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sabato 11 maggio 2013

"L'astronave dimenticata" AA. VV. [Rating: 4-]

Titolo:    L'astronave dimenticata
Autore:  Luigi Brasili, Roberta Di Pascasio, Marco Muzzana, Nicola Colaianni
Genere: vari
Pagine:  48
Editore: La Tela Nera 
Rating:  4-
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Piccola raccolta di racconti brevi di argomento vario; non ci si faccia ingannare dalla dicitura "vincitori del concorso Nero Premio": si tratta di un concorso stagionale gratuito in cui non si vince null'altro se non la pubblicazione del racconto in uno di questi librettini, rigorosamente digitali e distribuiti gratuitamente. Trattandosi solo di quattro storie poso permettermi di dedicare a ciascuna una minirecensione.



"L'astronave dimenticata" di Luigi Brasili.

Il primo racconto che leggiamo e che dà il nome a tutta la raccolta; è di genere fantascientifico nel senso più classico del termine. La prosa di Basili è fredda e asettica, molto precisa e addirittura puntigliosa nella terminologia. Questo funziona benissimo con lo stile della prima parte del racconto, dove si adotta un narratore onniscente che ingenera una sensazione di distacco dalle vicende. Nella seconda parte si assiste a un progressivo avvicinamento ai personaggi con un aumento del carico emozionale che sfocia nel patetismo del finale. Tutto sommato racconto che fa il suo mestiere, ma risulta innegabilmente scialbo: trama molto lineare e argomento un po' banale (astronave che indaga sulla scomparsa di un'altra astronave) già visto in popolari film di fantascienza.

"I confini del gioco" di Roberta Di Pascasio.

Racconto fresco e carino dove incontriamo alcuni beniamini della nostra infanzia che popolavano i cartoni animati. Un uomo affetto da un kafkiano malessere si ritrova in una clinica che si occupa di curare supereroi o personaggi dell'animazione giapponese e disneyana. Troveremo una Paperina infermiere, una Candy Candy afflitta da emicranea, un Lupin in crisi di mezza età e altro. Nonostante sia piacevole leggere di questi personaggi l'autrice non è stata molto attenta nel dare loro vita ; ad esempio Pikachu, il più famoso dei pokemon viene appunto descritto con il generico appellativo di "pokemon", Candy Candy non si riferirebbe mai a sé stessa con questo nome, mentre nel racconto avviene, Lupin si lamenta del fatto che non gli facciano fare sesso, mentre è noto che è solo un'epurazione della censura italiana; insomma i cartoni della storia "escono dai loro personaggi" per diventare qualcosa di diverso e poco riuscito. Il racconto, a parte la piacevole idea, è inconcludente e non si cura nemmeno bene di spiegare la situazione al lettore, ponendosi unicamente come una sorta di divertissement, che nasconde un finale dal sapore macabro in netto contrasto con i toni del resto del testo.

"Il Tamagotchi" di Marco Muzzana

Un esempio di bassissima letteratura. Questo racconto abbassa da solo il rating di tutta la raccolta e la sua presenza nella "selezione" operata da La Tela Nera la dice lunga sulla loro credibilità. Comincia con una bizzarra analisi del rapporto tamagotchi-padrone, che maschera una più macabra realtà, poi scade dopo poche pagine in un erotismo di dubbio gusto. Il tutto presentato caoticamente e inserito in una cornice dall'incerta natura (fantascientifica? satanista? sogno malato?). Non merita i byte su cui è salvato e  lascia il lettore con molti punti interrogativi e un'espressione di disgusto nel volto.

"Black Dog" di Nicola Colaianni

Il miglior racconto dell'antologia. Colaianni ci presenta una storia accattivante, surreale e introspettiva. I personaggi, ovvero un assassino e il suo cane nero, risultano concreti e interessanti, facendoci entrare a fondo nella dinamica del loro rapporto, che è il pretesto per dare un profondo spunto di riflessione esistenziale. Il luogo e il tempo rimangono indefiniti così come i nomi dei personaggi conferendo a tutto il racconto un'aria spettrale e impersonale, ma allo stesso tempo vengono esplorati in maniera molto intima i pensieri e le inquietudini del protagonista, dimostrando come sia possibile, anche nel caso più anormale, comprendere ogni essere umano. E forse persino un cane. Prosa ancora un po' acerba e frequente ricorso al dialogo come strumento narrativo privilegiato, specialmente il dialogo uomo-cane che sostituisce il dialogo interiore del protagonista. In ogni caso un ottimo soggetto che vale la pena di leggere, a differenza dei racconti precedenti.

Conclusione

Come è possibile leggere nelle minirecensioni il livello generale non è dei più alti, quando non propio robaccia (Tamagotchi). Il "libro",  come i singoli racconti, è molto corto ed è quindi un po' presuntuoso presentarlo come tale. Parlando di numeri, il volume consta 48 pagine, di cui 8 di prefazione, links, sommario e ringraziamenti vari, e altre 10 che recano l'intervista del vincitore e le biografie degli autori e persino quella della modella della copertina. Rimangono 30 pagine divise fra i quattro racconti. Un volume quindi, con pochissimi contenuti e molta fuffa il cui scopo principale è quello di autoreclamizzare La Tela Nera che sforna molti di questi ebook sfruttando i velleitari autori che gli inviano il loro materiale. Inoltre si fatica a individuare un filo conduttore tra i racconti che spaziano dalla fantascienza all'horror a racconti dalla difficile collocazione; forse l'unico punto comune è un finale inquietante che suggerisce l'incombere della morte e giustifica in qualche modo la dicitura "Quattro storie per non dormire" che si legge sulla copertina.

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