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La Grande Crociata che ha portato l’umanità fra le stelle continua. L’Imperatore dell’Umanità ha ceduto le redini del comando al suo figlio prediletto, il Signore della Guerra Horus. Eppure non tutto va per il verso giusto negli eserciti dell’Imperium. Horus sta ancora affrontando la gelosia e il risentimento dei suoi fratelli primarchi e, quando viene ferito in combattimento sul pianeta Davin, deve anche provare a sconfiggere i suoi demoni interiori. Riuscirà l’indebolito Horus a resistere a tutte le tentazioni del Caos?
L’epico racconto dell’Eresia di Horus continua nel sequel di L’Ascesa di Horus. Il destino della galassia ora dipende dalla semplice scelta di un uomo:
lealtà o eresia?
RECENSIONE:
Eccoci al secondo capitolo dell’Eresia di Horus, di gran lunga l’epopea che attendo con maggior entusiasmo. Anche perché a ben vedere l’attendo da più di vent’anni. Anzi, forse trenta.
Concedetemi di riprendermi, perché alle volte scordo che il tempo sia così impietoso.
Iniziamo quindi con il toglierci subito qualche sassolino dalla scarpa, come ci si attenderebbe da ogni buon vecchio brontolone. Diciamo che il mio rapporto con la casa editrice AlaNera può tranquillamente rientrare in quei casi estremi di amore/odio nei quali i due sentimenti si alternano e mescolano dando origine a una miscela esplosiva.
Amore, quello vero, incondizionato, perché, diamine, come detto poco sopra è un’eternità che attendo qualcuno con le palle e il buon senso di portare i romanzi di WH40K in Italia. Per questo avranno la mia eterna gratitudine, nonché i miei denari ad ogni preordine.
Odio, per diversi motivi, che voglio sintetizzare in un paio di punti cardine.
1) Questione ristampe. Non è possibile che con i piccoli lotti di produzione che permette di realizzare il mercato odierno, passino mesi e mesi, anni forse, prima che i volumi esauriti vengano ripristinati in stock. Inspiegabile e non giustificabile dalla politica degli ebook a prezzo esorbitante. Oltretutto, i veri amanti della saga vogliono di certo la collezione completa di tomi cartacei, nessun dubbio, io in primis.
2) Refusi. Refusi a bizzeffe. Anche qui, anzi, soprattutto in questo. Inspiegabile. Possibile che in un ambito così di nicchia, dove gli appassionati sono dei deviati mentali disposti a tutto, non riescano a trovare dei beta reader capaci di dare una ripulita agli errori più marchiani? Forse riuscirebbe anche un buon correttore automatico, a ben vedere. Non comprendo proprio come sia possibile disseminare una mole tanto rilevante di refusi. Neppure io alle miei prime opere self ne lasciavo così tanti.
Detto questo, partiamo, perché Falsi Dei è semplicemente spettacolare. Horus e compagni danno il meglio di sé, lasciando con la bava alla bocca in attesa del prossimo capitolo. Inutile dilungarsi. L’ambientazione è quella solita, stupenda, profonda, evocativa. Magistrale. I personaggi ci sono, tosti, gagliardi, spesso non così prevedibili come potrebbe apparire, pieni di ombre e sfaccettature. Gli sconti epici ci sono, brutali, maestosi, capaci di lasciare il segno. E, beh, soprattutto c’è la storia. Mai come in questo caso. Tutti in attesa di scoprire cosa sia capitato al primo campione dell’Imperatore per far deflagrare la sua sciagurata “eresia”, ed ecco che finalmente ci si chiarisce qualcosa. Lotte intestine, tradimenti pianificati nella notte dei tempi, onore e ideali sacrificati sull’altare di Entità mistificatrici, o forse salvifiche. Una grande incertezza, capace di lasciare interdetti e vacillanti sull’orlo dell’adesione, o meno, alla ribellione.
Bello, bello e ben fatto. Non va tralasciato che Graham McNeill a mio avviso deve avere una grande passione per le scienze esoteriche, lasciando chicche e spunti qua e là molto apprezzabili. Non certo semplice letteratura per fanciulli. Assolutamente consigliato! Sarebbe un 8 pieno, ma mezzo punto va sacrificato per purificare l'opera dai troppi refusi.
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