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martedì 8 agosto 2017

Recensione: ŠRDN - Dal Bronzo e dalla Tenebra di Andrea Atzori [Rating 8]


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Titolo: 
ŠRDN - Dal Bronzo e dalla Tenebra


Autore: Andrea Atzori

Casa Editrice: Acheron Books

Genere: Fantasy,

Prezzo: Euro 4,50 Ebook, 11 Euro Cartaceo

Rating: 8

Sinossi: Età del Bronzo. Il bacino del Mediterraneo è un crogiuolo di civiltà, dèi, culture, traffici e battaglie, e dai lidi di S’ard, l’isola tempio, gli Shardan, il Popolo del Mare, veleggiano su navi da guerra per sfidare i propri nemici in onore del Dio Maimon. Sono in Egitto, nel 1278 a.C., pronti a piegare il delta del Nilo e a conquistare la Terra dei Faraoni. Ma non riusciranno mai nell'impresa: a un passo dalla vittoria si fermeranno all'improvviso, torneranno sulla loro isola, e il loro nome sprofonderà nella tenebra e verrà dimenticato dalla Storia.
Qui si narra che cosa accadde.


Recensione:
Oggi vi presento un altro romanzo edito da Acheron Books: ŠRDN - Dal Bronzo e dalla Tenebra di Andrea Atzori.
Dico subito che il tema trattato mi ha conquistato ancor prima di iniziare a leggere il romanzo. Chi mi segue da tempo saprà già il peso rilevante che attribuisco a un’ambientazione originale ed azzeccata: per me la storia è l’elemento di gran lunga più importante, anche rispetto ad una prosa eccelsa, ed in questo caso, l’originalità del periodo scelto e l’accuratezza della ricostruzione storica si accompagnano alle buoni doti stilistiche dell’autore, quindi siamo al top.
Ci troviamo in un periodo, quello dell’età del bronzo, le cui fonti storiche sono piuttosto confuse, ed il popolo descritto dall’autore, quello degli Sherdan o Shardan, ricopre un ruolo a cavallo fra storia e mito assieme agli altri “predoni dei mari” loro contemporanei. A tal proposito vi segnalo un testo: “Shardana. I popoli del mare” di Leonardo Melis, che sicuramente l’autore avrà utilizzato per documentarsi. Sta di fatto che la ricostruzione dell’Atzori, sia della parte di “vita quotidiana”, che della religiosità dell’epoca, è molto evocativa e ben fatta, capace di calarci in uno scenario di devozione e “timore reverenziale” che mi ha colpito molto e che molto ha contribuito alla mia personalissima valutazione finale. La storia non presenta in sé sviluppi particolarmente complessi o arzigogolati, ma grazie all’ambientazione e alla “fede” che traspare dall’agire dei personaggi, riesce a conquistare il lettore, trasportandolo letteralmente in un epoca fatta di (giusti) timori reverenziali verso le forze ancestrali, qui splendidamente trasposte dagli Incubi della tradizione sarda, i Mamuthones e dalle Janas, una sorta di connubio fra streghe e fate, o meglio di sacerdotesse dalla tradizione isolana. Mi soffermo su questi aspetti perché li ho trovati veramente ben realizzati, originali e capaci di valorizzare quello che è il patrimonio di tradizioni, miti e leggende prettamente italici e che molto poco spazio trovano nella letteratura moderna e nell’editoria tradizionale. Anche per questo un complimento alla Acheron Books che si mostra per l’ennesima volta coraggiosa oltre che abilissima nello scovare i propri talentuosi autori.
In SRDN non mancano certo l’azione e l’adrenalina, anzi gli scontri sono numerosi e ben descritti, sanguinari quanto basta a tenerci incollati alle pagine sino alla conclusione, ricca di drammaticità e epica. Insomma come avrete capito il romanzo mi è piaciuto parecchio, a tratti mi ha realmente entusiasmato, anche perché non conoscevo i miti evocati relativi all’isola, con i suoi misteriosi nuraghe, visti come sigilli/sentinelle delle porte degli inferi. Affascinante la trasposizione che ne fa l’autore, utilizzando anche inflessioni dialettali nei dialoghi che ho trovato piacevolissime. Bello, bello veramente. Anzi, ammetto che non mi sarebbe dispiaciuto se il romanzo fosse stato più corposo, magari concedendo maggior spazio alla presentazione dei numerosi personaggi, mentre ancora impegnati nella campagna di conquista dell’Egitto, altro scenario a dir poco mozzafiato, ma tant’è. Consigliatissimo, voto 8.

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