sia persa un’occasione per sfornare un gran romanzo, fermandosi invece a un buon romanzo.

giovedì 4 ottobre 2018

Recensione: Amori defunti di Lafcadio Hearn [Rating 8]


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TITOLO OPERA: Amori Defunti

AUTORE: Lafcadio Hearn

FORMATO:
 ebook e cartaceo

EDITORE: Adiaphora Edizioni

GENERE: Gotico

PREZZO: Euro 1,99 Ebook, 14 Cartaceo



SINOSSI: Colmi di malinconia e mistero, pervasi dalla duplice idea di Amore e Morte, infestati da fantasmi, antiche divinità e bellissime donne defunte, i brevi racconti fantastici che Lafcadio Hearn scrisse nel decennio in cui soggiornò a New Orleans sono un inno alla letteratura gotica e danno vita a quell'immagine pittoresca della città che ancora oggi pervade la cultura popolare. A lungo dimenticati, questi racconti sovrannaturali vennero riscoperti molti anni più tardi da amici e ammiratori dell'autore e pubblicati nell'antologia postuma Fantastics and Other Fancies. Per la prima volta in Italia, in edizione da collezione con testo originale a fronte, una selezione dei migliori racconti creoli di Hearn, scrittore il cui stile esercitò un potente influsso su autori del calibro di H.P. Lovecraft e registi come Masaki Kobayashi. I racconti creoli contenuti in questa antologia hanno contribuito a dar vita alla New Orleans decadente e malinconica che, grazie alla letteratura gotica, affascina da secoli tutto il mondo.

RECENSIONE: Oggi vi presento un’antologia edita da Adiaphora edizioni: Amori defunti di Lafcadio Hearn.
Non mi era mai capitato di leggere una raccolta composta da racconti così brevi. A dispetto di questa brevità risultano però tutt’altro che vuoti e privi di contenuto. L’autore mostra invece tutta la propria invidiabile arte riuscendo nell’intrepido compito di comprimere sentimenti e passioni in componimenti così stringati. Brevi e intensi risultano un vero condensato di emozioni seguendo il filo conduttore del legame inscindibile Amore-Morte.
Quelli di Lafcadio Hearn sono racconti raffinati, in prosa solo all’apparenza, risultando per certi versi più simili a componimenti poetici veri e propri. 
Devo ammettere di essere rimasto molto colpito. Alcuni di questi micro racconti riescono a trasmettere molto più di quanto possa essere lecito attendersi da testi così brevi. 
La delicatezza ed eleganza di alcune scene è toccante e l’autore ricorre spesso a tematiche care a ogni ricercatore dell’occulto, grazie alle quali evoca un immaginario comune e ricco di simboli e significati. Non ci sarebbe da stupirsi se ci fossero messaggi “cifrati” da leggersi fra le righe del testo, di certo la mole di informazioni e sentimenti che riesce a trasmettere attinge a piene mani a una coscienza collettiva comune e ha quasi del soprannaturale. Ad ogni modo il testo è classificato negli stores fra gli "horror" quindi preferisco specificare che chi si attendesse di trovare azioni mozzafiato e fosse in cerca di scariche d'adrenalina non è a questi racconti che deve far riferimento.  
Per quanto riguarda l’ebook che ho dato in pasto al mio vetusto lettore, come detto edito da Adiaphora Edizioni, non posso che ribadire quanto detto per gli altri loro testi che ho avuto il piacere di leggere: un lavoro eccellente. L'ebook al prezzo di 1,99 Euro è un occasione che non andrebbe persa per scoprire un autore dall'eleganza difficile da trovare.
Niente refusi né strafalcioni, ottima la veste grafica, interessante l’introduzione e la presentazione dell’autore e per i puristi è presente anche il testo in lingua originale. 
Che dire, massimo rispetto per questa giovane casa editrice, che in quanto a cura non ha nulla da invidiare a realtà più consolidare e di antico blasone. Per quanto riguarda Lafcadio Hearn non posso che esprimere un grande apprezzamento, un autore che ha saputo colpirmi nel profondo. Rating 8 e ora mi toccherà anche procurarmi il suo Ombre Giapponesi, come se non avessi già una coda lettura sterminata... 

martedì 2 ottobre 2018

Disfida nr. 77: L'Opificio dei Colori di Stefano Amadei


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Titolo opera: L’Opificio dei Colori


Autore:Stefano Amadei


Formato: Ebook e Cartaceo formato paperback


Genere:Narrativa fantastica - Ragazzi


Prezzo:ebook € 0,99 – cartaceo € 5,00


Sinossi:Cameriere è un bel gattone bianco e nero con un piccolo problema: il suo padrone si chiama Nereo Carbone e progetta di eliminare ogni colore dalla Terra diffondendo la Grigite, vera minaccia per il mondo e per il cuore di tutti gli uomini. Aiutato dal magico pennello di Dorando, fondatore dell’Opificio dei Colori, il nostro amico a quattro zampe si ritrova in un’avventura ricca di colpi di scena all’inseguimento della Coloressenza, unica risorsa in grado di dissolvere la Grigite. Ma sarà solo grazie all’amore che Cameriere troverà in sé la forza di reagire e di donare alla Terra una nuova speranza fatta di splendidi e rinnovati colori.


Pagine: 150


Note/commenti/finalità dell'Autore:


Strano sì può sembrare
amo scrivere novelle
per il gusto di donare
le fiabe mie più belle
ai bambini d'ogni dove
raccontare indovinelli
filastrocche, riportare
al cuor momenti belli
e tornare sì a giocare
assieme a veri amici
spensierati, divertiti
mille corse con le bici
nei giardini rifioriti:
della vostra fantasia
vi rivoglio fare dono
e lasciare ch'essa sia
il più ricco e saggio trono.




BIG da sfidare:





Sono storie per bambini

Chi sfidar se non Piumini?