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domenica 18 settembre 2016

Recensione: Manituana di Wu Ming



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Sinossi:


1775, all'alba della rivoluzione che generò gli Stati Uniti d'America. Lealisti e ribelli si contendono l'alleanza delle Sei Nazioni irochesi, la più potente confederazione indiana. Nella valle del fiume Mohawk, indigeni e coloni convivono da decenni. Scelte laceranti travolgono il futuro di una comunità meticcia: il viaggio deve cominciare, fino alla capitale dell'Impero, e la via del ritorno è già sentiero di guerra. Un cacciatore irochese abbandona i boschi e i romanzi di Voltaire. Un guerriero del Clan del Lupo interrompe la traduzione del Vangelo e imbraccia il fucile. Un baronetto di Sua Maestà compare nei sogni di bianchi e indiani. Una donna guida il suo popolo attraverso le fiamme. Dopo anni di ricerche e scrittura, la nuova narrazione dell'officina di cantastorie nota coi nomi "Luther Blissett" (ieri) e "Wu Ming" (oggi). Un romanzo epico sulla nascita di una nazione e lo sterminio di molti mondi possibili.


Recensione:

Spinto dal fascino del periodo trattato da questo scritto, ho appena ultimato la lettura di Manituana, un romanzo storico ambientato durante la rivolta delle colonie americane contro la madrepatria Inghilterra.
Manituana è un’opera partorita dal collettivo Wu Ming. Per chi non conoscesse questo gruppo e la loro interessantissima, e forse irripetibile storia, rimando direttamente al loro bel sito, stracolmo di materiale di sicuro interesse.
In questa sede mi limiterò a dirvi che l’ebook è liberamente scaricabile in tutte le possibili varianti, mentre il cartaceo è edito da Einaudi.
Come potete ben capire la cosa è del tutto eccezionale e rappresenta un esperimento di marketing unico nel suo genere. Noi però non siamo qui per questo, quanto per analizzare il romanzo in sé.
Un romanzo corposo, in alcuni tratti un po’ lento forse, ma sicuramente evocativo e ben scritto. Ottimo il lavoro di editing e testo praticamente privo di refusi, quindi non occorre perdere altro tempo a riguardo.
Le vicende si dipanano sfruttando innumerevoli punti di vista. I personaggi che ci prestano il loro sguardo per scandagliare questo scorcio della storia umana spaziano in luoghi affascinanti che vanno dal nuovo mondo ai grandi laghi del Canada, per transitare nel vecchi continente, in Inghilterra, nei suoi palazzi che trasudano ricchezza e nobiltà, bizzarria e romanticismo.
Un lavoro di ricostruzione storica affascinante, privo di facili ipocrisie, capace di affrontare nella sua durezza tematiche spinose come la triste sorte delle popolazioni indiane, senza arretrare d’un passo innanzi alla brutalità commesse da ambedue le parti.
Le diverse linee narrative sono abilmente congeniate in modo tale da mostrarci i diversi punti di vista, le diverse motivazioni, tutte lecite agli occhi dei rispettivi protagonisti, in un contesto complesso nel quale gli interessi delle diverse parti in causa non lasciavano spazio al dialogo, ma solo all’uso delle armi. Mai vengono dati giudizi, né più né meno velati, e questo a me piace parecchio, lasciando libero il lettore di farsi la propria idea.
Mi ha colpito il modo in cui, in quest’epoca e in queste lande, i destini potevano mutare repentinamente grazie a una semplice carovana di botti di whisky utilizzata per corrompere una tribù, piuttosto che per il capriccio di un ufficiale di sua maestà in vena di compiere gesti più o meno eroici. Questa aleatorietà degli eventi, che invece nei libri storici vengono sempre dipinti come fatti assodati e imprescindibili, frutto spesso delle capacità quasi soprannaturali di capi illuminati, viene trasposto splendidamente dagli autori e risulta oltre che più credibile, è molto più affascinante e non certo meno istruttivo.
Ci sono personaggi ricchi di carisma, così come interessanti sono gli usi e costumi ricostruiti con maestria nel corso della narrazione. Insomma non c’è da annoiarsi anche se forse il ritmo non è sempre incalzante. Discorso opposto vale per quanto riguarda la descrizione degli scontri e delle battaglie che ho trovato decisamente ben fatti e adrenalinici.
Non ho gradito più di tanto i capitoli dedicati alla gang degli “indiani d’Inghilterra”, trovandola un po’ sconnessa rispetto al filo narrativo e fine a se stessa, compreso la modifica del linguaggio utilizzato, a mio gusto eccessivamente artefatto, uno slang che ho trovato, forse per mia ignoranza, poco calzante. Si tratta comunque di gusto personale, intendiamoci.
Ad ogni modo che dire, un ottimo romanzo in download gratuito, capace di invogliare ad assaporare altre produzioni Wu Ming e di esplorare un epoca storica non certo abusata e pertanto ancor più godibile e tutta da scoprire.

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