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Titolo: Ipnagogica
Autore: Christian Sartirana
Editore: Acheron Books
Genere: Horror
Prezzo: Ebook Euro 3,20, Cartaceo Euro 10
Rating: 7
Sinossi: Cinque racconti horror che vi condurranno lungo le strade perdute del Piemonte da incubo di Christian Sartirana, dove si incrociano fantasmi di vecchi carri funebri, bambini con gli occhi cuciti, porte che si aprono su luoghi sbagliati, e mani deformi dotate di vita propria...
Recensione: Oggi ci occupiamo di un’antologia di racconti horror editi da Acheron Books. Ci è già capitato di recensire opere di questa giovane casa editrice e oramai abbiamo capito senza ombra di dubbio che la classe degli autori da loro selezionati è indiscutibile. L’autore di cui ci occupiamo oggi, Christian Sartirana, non fa eccezione.
Premetto che la tipologia di opera non rientra certamente nell’Olimpo delle mie preferenze, ciò non toglie che l’autore riesca ad ottenere quelli che sono gli obiettivi del genere trattato e lo faccia con gran classe.
Ne è chiaro esempio il primo racconto, “La Manina”, nel quale Sartirana riesce a suscitare emozioni forti. Il disagio per lo stato di menomazione fisica e psichica del protagonista cresce di pagina in pagina ed è tale da mettere in difficoltà il lettore (almeno la sensibilità del sottoscritto diciamo), fino a condurlo all’originale finale che si vive quasi come una liberazione. Come detto l’abilità nello smuovere le emozioni è un sicuro pregio, anche se personalmente il racconto non è nelle mie corde.
Anche in “Una collezione di cattiverie” il Sartirana riesce a imbastire un’ambientazione capace di destare inquietudine senza mai ricorrere a effetti speciali o violenza, ma solo approfondendo gli stati d’animo e le ansie dei protagonisti. Doti non certo comuni.
“La Porta” è un racconto breve, forse il meno originale della cinquina presentata nell’antologia. Basata a propri volta sul crescendo di tensione interiore del protagonista, non offre spunti di particolare originalità, rifacendosi a paure ancestrali classiche. Originalità invece che ho ritrovato nel pur breve “Le facce bianche”.
Chiude l’antologia “La memoria della polvere”, il racconto che forse ho apprezzato maggiormente grazie alla bella panoramica introspettiva sull’evoluzione della psicosi che investe il protagonista.
La prosa dell’autore si mantiene ad ottimi livelli, l’autorevolezza nell’imbastire ambientazioni inquietanti sfruttando le fobie umane è indiscutibile, la cura dell’editing da parte di Acheron Books è al top, per cui libro assolutamente consigliato agli amanti del genere, a prescindere da quelli che sono i miei gusti personali quindi, che mi spingono a cercare nelle letture occasioni d’evasione e non a scontrarmi con le ansie e il disagio generati dai mondi costruiti dall’abilità della penna dell’autore. Rating 7 pieno.
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