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domenica 11 febbraio 2018

Recensione: Drax: La Rinascita degli Haurrak di Elvira Mastrangelo


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Titolo: Drax: La Rinascita degli Haurrak



Genere: Fantasy

Prezzo: Ebook 0,99 

Rating: 6

Sinossi: Gli Haurrak sono tornati, rinati da ciò che restava delle loro ceneri. Una razza potente e primitiva, selvaggia e indomabile, gli unici in grado di vivere in simbiosi con i maestosi draghi, perseguitati e sterminati nel corso della Grande Guerra.
Ora, sovrastano il cielo della città umana di Als, nel suo giorno più buio in cui è assediata ferocemente dall’immenso esercito dello Stregone, riuscendo a salvare gli abitanti da morte certa.
Desiderosi di ricostruire la loro stirpe gli Haurrak, fanno ritorno a Drax l’antica roccaforte dei draghi, ma l’inimicizia degli uomini schiavizzati in passato dalle razze magiche e l’ostilità dello Stregone li seguirà fin dentro le mura della loro città.
Tra vecchi amori, nuove consapevolezze, giochi di potere, lotte personali e desiderio di rivalsa, lo scontro è all’orizzonte e le diverse popolazioni iniziano a schierarsi influenzando drasticamente l’equilibrio del mondo. Nulla di ciò che è esistito esisterà ancora.

Recensione: Oggi ci occupiamo del romanzo fantasy Drax: La Rinascita degli Haurrak di Elvira Mastrangelo edito da Inspired Digital Publishing Sas
Questa volta inizio con il voto finale, una sufficienza risicata, frutto di una media ponderata fra la bontà della trama e l’insufficienza per la cura del prodotto. 
Non ho idea di chi si sia occupato della revisione del testo e dell’editing, ma chiunque sia stato, ha fatto un pessimo lavoro. Sempre che qualcuno l’abbia fatto, ben inteso. E’ un peccato a mio avviso, perché la storia, che come sapete è la parte a fare la differenza, è piacevole, ben articolata e complessa, con diverse fazioni e regni con le rispettive caratteristiche. In questo la Mastrangelo si mostra capace e ben preparata, imbastendo un canovaccio solido e piacevole da scoprire evitando soprattutto stucchevoli divisioni fra buoni e cattivi. L’ho apprezzato veramente molto e per questo pubblico questa recensione, nonostante le critiche che mi appresto a fare. 
Ah, prima di iniziare a togliermi i sassolini dalla scarpa, vi segnalo che questo è il primo volume di una serie, quindi non attendetevi un finale risolutivo. E’ sempre bene saperlo in anticipo.
Ok, siamo arrivati al dunque. La prosa a mio avviso è ancora acerbe a avrebbe necessitato di un editing serio prima che il romanzo giungesse in commercio. Lo dico perché credo che la saga creata dalla Mastangelo valga veramente la pena di essere letta, avendo parecchi spunti di originalità, altrimenti non mi ci sarei neppure soffermato. Invece ci tengo a sottolineare quelli che sono a mio parere aspetti oggettivamente “stonati” e che avrebbero garantito al romanzo, se solo rintuzzati e corretti, di avere il successo che si meriterebbe. 
Ho l’impressione che l’autrice stessa sia molto migliorata nel corso della stesura del romanzo. La prima parte del libro infatti presenta la maggior serie di problemi, con alcuni dialoghi che appaiono forzati e innaturali, oltre l’immancabile punto esclamativo a fine affermazione. No, non bene. 
Ad ogni modo il problema vero è, a mio avviso, la qualità non omogenea nel corso della narrazione, con alcuni tratti molto ben scritti, altri che presentano ripetizioni di parole e parole proprio fuori posto. Spesso il verbo viene anteposto al sostantivo creando un effetto barocco che alla lunga può appesantire la narrazione. 
Un aspetto che personalmente non ho gradito, ma opinione personalissima in questo caso, è il concentrarsi ossessivo sull’abbigliamento dei personaggi. Descrizioni anche minuziose e ben fatte, ma che se ripetute così spesso, finiscono con lo spezzettare il ritmo della narrazione. 
Non vorrei apparire troppo duro con l’autrice, anzi vorrei sottolineare quanto gran parte delle problematiche segnalate, avrebbero dovuto essere limate da chi ha curato la revisione del testo. Ripeto, mi sono dilungato nell’evidenziare quelli che sono a mio avviso i limiti del romanzo, solo perché controbilanciati da una storia veramente eccellente, come ammetto di averne incontrate ben poche ultimamente da parte di autori nostrani. Anche i personaggi sono ben tratteggiati, alcuni dei quali originali, altri carichi di mistero. Mi sono piaciuti anche i Fis, anche se sin troppo simili ai Tuareg. Quindi che dire per concludere se non in bocca al lupo alla Mastrangelo per il seguito, sperando che riesca ad affidarsi a un editor più professionale. 
Voto 6.

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