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domenica 11 dicembre 2016

Recensione: I misteri della Jungla nera di Emilio Salgari






Sinossi:

I misteri della jungla nera è un romanzo di avventura del 1887 dello scrittore italiano Emilio Salgari, primo del cosiddetto ciclo indo-malese e pubblicato per la prima volta all'inizio del 1887 con il titolo di Gli strangolatori del Gange.

La vicenda è ambientata in un'India di fantasia. Le minuziose descrizioni ambientali e i paesaggi esotici presenti nei racconti che hanno caratterizzato lo stile di Salgari, sono nate da una vasta consultazione di saggi, diari, libri, e carte geografiche. Lo scrittore in realtà non ha mai visitato di persona i luoghi da lui descritti nel testo e durante il viaggio.
Nel fitto della jungla, circondata da desolate paludi, fiumi ed isolotti presso la foce del grande Gange (chiamata nel suo complesso Sundarbans), la sinistra isola "Rajmangal" ospita una pagoda nei cui sotterranei si nascondono i Thug, una setta sanguinaria seguace della Dea indiana Kali: guidati dal malvagio Suyodhana, tengono imprigionata una giovane fanciulla di nome Ada Corisant, soprannominata dalla setta “la vergine della Pagoda”. Figlia di un ufficiale inglese, Ada fu rapita e costretta a diventare poi la sacerdotessa della loro terribile Dea. Tremal-Naik, un coraggioso indigeno innamorato della ragazza, cerca di salvarla con l'aiuto del suo fedele servitore Kammamuri, affrontandovi una lotta all'ultimo sangue contro gli adoratori della dea...


Recensione:
Riprendere in mano un buon testo classico è una sana abitudine a mio parere, e nel caso specifico, parlando di un testo di Emilio Salgari si va sul sicuro. Inoltre può essere una vera scoperta, soprattutto nel mio caso, visto che non ricordo neppure quanti anni orsono l’avevo letto e la memoria è uno dei miei talloni d’Achille. Il romanzo in questione è “I misteri della jungla nera”.
E’ sempre un emozione godersi lavori che risalgono a più di un secolo fa, vedere l’evoluzione della lingua e constatare invece l’attualità della forza espositiva dei grandi autori del passato. I misteri della jungla nera è un romanzo d’avventura dal ritmo serrato, non per nulla Salgari è a tutti gli effetti uno dei padri di questa branca di letteratura.
Le descrizioni degli ambienti selvaggi della jungla, mai vista dall’autore peraltro, ma solo studiata in biblioteca, sono ricche e affascinanti e contribuiscono non poco all’efficacia delle storie narrate grazie alla loro credibilità. Il linguaggio stesso, figlio del suo tempo, a mio parere si sposa alla perfezione alle avventure di Temal Naik e al suo stesso spirito indomito. E’ proprio la caparbietà di quest’uomo, di quest’avventuriero infaticabile, a ispirare e colpire. Quando si parla di uomini d’altri tempi ci si può tranquillamente riferire al modello rappresentato dal protagonista di Salgari, indomito fino alla follia, capace di mettere in gioco la propria vita per l’amore di una donna appena intravista nel folto della selva.
Le avventure nelle quali si imbarcherà sono a dir poco rocambolesche e lo getteranno in situazioni disperate, dalle quali solo la sua determinazione incrollabile e l’aiuto della fortuna, potranno salvarlo. D’altronde è risaputo che la Dea bendata aiuta gli audaci, giusto? Ma non c’è solo il protagonista al centro dell’azione, bensì anche i suoi fedeli compagni, Kammamuri su tutti, simboli di un’amicizia vera, in nome della quale si è pronti a donare tutto.  
Eppure non ci sono solo buoni sentimenti e finto buonismo: Tremal Naik è pronto a compiere le azioni più efferate per giungere al suo obbiettivo e questo lo rende a mio parere un personaggio immenso, che va oltre l’icona del prode cavaliere che vuole salvare la propria damigella.
I dialoghi potranno far sorridere a causa della loro impostazione d’altri tempi, ma gli eventi presto prenderanno il sopravvento, lasciandoci col fiato sospeso e senza il tempo per rimuginare sulla bizzarria dell’idioma utilizzato a quei tempi.
Una lettura piacevolissima che fa da rampa di lancio per le mirabolanti scorribande di Sandokan e dei suo acerrimi nemici thug, a loro volta mossi di una fede cieca e insondabile, che li spinge ad ogni sacrificio possibile senza timore, e che per questo meritano un minimo di rispetto nonostante la loro efferatezza.
Romanzo consigliato a tutti.

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