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domenica 10 settembre 2017

Recensione: I ragazzi di Anansi di Neil Gaiman


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Descrizione:
Quando il papà di "Ciccio Charlie" dava un nomignolo a qualcosa, quel nomignolo rimaneva. Come quando chiamò Ciccio Charlie "Ciccio Charlie", appunto. Anche adesso, vent'anni dopo Charlie Nancy non riesce a liberarsi di questo fastidioso appellativo, uno dei tanti imbarazzanti "doni" che il padre gli ha fatto prima di cadere stecchito su un palco di karaoke, segnando così l'inizio del disfacimento della vita del povero Ciccio. Mr. Nancy ha lasciato a Ciccio Charlie delle "eredità", come l'estraneo alto e di bell'aspetto che compare alla porta di Charlie e che si scopre essere il fratello che lui non ha mai conosciuto. Un fratello completamente diverso da Charlie che gli insegnerà a lasciarsi andare e a divertirsi, proprio come faceva il caro papà.

Recensione:
Oggi vi presento un romanzo di Neil Gaiman: I Ragazzi di Anansi. Certo non sarà famoso come “American Gods”, che a me è piaciuto veramente molto, e del quale mi sento di consigliarvi anche la recentissima serie tv, realizzata a mio parere in modo eccellente e piacevolissima a vedersi, ma anche questo suo “fratello minore” non è niente male.
A donare valore a quest’opera è anzitutto l’abilità dell’autore, che possiede a mio avviso una prosa capace da sola di far innamorare il lettore dei suoi testi. E’ uno di quei rari casi nei quali, a prescindere dalla storia narrata, l’abilità dello scrittore, il suo modo di presentarci le vicende, sono da soli capaci di soddisfare il lettore e convincerlo di aver speso bene il proprio tempo. Le vicende sono narrate con estrema fluidità, i personaggi sono ben realizzati, caratterizzati in modo originale eppur credibile, anche quando hanno ben poco di umano, essendo delle vere e proprie deità. Certo poi si scopre che i loro vizi sono tutt’altro che distanti da quelli dei comuni mortali, quindi non si fatica ad immedesimarsi.
C’è abbondanza di ironia negli scritti di Gaiman e le vicende lasciano ampi margini di riflessione al lettore attento e deciso a cogliere quelli che sono gli aspetti più profondi e che vanno oltre l’innegabile appagamento legato alle vicissitudini narrate. 
E’ un romanzo il cui genere mi è difficile da definire, in quanto ci troviamo effettivamente al cospetto di un ambientazione moderna nella quale vengono calate delle divinità umanizzate e lontanissime da quelli che sono gli stereotipi di entità sovrannaturali, ma che alla fine dei conti hanno pur sempre delle caratteristiche che le rendono superiori all’uomo. Indubbiamente urban fantasy, anche se la componente fantasy è a mio avviso molto risicata, almeno per buona parte del testo. Già perché per oltre metà del testo la vita dei protagonisti scorre più o meno tranquilla, certo il fratello di Ciccio Charli, Ragno, è piuttosto bizzarro, ma chi può affermare di non annoverare fra i propri parenti qualche figura al limite dell’inquietante? Solo in un secondo momento la componente più marcatamente fantasy, che nel caso di Gaiman assume vestigia legate alla mitologia politeista dell’antichità e dei riti stregoneschi, si fa avanti con maggior vigore, trasportando il lettore in regni “altri”, nei quali incontrare Dei dalle forme animalesche, ma dai connotati caratteriali palesemente umani. Insomma, come accennavo in precedenza ci sono vari spunti di riflessione a completare un testo d’intrattenimento puro e di buon livello. Unico neo a mio avviso è nella gestione della trama e nelle sequenze degli incontri che appaiono forzati, anche se l’autore potrebbe certamente rispondere che siano gli Dei stessi a pilotare le gesta dei loro prediletti.
Il bello ad ogni modo sta proprio nell’osservare come i comuni mortali si rapporteranno a questi esseri fuori dall’ordinario, come potranno accettare l’inverosimile e l’inconoscibile ad essi legato. CI saranno scene capaci di strappare sorrisi e altre che ci faranno correre un brivido lungo la schiena.  Insomma, divertimento garantito per tutti e testo consigliato!

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