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venerdì 13 luglio 2012

"Sanguinem" di Glauco Silvestri [Rating A+]


Titolo: Sanguinem
Autore: Glauco Silvestri
Genere: Horror
Pagine: 108
Rating: A+
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Oggi parliamo di Sanguinem, un interessante antologia composta da tre racconti collegati fra loro e facenti parte dell’ampia e variegata produzione dello scrittore Glauco Silvestri.
Un’artista poliedrico a giudicare dalla sua pagina di presentazione, dove spiccano audiolibri e disegni, e nel cui carniere compaiono libri per ogni gusto, gran parte dei quali free. Sì, perché l’autore ha anche pubblicato diverse opere con case editrici, alcune delle quali, ahimè a pagamento. Forse era agli albori della sua carriera. Sono errori che possono capitare…
Nella vasta libreria del Silvestri, ho “pescato” Sanguinem, attratto dalla promessa che trattasse di vampiri, ma in modo ben diverso dai soliti cloni di Twilight e company.

Devo dire che l’autore ha mantenuto saldo il suo intento, sfornando un trittico di composizioni originali e che spero possano trovare in futuro uno sviluppo, e i collegamenti giusti, per poter divenire un romanzo vero e proprio.
I racconti ci conducono attraverso i secoli, partendo dal III° d.C. per poi transitare nei pressi del fatidico scoccare dell’anno 1000. Infine l’ultimo racconto ci fa ricomparire nel 2012, l’anno del grande cambiamento previsto dai Maya.
Partiamo dal principio quindi. Ci troviamo presso la marca bolognese, nel bel mezzo della crisi dell’Impero Romano, con i barbari che premono sulle frontiere, quando già non imperversano incontrastati nelle province imperiali.
L’autore ci cala nei panni dei condottieri della Legione Gemina, ultima a porsi a baluardo del territorio italico, ad affrontare un nemico che la soverchia per numero, mettendo a repentaglio tutto ciò che Roma rappresenta. Come se ciò non bastasse, il cruccio di Antenore e del suo centurione Livio, risiede in un problema ancor più grave: la maledizione che pare affliggere solo i cittadini romani, una malattia incurabile, chi mina ogni possibilità di resistenza da parte delle legioni, rendendole vulnerabili ai semplici raggi del sole.
Silvestri ci porta nella mente dibattuta del condottiero, che messo alle strette da circostanze impietose, sarà costretto a sobbarcarsi una scelta drammatica, che poi scopriremo avrà conseguenze che andranno ben oltre lo scontro imminente con gli invasori di turno.
La prima cosa che salta all’occhio è la preparazione dell’autore in ambito storico. Nulla da eccepire, se non che alcuni spezzoni suonano come una sorta di lezione di storia vera e propria, con tanto di note a pie di pagina a descrivere le fortificazioni romane, i ruoli nell’esercito, l’equipaggiamento ecc... Si tratta comunque di brevi tratti, che non inficiano la godibilità e il procedere della narrazione, ma che forse la rallentano.
La scrittura è in generale fluida, anche se ogni tanto compare qualche frase “fuori contesto” e altre forse un po’ scontate. L’autore dimostra di essere in grado di offrire emozioni, quindi non si capiscono questi (sporadici) cali di tensione.
Arriviamo così al secondo racconto che ci catapulta in un abbazia nei pressi di Bologna. Il conclave dei sacerdoti che vi alberga, si trova a dover affrontare una maledizione che affligge gli iniziati, impossibilitandoli a comparire alla luce del sole. La vicenda è intrigante, le indagini serrate, le conseguenze drammatiche. Se si aggiungono la presenza di un preziosissimo e antichissimo testo redatto da un centurione romano del III° secolo d.C. e gli indizi sparsi qua e la per indirizzare il lettore alla comprensione del tutto, si capisce che il lavoro svolto dall’autore è ben riuscito.
Anche qui il testo scorre bene, evidenziando la predisposzione naturale del Silvestri.
Giungiamo infine al terzo racconto, quello ambientato ai giorni nostri e che vede i succhiasangue divisi in due fazioni. Non posso dire molto senza togliere il gusto della lettura dei racconti precedenti, così mi limiterò a dire che ci troveremo nei panni di un militare, incaricato di “ripulire” le fogne del sottosuolo bolognese dalla probabile presenza di vampiri.
Ci troveremo a muoverci in cunicoli fetidi, e Silvestri anche qui è stato abile nel ricreare il clima ansiogeno che una scampagnata in questi budelli asfittici e malsani comporta.
Ci sarà il colpo di scena finale, e forse qui a mio avviso l’autore ha calcato un po’ troppo la mano, stravolgendo, o quanto meno piegando l’hanimus di uno dei protagonisti, per ricreare il gran finale. 
In conclusione quindi mi sento di attribuire a questa raccolta di racconti un bel A+.
Se anche gli altri testi dell’autore sono di questo livello, posso consigliarvi senza remore di dare un occhiata alla sua pagina, perché troverete sicuramente pane per i vostri canini!


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