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giovedì 22 giugno 2017

Recensione: Linearkey: Gente di Upcity di Bianca Brenna [Rating 7]


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Titolo: Linearkey, Gente di Upcity


Autore:  Bianca Brenna


Genere: Fantascienza, Cyberpunk

Prezzo: Euro 2,99

Rating: 7

Sinossi: Aprile 2131.
In un pianeta completamente desertificato da secoli di esasperato sfruttamento delle risorse e, infine, devastato dalle Guerre dell’Indigenza, Upcity, l’unica metropoli sopravvissuta, salvando l’umanità, le ha concesso un nuovo inizio.
Una Cupola di protezione, invalicabile, difende quest’ultimo baluardo di civiltà e, grazie al livello tecnologico straordinario raggiunto dalla città, per i superstiti del Nuovo Mondo si prospetta un sempre più radioso futuro.
Nel caldo umido di uno degli appartamenti cubici di Downcity, la città sotterranea dove si ammassa il numero più elevato di abitanti, le persistenti domande senza risposta del visionario A.R., operaio manutentore della WhiteIron, il desiderio di rivincita di Lin, ingegnere informatico del Palazzo HT e il profondo senso di giustizia di Key, musicista alternativo senza un’occupazione riconosciuta, plasmeranno giorno dopo giorno il progetto che potrebbe rappresentare l’unico fuori programma della routine accuratamente schedulata di Upcity.
Intanto la Celebrazione del centenario della fondazione si avvicina…

Recensione: Oggi vi presneto il romanzo dell’autrice Bianca Brenna dal titolo Linearkey: Gente di Upcity.
Iniziamo a dire cosa non troverete in questo testo, onde evitare fuorvianti interpretazioni del genere trattato, indicatomi dall'autrice come romanzo cyberpunk. Linearkey non è un romanzo d’azione nel quale orde di uomini con impianti meccanici e creste fluorescenti vanno in giro a devastare città semidistrutte dall’iperindustrializzazione e soffocate da nubi tossiche, o semplici afrori da venefici inquinanti industriali. Upcity al contrario è una perfetta e super organizzata metropoli, all’interno della quale le persone conducono un esistenza “normale” (secondo i moderni parametri), ognuno con il proprio posto nella società, con il proprio ruolo/lavoro, e dove è assente praticamente ogni forma di criminalità, in quanto tutto è sotto controllo dal sistema computerizzato impostato (e imposto) dal Governo centrale. D’altronde il pericolo dei predoni che vivono all’esterno di Upcity è una minaccia molto pubblicizzata, anche se mai realmente provata...
Ci troviamo quindi innanzi ad un romanzo che non fa dell’azione vera e propria la leva capace di catturare il lettore, ma di un lavoro che mira a far riflettere, presentandoci una realtà accuratamente ricostruita dall’autrice, a immagine e somiglianza peraltro della nostra attuale.
Diciamo subito che la prosa della Brenna è piacevole, sempre e comunque. I dialoghi sono fluidi, ben plasmati e adattati alla perfezione ai diversi personaggi coinvolti nelle vicende, quindi non mi soffermerò più a lungo su questo aspetto, “promuovendola” nel mio piccolo a pieni voti. Anche la scenografia orchestrata risulta credibile e ben fatta, Upcity e la sua “torre di controllo”, il Palazzo HT, sono ben resi, senza eccessi di tediose descrizioni, ma comunque ben delineati e capaci di risultare chiari alla mente del lettore.
Ammetto che per i miei personalissimi gusti, l’inizio è un po’ lento, ma si scoprirà che le diverse trame sono state accuratamente pianificate e credo di poter dire anche in modo piuttosto originale.
Per quanto riguarda i messaggi veicolati attraverso il romanzo non posso che schierarmi pienamente al fianco dell’autrice, condividendoli appieno. Non si fatica a trovare le similitudini che legano Upcity alla moderna società occidentale, la complessità artificiosamente costruita per il semplice fatto di dover creare posti lavoro e aumentare il pil sono solo un esempio, così come la creazione della minaccia per giustificare manovre restrittive alla libertà delle persone. Insomma, nulla di nuovo. Il valore aggiunto di questo romanzo risiede tutto nella sensibilità ed eleganza offertaci dalla Brenna nell’esporre la vicenda, accompagnate alla sua preparazione, che immagino sia anche parecchio profonda e tecnica in campo informatico. I sentimenti dei personaggi, le loro aspirazioni e ambizioni, riempiono di contenuti questa storia, finendo con il coinvolgere anche un rude barbaro come il sottoscritto, regalandoci del pregevole intrattenimento. Anche la varietà dei soggetti che compongono il gruppo d’azione è ben riuscita e non mancheranno le sorprese, ben orchestrate e realmente tali, mai scontate.
Qualche info sull’assemblaggio del “prodotto” ebook per finire: impaginazione ok, refusi pressoché inesistenti, cover piacevole, prezzo adeguato. Complimenti all’autrice quindi e un consiglio di lettura per tutti voi seguaci del blog. Voto 7, altra autrice indie da tenere sott’occhio!

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