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domenica 28 maggio 2017

Recensione: La nave infernale di Claudio Foti [Rating 7,5]


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Titolo: 
   La Nave Infernale



Autore:  Claudio Foti

Editore: Delos Digital

Genere:  Horror

Prezzo: Euro 1,99

Rating: 7,5

Sinossi: RACCONTO LUNGO (38 pagine) - HORROR - Quando il vascello dei morti arriverà, per il mondo sarà la fine...


Un vorticoso vento si alzò improvviso. Fu allora che vide le unghie. Centinaia, migliaia, milioni, miliardi di unghie che componevano la chiglia. Il ponte. Le murate. Unghie nere, unghie rotte, unghie decrepite. Unghie adunche... 

Claudio Foti è nato a Roma nel 1967, scrive e pubblica da oltre vent'anni. Inventore di mondi inquietanti, ricercatore delle verità nascoste è un autore poliedrico che ha scritto numerosi romanzi, racconti e saggi tra cui il romanzo heroic fantasy "Dobb gli adoratori di Fenrir" (Premio Elsa Morante Roma, Di Salvo 2003), il romanzo storico fantastico "Ombre su Campo Marzio" (Premio Le Ali della Fantasia-ex premio Tolkien, Ortona 2006 ed. Solfanelli 2008), "Nereolie ("Alcheringa 2014), "Romagick" (Arpeggio Libero 2014). Diversi i racconti pubblicati "Lycaonia ("Alacran 2005)," I Vampiri di Piazza Vittorio ("Chichill 2012 per il mercato tedesco di lingua italiana) e "La Centesima Scimmia ("Enigma 2015), e tra i saggi "Il Codice Voynich" (Eremon edizioni 2010), "Defixiones le tavolette magiche nell'Antica Roma ("Eremon, 2014), "I Segreti del Necronomicon" (Enigma 2015), "Il Dio Anfibio" (Fenix 2016) e "Guida alla Barcellona esoterica e magica ("Mursia 2016).

Recensione: 
Altro racconto breve made in Delos Digital. Pare che ultimamente gli autori di questo editore ci abbiano segnato sul loro taccuino e ci tartassino con il loro materiale: ben vengano, siamo qui per questo, e per fortuna si tratta per la maggior parte di buoni lavori, meritevoli del piccolo contributo di visibilità che possiamo offrire loro.
A conferma di quanto affermato, anche “La Nave Infernale” di Claudio Foti si rivela un testo di piacevole lettura. Breve, un racconto di una cinquantina di pagine, ma ricco di stralci evocativi. 
L’ambientazione è la fredda landa patria dei vichinghi, nella quale ci troviamo a seguire le gesta di un archeologo e di un mercante d’arte intenti a cercare di trafugare qualche reperto appartenuto al popolo dei possenti razziatori.
Come se la notte fredda, nevosa e tempestosa, non fosse sufficiente a generare incubi oscuri, oltre che geloni e ipotermia, ci si metteranno le leggende legate al popolo vichingo, alle loro necropoli ed ai miti piuttosto lugubri, ma al contempo straordinariamente evocativi. In questo contesto assistiamo all’avida ricerca dei protagonisti di un bottino da saccheggiare, a costo di profanare luoghi sacri, e assisteremo ad una ridda di eventi che lentamente trasformeranno questo viaggio in una vera e propria discesa negli inferi.
I personaggi sono ben costruiti e credibili, tenendo conto della brevità del racconto, per cui ciò che maggiormente li caratterizza sono, giustamente, i dialoghi, che risultano piacevoli e mai artefatti.
Alcune scene sul finale mi hanno molto colpito, risultando decisamente evocative, così come gli stralci presentati come incipit di ogni capitolo, capaci di rievocare il mito del popoli dei guerrieri norreni e di calarci in uno stato emotivo decisamente ricettivo per tutto quello a cui avremmo presto assistito. Insomma niente male davvero per un racconto breve che riesce a lasciare il segno, anche per l'originalità del soggetto trattato.
Prosa gradevole, pochi refusi e gran finale, fanno di questo lavoro un testo che merita sicuramente di essere letto e vissuto appieno con tutta la tensione narrativa che riesce a trasmettere. Voto 7,5 e vivissimi complimenti all’autore.  

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