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sabato 14 aprile 2012

"La Faida dei Logontras" di Fabrizio Valenza [Rating AA-]
















 

 


Titolo: La Faida dei Logontras
Autore: Fabrizio Valenza
Genere: Fantasy
Pag: 388
Rating: AA-
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Secondo volume di Storia di Geshwa Olers, eptalogia fantasy di Fabrizio Valenza.

Come ricorderete, il primo volume mi aveva lasciato l'amaro in bocca. Specialmente per una trama che abusava troppo degli stereotipi del genere e di personaggi mal caratterizzati.
Ed avendo letto il secondo volume, sono ancora più deluso.
Sì, perchè La Faida dei Logontras è un libro bellissimo. L'autore raggiunge la piena maturità e si vede: fermandovi al primo romanzo farete un torto a voi stessi, continuate!


Geshwa decide di arruolarsi nell'esercito per dare una svolta alla sua vita. All'inizio è dura: invidiato dai compagni, maltrattato dagli istruttori e sullo sfondo potenti maghi che tramano per ucciderlo.
A questo punto il pensiero è d'obbligo: se uno qualunque dei suddetti maghi lo attaccasse direttamente, Geshwa non avrebbe la minima speranza di sopravvivenza, neanche con tutta la fortuna di cui è dotato.
Spero in una spiegazione soddisfacente nei prossimi volumi, pregando che non sia l'ennesima forzatura.

Ritroviamo comunque lo stesso difetto del primo volume, villain poco caratterizzati.
Il prologo della Faida lascia ben sperare: un mago praticamente immortale che invia i suoi sottoposti a cercare di eliminare il predestinato. Chi fallisce nel compito è destinato a subire un atroce tormento.
Tutto bene, anche se non è di certo l'originalità fatta romanzo. Peccato che, andando avanti, questi nemici non appaiano praticamente mai, se si esclude l'inevitabile scontro finale in cui, ancora una volta, Geshwa prevale per meriti non suoi. Mi chiedo perchè Fabrizio non ci voglia mostrare i cattivoni...

Dopo un buon prologo la vicenda si apre con Geshwa che incontra un gruppo di militari e subito dopo uno di questi viene ammazzato da un ladro. Rispetto al primo romanzo è un ottimo inizio.
Tortura + morte, un binomio che non sbaglia mai, anche se dopo dobbiamo sopportare le crisi di nervi del protagonista per delle azioni così antitetiche alla sua (fragile) personalità.

Entriamo quindi nell'Accademia Militare, in cui sarà ambientata la prima parte del romanzo.
Beh, qui mi posso sprecare negli elogi a Fabrizio. Chiunque, o quasi, puo' far appassionare il lettore narrando di grandi magie, epiche battaglie, elfi, draghi e nani. Ben pochi invece possono farlo illustrando la semplice vita di un cadetto, in cui le lodi degli istruttori sono la massima ricompensa ottenibile.
In effetti, a ben vedere, questo romanzo assomiglia parecchio alla saga di Harry Potter sia come filosofia, sia come trama e personaggi. No, non vi anticipo nulla, ho già spoilerato abbastanza e di questo me ne scuso: non è colpa mia se certi clichè possono descrivere romanzi interi.
Consiglio di cercare voi stessi i paralleli tra la Faida e HP. Perchè se vi è piaciuto uno, probabilmente vi piacerà anche l'altro, con le dovute cautele del caso.

I personaggi buoni subiscono un'evoluzione rispetto al primo romanzo. Molto ben caratterizzati, assumono "vita propria".
Uno di questi, Medòren, accompagnerà Geshwa nella seconda parte del volume, dedicata alla scoperta dei burattinai che tirano i fili della sanguinosa faida tra i Logontras e gli Ailone, due importanti famiglie nobiliari del Regno di Grodestà.
L'investigazione è ben condotta: fino alla fine non si sa chi sia la vittima e chi il carnefice.
Purtroppo questa parte è pregna dei nomi di persone appartenenti alla nobiltà, che creano confusione e di cui ben pochi ricorderanno le generalità una volta finita la lettura.
Così come le invadenti descrizioni dei luoghi rallentano terribilmente il ritmo della narrazione. Sono senza dubbio di pregevole fattura, ma si deve trovare il giusto compromesso per non eccedere in informazioni inutili e deleterie.
Infine un piccolo appunto: si sente la mancanza di una mappa. Considerando l'evidente attenzione riservata a castelli, paesaggi e geografia non capisco perchè non aggiungerla ad inizio volume. Nemmeno nel primo romanzo era presente, spero in una prossima inclusione.

Tirando le somme, vi consiglio caldamente La Faida dei Logontras. Qualche difettuccio qua e là, alcuni gravi ed altri meno, pero' l'atmosfera è quella giusta e la narrazione è eccellente.
Nonostante la "precarietà" del primo libro ed il mancato sviluppo dei villain, la trama questa volta si allontana dalla moltitudine di carta presente in tutte le librerie, riuscendo nella difficile impresa di intrigare il lettore.

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