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martedì 13 settembre 2016

Recensione: Uno non basta: racconti soprannaturali di C. Romolo [Rating 6]



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Titolo: Uno non basta: racconti soprannaturali

Autore: C.Romolo

Genere: Raccolta racconti horror, paranormale

Rating: 6

Prezzo: Euro 1,35 ebook



Recensione: 

Oggi è il turno di una raccolta di tre racconti, per una sessantina di paginette complessive: Uno non basta, racconti soprannaturali di C.Romolo che vi abbiamo presentato nella Disfida nr. 25.


-I Senza Radici (pubblicato anche singolarmente) 

A Emanuele e Angelica, che gestiscono un albergo sulle Alpi lombarde, gli affari vanno male: pur essendo ormai inverno inoltrato, della neve non c'è nemmeno l'ombra. 

Emanuele, che mal sopporta le lamentele degli ospiti dell'albergo, decide di scaricare la tensione con una passeggiata lungo il Sentiero Senza Radici, uno dei tanti itinerari offerti dai suoi splendidi monti. 

Percepisce subito che c'è qualcosa di sbagliato, ad esempio il sentiero, che aveva già percorso in precedenza, sembra essersi spostato.


Questo primo racconto, pur lasciando il lettore, o perlomeno il sottoscritto, con una certa inquietudine di fondo, non mi ha colpito particolarmente. C’è un eccesso di descrizioni, non tanto paesaggistiche quanto in merito alla caratterizzazione dei personaggi. Questo è un peccato che, pur attenuato dalla forma narrativa del racconto, che certo non agevola l’autore concedendogli spazi angusti per espandere il carattere delle proprie creature, non può comunque essere sottaciuto in sede di recensione.
La prosa non mostra particolari problemi, né la forma presenta refusi o sviste che possano infastidire il lettore. Oltre al problema succitato, però a stonare è la storia in se del racconto, che non mi convince del tutto.
I presupposti sono interessanti, ma lo svolgimento è a tratti confusionario, con accelerazioni improvvise che rischiano di far perdere il filo del discorso al lettore o che, quantomeno lo costringono a prestare tanta, forse troppa attenzione. Parere assolutamente personale, intendiamoci.
Rimane il pregio del clima ansiogeno che C. Romolo riesce comunque a creare, lasciando ben sperare per future pubblicazioni, in quanto i problemi evidenziati possono essere cancellati prestando maggiore cura al tutto.


- La loro ultima spiaggia (pubblicato anche singolarmente) 

Nicolas, un uomo introverso e solitario, è il titolare della 'Tuffo nel blu' e accompagna i turisti in escursioni subacquee nei pressi dell'isola dove vive. La moglie Marina è morta suicida un anno prima e vede la figlia solo durante le vacanze scolastiche. 

Durante un'immersione l'uomo scorge il volto di una donna che lo osserva dal fondo del mare e desidera disperatamente che appartenga a Marina. 

La singolare esperienza gli permetterà di conoscere Tea, una giovane donna che vive con il figlio Nemo, un misterioso bimbo. 

Una storia ben costruita, dove il confine tra realtà e magia è impercettibile. I numerosi misteri verranno svelati a poco a poco, ma senza spezzare completamente la dimensione surreale che la caratterizza. 


Secondo racconto anche leggermente confusionario, almeno a tratti. Nella ricerca di sorprendere e stupire il lettore, C. Romolo a mio avviso eccede nel celare particolari e indizi, ottenendo il risultato ricercato ma ingenerando al contempo attimi di smarrimento. Ad ogni modo il racconto risulta piacevole e interessante da “scoprire” sino al finale. Buona la prosa e assenti i problemi riscontrati nel precedente racconto. E’ più lungo de “I senza radici” e questo concede a C. Romolo di poter approfondire maggiormente il carattere dei personaggi in modo naturale, senza forzature o descrizioni posticce superflue. Interessanti e ben descritti i sentimenti forti presenti nella vicenda, a beneficio del coinvolgimento del lettore.
Il migliore dei tre, indubbiamente.



-Esprimi un desiderio (racconto breve, inedito) 

Chiara, una ragazzina di undici anni, subisce le angherie di quella che credeva essere la sua migliore amica. Un pomeriggio trova il giaciglio di un senzatetto e una strana matita in cima a uno scivolo...


Sul racconto conclusivo, in realtà un mini racconto di poche pagine, non ho nulla di rilevante da dire. Troppo breve la vicenda, e forse è un peccato vista l’originalità dell’idea di fondo, ma sviluppata in uno spazio così risicato risulta una mezza occasione persa.


Una raccolta che raggiunge la sufficienza, ma non va oltre. A mio parere nell’opera di C. Romolo si intravvedono ottime doti narrative, perfette per il genere trattato peraltro, perché la sensazione è che le atmosfere angosciose ricreate siano potenzialmente molto buone, ma occorre maggior attenzione sia alla realizzazione che alla pianificazione della trama.
Ammetto di non essere un amante dei racconti, preferendo di gran lunga concedermi il tempo di entrare in sintonia con i personaggi, cosa possibile solo avendo a disposizione gli spazi adatti, quindi forse la mia analisi è viziata da questo mio limite. Ad ogni modo, non è per nulla facile inculcare nello smaliziato lettore moderno quel senso di inquietudine che questi racconti riescono tuttavia a lasciare, per cui mi complimento con C. Romolo, segnalando però quelle che sono a mio avviso delle lacune che andrebbero colmate.

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