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In
questo numero esploriamo una nuova razza del mondo di Dragonero: i nani e
il loro potente sindacato, padrone delle concessioni minerarie
dell’Impero.
Siamo nell’ambito di un fantasy classico quindi
non troviamo particolari sorprese in merito a questa razza. Robusti e
tosti minatori, avidi e burberi come somari riottosi. Ad ogni modo,
ben resi e sempre simpatici ^_^
Ben riuscito anche il personaggio del mappatore
imperiale, maniacale nel suo lavoro e nelle sue attività di ricerca
a tutto tondo, anche verso il “soggetto” Elfa Sera.
Ottimi
spunti anche per quanto riguarda l’approfondimento del mondo:
veniamo a conoscenza dell’esistenza delle Pietre degli Ubiqui, sculture
risalenti a epoche passate, opera di civiltà perdute e presenti in
tutte le terre conosciute. Un’ombra di mistero avvolge questi
artefatti dotati di poteri sbalorditivi.
Una piacevole sorpresa anche il finale, con un
colpo di scena che a stento mi trattengo dallo svelarvi, ma che
arricchisce sicuramente la trama e che si spera verrà sfruttato a
dovere già dai prossimi numeri.
Infine, ultima nota del tutto personale: le tavole
che ritraggono gli spazi aperti sono in questo numero un po’ sotto
la media.
Visto che abbiamo citato i nani, non possiamo non tirare in ballo Markus Heitz con la sua eccellente saga dedicata a questo popolo:
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Un contenitore sconclusionato per tutto quello che aiuta ad estraniarsi dalla realtà, senza dover ricorrere all'utilizzo di sostanze psicotrope
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venerdì 30 maggio 2014
Fumetto: Dragonero nr. 12 - Minaccia dal Profondo
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