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Il chioschetto dell'ebook propone:

martedì 30 ottobre 2012

Ernest Cline - Ready Player One



 
Titolo:Ready Player One 
Autore: Ernest Cline
Genere: fantascienza e fantasy
Pagine: 384
Editore: Arrow
Rating: AA+
Link Acquisto (5,59£ cartaceo)





Ready Player One non è un libro perfetto.
I personaggi non sono indimenticabili, anche se avere come protagonista un adolescente sovrappeso e brufoloso non si vede tutti i giorni. La trama si puo' intuire già dalle prime 100 pagine (finale compreso): se avete una conoscenza basilare dei romanzi fantasy riuscirete a prevedere con successo quasi tutti i colpi di scena. Il background del mondo, quello vero, è appena accennato: c'è la crisi, fame, povertà, sovrappopolazione e cose del genere. Tutta roba già vista e rivista in decine di romanzi. Come se non bastasse, il cattivo di turno è la mega-corporazione straricca che vuole ottenere il controllo sul mondo.
La ciliegina sulla torta è la scarsa presenza, nella scrittura, del "show, don't tell", caposaldo dei puntigliosi amanti dei Manualidi Scrittura.
Tutti questi punti negativi vi faranno venire in mente un solo pensiero: "Un libro da evitare". Sbagliato. RPO è uno dei romanzi più belli che abbia mai letto.
                                                       
Trama
Il mondo è un brutto posto. Wade ha diciotto anni e trascorre le sue giornate in un universo virtuale chiamato OASIS, dove si fa amicizia, ci si innamora, si fa ciò che ormai è impossibile fare nel mondo reale, oppresso da guerre e carestie. Ma un giorno James Halliday, geniale creatore di OASIS, muore senza eredi. L'unico modo per salvare OASIS da una spietata multinazionale è metterlo in palio tra i suoi abitanti: a ereditarlo sarà il vincitore della più incredibile gara mai immaginata. Wade risolve quasi per caso il primo enigma, diventando di colpo, insieme ad alcuni amici, l'unica speranza dell'umanità. Sarà solo la prima di tante prove: recitare a memoria le battute di Wargames, penetrare nella Tyrell Corporation di Blade Runner, giocare la partita perfetta a Pac-Man, sfidare giganteschi robot giapponesi e così via, in una rassegna di missioni di ogni tipo, ambientate nell'immaginario pop degli anni '80, a cui OASIS è ispirato.  


Dopo aver letto la trama, forse inizierete a capire perchè mi piace così tanto.
RPO non è un libro per tutti. Come ogni romanzo si rivolge ad un target preciso di lettori. In questo caso:
    - appassionati di videogiochi, specialmente i retrogamers.
    - appassionati di film degli anni '80, o comunque di quei film che ogni buon geek non puo' non aver visto (Ghostbuster, Blade Runner, Star Wars, Ritorno al Futuro etc etc).
    - appassionati di romanzi fantasy e fantascientifici.
    - appassionati di musica degli anni '80.
    - appassionati di Dungeon & Dragons.
    - appassionati di MMORPG.
    - appassionati di vecchi computer e console da gioco
    - appassionati di hardware vecchio stampo.
    - appassionati di vecchi anime dei robottoni.

Non bisogna avere una conoscenza approfondita di tutti questi settori dell'intrattenimento, basta sapere le basi. In ogni caso nel libro sono spiegati tutti i concetti da “geek”, quindi anche gli “estranei” potranno godersi questo piccolo gioellino. Se rientrate nel target a cui è indirizzito il libro lo troverete magnetico e fin troppo coinvolgente. Non un capolavoro, ma uno di quei libri che non riuscirete a smettere di leggere.

Nonostante tutti i difetti che ho elencato ad inizio recensione, c'è una cosa in cui questo libro è imbattibile: la passione con cui è scritto.
La mia sensazione è che Ernest Cline, prima ancora di volerci proporre un'avventura, abbia scritto questo libro per condividere i suoi interessi con altri appassionati.
Non fatevi fuorviare dall'ottimo successo di critica e di pubblico che il romanzo ha riscosso nei paesi anglofoni: non è uno di quei prodotti fatto da gente completamente estranea al target a cui si rivolge.
Ernest Cline sa. Lui è uno di noi.
La passione di Cline si sente per l'intero romanzo, parola dopo parola, ed è proprio questo a costituire il valore aggiunto per l'opera. Uno dei cardini per uno scrittore è quello di non lasciarsi coinvolgere emotivamente da quello che sta scrivendo. Mantenere un distacco “professionale”. Ancora una volta viene dimostrato il fatto che nella scrittura non esistono regole fisse e immutabili, ma solo consigli e suggerimenti che un aspirante scrittore puo' decidere di seguire o meno. Dico questo perchè RPO è il primo romanzo di Mr. Cline, quindi ha ancora ampi margini di miglioramento.

Cosa vi posso dire? Leggetelo e gustatelo se le vostre passioni sono tra quelle che ho elencato sopra. Evitatelo se non lo sono, ma sappiate che vi perderete tantissimo.


Nota sulla versione in italiano
Non posso dirvi il livello della traduzione, ma posso lodare la ISBNEdizioni per aver portato in Italia questo romanzo a tempo di record. Certo, ha il doppio delle pagine della versione english, quindi ci andrei cauto nel preferirlo alla versione originale. Lo trovate senza problemi su Amazon.it al prezzo di 6,29€ in versione ebook. Ora non avete più nessuna scusa per non leggerlo.



domenica 28 ottobre 2012

"Masternheim" di Alessandro Scalzo [Rating A+]





Titolo: Masternheim
Autore: Alessandro Scalzo
Pagine: 300 ca.
Rating: A+
Genere: Fantascientifico-fantasy
Link download (gratuito)






Finalista per il premio Urania nel 2009, Masternheim non è un romanzo facile da recensire... potrei definirlo un libro science-fantasy con un tocco di distopia. Dentro ci si trova di tutto: vampiri, uomini-ratto, mutanti, zombie, alieni e umani, la magia.
La vicenda è ambientata in un lontano futuro, su un pianeta che altro non è che una colonia della Terra. L’uomo ha progredito tanto, in scienza e tecnologia, è arrivato a conquistare nuovi pianeti, ha costruito dei mutanti per farne schiavi, è coinvolto in guerre inter-galattiche etc. Fino a che la società collassa, regredendo di migliaia di anni con scenari apocalittici.
Così si presenta Masternheim, una città, ultimo baluardo dell’umanità di questa colonia lontana.
Le vestigia di quella che doveva essere la metropoli nel passato e della sua tecnologia sono ancora tutte lì, e tutte in palese rovina. La società richiama alla memoria quella medievale con le sue atmosfere cupe e il suo fanatismo religioso, con pellegrini e crociati che salmodiano e si flagellano per espiare i loro peccati e si radunano sotto la torre di ferro in attesa del ritorno di Gregor, il Salvatore.


I pochi superstiti vivono barricati nelle case perché nella città imperversa un morbo, la peste dei vermi, che rende gli esseri umani dei non-morti. Zombie pronti a fare banchetto con i propri simili…. nel senso che questi sono la loro portata principale. Avete presente Resident Evil? Ecco.
Sotto i loro piedi, uomini-ratto, mutanti creati dagli uomini per essere utilizzati nelle miniere, scavano gallerie sotterranee meditando la loro vendetta.
In questo scenario si svolgono le vicende di un gruppo di guerrieri saxxon guidati da uno sciamano, due vampiri, un burattinaio pazzo e una strega; tutti cercano una cosa sola: un uomo con una cicatrice sulla gola.
C’è da dire cha all’inizio la lettura mi ha spiazzata, i personaggi sono tanti e le loro vicende si susseguono così veloci tanto che è stato difficile affezionarsi a qualcuno di loro. In effetti, nessuno di loro spicca in modo particolare.
La vicenda sembra non avere un protagonista, non è la storia di qualcuno in particolare, ma di tutti e di nessuno, direi più della città. Sì, è la storia di Masternheim, appunto. Questo non mi ha impedito di affezionarmi un po’ al saxxon Aix o di provare antipatia per la strega Morgause (che comunque alla fine, almeno ai miei occhi, si è riscattata)
Il ritmo del racconto è serrato, lo stile è scorrevole e presto ci si trova coinvolti nella storia desiderosi di andare avanti per conoscere la fine. Troveranno l’uomo con la cicatrice? Perché lo cercano?
Inoltre, nonostante io non ami particolarmente i ratti nella loro forma comune e quindi sono propensa a pensare che amerei anche meno una loro versione mutante, quelli di Masternheim, se non fossero decisamente meschini, potrebbero anche risultare simpatici, visto il loro modo buffo e disarticolato di esprimersi nella nostra lingua, cosa che li rende senz’ altro divertenti e dà al libro quel tocco di umorismo che non guasta mai.
Io sono ghiotta di fantasy, fantascienza e distopie, amo tutto ciò che riesce a strapparmi da questo mondo e catapultarmi in un altro. Questo romanzo c’è riuscito, pur con un brivido, ho visto Masternheim.
Questo libro è consigliato per chi come me ama leggere di mondi alternativi, futuri più o meno probabili con la presenza di personaggi fantastici e un pizzico di magia.

Valeottantadue

martedì 23 ottobre 2012

Novità su InfinitiMondi!



Dopo i caldi mesi estivi passati a ricaricare le batterie e a smaltire lo stress di dure giornate di lavoro, è arrivata la brutta stagione e con essa lo staff di IM torna a rimboccarsi le maniche, per migliorare e ampliare l'offerta del blog. Innanzitutto ringrazio coloro che ci seguono: alcuni regolarmente, altri salturiamente, alcuni senza intervenire, altri criticando le recensioni, chiedendo informazioni, proponendosi per entrare nello staff del sito. Grazie a tutti.

Pochi mesi fa, quando il progetto InfinitiMondi ha avuto inizio, eravamo solo due persone a gestire il tutto e ci sembrava un'impresa mastodontica quella di garantire una recensione a settimana per gli autori emergenti. Ora ci riusciamo quasi sempre, a meno di imprevisti. Abbiamo arruolato nello staff alcuni ottimi utenti, mentre altri se ne sono andati. L'importante è che l'iniziativa vada avanti, ma non possiamo permetterci la “stagnazione” del progetto. In questo senso ho tre felici notizie da darvi.

Nuovo Look
Come avrete notato, il blog ha cambiato template (la grafica). Il ringraziamento per lo splendido lavoro va tutto a JackdiSpade che con impegno e dedizione sta pian piano aiutando a migliorare l'offerta il progetto. La nuova grafica è semplice, intuitiva, fruibile ed elegante. Proprio quello che cercavamo.
Abbiamo ancora molte cose da sistemare, quindi nelle prossime settimane aspettatevi ulteriori cambiamenti nel template del blog, ma l'ossatura è adesso presente e funzionante.

Gruppi su Facebook e aNobii
Il gruppo su aNobii è stato creato mesi fa, ma ci teniamo a ricordarvelo: potete accedervi tramite QUESTO link. Anobii è il social network dedicato ai libri ed è molto frequentato dagli utenti italiani. Una delle sue caratteristiche principali è la presenza dei “gruppi”, in sostanza dei forum dedicati a tematiche specifiche. Se siete dei lettori appassionati come noi, fateci un salto.

Facebook invece non ha bisogna di presentazioni. E' il social network per eccellenza, con un bacino di utenza di milioni di persone in tutto il mondo.
Il gruppo di InfinitiMondi è raggiungibile tramite QUESTO indirizzo. Ancora una volta ringraziamo JackdiSpade per il lavoro svolto.

Autori affermati
Passiamo adesso all'ultima delle novità. Si, come avete letto nel titolo, dalla prossima settimana inizieremo a dedicarci anche agli autori affermati, o famosi che dir si voglia, con un articolo a settimana dedicato a questo immenso e magnifico mondo della scrittura. Gli articoli varieranno tra recensioni, news e approfondimenti.
State tranquilli, non abbandoneremo il panorama degli autori emergenti. La recensione settimanale resterà, affiancata a metà settimana da un articolo dedicato ai nostri colleghi più quotati.
La motivazione di questo cambiamento è molto semplice: l'obbiettivo del progetto IM è quello di dare visibilità agli autori emergenti e questo lo facciamo tramite le recensioni. All'inizio del nostro cammino, pero', avevamo anche un altro “sogno”, quello di creare una community virtuale in cui uno scrittore o aspirante tale potesse trovare informazioni e consigli su come migliorare i propri lavori. Per questo dalla prossima settimana ci dedicheremo anche agli autori famosi: manuali e consigli pratici sono molto importanti, ma nulla puo' sostituire la lettura di un buon libro per arricchire la nostra conoscenza di un'arte molto complessa come la scrittura. In particolare, come al solito, ci dedicheremo principalmente al genere fantastico (fantasy, horror, sci-fi), senza disdegnare incursioni in altri generi a discrezione del recensore o di chi scrive l'articolo.
A questo punto sorge un problema piuttosto serio. Esistono decine di siti, blog e forum nel panorama italiano che ci permettono di leggere recensioni e articoli dedicati agli autori famosi. Alcuni dei quali sono del tutto professionali, con articolisti pagati e in grado quindi di offrire servizi contro i quali non potremo mai competere.
La verità è che NON vogliamo competere con queste “potenze” del settore. InfinitiMondi nasce come un blog di nicchia dedicato a poche persone, ma buone, come dice il detto. Nasce per diffondere il verbo degli autori emergenti troppo spesso denigrati dalle case editrici e quindi dal grande pubblico. L'editoria italiana è malata e su questo non c'è nessun dubbio. Per questo ci dedicheremo all'editoria inglese. Avete capito bene, gli autori famosi di cui ci occuperemo saranno valutati tramite i loro testi in lingua originale e solo in alcune eccezioni saranno valutate le traduzioni in italiano. Così come le novità a cui ci riferivamo in precedenza riguarderanno il mercato dei paesi anglofoni.
Iniziamo da qui a presentarvi il vasto e complesso mondo dell'editoria anglofona, ma l'obbiettivo è di riuscire un giorno a proporvi recensioni su testi autopubblicati in inglese, o indie-books come vengono chiamati in quelle lande. Inutile dirvi che il mondo editoriale in inglese è molto diverso (e migliore) di quello in italiano e proponendovi quindi le novità e i libri migliori, spesso non tradotti, speriamo di fare una cosa gradita, ma soprattutto utile per chi è in cerca dell'idea giusta per scrivere il proprio romanzo. Non dimentichiamoci che le mode in Italia arrivano dal mondo anglofono ad anni di distanza e i libri non sono un'eccezione. Vi consiglio di tenere d'occhio questa iniziativa.
Alcuni nomi che compariranno in questo nuovo appuntamento settimanale: Joe Abercrombie, Patrick Rothfuss, Brandon Sanderson, J.R.R. Tolkien, Richard Matheson e tanti altri.

Stay tuned.

sabato 20 ottobre 2012

"Rootworld" di Alessio Gallerani [Rating: 6+]

Titolo:    Rootworld - "La Radice Oscura"
Autore:  Alessio Gallerani
Genere: Weird Fantasy
Pagine:  330
Editore: Domino
Rating:  6+
Link acquisto  




Il romanzo in una riga:  "Un immaginifica gita scolastica in un mondo radicalmente diverso."

Opera sicuramente "weird", un po' meno "fantasy". Lo stesso autore la definisce "fantascienza travestita da fantasy", in quanto non è ambientata in un mondo "altro" governato dalla magia, ma in una dimensione parallela alla nostra, dove gli elementi fantastici sono descritti come fenomeni naturali (sebbene obbediscano a leggi non sempre chiare, che paiono a loro volta una "magia travestita" ).


Alessio Gallerani è un autore poliedrico con uno spiccato gusto per la contaminazione letteraria, nella cui bibliografia troviamo un po' di tutto: fantascienza umoristica, paranormal thriller, urban fantasy-horror, new weird e perfino romance-horror. Potete conoscere meglio Alessio Gallerani ascoltando la sua intervista per Narrativa Digitale , il podcast di Rosario Maria Oliveri, che sta anche collaborando con InfinitiMondi per produrre delle audiorecensioni.

 Purtroppo "La Radice Oscura" non è esattamente autoconclusivo e questo rappresenta un grave difetto; il libro infatti è il primo capitolo della trilogia di Rootworld, evidentemente concepito come un unico gigantesco romanzo; è possibile acquistare l'ebook di ogni tomo a 1,99 €, ma dal momento che l'intera trilogia è venduta a 2,99 €, comprare le sue singole parti sarebbe uno sperpero. Vediamo se vale davvero la pena di spendere denaro e tempo per questo libro.

In Rootworld, ci viene svelato poco alla volta un universo davvero originale e coinvolgente, che incuriosisce ed appassiona da subito, come se le pagine del libro fossero in grado di farci momentaneamente  riprovare l'emozione di un bambino alla scoperta del mondo. Senza spoilerarvi troppo, questo mondo è costituito da un albero dalle dimensioni planetarie, circondato da spazio transdimensionale e attraversato al suo interno da cavità dove risiedono i suoi abitanti e scorrono "fiumi" linfatici. Ad ogni libro corrisponde una diversa sezione dell' "Albero del Mondo" (radici, fusto e chioma), secondo una tricotomia vagamente ispirata alla Divina Commedia, a cui rendono omaggio anche altri particolari del testo. Il primo volume (l'unico che ho letto per ora) è ambientato in parte sulla Terra e in parte nel "Mondo delle Radici", che è stato magistralmente congeniato da Gallerani fin nei suoi più reconditi particolari; luoghi e creature vengono qui rivestiti con un tema silvestre generando una sofisticata ecotopia fatta di funghi senzienti, proiettili-insetto, lumaconi giganti e molto altro.

Come sapete non amo rivelare la trama nel dettaglio, ma posso dirvi che l'ho trovata buona. "La Radice Oscura" è l'avventura di sei bambini di una stessa classe che inseguendosi a vicenda, finiscono uno dopo l'altro nel Mondo delle Radici, dove incontrano altri personaggi che li aiutano a ricongiungersi e li coinvolgono in una vicenda più grande.


Un "malfunzionamento" di Rootworld riguarda proprio i personaggi. Con questo non voglio dire che la caratterizzazzione sia banale o poco curata, anzi; semplicemente il gran numero di attanti e la natura non lineare del romanzo rendono disagevole per il lettore immedesimaresi in un personaggio : i bambini sono ben sei e a questi si aggiungono le accattivanti figure che fanno loro da nocchieri in questo bizzarro mondo. Bene o male è reso artificiosamente noto che il titolo di protagonista spetta ad Alida, ma questa non è sempre presente nella narrazione, lasciando acquisire spessore agli altri personaggi durante le varie sottotrame. Non viene fornita una figura chiara in cui identificarsi. Un semplice ed arcinoto principio narrativo (specie per le storie di viaggio) che, da quando leggo indiebooks, ho visto sistematicamente violato; è certamente apprezzabile il tentativo di intessere una trama più fitta frammentando le vicende e mescolando i ruoli, ma è un lavoro da grandi scrittori e difficilmente un dilettante può riuscire ad orchestrare bene il tutto.

Connesso al problema dei personaggi è quello del "target" di Rootworld. Fatico veramente molto a trovare un pubblico al quale il libro possa rivolgersi, nonostante l'autore lo presenti come "un libro per tutti, dagli 11 anni in su", indicazione comunque molto vaga e discutibile. Come già detto, "La radice Oscura" parla di un esperienza vissuta da sei bambini, ed infatti più che le icone della narrativa weird, nel libro riecheggiano i grandi autori della "favola moderna", come Dahl, Ende, Blyton, Paterson ecc.... si potrebbe dunque pensare che Rootworld sia un libro per bambini. Sì e No. Sicuramente leggendolo si ha la sensazione della narrativa per ragazzi, cosa che francamente dopo le prime cento pagine, non è molto gradevole per un adulto, però ci sono molti elementi che lo rendono inadatto ad un bambino: primo fra tutti, l'utilizzo di un linguaggio adulto (per intenderci, ci sono parole come "stronzo", e parole come "dendrovettore"). Parole volgari sono rare nel testo, ma ci sono. Propio perchè rare, forse sarebbe stato opportuno non usarle affatto: non aggiungono niente, anzi stridono con dialoghi che ne sono privi per la quasi totalità del testo, sembrano quasi messe lì apposta per rendere tutta l'opera non adatta a un bambino (non che io trovi il fatto scandaloso o altro, gli undicenni usano un linguaggio anche ben più volgare, solo capisco che molti genitori non comprerebbero Rootworld a loro figlio per questo fatto).Considerazioni analoghe per l'uso di nomi "fantascientifici" anzichè infantili.
Inoltre le vicende e il mondo costruiti da Gallerani sono decisamente troppo complessi per la mente di un normale preadolescente, e richiedono una conoscenza e  una capacità di concentrazione che probabilmente ancora non possiede; anche la prosa pur essendo semplice ed asciutta, potrebbe mettere in difficoltà un bambino in più punti. Senza contare il fatto che il libro è parte di un opera che consta di circa mille pagine... un po' pesantuccio per un ragazzino.
D'altra parte, per il lettore maturo è tedioso doversi portare appresso fino alla fine tutta la ciurma di marmocchi. Vedo una ristrettissima fascia di età in cui Rootworld può essere apprezzato, qualcosa come dai 13 ai 16 anni.
 Il libro è ben scritto, lo stile di Gallerani è piacevole e privo di sbavature, sia nella prosa che nei dialoghi; anche l'editing è molto curato, cosa nient'affatto scontata per un ebook, si vede che è passato dalle mani di professionisti (ricordiamo che il libro è stato pubblicato nel 2008 da Domino Editore); l'unica pecca è il massiccio infodump, anche se, dato che il principale motivo di interesse sono le curiosità e le stramberie del Mondo delle Radici, è un difetto perdonabile. I problemi del testo infatti non risiedono nella tecnica scrittoria, ma nella struttura narrativa.

Il ritmo del libro è molto lento, con lunghe sequenze soporifere e tempi morti tra un azione e l'altra. Gli avvenimenti non sono disposti ad arte e il risultato è un intreccio cacofonico che non riesce a valorizzare una buona trama di base. La pesantezza è accentuata anche da una certa ricorsività delle situazioni e ci si ritrova, per fare un esempio, a rivivere più volte un viaggio verso una meta ignota a bordo di una lumaca gigante, immancabilmente interrotto dall'arrivo dei "cattivi". I vari viaggi della compagnia procedono placidi e pigri, contornati da infodump e dialoghi tra alunni delle elementari, tanto che a volte si ha davvero la sensazione di "gita scolastica". Sul finale si fa veramente fatica a procedere con la storia, finendo con il macinare pagine solo per terminare il romanzo, e va da sè che la consapevolezza di concludere solo il primo di tre libri è un pesante convitato di pietra durante tutta la lettura.
Una nota positiva sono sicuramente le battaglie nel finale, descritte utilizzando coerenza, fantasia ed amore per  i particolari, seppur la presenza stessa di tali battaglie faccia ricadere la storia nello schema dello scontro su più livelli, che è forse il più abusato della letteratura fantasy.

In definitiva, vi consiglio o no di comprare questo libro? No. E mi duole dirlo, perchè considero Alessio Gallerani una buona penna, e sicuramente seguirò i suoi successivi lavori, ma devo essere prima di tutto onesto coi nostri lettori. La trilogia ha un prezzo onestissimo, ma non è gratis. I difetti sono maggiori dei pregi, i quali si riducono sostanzialmente al world building. Non consiglierei Rootworld a un bambino, non lo consiglierei ad un adulto qualunque e nemmeno ad un appassionato di weird fantasy (tantomeno ad un appassionato di high fantasy). Insomma faccio veramente fatica a trovare qualcuno a cui consigliarlo; forse dovrei aspettare di finire la trilogia (cosa che intendo fare) per dare un giudizio più completo, ma essendo uno dei difetti principali la pesantezza, non credo che considerarlo come un unico mostro letterario di mille pagine migliorerebbe la mia opinione, anzi.


Jacopo Giunchi

Versione audio della recensione 

Recensione del secondo libro: Rootworld - "L'altro gemello"

martedì 16 ottobre 2012

"31 ottobre" di Glauco Silvestri [Rating AA-]


Titolo: 31 ottobre
Autore: Glauco Silvestri
Pagine: 200
Rating: AA-
Genere: thriller-horror con tendenza al giallo
Link download (gratuito)



Avete presente Freddy Kruegher, il malconcio e ustionato cattivo della saga "Nightmare"? Bene, aggiungete una donna determinata e bella come la Sophie Neveu del discusso Dan Brown e un tormentato commissario che ammicca l'occhio al caro Coliandro di Rai1 e mixateli insieme nelle fumose atmosfere bolognesi.
Un gatto nero preso in prestito da Sabrina la strega e un tocco di reminiscenze di tradizioni irlandesi studiate a scuola in letteratura inglese.
Ora iniziate a fantasticare, a creare storie e ad immaginare vicende e cercate un filo che le riannodi tutte. Niente di più geniale di un gatto che saltella da un quadro narrativo all'altro per cucire la trama degli eventi di "31 ottobre", un thriller horror consigliato a chi ama calarsi in atmosfere di intrigo e mistero che lasciano spazio anche a parentesi ironiche ed erotiche.
Non serve una predisposizione particolare per avvicinarsi al testo di Glauco Silvestri, ma basta lasciarsi andare al racconto dell'autore che, gradualmente, afferra il lettore portandolo in un mondo altro che presto lo avvince.
Forse un pò crudo l'incipit (come sarebbe potuto essere altrimenti, trattandosi di una lunga salsiccia fresca nella bocca di un gatto?) e totalmente spiazzante al punto tale da condensare in sè il senso stesso del libro, giocato su cambi repentini di atmosfere e ambienti tutti unificati sotto il manto della bella e dotta Bologna.
Un insieme di narrazione, azione, mistero e parentesi fantasy che fanno del libro di Silvestri un buon amico per trascorrere qualche ora di piacevole lettura in compagnia di personaggi comuni proiettati in un ambiente attraversato dal sovrannaturale.
Ridisegnati gli stereotipi di antichi personaggi della tradizione, sull'onda di un linguaggio scorrevole e adeguato ad ogni situazione, si percorreranno i sentieri degli eventi percependo, ben presto, anche l'ammiccamento di indicatori semantici e concettuali di riannodo tra storie.
Molto vicino alla sceneggiatura di un film, il testo nato dalla "zucca" di Silvestri si mostra semplice, scorrevole, piacevole e ricco di immagini e situazioni, sospese, alle volte, come sospesa è la ragione umana davanti al mistero di ciò che si vede e non si comprende.
Se il fascino delle tradizioni, delle leggende, delle antiche storie mitiche non vi lascia indifferenti, questo testo è sicuramente da gustare pagina per pagina.
Abbattendo ogni barriera di giudizio, sarà facile calarsi presto nel vivo degli eventi, presentati quasi sempre in Medias res, seguendo le innumerevoli svolte della gazzella del tenente Alessandro Volpi e delle sinapsi mai quiete della bella Valeria.
Se il nome di Mefisto non vi spaventa, neppure se legato alla superstiziosa sagoma di un gatto nero muto ma eloquente, di sicuro vi calerete con curiosità e partecipazione nelle scene del racconto, degne dei più rinomati libri della raccolta "Piccoli brividi".
Se "soffrite di cuore", forse vi conviene saltare la parentesi della descrizione dell'assassinio di una coppia di novelli innamorati, resa forte per la magistrale descrizione del rapporto d'amore tra i due posto in bruciante contrasto con il cinismo sadico di un ganzo assassino dal bel sedere sodo!
Linguaggio piano che non disdegna di attingere anche alla lingua dell'uso, con neologismi e forme ibrido-vernacolari entrate ormai nel parlato quotidiano; capitoli brevi con assenza di paragrafi che avvicinano la scrittura ad una sceneggiatura; cambi di scena che aggiungono brio ad alcune parentesi piatte; cromatismo essenziale e costante delle descrizioni. Questi gli elementi fondanti del testo in oggetto, intrigante già dal disegno di copertina.
Un testo che consiglio di leggere agli amanti del genere thriller-horror che non disdegnano di calarsi anche in un semi-giallo appassionante.
Un libro che incuriosisce il lettore perché ha avvinto, parole sue, soprattutto lo scrittore.
Da leggere e gustare con calma, magari prima del 31 ottobre! Lontano da ogni superstizione....non si sa mai... Potrebbe rivelarsi utile!!!
Se poi avete anche un bel gattone, e forse anche nero, allora non aspettate oltre: potreste essere i protagonisti di una scena di "31ottobre"!

Amedeo Di Tella

domenica 7 ottobre 2012

"Merkavah" di Daniele Versari [Rating A-]



Titolo: Merkavah
Autore: Daniele Versari
Genere: Thriller
Pag: 255
Rating: A-
Link acquisto





Oggi vi presento il romanzo di Daniele Versari disponibile a Euro 0.99. Qui troverete anche il bel trailer dell'ebook. Di cosa tratta quindi Merkavah?
Merkavah (sono bravo, non vi svelo cosa significhi…) è un romanzo thriller alla Indiana Jones o se preferite al più moderno Codice da Vinci, in cui la coppia di protagonisti, Elena, una restauratrice e Marzio un anatomopatologo, si ritrovano a condurre un’indagine fra reperti archeologici di importanza cruciale per il destino stesso della Chiesa Cristiana.
I segreti in cui si imbattono e che rischiano di svelare sono talmente preziosi/pericolosi da attrarre le attenzioni di Sette più o meno fuorviate, schegge impazzite di un sistema ecclesiastico più interessato a preservare il suo potere che a portare alla luce la Verità. Insomma, una vicenda più che plausibile.
Non mi addentro nella trama per non rovinarvi la festa, limitandomi a dirvi che probabilmente questa è la parte che maggiormente mi ha convinto, fornendo anche molti spunti di riflessione su un argomento interessantissimo come la storia di Gesù.
Sempre all’insegna della più rigorosa credibilità, aspetto fondamentale in un romanzo di questo genere
Parallela alla vicenda narrata, l’autore ci presenta dei capitoli ambientati nel passato, all’epoca dell’assedio di Costantinopoli da parte delle forze pontificie e della flotta della Serenissima. Parti certamente godibili e che forse avrebbero meritato un maggior spazio, soprattutto nel finale.
Indiscutibile la preparazione e l’accuratezza dell’autore, che con citazioni e ricostruzione storica degli eventi ci fa subito capire quanto il testo non sia certo qualcosa di improvvisato. Altrettanto dicasi per la padronanza della lingua da parte del Versari, che però sfocia, soprattutto nella prima parte della sua opera, in un dotto enuclearsi di aggettivi e avverbi particolari e stuzzicanti linguisticamente, ma che finiscono con l’appesantire la prosa a discapito della tensione narrativa.
Se nelle parti narrate questo può essere tollerato (personalmente non sono un fanatico delle frasi a mitraglia e della prosa spartana a tutti i costi), nei dialoghi la cosa è alle volte veramente pesante, rendendoli artificiosi e poco credibili.
I personaggi sono ben caratterizzati, sia per quanto riguarda i protagonisti che i comprimari che ruotano loro attorno. Rimane un problema che non posso non sottolineare. Mi pare inverosimile che Marzio, una persona qualsiasi diciamo, si ritrova a un passo dall’uccidere (non sa se l’ha ucciso o meno, in realtà) un malfattore a martellate in testa e questo non gli comporti nessuna ripercussione emotiva. Nulla di nulla. Così come a non fare una piega è la sua partner. L’autore mi ha veramente sbalordito, non inserendo neppure una frasetta che stemperasse questa “freddezza omicida improvvisa” dei due ricercatori/archeologi.
A parte questo, il testo è indubbiamente godibile e ben fatto e quando l’autore desisterà dal voler sfoggiare il proprio bagaglio lessicale (indubbiamente fornitissimo, nulla da dire) con l’unico fine di compiacere se stesso, a favore di una prosa più asciutta sfornerà indubbiamente testi ancora migliori.
In sintesi quindi Merkavah e il suo autore si aggiudicano una A- con l’annotazione che sarebbe sufficiente una buona opera di “alleggerimento” per far guadagnare al testo almeno un paio di step, poiché la struttura dell’opera è ben congeniata e in questo genere narrativo risulta essere la parte più difficile.