un portale verso mondi "altri"

Il chioschetto dell'ebook propone:

mercoledì 25 dicembre 2013

Auguri a tutti... e un regalino





Carissimi lettori, colgo l'occasione delle festevità in arrivo per fare il punto della situazione. Il periodo per il blog non è certo florido. La pubblicazione di articoli va a rilento. Alcune defezioni fra gli autori/recensori si sono dimostrate durissime da assorbire, ma confido non divengano letali.
Ammetto tutte le mie colpe... ultimamente mi sono dedicato molto alla scrittura dei miei romanzi e ho colpevolmente tralasciato scrittorindipendenti.com

Per l'anno nuovo quindi mi riprometto di tornare a una maggiore efficienza perchè il progettino è sempre operativo, e nonostante tutto abbiamo ancora alcune frecce al nostro arco.




Per farmi perdonare (almeno per coloro che possiedono un kindle, o la voglia di convertire il file), spero di fare cosa gradita segnalandovi che la mia ultima fatica, il I° volume del Mondo Due dal titolo "Il Nuovo Quarto", sarà in download gratuitodal 26/12 al 31/12 su Amazon.
Auguri a tutti quindi e buone letture!

Andrea dr.zinu

domenica 1 dicembre 2013

darag Fanyx e la pergamena di cristallo [Rating 6]


Titolo: darag Fenyx e la pergamena di cristallo
Autore: E.M.Z.
Editore: auto-pubblicato
Genere: Fantasy
Pagine: 296
Rating: 6

Com'è facile intuire dal titolo Darag Fanyx e la pergamena di cristallo è un Fantasy. Ed'è il primo di una serie..una trilogia credo.

Il mondo che l’autore ci presenta è nuovo ed originale.
Darag vive in un posto fantastico dove esiste la magia, ma che a causa della perfidia di alcuni Maghi Oscuri, è stata vietata. Per questo, non potendo più utilizzare quest'arte senza cadere nell'illegalità, hanno sviluppato un ottima tecnologia, che mantiene comunque un sapore antico, come carrozze motorizzate e velocissime.
Nonostante sia bandita, la magia non è scomparsa..i maghi continuano a nascere ed esistono oggetti magici, come le pergamene, che possono consentire l’ utilizzo i alcuni incantesimi anche a chi mago non è, ma vuole raggiungere certi scopi (anche quelli banali come far funzionare il freezer), il tutto tenuto nel più grosso riserbo.
Come dicevo, anche i maghi sono banditi e per questo vengono allontanati fin da piccoli. Maghi si nasce. Se a tre anni un bambino brilla, è destinato a diventare uno di loro.
Darag Fenyx è un mago, ha brillato a tre anni, ha ricevuto la bacchetta e i suoi libri, ma nessuno lo sa, soltanto  la sua famiglia. Ad essere sinceri il suo apprendimento dei segreti magici si è interrotto molto presto, quando perse la bacchetta. Da allora è un ragazzo quasi normale, piuttosto annoiato, che non smette di fantasticare sulle grandi avventure che vorrebbe intraprendere.
Il sogno si trasforma presto in realtà. Un giorno la sua vita viene sconvolta dall'attacco di tre preddar (cacciatori di maghi) che si presentano a casa sua,alla ricerca di maghi clandestini da consegnare. Grazie all'aiuto di Zagos, il suo fedele unicorno,  riesce a sconfiggerli e contemporaneamente gli viene svelata la sua vera identità. Quella di Cavaliere Incantato del Drago, uno dei maghi più potenti che il mondo conosca.
Ora che è stato scoperto e che anche lui ha scoperto chi è e di cosa è capace, parte alla ricerca degli altri tre cavalieri, con i quali dovrà lottare per difendere  l’oggetto magico più potente, la pergamena di cristallo. La pergamena non deve finire nelle mani sbagliate. Il male risorge.

Purtroppo, anche questo libro fa parte di una serie, perciò la storia è monca ed è difficile trarre conclusioni. È sicuramente un fantasy classico, dove c’è il ragazzo che scopre i suoi poteri e su cui grava il peso della salvezza di tutti, e c’è il viaggio che lo porterà non solo a crescere e maturare, ma anche a compiere il suo destino.
Gli elementi del racconto, specie nell’ambientazione, sono molto originali e anche la storia ha un inizio frizzante e molto interessante, che potrebbe avere mille sviluppi.
I personaggi sono abbastanza delineati, specialmente il protagonista e facciamo la conoscenza di molte creature, tutte provenienti dal bagaglio fantastico comune: nani, elfi,unicorni….
Quello che ho non apprezzato moltissimo è lo stile, l’ho trovato molto “acerbo”. Questo è probabilmente dovuto anche al fatto che la storia è rivolta a un pubblico molto giovane ed è un aspetto che traspare molto dal tipo di scrittura.
Una storia comunque carina, a tratti divertente e tiene compagnia.
Resto in attesa di conoscere il resto delle avventure di Darag e gli altri cavalieri incantati.

sabato 16 novembre 2013

Nightmare in Chernobyl di Layne Carter [Rating 6]



Titolo: Nightmare in Chernobyl
Autore: Layne Carter
Editore: auto-pubblicato
Genere: Horror
Pagine: 134
Rating: 6




Oggi vi presento un ebook a cavallo fra diversi generi letterari. Horror, thriller e fantascienza, mescolati in un prodotto messo a disposizione da un autore che si firma con lo pseudonimo Layne Carter, al prezzo di Euro 2.98.
Nightmare in Chernobyl è un romanzo breve che ci porta in una delle location più cupe e tristi della terra. 




I nostri eroi, una squadra speciale a stelle e strisce, dovranno recuperare un soggetto proprio nell’inferno creato dall’uomo sulla terra.
La missione di salvataggio o uccisione (in gergo del mestiere RoT - Rescue or Terminate) presenta diversi rischi, legati sia alla destinazione della stessa che al mistero che avvolge l’obbiettivo, le cui caratteristiche si sveleranno solo in corso d’opera. 
A questi si aggiunge il fatto che l’unità inviata è capitana da un’improbabile civile, la dottoressa Conegan, esperta nel suo ramo (Ufficio per gli Affari Psicologici) ma molto meno quando si tratta di prendere decisioni “sotto il fuoco nemico”.
I presupposti del romanzo sono indubbiamente interessanti, così l’evoluzione dello stesso che sposta gradualmente la tensione dal “nemico ambientale” dato dalle pericolose radiazioni e dal complesso diroccato e claustrofobico della centrale di Chernobil, a quello “fisico”. 
Il nemico tanto atteso dai protagonisti nasconde però aspetti sorprendenti che si sveleranno mano a mano, presentando ostacoli via via maggiori lungo il cammino quasi ci trovassimo in un video game con mostri di fine livello sempre più agguerriti e spaventosi.
La prosa dell’autore è sicura, concisa e priva di fronzoli. Certo un editing più accurato avrebbe permesso di eliminare quelle imperfezioni e ripetizioni che ogni tanto rallentano la lettura, ma per il resto l’ebook scorre piacevole e senza grossi intoppi.
Quello che lascia delusi è forse la trama, che nasce da un’idea molto interessante e originale legata all’ambientazione, ma si perde a mio avviso nel corso della narrazione, presentando delle situazioni che l’autore avrebbe potuto rendere più imprevedibili, avendo a disposizione il vasto mondo “dell’immaginario” che trascende il reale. Non scendo nei dettagli per non rischiare di rovinarvi il pathos e la scoperta degli eventi. 
Ad ogni modo Carter mostra di possedere tutte le competenze e informazioni per imbastire una narrazione realistica e credibile, senza dar spazio a incongruenze che possano inficiare l’intero ebook. 
La caratterizzazione dei personaggi è sufficiente, anche dato il poco spazio a disposizione in un romanzo che fa comunque dell’azione la parte preminente. 
Un sei e mezzo quindi che diventa sei considerando l’elevato prezzo dell’ebook, un romanzo breve, e che rimane pur sempre opera prima di un esordiente e che quindi dovrebbe allettare il lettore anche attraverso la leva del prezzo.
A mio avviso, un autore da tenere in ogni caso sott’occhio, perché le doti ci sono. Quello che serve è quel briciolo di malizia in più che si ottiene solo continuando a scrivere, rompendo la schematicità della narrazione con qualche guizzo d’inventiva capace di renderne meno omogenea la linearità.

lunedì 21 ottobre 2013

Sette, morto che parla e altri 10 racconti. Susanna Raule. [Rating 9]

Titolo: Sette, morto che parla e altri 10 racconti
Autore: Susanna Raule
Editore: auto-pubblicato
Genere: Giallo
Pagine: 50 pagine circa ognuno
Rating: 9
Link download (gratuito)

Trame:
1. Sette morto che parla.
È il terzo cadavere che viene trovato sepolto in un bosco, nei dintorni della Spezia, e la squadra mobile brancola nel buio. D'altronde, sarebbe strano il contrario: per gli uomini del commissario Sensi brancolare nel buio fa parte di una routine ben collaudata. Finché il serial killer continua a essere così discreto da lasciare le sue vittime in posti troppo fuori mano perché i giornalisti se ne accorgano non c’è problema. Ma i giornalisti finiscono per accorgersene e il caso diventa improvvisamente “prioritario”.
La prima avventura in assoluto con protagonista Ermanno Sensi.

2. Carriera Veloce

Per un’ispettrice decisa a fare carriera alla svelta, La Spezia non è la destinazione ideale. Il primo caso che capita a Sasha riguarda un pirata della strada e non sembra che i suoi nuovi colleghi lo stiano prendendo molto sul serio. In particolare, è chiaro che il commissario Sensi non se ne vuole occupare per niente.
Nel frattempo Greta ha un piccolo problema: il suo ragazzo è morto, ma pare che non l’abbia intenzione di andarsene...

3.Lo strano caso del pappagallo fantasma

La cugina del signor Onofrio Dagoberti è scomparsa da ben cinque ore quando lui si presenta in questura per denunciare il fatto, nonostante i suoi precedenti dissidi con l’ispettrice Riu.
Il problema è che la cugina è agorafobica, ansiosa e ossessivo-compulsiva: non si sarebbe mai allontanata dalla sua routine se non le fosse successo qualcosa di grave.
Sensi, ovviamente, è molto perplesso, ma se i nemici dei tuoi nemici sono amici, il signor Dagoberti merita senz’altro la sua attenzione. Anche perché il principale indizio è bizzarro come piace a Sensi: un pappagallo che grida “aiuto!”.

4. Una linea d'ombra

Il commissario Sensi sta provando a raccogliere i frutti della sua momentanea fama, quando viene interrotto da un nuovo caso: un ragazzino è stato molestato da un’educatrice scolastica. Probabilmente. Forse. Anzi, quasi certamente no.
Il caso, è ovvio, si complica subito enormemente, Sensi ha finito le ferie e, per di più, l’educatrice scolastica quasi-certamente-innocente è piuttosto carina.
Tra famiglie disfunzionali, periferie degradate, tossicodipendenti e paranoici psicotici, Sensi e la sua squadra dovranno costeggiare la linea d’ombra tra menzogna e verità. O, quanto meno, un accettabile sostituto di essa.

5. Appartamento di sopra

Sensi non è mai stato portato per le relazioni durature. Quando la tizia con cui ha avuto una relazione-lampo la settimana precedente lo chiama a notte fonda per denunciare un crimine nell’appartamento sopra al suo Sensi non è particolarmente felice di accorrere in suo aiuto. Tanto più che sembra che il crimine non ci sia stato affatto.
Naturalmente, però, quando uno i guai va a cercarseli...

6. Mezza sega

Quando gli sparano, Sensi non pensa che l’aggressore possa essere un carabiniere. Guido Mari è grosso, tatuato e assomiglia a un teppista. D’altronde, neanche Sensi sembra una persona benintenzionata, se lo incontri in una zona malfamata, di notte, mentre insegue qualcuno con una pistola in mano.
Quel qualcuno è una vecchia conoscenza del commissario, un adepto della setta che, molti anni prima, Sensi ha smantellato. E non ha dei sentimenti positivi per il suo ex-amico.
Sensi e Mari dovranno collaborare per forza per ritrovare l’uomo.

7.Clamidia

Il commissario Sensi è tornato dalle sue vacanze a Berlino con il raffreddore e con la clamidia. L’ha seguito anche qualcos’altro, ovvero l’ennesimo caso di cui non vuole occuparsi.
Nel frattempo, alla Spezia ha iniziato a colpire una banda di ladri di gioiellerie. Un altro caso che, per quanto riguarda il commissario, ha bassissima priorità.
Tra poliziotti tedeschi non più svegli di quelli italiani, mistress e anziani signori ansiosi di collaborare, per il commissario si annuncia un rientro tutt’altro che rilassante.

8.Black Christmas

Sensi odia il Natale. Durante le feste la gente sembra impazzire, come la donna che ha teso un agguato sulle scale a suo marito, colpendolo con un abete. O come l’uomo vestito da Babbo Natale trovato morto in un vicolo. Ma il problema più grave del commissario è un altro: non ha idea di quale regalo comprare alla sua quasi-fidanzata storica, Carmel.
Ci sono delle volte in cui, semplicemente, non puoi vincere.

9. Lividi

Un anziano signore ucciso con un ferro da stiro non è abbastanza per mettere in moto il commissario Sensi, le pretese di una futura-ex possessiva e invadente, sì. Certo, Clara è conturbante, rossa e dalle gambe lunghe, ma osservata più da vicino è una vera strega.
Insomma, è un brutto momento. Il mal di testa del commissario non se ne va, gli fa male lo stomaco e sembra che tutto complotti contro di lui.
Sembra... oppure è proprio così?

10. quello che non sai

I furti in villa non sono tipici casi di cui Sensi voglia occuparsi. Cioè: sono casi che gli interessano ancora meno degli altri. Quando il questore in persona lo chiama per affidargli le indagini sul furto ai danni di una ricca signora molto ben inserita, quindi, Sensi capisce subito che è in arrivo una rogna colossale.
E la rogna arriva subito: quello che i ladri hanno preso dalla villa sono dei filmati molto particolari.
Tra medium schizofrenici e gattari, boss della malavita che vivono nelle case popolari e femme fatale un po’ ammaccate, il commissario si troverà a giocare a un gioco che davvero non fa per lui.

11.Hardcore

La nuova tizia che Sensi ha appena conosciuto non sembra una persona facile. È contraria quasi a tutto e i suoi gusti musicali non sono in linea con quelli del commissario. Ma quando gli chiede il suo aiuto, Sensi non riesce a tirarsi indietro, anche se non si tratterà di un caso semplice... né indolore.

Questa più che una recensione sarà una dichiarazione d’amore, Amore imperituro per questa autrice. Ho scoperto Susanna Raule e il suo commissario approfittando dell’offerta lampo di amazon. Ho acquistato così il primo romanzo L’ombra del commissario Sensi che, se devo essere sincera, non mi aveva convinta del tutto, anche se mi aveva messo un gran prurito al e la voglia di leggere ancora le sue avventure bislacche. Mi era rimasto appiccicato addosso.
Così ho preso il secondo romanzo, satanisti perbene, ed è sbocciato l’amore. Quindi, come sempre accade quando m’innamoro di un autore/autrice o di una serie, da brava lettrice ossessivo-compulsiva, leggo tuuutto ciò che è stato scritto, tutto quello su cui riesco a mettere le zampe. Con questi racconti posso dire di aver letto tutto sul commissario Sensi. Mancano solo le note a margine e la lista della spesa. Sig.ra Raule?! le  pubblichi pure … io le leggo di sicuro.
Il commissario Sensi è un commissario fuori dall’ordinario. Non solo nell’aspetto..
Con il suo stile goth, capelli lunghi e  trasandati, vestito sempre e solo di nero, stivali alti stretti al polpaccio, Sensi sembra più un elemento sospetto che un poliziotto. Eppure a soli 35 anni è capo della squadra mobile di La Spezia ( o meglio di Spezia). Un passato come infiltrato in una setta satanica, gli ha portato delle onorificenze,è vero, ma ha lasciato pure dei segni profondi e una presenza non proprio desiderata.
Per il resto è un lavativo, arriva perennemente tardi a lavoro, demanda ai suoi sotto posti tutto ciò che è noioso e laborioso e durante le indagini ciò che davvero gli viene alla perfezione è :brancolare nel buio.
Il commissario Sensi  si odia o si ama, non ci sono vie di mezzo.
Le indagini cominciano sempre da un elemento banale..un qualcosa di apparentemente insignificante, a cui nessuno darebbe importanza, ma che per un qualche motivo porta Sensi a rimuginarci su.
Io non sono nuova a indagini senza capo ne coda e commissari non ordinari, amo moltissimo Fred Vargas e il suo commissario Adamsberg e, in un certo senso, seppur in modo differente, Sensi mi ricorda lui.
Le storie che Susanna Raule ci propone hanno però un elemento in più..il soprannaturale.
Già perché Sensi durante il suo periodo da infiltrato, ha imparato seriamente a maneggiare l’occulto…e si è portato dietro un ricordino..un po’ ingombrante.
Un elemento questo che potrebbe non piacere se si cerca un giallo classico ma che, per me, da quel tocco in più.
Lo stile della Raule è uno stile ironico e graffiante. Un ironia misurata che rende la lettura piacevole e divertente. Non mancano le risate.
Le indagini non sono scontate ne banali e lasciano sempre di stucco nel finale.
Pur essendo dei semplici racconti (lungh.media 50pg) non lasciano quel senso d’incompiutezza, come succede spesso(almeno a me) quando si leggono racconti brevi, sono ben sviluppati e, come le ciliegie, finito uno si vuole iniziare l’altro.
Insomma, potete leggerli come antipasto,per darvi l’opportunità di conoscere questo personaggio e capire se fa per voi…o come dessert, se lo conoscete già ma, come me, siete in astinenza. Valgono la pena.

Alcune citazioni (tratte dai romanzi..non dai racconti, vi toglierei tutto il gusto):

Sensi aveva ascoltato la gragnola di ordini senza muovere un muscolo. Anche perché, in effetti, cercava di continuare a dormire in posizione eretta.” (tratto da satanisti perbene)

"Arrivarono a Bologna verso le cinque di sera, perché Sensi aveva voluto fermarsi in quasi tutti gli autogrill. Durante una di queste soste aveva fatto una lunga telefonata con Dozio, poi aveva chiamato Tudini per sapere se alla Spezia la sua squadra continuava efficacemente a brancolare nel buio anche in sua assenza."(tratto da satanisti perbene)


"«Già, adesso abbiamo la spada. È chiaro che mi aspetto che dal laboratorio, su queste basi, mi dicano se l’assassino ha avuto la varicella oppure no. Dopodiché ci metteremo ad aspettare al varco gli adulti che vogliono essere vaccinati. Sarà un arresto lampo»."(tratto da L'ombra del commissario Sensi)

"Sensi era molto bravo a fingere di non essere un poliziotto.
Talmente bravo, in effetti, che la metà delle volte le macchine di pattuglia lo fermavano come elemento sospetto"
(tratto da L'ombra del commissario Sensi)

martedì 8 ottobre 2013

Strategia di Scrittura nº18: Vuoi proprio saperlo?


Gran parte del materiale di questo articolo - esempi esclusi - è tratto e/o riadattato dal manuale “Writing Tools” dell’insegnante di scrittura Roy Peter Clark, che ringrazio immensamente!

Eccoci dunque alla seconda tecnica di “spinta” del lettore – niente spintoni fisici, per carità, riferiamoci alla semplice istigazione alla lettura!

Nello scorso articolo si è discussa la buona pratica di seminare indizi e sottili anticipazioni all’interno del testo.

Questa volta, invece, ci occupiamo di...

di...

diiiii... 

 ...suspense!

Chiedo venia per lo sporco trucco, ma è proprio questo il succo del discorso. Perché mai avrai cliccato su “Continua a leggere...” dalla home page? Se rispondi “Per sbaglio” o “Me ne sono già pentito” mi metto a piangere. Altrimenti, dev’esser stato per via del titolo curioso dell’articolo, della mia irritante reticenza, o dei puntini di sospensione...

Immagina che il nostro baldanzoso eroe, l’investigatore Martin, cada nelle grinfie dal suo acerrimo nemico, il Becchino. Proviamo a fare un paragone tra due modi di terminare il capitolo:

Martin scorse il bianco dei denti del Becchino, prima che il coperchio della bara si chiudesse con un tonfo su di lui. Rimase immobile finché l’oscurità e il silenzio si fecero completi, quindi si mise all’opera.
In breve sarebbe stato libero, grazie agli strumenti che aveva nascosto nelle scarpe.

Oppure:

Martin scorse il bianco dei denti del Becchino, prima che il coperchio della bara si chiudesse con un tonfo su di lui. Rimase immobile finché l’oscurità e il silenzio si fecero completi.
Sepolto vivo.
O così credeva quel bastardo.
Respirò a fondo e si mise all’opera.

La prima soluzione spiega tutto subito, senza ritegno. Il capitolo finisce e il lettore - Giacomo, per esempio - sa già quel che accadrà nel prossimo. A ‘sto punto, perché darsi alla fatica di continuare? Giacomo si toglie gli occhiali, spegne la luce sul comodino e buonanotte.

Sfido Giacomo a riuscirci con il finale numero due! Come potrà prendere sonno, senza dare almeno una sbirciata all’inizio del prossimo capitolo, giusto per sapere?

È questo l’obiettivo di un cliffhanger, per usare il termine inglese: lasciare il lettore “appeso” e costringerlo a proseguire la lettura. Se hai letto qualcosa di Dan Brown, sai benissimo a che mi riferisco: per quanto i suoi testi attirino maree di critiche, giustificate o meno, io mi inchino alla potenza del suo motore alimentato a suspense!

Anche se è comprovato che un cliffhanger funziona bene soprattutto alla fine di un capitolo o di una sezione (o di una puntata, nel caso dei serial televisivi - magari subito prima della pubblicità, miserabili!) nulla impedisce di usarne all’interno del flusso della narrazione:

Martin corse nelle tenebre con quanto fiato aveva in corpo. Non aveva percorso che una decina di metri, quando sentì il terreno mancargli sotto i piedi.

Le sue dita artigliarono il bordo della fossa, appena in tempo. Era profonda, i suoi piedi dondolavano nel vuoto. Provò a issarsi sul bordo, ma la terra gli si sbriciolò sotto le unghie. Piombò nel vuoto con un lamento disperato.

L’impatto con il suolo non lo uccise, malgrado tutto. Tastò nel buio e confermò di essere caduto sul morbido. Morbido e viscido. E si muoveva sotto la sua schiena.

E così via... Ogni paragrafo si conclude con una piccola sorpresa che fa balzare gli occhi del lettore sulla prima riga del blocco di testo successivo. Come il pescatore usa il mulinello per trascinare la preda verso riva, così un testo ricco di suspense attira inesorabilmente avanti chi lo legge.

Tutto qui? Sembra banale, quasi scontato, ma non lo è. Cerchiamo sempre di osservare come i bravi narratori utilizzano i cliffhanger, e imitiamoli ogni volta che possiamo.

Per finire, tenetevi forte, perché nel prossimo articolo parleremo di...

diiii....

...non ve lo dico, mwhahaha!

Image courtesy of digitalart / FreeDigitalPhotos.net

sabato 5 ottobre 2013

Mordraud di Fabio Scalini [Rating 6]

Titolo: Mordraud
Autore: Fabio Scalini
Editore: auto-pubblicato
Genere: Fantasy
Pagine: 593
Rating: 6
Link download (gratuito)




Oggi vi presento un ebook fantasy gratuito bello corposo, che si può scaricare direttamente dal sito dell’autore Scalini Fabio
Un sito ben fatto oltretutto, con immagini tratte dal romanzo stesso e booktrailer e capace quindi di far sorgere subito grandi aspettative…



…e come spesso accade in questi casi, si rischia di rimanerci pure male.
L’autore ha fatto una scelta ben precisa che a mio avviso però non paga.
La narrazione degli eventi è del tutto lineare: nascita, sviluppo, vita, morte ecc.. dei personaggi principali.
Una cosa particolare che potrebbe anche rivelarsi vincente se sfruttata adeguatamente. Seguire l’epopea di un personaggio sin da quando è in fasce (nel nostro caso si parla di tre fratelli), può sicuramente giovare a far innamorare il lettore, a farlo rendere partecipe di tutti gli eventi che hanno segnato il percorso evolutivo degli stessi forgiandone carattere e inclinazione ecc…, eppure personalmente credo che qualcosa sia andato storto.
Ho fatto una gran fatica a leggere le prime 250 pagine nelle quali l’autore descrive in modo minuzioso gli anni di vita dei soggetti sino all’età in cui avvengono gli eventi principali.
Se non fosse stato per la buona scrittura di Scalini, confesso che avrei abbandonato l’ebook.
Già, perché la prosa dell’autore è molto buona, scorrevole e gradevole, anche se andrebbe posta maggiore attenzione ad alcune cadute di stile con l’utilizzo sporadico di termini gergali e fuori contesto, che rischiano di “svegliare” il lettore dal mondo in cui è immerso.
Un blando editing in questo caso avrebbe risolto il problema. Però traspare chiaro che Scalini oltre a saper scrivere è competente in materia, senza mai presentarci situazioni surreali e sensazionalistiche fini a se stesse.
Quello che lascia perplessi è il volume di romanzo dedicato alla fanciullezza dei fratello, ai loro stralci di vita quotidiana dove effettivamente non accade un gran che e che non vengono neppure sfruttati a dovere per approfondire il “mondo” nel quale è ambientato l’ebook.
Insomma, il voto finale risente in gran parte di questo inizio che se non soporifero, almeno noioso devo definirlo. Ed è un peccato intendiamoci!
Fossi nell’autore condenserei il tutto in meno di 100 paginette, e sarei pronto a giurare che il riscontro di pubblico ne gioverebbe, mentre alla storia verrebbe tolto decisamente poco. Abusare della pazienza del lettore non è una buona scelta a mio avviso, men che meno per noi autopubblicati.
Aggiungo che di spunti originali ce ne sono e su tutti spicca la gestione della “magia” attraverso il canto e la musica.
Le parti dedicate a questa sono evidentemente di forte ispirazione per l’autore che da il meglio di se quando si parla di cori, note e compagnia bella..
Con la magia nei romanzi fantasy si corre sempre il rischio di destabilizzare i mondi ricreati, mente Scalini riesce nell’intento di rendere credibile “il sovrannaturale” gestendo questo aspetto delicato con grande maestria e originalità.
Grande merito all'autore anche nell'essere riuscito a tratteggiare il carattere dei tre fratelli-protagonisti in modo da renderli sfaccettati e dorati di "luci e ombre" senza propinarci il solito eroe senza macchia contro il cattivone di turno, ma rendendoli tutti soggetti alle normali debolezze umane.
Aggiungo solo che il pathos del finale è sicuramente ben costruito e si fatica a staccarsi dalle pagine.
Questo è comunque solo un primo capitolo per una serie che si preannuncia decisamente interessante (ora che le presentazioni sono state fatte…)

Voto 6.

domenica 29 settembre 2013

Cronaca di un tradimento e altri racconti erotici steampunk [Rating: 5]

Titolo: Cronaca di un tradimento e altri racconti erotici steampunk
Autore: Daniela Barisone
Genere: erotico - steampunk
Pagine: 100
Rating: 5/10

Link acquisto 

Ho scoperto il genere steampunk di recente, parlando con alcuni amici circa il Lucca Comics; evento che si tiene ogni anno alla fine di ottobre e l'inizio di novembre a Lucca, dove tutti gli amanti del fumetti, ma anche di giochi e manga, libri fantasy e film, si ritrovano. La grande particolarità di questo evento è che i partecipanti possono assumere le sembianze, per un giorno, del loro eroe o protagonista preferito di fumetti, film e giochi.)
Il filone della narrativa steampunk è ambientato nell'800 e introduce in quest'epoca elementi futuristici come braccia di metallo che si muovono grazie ad ingranaggi meccanici e innesti di vario tipo nel corpo umano, sempre meccanici.
Non avendo letto altri racconti e romanzi di questo genere non posso fare un paragone, mi limito dunque a parlare di questa unica opera.
Il romanzo è costituito da un racconto principale e da altri tre racconti sempre di genere steampunk ed erotici.
Il genere erotico non è quasi del tutto trattato, a mio avviso, perchè non basta parlare di un tradimento con qualche breve descrizione o di un patrigno che cela, malamente, i suoi desideri per la figlia. L'erotismo è molto altro che secondo me verte su descrizioni eleganti ma ben delineate e anche su una suspense che qui non esiste.
Parlando dei personaggi sono descritti in maniera abbastanza buona anche se in alcuni punti sembrano lasciati a metà, come se ci fosse altro da sapere ma che non viene detto, lo stesso vale per i dialoghi che scorrono fluidi, ma non sembrano andare a fondo nelle argomentazioni.
Discretamente descritti sono gli ingranaggi e gli innesti meccanici nei protagonisti che ci catapultano in una dimensione parallela al periodo ambientato nell'800, mostrandoci la particolarità di questo genere letterario, supportato anche da uno dei racconti che descrive proprio questi innesti in uno dei protagonisti.
Il modo di scrittura non è particolarmente inedito o accattivante, quindi la lettura risulta a volte un pò noiosa, tuttavia il romanzo è completato da alcuni disegni fatti dall'autrice che danno volto ai personaggi, da un lato rendendo “reale” il volto dei protagonisti, ma dall'altro togliendo spazio all'immaginazione del lettore.


sabato 21 settembre 2013

Rootworld - "L'altro gemello" [Rating: 6-]


Titolo:    Rootworld - "L'altro gemello"
Autore:  Alessio Gallerani
Genere: Weird Fantasy
Pagine:  330
Rating:  6-
ASIN: B008Y0BQVK
Link acquisto (1,99€)







Il romanzo in una riga:  "La gita scolastica prosegue trasformandosi in un estenuante guerriglia per la sopravvivenza."


Come promesso, continuiamo a recensire la saga di Rootworld scritta da Alessio Gallerani. Potete trovare qui la recensione del primo libro.
Probabilmente avrete già notato che il "+" che avevo dato al primo libro è diventato un "-"; questo sta a simboleggiare che il proseguimento della saga non prende la piega giusta, sebbene mantenga essenzialmente i pregi riscontrati nella mia prima recensione.


La storia prosegue da dove l'avevamo lasciata e si sposta dal mondo delle radici a quello del fusto del Grande Albero del Mondo. Uno dei punti di forza che avevo riscontrato nel primo capitolo era l'originale lavoro di world building dell'autore e nel seguito questa  componente è di molto smorzata. Le differenze tra il mondo delle radici e quello del fusto sono minime e già accennate ne "La radice oscura", per cui ci troveremo davanti a una ripetizione di elementi caratteristici (lumaconi, funghi ecc...) che hanno ormai perso fascino e freschezza.



Il racconto presenta ancora problemi di ritmo, come le prolisse digressioni  e il ripresentarsi continuo di situazioni simili, all'interno di una macrostruttura lineare che corre verso la sua inevitabile e preannunciata risoluzione. Si ha la netta sensazione che l'autore cerchi di riempire le 300 pagine che dividono i due punti di snodo narrativo con avvenimenti ripetitivi e fini a sé stessi in un eterno ed estenuante alternarsi della sequenza inseguimento - combattimento - fuga - riposo - inseguimento. Questa struttura ricorda molto da vicino quella di un thriller, ed infatti, "L'altro gemello" si differenzia dal suo predecessore soprattutto per un maggior numero di scene d'azione. Questa scelta purtroppo non risolve i problemi di "lentezza" del testo a causa di una cattiva gestione dei combattimenti, fatti di lunghe descrizioni di ogni oggetto e di ogni movimento e inoltre porta molti personaggi ad svilupparsi in maniera poco coerente: se si poteva passare sopra ad una rock star attempata nelle vesti di picchiatore della storia, bambini di 11 anni che si trasformano improvvisamente in piccoli ninja e carabinieri con un addestramento da delta force paiono del tuttto fuori luogo.

Un altro grande difetto dell'opera è l'eccessivo numero di sottotrame che si sviluppano simultaneamente. Ho contato almeno 6 nuclei narrativi procedere indipendentemente prima di ricongiungersi: decisamente troppi. Questa esposizione nega uniformità al racconto e affatica il lettore costretto a riprendere archi narrativi sospesi decine di pagine addietro. Inoltre all'interno degli stessi si inseriscono anche flashback per centellinare poco a poco il passato dei vari personaggi, alcuni dei quali ci nascondono ancora oscuri segreti alla fine del secondo libro. Non pago di ciò, in uno dei sotto-plot, Gallerani prova anche il viaggio nel tempo, a complicare ulteriormente le cose. Sotto-plot di cui non ci è dato sapere l'esito all'interno de "L'altro gemello", ma che minaccia di rendere diegeticamente nulle tutte le 600 pagine che abbiamo letto finora.

Vedremo come tutto ciò si concluderà nel terzo e ultimo libro, che leggerò per amor di completezza, ma senza grande entusiasmo.

- Jacopo Giunchi



sabato 14 settembre 2013

Il Segreto dell'ultimo giorno di Riccardo Pietrani [Rating 7,5]



Titolo: Il segreto dell'ultimo giorno
Autore: Riccardo Pietrani
Editore: auto-pubblicato
Genere: Thriller Fantascientifico
Pagine: 381 (PDF)
Rating: 7,5
Link download (0,99€)




Oggi vi presento un ebook che si colloca fra il Thriller e il Fantascientifico, perlomeno per chi di voi non concede grande fiducia alle teorie cospirazioniste e all’archeologia eretica.

Il romanzo di Pietrani sta avendo un ottimo riscontro sul mercato e questa è sempre un’ottima notizia per chi come noi, fa il tifo per gli autori indie.
Ovviamente non sempre tutto è oro quello che luccica, e anche per questo esiste il nostro blog, giusto?





Togliamoci subito il dubbio, diciamolo subito, in questo caso il successo è a mio parere meritato!
Superato il prologo che è oggettivamente scritto con un'aggettivazione talmente straripante da rischiare di far desistere il lettore dal continuare, l’ebook prende quota, e la prosa dell’autore migliora di pagina in pagina, eliminando quella serie di fastidiosi pronomi possessivi e aggettivi ridondanti che ne avevano intaccato l’incipit.
L'autore possiede sicuramente un bagaglio culturale notevole e non necessità certo di mettere in mostra le sue competenze linguistiche. Ciò traspare dal suo scritto in modo naturale, senza necessità di sovraccaricarlo artificiosamente.
Sarebbe stato sufficiente un blando editing da parte di qualche volenteroso internauta e l'opera sarebbe risultata ancor più scorrevole e fluida, caratteristica indispensabile per il genere trattato.
Ad ogni modo l'ebook viaggia sino alla sua conclusione assai bene, non perdendo smalto nelle sue 400 e passa pagine.
Il merito è principalmente di una trama ricca e bel svolta, senza mai scadere nell'incredibile o nell'improponibile (nonostante si parli di sovrannaturale, intendiamoci).
L’intreccio complesso eppure ben gestito, è sicuramente il punto di forza di questo ebook, molti personaggi, diversi punti di vista, destini che si incrociano con il risultato di donare alla storia spessore e renderla la vera protagonista incontrastata.
I colpi di scena si susseguono, impossibili da prevedere e al contempo assolutamente credibili e non calati dall’altro al solo fine di stupire.
L’obiettivo è centrato e il lettore si ritrova nell’impossibilità di staccarsi dalla narrazione serrata degli eventi.
Il mistero che permea il tutto dalla prima all’ultima pagina viene svelato poco per volta, fornendo sapientemente indizi e donando all’appassionato di civiltà perdute e misteri archeologici irrisolti innumerevoli occasioni per “sognare”.
A mio avviso è questa capacità di far viaggiare, di evadere dalla realtà a rendere un testo un ottimo testo, e Pietrani con me ci è riuscito e di questo gli sono grato.
Ultima annotazione: nelle scene d’azione, perché ci sono pure quelle e belle truculente, c’è qualche problema nella gestione dei punti di visuale, ma nulla che infici la bontà del tutto.
Nonostante questi appunti, volti principalmente a spronare un autore di indubbio talento, il romanzo, grazie anche al suo costo simbolico di 0.99 euro, merita di essere letto da tutti, non solo dagli appassionati del genere e merita un lusinghiero 7,5.
Ora attendiamo i prossimi lavori dell’autore!

martedì 10 settembre 2013

Strategia di Scrittura nº17: Semina indizi


Gran parte del materiale di questo articolo - esempi esclusi - è tratto e/o riadattato dal manuale “Writing Tools” dell’insegnante di scrittura Roy Peter Clark, che ringrazio immensamente!

Immagina di dare il là a un racconto con la seguente descrizione:

L’erba di Kirkshire era ogni anno la più verde del contado, un verde grasso e lucido che dava invidia a tutti.

Niente di strano, vero?
E se più avanti nel racconto compare questa scena?

Il detective Rijkaard arretrò con una mano sulla bocca, cercando di resistere ai conati di vomito. Inciampò sui talloni e cadde di schiena tra quell’erba morbida, accogliente, lanosa come il vello di un tappeto. Scattò in piedi con un moto di ribrezzo. Ormai sapeva perché l’erba di Kirkshire fosse di un verde così osceno.
Quante fosse comuni si aprivano sotto i suoi piedi, uguali a quella che la sua pala aveva appena messo a nudo?

È una bella sorpresa per il lettore - si fa per dire - ma il punto interessante è che la rivelazione sia già stata adombrata nelle primissime righe del testo, a sua insaputa.

Gli indizi seminati tra le righe di un racconto, soprattutto verso l’inizio, offrono una vaga, subliminale indicazione di ciò che accadrà in futuro, e trasmettono a chi legge quell'ineffabile sensazione di: “Uhm... Possibile che sia proprio così? O me lo sto sognando? Devo continuare a leggere, devo sapere!”

Questa è la prima di quattro tecniche di stretta parentela, o quantomeno collegate, che considereremo una per una nel corso delle prossime settimane, e che ci aiuteranno a “spingere” il lettore con entusiasmo attraverso il testo.

È una strategia di uso comune anche nel cinema, che non di rado convince lo spettatore, una volta terminata la pellicola, a pigiare sul tasto rewind. Chi di noi non è tornato a guardarsi le scene con Bruce Willis e il bambino, dopo aver visto “Il Sesto Senso”? O chi ha resistito alla tentazione di un fermo immagine nel corridoio della vittima di “Profondo Rosso”?

Un altro esempio pratico:

Tutti gli ripetevano che il volo era la forma più sicura di viaggiare. Sua sorella volava due volte a settimana. Suo zio tutte le estati, quand'era tempo di vacanze. Diamine, persino sua zia Patty sonnecchiava il volo intero da New York a LA, senza sprecare una goccia di sudore.
“Basta, ci vado anch'io” annunciò Ben a sua moglie con aria trionfale.

Piuttosto palese, neh? Sappiamo tutti che succede dopo. O forse no.
Nulla ci impedisce di cambiare un po’ le carte in tavola, per spiazzare e divertire il nostro lettore.

Il Boeing 747 atterrò a Miami senza neanche uno scossone. Poco dopo, mentre era in fila ad attendere i bagagli con un sorriso ebete stampato in volto, Ben si sentì un perfetto idiota. Gli era persino piaciuto, ammirare i castelli di nuvole bianche da lassù.
Pensava già con allegria al viaggio di ritorno, quando sui monitor comparvero le prime scene del disastro.
Un Boeing in fiamme, uguale al suo. Riconobbe il numero del volo sul trafiletto di notizie che scorreva in fondo al video: giusto quello che non era riuscito a prenotare, a causa della sua lentissima connessione web.

L’anticipazione è utile anche a scopo persuasivo. Se voglio convincere qualcuno di qualcosa, posso aprir le danze con  un’affermazione:

“Il potere logora chi non ce l’ha” diceva un saggio, e l’esperienza mi ha insegnato a crederlo.

Da qui in avanti - anche mooolto più avanti, se voglio tenerlo sulle spine - posso mostrare al lettore il perché di questa amara conclusione. Evvai di intrighi di stato, mafiosi, polizieschi, cospirazioni aliene e così via.

Dobbiamo però stare attenti a non provocare un effetto opposto a quello sperato, per via di anticipazioni “dimenticate” o mai concretizzate. È quella che chiamano “la Pistola  di Chekhov”, o in due parole: “Non piazzare un fucile carico sul palco se nessuno ha intenzione di far fuoco”.

Inutile, anzi dannoso e frustrante, inserire nel testo elementi che ammiccano al lettore, per poi rivelarsi del tutto superflui o semplicemente dissolversi nel nulla. È un problema spinoso soprattutto nel caso di romanzi lunghi o saghe... chiedete a me, ne so qualcosa. :)) Niente di meglio di un team di volenterosi editor, per aiutare lo scrittore a non spararsi in testa con l’odiosissima Pistola.

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