SINOSSI:
La storia e la cronologia del Necronomicon, libro maledetto e mai esistito, che è riuscito a condizionare in maniera sconcertante l'esoterismo contemporaneo. S. Fusco, probabilmente il più noto e rigoroso esperto di Lovecraft in Italia, ne segue le tracce nell'epistolario e nella narrativa di Lovecraft stesso, esplorando anche le sue conoscenze magiche, parte meno nota della sterminata cultura lovecraftiana. Il testo svela frammenti di un sapere esoterico dimenticato e raccoglie in un'autentica Biblioteca di Babele tutti i testi mitici, autentici e apocrifi correlati. Contiene le famose illustrazioni sul Necronomicon di Lovecraft.
RECENSIONE:
Testo particolare quello di oggi, si tratta infatti del saggio Storia del Necronomicon a cura di Sebastiano Fusco.
Per chi non conoscesse l’autore, non posso che definirlo come un Dotto, esperto di tradizioni iniziatiche, nonché grande conoscitore e appassionato di Lovecraft. Il risultato di questo connubio di influenze ha partorito questo ottimo testo, capace di svelare un bel po’ di chicche sulla vita e le opere del solitario di Providence.
Lo sapevate ad esempio che la sua passione per la scrittura non si esauriva soltanto nelle sue opere letterarie, ma comprendeva qualcosa come 100.000 lettere? Esatto, molta parte di questa corrispondenza era tenuta con altri grandi autori suoi contemporanei, fra i quali niente meno che i suoi amici Clark Ashton Smith e Robert E. Howard, ma anche molti giovini aspiranti autori ai quali Lovecraft dispensava consigli e aiuti.
Molte di queste missive ci vendono presentate integralmente da Fusco, presentandoci un aspetto del solitario che forse non ci aspettavamo.
Insomma, scoprirete un sacco di aneddoti divertenti, ma avrete modo anche di approfondire la cosmogonia di Lovecraft e potrete godere degli svariati collegamenti che Fusco, dall’alto della sua preparazione, fa ai diversi testi iniziatici realmente esistenti e dei quali l’autore di Providence non poteva essere all’oscuro, per quanto li ritenesse per lo più materia utile solo per finire ad arricchire i suoi racconti del fantastico. O almeno questo è quanto afferma.
Ammetto che mi sarei atteso qualcosa di più su questo versante, ma il saggio è maggiormente impostato alla ricostruzione dell’inquietante desiderio dei Necronomicon di manifestarsi, piuttosto che all’offrirci qualche azzardata teoria sui suoi possibili contenuti.
Ad ogni modo quello che più ha stuzzicato la mia curiosità è la potenza dell’influenza che gli scritti di Lovecraft hanno avuto sugli autori del fantastico, perché per quanto il Necronomicon e il suo pantheon di divinità siano stati agli inizi citati dai compari dell’autore in pieno accordo, tanto che a sua volta lui ha citato testi e divinità dei colleghi in alcuni racconti, la fascinazione è tale che ancor oggi un gran numero di scrittori si rifanno al suo immaginario, così come molte serie tv e film.
Credo sia un risultato non indifferente e che contenga buona parte di quella Magia che non riusciamo a spiegarci in alcun modo.
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