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Descrizione:
In questo romanzo, siamo al confine tra Stati Uniti e Messico nel 1850, una banda di cacciatori di scalpi lascia dietro di sé una scia di sangue, sullo sfondo di una natura grandiosa e impassibile. Li comanda il corpulento giudice Holden, "enorme, bianco e glabro come un infante smisurato": un predicatore e filosofo dei deserti che trascina con sé una corte di spostati, mezzosangue e reietti armati fino ai denti, in una spirale di ferocia e morte. Con loro c'è anche un ragazzo quattordicenne: sarà quella la sua iniziazione alle spietate leggi del West, tra agguati, lunghe marce, bivacchi desolati, notti di bagordi. È il mistero del Male e della violenza la grande ossessione di McCarthy, che fa lievitare le sue storie d'orrore ad altezze epiche, sulle orme di Faulkner, cui la critica lo ha spesso avvicinato.
Commento:
Il racconto della vita di un giovane nel vecchio West. Un’eterna partita a poker al tavolo con la Dea Bendata e la Triste Mietitrice, dove ogni ingresso in un saloon potrebbe essere solo l’anticamera di quello eterno in un cimitero. Dove ogni bevuta può finire in massacro e la vita perde la propria sacralità svilendo in valore fino a monettizzare meno di un paio di stivali di buona fattura.
Memorabile la scena dell’assalto dei Comanche acconciati come un’orda grottesca di cavalieri dell’apocalisse. Mille colori dipinti sui volti dei guerrieri e sui musi dei cavalli. Un accozzaglia di armi e vesti. Veli da sposa e calze a rete, bombette, giubbe e gualdrappe in un orgia di caos e furia demolitrice.
Un caleidoscopio di violenza allucinata.
Personaggi memorabili come il Giudice o l’imprevedibile Glanton dal grilletto facile e privo di coscienza. E’ lui a condurre l’accozzaglia di uomini divenute belve in giro per il West a caccia di scalpi di pellerossa in cambio di denaro.
Ad ogni modo menzione speciale merita il Giudice, e le sue disquisizioni che alternano saggi memorabili e preziosi, a teorie che trabordano deliro di onnipotenza. Veramente riuscitissimo, e capace di mettere in moto il cervello del lettore.
A mio avviso, a tratti la prosa si fa parecchio complessa, con periodi lunghi e vocaboli che definire ricercati è poco. Una lettura non certo adatta ad un affollato scompartimento di treno o quando c’è una bimba di 2 anni che ti urla nelle orecchie.
Questa complessità riesce comunque a donare immagini profonde e capaci di imprimersi nella memoria, quindi chi non si spaventa verrà ripagato ampiamente. L’importante è sapere a cosa si va incontro.
Per gli amanti del western e delle emozioni forti, imperdibile!
Non posso esimermi dal citare almeno
una delle frasi-chicca del Giudice:
“La legge morale è un’invenzione dell'umanità
per deprivare il forte a vantaggio del debole. La legge storica la
sovverte di continuo. Nessuna verifica estrema potrà mai determinare
se un punto di vista morale sia corretto o erroneo.”
Quanta saggezza in queste parole. Una ventata a spazzare l'ipocrisia imperante! Meraviglioso.
BIG vs Indie
Ad opporsi a Cormac McCarthy il nostrano Alfredo Mogavero con la sua raccolta di racconti weird western "Six Shots".
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