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martedì 30 agosto 2016

Disfida nr. 26: Nel battito del colibrì di Giuseppe Turchi



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Autore: 
Giuseppe Turchi

Formato (ebook e/o cartaceo): 
cartaceo

Genere: 
narrativa generale affine al morality play

Prezzo: 
12€ (10,80 su Amazon)

Nota Biografica Autore: Giuseppe Turchi, nato a Parma il 12/04/1989, è diplomato come perito informatico ed è laureato in filosofia. È stato relatore nel pomeriggio della giornata interateneo di filosofia, nel 2014, con una relazione dal titolo Il clavicembalo sensibile. L’uomo come macchina vivente. Nel 2016 pubblica il suo primo romanzo breve, Nel battito del Colibrì, con la casa editrice free Edizioni La Gru e un articolo scientifico sulla rivista RIFAJ dal titolo Per un naturalismo pluralistico e (realmente) non antiscientifico.

Sinossi:  Passato, Presente e Domani sono i tre protagonisti che incarnano la coscienza di un uomo. Il primo è un vecchio rugoso ed elegante, custode della memoria e della storia. Il secondo, che subisce in prima persona ciò che l’uomo vive, è un ragazzino vestito con un pigiama che cambia sempre colore a seconda delle emozioni. Il terzo, Domani, è un manichino dalle forme appena abbozzate, sempre triste perché non riesce a dare senso al proprio essere.
I protagonisti osservano il mondo reale all’interno di uno stanzone bianco e risentono in modo diverso degli eventi a cui assistono. Una serie di circostanze sfortunate porta Passato a diventare grande e violento, mentre Presente risponde al dolore con l’apatia. Entrambi vorrebbero una vita migliore eppure, nonostante i moniti di Domani, non riescono a costruire un futuro felice. A un certo punto, Passato diventa così forte da sottomettere i fratelli e impadronirsi della coscienza dell’uomo. Le cattive memorie cancellano ogni sentimento positivo, la voglia di crescere scompare e la depressione riempie il vuoto di un’esistenza alla deriva.
Solo l’intervento di un amore inaspettato permette a Presente di risollevarsi e colorare il suo pigiama di tinte bellissime. Grazie a un pastello fatto di sogni, il ragazzino comincia a disegnare una forma a Domani e finalmente costruisce il suo futuro. Purtroppo per loro, però, Passato non ha perso la sua forza e vuole riprendere il controllo. Egli è l’infelice custode dei complessi d’inferiorità e dei crolli dell’autostima, due elementi capaci di distruggere qualunque relazione.
L’ultima sfida vede la stasi opporsi al cambiamento, il male di vivere contro l’energia positiva donata dalle persone amate. Ancora una volta Presente e Domani subiscono i colpi del loro passato, ma quando il ragazzino capisce come trasformare il fratello cattivo in un mentore speciale, un’eterna canzone di serenità irrompe nello stanzone bianco e irradia i protagonisti di pace. La coscienza dell’uomo, finalmente ricomposta, porta in sé i nomi dell’amore e della gratitudine.

Note/commenti/finalità dell'Autore: il libro prende spunto dalla tragedia greca ma ne differisce per il finale positivo. La domanda che mi ha mosso a scrivere è stata: quanto può influire un cattivo passato sulle nostre emozioni, i comportamenti e il modo di affrontare la vita? "Tanto", è la mia personale risposta. Così tanto da impedirci di costruire un futuro. Così tanto da sommergere le nostre potenzialità sotto tonnellate di depressione e pessimismo. In questo modo, il passato diventa qualcosa che ci sta sempre addosso come un'ombra, che ci abbatte, finché non lo prendiamo per quello che realmente è: un'occasione per imparare e migliorare. Un'impresa che può riuscire solo se intrapresa su un terreno coltivato d'amore e d'amicizia, perchè l'uomo non è capace di trovare felicità nella solitudine.

BIG da sfidare: 




Il Gabbiano Jonathan Livingston


venerdì 19 agosto 2016

Recensione: Baby Boomers: Siamo la goccia che diventa mare di Mario Pacchiarotti [Rating 7,5]



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Titolo: Baby Boomers: Siamo la goccia che diventa mare


Genere: Azione

Rating: 7,5

Prezzo: Euro 2,99 ebook

SinossiAnni Venti del terzo millennio.

L’Italia è dominata dalla Fratellanza, un partito con pericolose tendenze assolutiste che ha ottenuto incredibili risultati elettorali. Vengono approvati provvedimenti iniqui, eppure popolari, come la legge che priva gli ultraottantenni del diritto di voto.


In questo clima autoritario e distopico, dove la corruzione è ormai pervasiva, c’è qualcuno che decide di ribellarsi. Si tratta dei Baby Boomers, sei affiatati vegliardi che decidono di sferrare un colpo al sistema di governo. Congegnando un piano minuzioso e audace, i rivoltosi organizzano un attacco terroristico contro il Nuovo Palazzo del Parlamento, centro nevralgico di un potere arrogante e insaziabile

I Baby Boomers sono l’ultimo afflato di coraggio in una società assuefatta alla corruzione, l’emblema di una generazione che rischia tutto nel tentativo di risvegliare le coscienze, il gesto estremo e simbolico di un’età non avvezza al consenso: sono la goccia che diventa mare.


Recensione: 
Oggi vi presento un testo cui certo non possiamo dire manchi originalità. L’ambientazione è collocata in un’Italia del futuro prossimo, fra una decina d’anni per intenderci, ed i protagonisti sono un gruppo di agguerriti “anzianotti”. Il bello è che a questa divertente (ma pericolosa) combriccola viene affidato il ruolo inaspettato di salvatori della patria, svegliando le coscienze sopite della popolazione

E, cosa ancor più sorprendente, questi non lo faranno andando di casa in casa a pietire un po’ d’ascolto, o girovagando di ospizio in ospizio per blandire i loro “simili”, ma come dei veri e propri terroristi, capaci di prendere in ostaggio niente meno che un gruppone di deputati nella nuova sede iperprotetta del parlamento.
Il testo, dopo un inizio un po’ lento, adibito alla presentazione dello stato d’essere della nostra nazione del futuro, scorre che è un piacere.
Gli anni trascorsi rispetto ai giorni nostri non hanno fatto altro che accentuare quelli che sono i problemi attuali, quindi non faticheremo certo a riconoscere la situazione e non ci troveremo per nulla spaesati. 
Trascorsa questa breve fase preparatoria, nella quale ci vengono tratteggiati anche i profili dei componenti del gruppo “terroristico”, gli eventi si susseguono a ritmo incalzante, alternando i punti di vista dei rivoluzionari e delle forze dell’ordine impegnate nel tentativo di arginare la loro azione.
Ogni capitoletto è scandito dal luogo e dall’orario degli eventi che narrerà, contribuendo al ritmo serrato e avvincente.
Intendiamoci, il testo non è un thriller dall’azione mozzafiato, ma un racconto più sottile, che ci lascia col dubbio dell’obbiettivo reale dei vecchietti sino in fondo, giocando abilmente sul temperamento focoso di alcuni dei protagonisti per tenerci sul filo del rasoio e costringerci a proseguire senza pause verso il gran finale.
Credibile e realistica l’evoluzione dei diversi personaggi, alcuni invero molto pittoreschi ed originali, capaci di infrangere lo stereotipo dei vecchietti pronti alla pensione con trovate originali sempre al limite, ma che mai scadono nel grottesco e nel parossismo. L’esperienza dei nonnini è quantomai variegata e nel complesso del gruppo riesce a limare le lacune dei singoli presentandoceli come una vera task force al completo.
Oltre ad essere una bella storia, Baby Boomers vuole parlare alla coscienza della gente, e lo fa in modo elegante e capace di far riflettere. 
Si potrebbe definirlo un testo a finalità iniziatiche, che mostra una possibile via, e soluzioni più o meno realizzabili. Ogni lettore, così come i diversi protagonisti di questa avventura, potrà giungere alle proprie conclusioni. I più sognatori non potranno che innamorarsi del gruppetto di vecchietti mentre anche i più smaliziati non potranno esimersi dall’innescare qualche dubbio nella propria mente arrivando forse a mutare la propria filosofia di vita.
Ho trovato molto ben congeniata anche la doppia azione intrapresa dai terroristi, sia nel campo reale che in quello virtuale, dove sono soliti trovarsi per uno dei giochi di massa più in auge nell’epoca descritta dal romanzo. Originale e ben gestito questo doppio binario, che verrà ancor più apprezzato da chi come me non è digiuno da gilde e congreghe ruolistiche varie e che ben conosce la rilevanza e la popolarità che i migliori riescono ad ottenere in questi mondi virtuali. Anche in questa scelta l’autore mostra di non aver mai perso d’occhio il realismo di fondo della sua opera.
In un mondo nel quale si sta sempre più smarrendo il rispetto per le persone più in là con gli anni, è bello trovare un romanzo capace di rilanciarne l’immagine, soprattutto visto che si tratta di un lavoro realmente originale, una ventata d’aria fresca capace di conquistare.
Voto finale quindi 7,5 condito dai più sentiti complimenti all’autore e l’augurio che il suo testo possa effettivamente farci divenire le gocce che diventano mare.

venerdì 12 agosto 2016

Recensione: Il divoratore d'ombra. Saga della corona delle rose di Gianluca Villano [Rating 9]



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Titolo: Il Divoratore d'Ombra

Serie: Saga della Corona delle Rose


Genere: Dark fantasy

Rating: 9

Prezzo: Euro 12,75 (cartaceo), 0,99 ebook



Sinossi
Arbor potrebbe essere come il tuo Mondo... Muelnor potrebbe essere come la tua città... e quando la vita dei suoi abitanti è minacciata dall'iniquità, quando ogni valore, ogni giustizia, ogni libertà, diviene menzogna, arriva il tempo della venuta del Profeta. Ma se non trovasse il coraggio, se non dovesse accettare il suo destino, o il suo animo divenisse cieco e sordo alla falsità, allora un'ombra e una cupa disperazione potrebbero segnare il principio della schiavitù eterna.


Recensione: "Il divoratore d'ombra" è il primo libro, di una saga, il cui genere d'appartenenza è inquadrabile nel fantasy dai forti toni tra il dark ed il gotico ( nonostante nello store è indicato come horror )
La trama di questo primo libro ruota intorno alla figura di un "profeta" ovvero un prescelto che ha il compito di guidare l'umanità alla salvezza. Il libro si struttura come un enorme prologo. Le 270 pagine ,circa, di cui è composto narrano di un arco temporale di un paio di giorni in cui avviene il risveglio di questo "profeta" e la sua presa di coscienza di quali siano le sue facoltà ed il suo ruolo. Gli eventi che si scatenano all'interno di questo breve lasso temporale, infatti, hanno lo scopo di avere un "profeta" completamente consapevole di se stesso e dare il via a tutto quello che accadrà nei prossimi libri delineando, al contempo, tutti i personaggi che spalleggeranno il protagonista.
Rimanendo in tema personaggi,la loro caratterizzazione è affidata , in gran parte, al loro aspetto fisico. Le descrizioni fisiche sono piuttosto dettagliate e suggestive, cadendo , peró, sul lato della personalità, spesso solo accennata. Eccezione a questa "regola" sono i personaggi principali a cui viene dato tempo di mostrarsi per quello che sono e di maturare e cambiare con l'avanzare degli eventi. Le scelte fatte dai protagonisti si dimostrano realistiche ( per il contesto in cui sono immersi), tanto da avermi creato un momento di delusione a causa di alcune aspettative che mi ero fatto sull'agire del "profeta", aspettandomi un personaggio più attivo e capace nel ruolo(una specie di super eroe improvvisato). Ragionandoci sopra, però, mi sono trovato concorde con le scelte narrative dell'autore in quanto la storia parla di una persona comune che, nell'arco di poco tempo si ritrova con poteri che non padroneggia, non capisce e sono l'unica cosa che possono salvarlo.
Parlando dell'ambientazione, credo che rappresenti il punto forte del libro. L'autore ci mostra , con grande capacità descrittiva, un mondo fantasy in cui tutto è immerso in un'atmosfera distopica. Una grande città medievale dalle decorazioni cupe e spaventose, un forte potere politico/religioso che tiranneggia il popolo, una cultura sociale che vede in riti e ruolo disumanizzanti il massimo delle aspirazioni possibili, una prospera normalità pagata con sangue, dolore e disinteresse. L'esempio che meglio rappresenta la sensazione data dall'atmosfera è di pensare alla prospera Berlino ai tempi del nazismo, per poi inquadrarla nel suo periodo storico ed agli eventi dello stesso.
La mitologia del racconto è piuttosto interessante, articolata e strutturata su un background che la rende credibile. Questo primo libro, inoltre, ci permette di conoscere i dettagli del violento culto che domina la città/ambientazione. Particolarmente apprezzata è stata l'idea di personificare alcuni elementi naturali per poi gestirli come personaggi a se stanti, sfruttandone i punti di vista per narrare eventi che, altrimenti, avrebbero richiesto continui cambi di personaggio.
La trama, nonostante sia riassumibile in un cliché di genere, risulta originale grazie alla presenza di diversi elementi che la discostano dalla classica storia del prescelto, e trascina il lettore grazie a diverse svolte di trama e domande a cui rispondere. La narrazione, per quanto scorrevole e piena di elementi suggestivi, risulta appesantita da una presenza massiccia di neologismi ( nomi di oggetti, razze, clan, entità,ecc...) che si presentano in maniera costante nel racconto, creando problemi a chi non ne ha ben inquadrato i significati ( o non li ricorda). Un glossario a fine libro sarebbe risultato molto comodo.
Una cosa che ho notato (e che nel caso venisse confermata risulterebbe decisamente positiva ) è la presenza di un sottotesto nascosto tra le righe, piccole critiche sociali lasciate qua e là nel racconto. La città, ad esempio, ricorda, in alcuni punti una moderna città industriale trasposta in un contesto fantasy, cittadini indifferenti al dolore ed alle ingiustizie su cui vengono costruite le basi della loro prosperità, ecc. Forse è solo una mia lettura di alcuni elementi del testo, ma credo sia comunque il caso di mettere questa cosa in evidenza.
Parliamo, infine, di prezzi. Il libro è disponibile solo in versione cartacea al prezzo di circa 15 euro (anche se, al momento in cui sto scrivendo la recensione, il prezzo è scontato ed arriva a quasi 13 euro). Messo in confronto con libri simili (per lunghezza e materiali usati ) il costo risulta leggermente più alto, ma va considerato che è un libro autopubblicato (fattore che tende a far rialzare in prezzi per cercare di recuperare i costi di produzione). Una nota positiva va data per la copertina veramente ben fatta.
In definitiva "il divoratore d'ombra" risulta essere un libro interessante, con una sua personalità ed una ambientazione accattivante e dal prezzo, tutto sommato, ragionevole. Qualche timore è riservato ai libri successivi della saga data la scomparsa ( per motivi di trama ) di alcuni degli elementi più interessanti della storia, ma dove qualcosa se ne va altro potrebbe subentrare, quindi rimane solo da aspettare.
Voto riassuntivo 9

domenica 7 agosto 2016

Disfida nr. 25: Uno non basta - racconti soprannaturali di C. Romolo

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Titolo opera: Uno non basta

Autore: C. Romolo 

Formato (ebook e/o cartaceo): 
ebook

Genere: soprannaturale

Prezzo: 1,35 euro o gratis con Kindle Unlimited


Sinossi: La raccolta comprende:

-I Senza Radici (pubblicato anche singolarmente)

A Emanuele e Angelica, che gestiscono un albergo sulle Alpi lombarde, gli affari vanno male: pur essendo ormai inverno inoltrato, della neve non c'è nemmeno l'ombra.
Emanuele, che mal sopporta le lamentele degli ospiti dell'albergo, decide di scaricare la tensione con una passeggiata lungo il Sentiero Senza Radici, uno dei tanti itinerari offerti dai suoi splendidi monti.
Percepisce subito che c'è qualcosa di sbagliato, ad esempio il sentiero, che aveva già percorso in precedenza, sembra essersi spostato.

-La loro ultima spiaggia (pubblicato anche singolarmente)

Nicolas, un uomo introverso e solitario, è il titolare della 'Tuffo nel blu' e accompagna i turisti in escursioni subacquee nei pressi dell'isola dove vive. La moglie Marina è morta suicida un anno prima e vede la figlia solo durante le vacanze scolastiche.
Durante un'immersione l'uomo scorge il volto di una donna che lo osserva dal fondo del mare e desidera disperatamente che appartenga a Marina.
La singolare esperienza gli permetterà di conoscere Tea, una giovane donna che vive con il figlio Nemo, un misterioso bimbo.
Una storia ben costruita, dove il confine tra realtà e magia è impercettibile. I numerosi misteri verranno svelati a poco a poco, ma senza spezzare completamente la dimensione surreale che la caratterizza.

-Esprimi un desiderio (racconto breve, inedito)

Chiara, una ragazzina di undici anni, subisce le angherie di quella che credeva essere la sua migliore amica. Un pomeriggio trova il giaciglio di un senzatetto e una strana matita in cima a uno scivolo...


Note/commenti/finalità dell'Autore: 

Incuriosire e suggestionare il lettore. Trovo inoltre importante suscitare empatia, chi legge deve riuscire a immedesimarsi nei personaggi descritti.


BIG da sfidare: 



John Ajvide Lindqvist. Se devo indicare una sua opera, direi raccolta di racconti vs raccolta di racconti, quindi Muri di carta.

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martedì 2 agosto 2016

Recensione: I Segugi dell'Ombra di Steven Erikson

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Sinossi:
Hood ha fama di saper sfruttare ogni complotto, ogni cospirazione, nonché la sfrenata ambizione di chiunque per i suoi fini personali. Ma stavolta, il Signore della Morte si muove in anticipo… Darujhistan brulica di portenti, voci incontrollate e sussurri. In città sono giunti degli stranieri, un omicida è all’opera e altri assassini stanno prendendo di mira gli abituali avventori della Taverna di K’rul. Ma tutti questi eventi sono destinati a passare in secondo piano rispetto a ciò che sta per accadere: in lontananza riecheggiano i latrati dei Segugi… Nella lontana Corallo Nera la calma apparente cela l’inquietudine del sovrano Anomander Rake, Figlio dell’Oscurità. Una minaccia incombe sulla città, mentre si diffonde il culto del Redentore, un uomo onorevole, un tempo mortale, ora un dio un afflitto dalla solitudine, apparentemente impotente di fronte alla visione contorta maturata dai suoi seguaci...

Recensione:
Oggi vi presento un nuovo tomo della saga dell’Impero Malazan di Steven Erikson: I Segugi dell’Ombra. Questo è il primo volume che compro nella nuova edizione, monolitica, della nuova Armenia.
Che dire, il tomo da 1200 e passa pagine, si presenta come un solido blocco di basalto, e direi che si presta bene a contenere l’opera del mio autore prediletto. Anche la qualità dell’immagine di copertina per fortuna è decisamente migliorata rispetto ai precedenti… non che ci volesse molto in effetti.
Come sapete questa Saga costituisce per il sottoscritto il miglior ciclo fantasy mai partorito. Ne ho decantato le doti nelle precedenti recensioni alle quali vi rimando, se non conosceste l’autore, inutile quindi dilungarmi col rischio di ripetermi. Questa volta voglio tentare un’analisi diversa, nella speranza di ottenere qualche vostro riscontro.
Una confessione: mi basta leggere qualche pagina dei romanzi di Erikson per essere trasportato in un regno lontano, incantevole e vivido all’inverosimile.
E’ quasi magia.
Ora molti di voi penseranno che queste siano frasi fatte, quasi stucchevoli nella loro banalità, ma per me la cosa è inquietante: Erikson parla al subconscio e lo fa in modo potente.
La storia, il suo intreccio, le singole vicende, i mille protagonisti, così come i singoli capoversi sono complessi, stordiscono quasi e giunti al nono volume non tutte le posizioni possono restare a mente al lettore medio (e privo di memoria come il sottoscritto), eppure la cosa passa in secondo piano. Quello che conta è di assistere a qualcosa di maestoso, qualcosa di divino e in quanto tale non completamente comprensibile al singolo uomo, ma non per questo meno affascinante.
E’ una sensazione particolare, ma che dopo nove episodi posso confermare sia il vero marchio di fabbrica di questo autore.
Anche personaggi che fanno la loro comparsa per la prima volta sono dotati sin da subito di un’anima, hanno potere evocativo straordinario pur senza fare nulla di particolare: è l’abilità di Erikson a donare loro tridimensionalità sin da subito, calandoli in un contesto iper reale e dal fascino indiscutibile. Che si tratti di semplici “plebei” o di Divinità dalle più svariate forme, è la classe dell’autore a farli pulsare di vita propria indiscutibile.
Altra cosa indubbia è che i romanzi di Erikson mi mettono addosso una gran voglia di scrivere, infondendo dosi massicce d’ispirazione ad ogni pagina letta. E’ una costante anche questa.
Ma torniamo a questo “I Segugi dell’Ombra”, che, vi stupirete a sentirmelo dire, presenta invero alcune ombre.
Ad Erikson piace far filosofeggiare i propri personaggi, mettendo loro in bocca pensieri profondi, anche se spesso ammantati di ironia e in questo romanzo questa sua peculiarità, a mio avviso, travalica i confini, rendendo alcuni tratti dell’opera un po’ pesanti.
In alcuni casi anche personaggi che in precedenza si erano mostrati dall’indole ben più superficiale, iniziano a spacciarsi per “maestri di vita”. Forse la mia è una sensazione, forse invece è una scelta voluta e ricercata dall’autore, che avvicinandosi alla conclusione della sua maestosa epopea si è sentito ispirato a darle questo taglio. Come dicevo prima, sono un semplice uomo per cui non sono in grado di comprendere appieno il disegno complessivo che rimane pur sempre eccellente e che solo nei prossimi volumi si presume ci verrà svelato nella sua complessità.
Ne “I Segugi dell’Ombra” I diversi personaggi confluiscono in una sorta di gran finale che invece di sorprendere, mi è parso un gradino sotto rispetto alle solite invenzioni di Erikson, capaci di sbalordire per visionarietà, ma a parte questo tutto il testo rimane decisamente ben fatto e con spezzoni di grande fascino.
Ora non mi resta che procurarmi il nuovo uscito:





La polvere dei sogni