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domenica 7 ottobre 2012

"Merkavah" di Daniele Versari [Rating A-]



Titolo: Merkavah
Autore: Daniele Versari
Genere: Thriller
Pag: 255
Rating: A-
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Oggi vi presento il romanzo di Daniele Versari disponibile a Euro 0.99. Qui troverete anche il bel trailer dell'ebook. Di cosa tratta quindi Merkavah?
Merkavah (sono bravo, non vi svelo cosa significhi…) è un romanzo thriller alla Indiana Jones o se preferite al più moderno Codice da Vinci, in cui la coppia di protagonisti, Elena, una restauratrice e Marzio un anatomopatologo, si ritrovano a condurre un’indagine fra reperti archeologici di importanza cruciale per il destino stesso della Chiesa Cristiana.
I segreti in cui si imbattono e che rischiano di svelare sono talmente preziosi/pericolosi da attrarre le attenzioni di Sette più o meno fuorviate, schegge impazzite di un sistema ecclesiastico più interessato a preservare il suo potere che a portare alla luce la Verità. Insomma, una vicenda più che plausibile.
Non mi addentro nella trama per non rovinarvi la festa, limitandomi a dirvi che probabilmente questa è la parte che maggiormente mi ha convinto, fornendo anche molti spunti di riflessione su un argomento interessantissimo come la storia di Gesù.
Sempre all’insegna della più rigorosa credibilità, aspetto fondamentale in un romanzo di questo genere
Parallela alla vicenda narrata, l’autore ci presenta dei capitoli ambientati nel passato, all’epoca dell’assedio di Costantinopoli da parte delle forze pontificie e della flotta della Serenissima. Parti certamente godibili e che forse avrebbero meritato un maggior spazio, soprattutto nel finale.
Indiscutibile la preparazione e l’accuratezza dell’autore, che con citazioni e ricostruzione storica degli eventi ci fa subito capire quanto il testo non sia certo qualcosa di improvvisato. Altrettanto dicasi per la padronanza della lingua da parte del Versari, che però sfocia, soprattutto nella prima parte della sua opera, in un dotto enuclearsi di aggettivi e avverbi particolari e stuzzicanti linguisticamente, ma che finiscono con l’appesantire la prosa a discapito della tensione narrativa.
Se nelle parti narrate questo può essere tollerato (personalmente non sono un fanatico delle frasi a mitraglia e della prosa spartana a tutti i costi), nei dialoghi la cosa è alle volte veramente pesante, rendendoli artificiosi e poco credibili.
I personaggi sono ben caratterizzati, sia per quanto riguarda i protagonisti che i comprimari che ruotano loro attorno. Rimane un problema che non posso non sottolineare. Mi pare inverosimile che Marzio, una persona qualsiasi diciamo, si ritrova a un passo dall’uccidere (non sa se l’ha ucciso o meno, in realtà) un malfattore a martellate in testa e questo non gli comporti nessuna ripercussione emotiva. Nulla di nulla. Così come a non fare una piega è la sua partner. L’autore mi ha veramente sbalordito, non inserendo neppure una frasetta che stemperasse questa “freddezza omicida improvvisa” dei due ricercatori/archeologi.
A parte questo, il testo è indubbiamente godibile e ben fatto e quando l’autore desisterà dal voler sfoggiare il proprio bagaglio lessicale (indubbiamente fornitissimo, nulla da dire) con l’unico fine di compiacere se stesso, a favore di una prosa più asciutta sfornerà indubbiamente testi ancora migliori.
In sintesi quindi Merkavah e il suo autore si aggiudicano una A- con l’annotazione che sarebbe sufficiente una buona opera di “alleggerimento” per far guadagnare al testo almeno un paio di step, poiché la struttura dell’opera è ben congeniata e in questo genere narrativo risulta essere la parte più difficile.

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