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mercoledì 24 aprile 2013

Grazzini Irene - MUTATION

TITOLO: Mutation
AUTOTRE: Irene Grazzini
FORMATO: Ebook
PREZZO: 0.99
GENERE: Fantascienza
RATING: 8/10
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Avete mai scritto la recensione di un libro che non avete letto?
Beh, io si! Ed è questa!!!
Se avete avuto il coraggio e la pazienza di non sbattermi la freccetta del mouse o il dito che tappa sul vostro smartphone in faccia, vi racconterò la storia di un viaggio curioso in cui mi sono avventurato.


Di solito leggo i libri in un posto fisso. 
Quando mi va bene, seduto in poltrona in terrazza. 
Stavolta, però, è diverso: il libro lo sto “viaggiando”, fisicamente e mentalmente.
No, non ho sbagliato a scrivere: è proprio così.
Ultimamente mi capita di dover viaggiare spesso e, nelle mie trasferte, porto con me l’ipad e i miei testi e, di tanto in tanto, parcheggio la macchina e metto in moto la fantasia.
E inizio a “viaggiare” i libri e a muovermi tra scenari interessantissimi e sempre nuovi.
Avete presente il cagnolone di Michael Ende della sua “Storia Infinita”? Che viaggia in volo lungo gran parte del romanzo? Bene! Mettetegli una corazza nera, durissima, refrattaria ad ogni arma; immaginatelo su una Terra notturna, che ha pochissimo di quella che noi conosciamo oggi, ma che si presenta come quello stesso medesimo pianeta ma dopo una grande catastrofe; mettetegli un cacciatore alle calcagna (come quello cattivissimo di Jumangi, per intenderci) che teme i raggi del sole quasi fossero i raggi laser di Mazinga; pensate ad una stazione fuori mano, abbandonata come le vecchie bettole che si vedono nei film di Schwarzneggher, un po’ bluastre e con i neon fulminati. Inscenate un “guardia e ladri” degno dei più divertenti svaghi da bambini, con l’adrenalina a mille per sole che sta per sorgere e che potrebbe uccidervi, ed eccovi catapultavi nella scena iniziale del libro.
Forse, proprio iniziale non è, lo ammetto. Ho barato. Non è questo l’incipit. Ma poco importa: questo è Mutation e possiamo cambiare facilmente il punto di vista e il setting con la stessa rapidità che muove i balzi spazio-temporali del romanzo, posizionandoli nella districata rete della bella trama, giocata su blocchi narrativi sequenziali ma non monotoni.
Allora, lasciate morire lo scarafaggio gigante sulle rotaie arrugginite e resettate la ROM! Si torna indietro.
Stanza minuscola, un uomo zoppo, grossi macchinari e un segreto da custodire. Pochi tratti per caratterizzare un vegliardo e solo l’accenno a dei raggi laser per richiamare con tutta la sua veemenza l’archetipo dei “cattivi”. Il resto, potete ben capirlo (o leggerlo, sarebbe meglio).
Da una stanza sottoterra ipertecnologica si vola verso un robot imbranato che, in tilt, mette a soqquadro stanze di appartamento senza alcuna remora, mosso dalle rotelle pazze dei suoi ingranaggi e dalla penna abile della scrittrice che, nella goffaggine della scena semicomica, inserisce, con pochi tratti, ma caratterizzanti, una bella ed elegante ragazza. Che sia la protagonista? Potrebbe esserlo. Ma questo, non dimentichiamolo, è Mutation…
E mentre le sequenze corrono l’una dietro l’altra ad arricchire la storia ed ampliarne le maglie, mentre i bandoli delle matasse fantasy iniziano a disegnare l’ordito con più chiarezza, ecco che irrompe un personaggio statico, fisso, immobile, piccolo ma titanico nella sua epica caratterizzazione. È la mitologia dell’Alveare che corteggia e spaventa l’immaginazione fantastica. Immaginate occhi neri che oltrepassano a tal punto il vostro sguardo da denudarvi al punto da sentirli su di voi anche di spalle, come un respiro continuo sul collo. Proiettatevi nell’acropoli che avete sempre immaginato: lineare nelle sue colonne e melliflua nelle sue vasche da bagno. Raggiunta, nella pace degli atri, dopo il trambusto delle strade e di una indolente investitura. Il fascino della sapienza e gli occhi della Chimerica puntati addosso: li si può sentire quasi con le orecchie, come se quello sguardo smuovesse l’aria.
E poi il maestro Erbolaio.
A cosa serviranno i suoi mille intrugli alchemici?
Il sole lì, fuori dalla botola, sorge e potrebbe essere tardi. Il fiuto mi dice che, prima o poi, quel varco sarà scoperto. E scoperchiato.
Saranno i Dottori a compiere il passo? O loro, magnati dell’Alveare, hanno il compito di curare soltanto chi ne ha bisogno? Forse gli Schiavi saranno chiamati a compiere il lavoro sporco. O forse no. Forse questo lavoro, proprio non esiste. E forse non esiste il libro stesso. Magari gli stessi personaggi non esistono, così come sono finte le stesse Confraternite. E queste stesse parole parlano di niente. Allora, mi chiedo, cosa avete letto fin’ora? Siete proprio sicuri che questa sia la recensione del libro di cui parla il titolo? O Che non sia la storia che io ho inventato e che ora vi sto raccontando?
Ci state a giocare al gioco dell’immaginazione? A correre il rischio di fidarvi? O di non fidarvi (dipende da voi).
Ci state ad aprire le pagine di un testo che, patapuff!, potrebbe rivelarsi l’esatto opposto di quello che ho scritto? In cui lo scarafaggio non muore, ma con la sua bava velenosa uccide il cacciatore? In cui il robot non sveglia una principessa ma un vecchio ingegnere moribondo nella sua stanza sottoterra? Siete pronti a scontrarvi con una possibile delusione che mai vi farà incontrare la Chimerica nell’atrio sospeso e atemporale del Tempio dell’Erbolaio?
Siete pronti a tuffarvi in un romanzo che può essere tutto e il contrario di tutto?
Al quale pensate di essere preparati ma di cui, in fondo, non conoscete che queste parole?
E se non esistesse il cacciatore?
E se non esistesse l’alveare?
E se il sole non fosse dannoso, ma fosse lui il vero protagonista?
Cambierebbe, forse, qualcosa?
Sarebbe, forse, diverso?
Varierebbe la storia?
Può darsi.
O forse no.
Voi che ne dite?
Io un salto tra le pagine di questo ebook lo farei.
Ma voi, prima di tuffarvi, ricordate che… questo è il mondo di Mutation!
Attenzione perché questo è già Mutation!

2 commenti: