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lunedì 1 giugno 2015

"La fine del gioco" di Gianluca Turconi [Rating 7,5]


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Titolo: La fine del gioco


Genere: Thriller/Azione

Rating: 7,5


Prezzo: Euro 0,89








Sinossi:

Istanbul, Turchia: un cruento attentato a una caserma della polizia provoca una strage tra i giovani in coda per l'arruolamento.



L'episodio rientra nella strategia di "violenza contro violenza" messa in atto dagli Eletti di Dio, l'organizzazione che coordina l'insurrezione armata cristiana nei campi profughi sulla cosiddetta Frontiera Araba, ai confini con Siria e Iraq. Fuggiti a centinaia di migliaia dalle atrocità della guerra civile siriana e del Califfato dell'Isis, questi profughi hanno varcato i confini turchi in cerca di salvezza, solo per finire perseguitati dalle stesse autorità della Turchia, il cui governo di matrice radicale islamica, arrivato al potere dopo uno stravolgimento elettorale, conserva a stento il ruolo di gendarme armato della NATO in quella regione.
A migliaia di chilometri di distanza, nel tranquillo Belgio, Roger Hancock, già agente operativo dell'MI6 britannico e ora direttore dell'INTCEN, il Centro Analisi dell'Intelligence dell'Unione Europea, si è imbattuto in problemi che non fanno altro che aumentare la sua insonnia da stress. Prima di tutto, ha contro l'opinione pubblica europea, accortasi con colpevole ritardo dell'esistenza del suo dipartimento, adibito a vero e proprio spionaggio internazionale. In secondo luogo, deve difendere il suo posto di lavoro, messo in pericolo dalle idee politiche e dagli affaristi che ruotano attorno a Enrique Lozano, il nuovo Presidente della Commissione Europea.
Ma a preoccuparlo davvero è ben altro, perché dietro la facciata di legalità che ha condotto alla creazione dell'INTCEN, gli stati membri dell'Unione Europea celano segreti ereditati dalla Guerra Fredda, i quali lasciano grande potere discrezionale in mano alle persone incaricate di salvaguardarne la stabilità interna ed esterna.
Una di esse è proprio Hancock, legato a filo doppio alla brutale repressione della rivolta in Turchia da parte dell'esercito regolare. Per compiere il proprio dovere ha mentito molto e messo a rischio la sua stessa vita.
In questo scenario si muovono anche altri protagonisti: Erwin Looy, agente operativo dell'INTCEN; Mehmet Kharvali, promettente ma ingenuo reporter tedesco di origine turca; Domenico Sanesi, parlamentare europeo a capo del Comitato Investigativo sui Servizi d'Intelligence; l'affascinante Marie Tyus, donna che ha le chiavi di molti misteri.
Passando da Bruxelles a Istanbul, da Amburgo ad Antakya e l'Aia, rimarranno invischiati in un pericoloso gioco di inganni in cui le feroci lotte di religione saranno influenzate da inimicizie personali, carrierismo politico e patriottismo spinto alle estreme conseguenze.

 Recensione:

Questo romanzo ci da l’opportunità di testare Gianluca Turconi, autore che abbiamo gia recensito in altre occasioni, impegnato in un genere ben diverso dai science fantasy cui ci ha abituati con la saga del Pozzo.
“La Fine del Gioco” è infatti un romanzo in cui sono le trame politiche e i giochi di potere del mondo contemporaneo la vere protagoniste.
L’autore sceglie un ambito originale nel quale calare la vicenda da lui immaginata: le istituzioni dell’Unione Europea e il rapporto teso con la Turchia per la sua eventuale entrata nel gruppone. In realtà io neppure sapevo che esistesse il Centro Analisi dell'Intelligence dell'Unione Europea, considerando questa istituzione un costrutto artefatto, fondamentalmente privo di senso e privo di una forte governance accentrata, ma non è questo il luogo adatto a discorrerne.
Originale anche la trovata degli Eletti di Dio, organizzazione di “estremisti cristiani”, invece di andare a pescare nei tagliatori di teste dell’isis, tanto di moda in questo periodo.
Ho apprezzato molto la presenza dei diversi punti di vista grazie ai quali la vicenda prende corpo innanzi ai nostri occhi. Le descrizioni sono sempre precise e accurate e ci calano con disinvoltura nel teatro delle operazioni, svelandoci sapientemente passo dopo passa le trama più oscure che stanno dietro agli eventi narrati. Che ci si trovi in Turchia come a Brouxelles, Turconi ricrea le ambientazioni e gli scenari con grande maestria. Inoltre è abile nell’adattare la sua prosa al genere trattato, questo va sottolineato sin da subito.
Il tono epico presente nei suoi fantasy scompare il questo “La Fine del Gioco” per lasciar spazio a descrizioni più concise, azioni più rapide e dialoghi adeguati alle circostanze e mai artefatti.
Una prova di maturità quindi che ci fa confermare il nostro pieno apprezzamento per questo scrittore, mostratosi capace di gestire generi così diversi fra loro.
In un romanzo come questo la credibilità del narrato è a mio parere l’aspetto più rilevante e ritengo che la missione sia stata raggiunta appieno. Pur coinvolgendo la vicenda personaggi posti a diversi livelli delle gerarchie istituzionali comunitarie, spie, giornalisti, ribelli, medici senza frontiere e quant’altro, la sensazione è di essere al cospetto di eventi plausibili pur nella loro drammaticità e/o mostruosità. Intrighi, organi deviati, tradimenti, stragi di bimbi, arrivismo, insabbiamenti e assenza di scrupoli sono tutti elementi presenti nel testo così come nella dura realtà attuale. 
Un aspetto che mi sento di segnalare è che la disamina spietata dei meccanismi di potere, di intimidazione ecc… che tanto aiuta la credibilità della vicenda, non favorisce però l’empatia verso i protagonisti e per chi è sempre in cerca dell’eroe di turno senza macchia e senza paura nel quale identificarsi c’è poco spazio.
I personaggi del Turconi sono reali, con paure e debolezze che non tutti i lettori potrebbero essere pronti ad accettare, cosa che io invece ho trovato apprezzabile perché difficilmente chi opera in quegli ambiti e a certi livelli può essere “un’anima candida”.
Per concludere quindi, una storia avvincente sino all’ultima pagina e che mi sento di consigliare a tutti gli amanti del genere, anche perchè a un prezzo simbolico.

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