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domenica 24 settembre 2017

Recensione: Dannato Malloppo! di Mario Micolucci [Rating 8]


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Titolo: 
  Dannato Malloppo!



Genere: Western

Prezzo: Ebook Euro 2,99, Cartaceo Euro 9,99

Rating: 8

Sinossi: In quel letamaio di Little Pit, è un giorno come tanti altri. Poi, giunge un ceffo a cavallo. L'uomo ha una gran fretta, ma anche un grosso fagotto. Hugg Badfinger non resiste alla tentazione di appurare cosa ci sia dentro. Così, fa fuori il tizio e manda il suo moccioso a requisirlo. Dopo un po', padre e figlio montano in sella e schizzano via dal villaggio come se avessero il diavolo alle calcagna. Cosa avranno trovato?

Recensione: E’ con immenso piacere che vi presento il romanzo “Dannato Malloppo” di Mario Micolucci. Il piacere in realtà è doppio, in quanto trattasi di un romanzo western, genere che io adoro, e che latita purtroppo in libreria, e autoprodotto da un autore che si mostra preparato e abilissimo nel giostrare al meglio tale tipologia di storia.
Micolucci riesce a calarci alla perfezione nell’ambientazione del western all’italiana, con personaggi che sono tutto fuorché eroi senza macchia. Personaggi in chiaroscuro (più scuro, in realtà), mossi da cinismo e avidità, il cui unico fine è quello di salvarsi la pellaccia, possibilmente racimolando qualche biglietto verde in più rispetto a quando l’hanno messa in gioco. Violenza che tende alla spietatezza, arricchita da dosi massicce di quelle frasi lapidarie, proferite a muso duro da uomini veri, rudi, capaci di ingollare galloni di misture alcooliche più simili a benzene che whisky e di pulirsi il culo con brandelli di cactus spinoso. Insomma, l’autore riesce a dar vita a pistoleri veri, ma anche ricettatori, ranger deviati, nobildonne e donnacce, e tutta una serie di “malditos” capaci di conquistare il lettore per credibilità e accuratezza, imbastendo inoltre una storia ben fatta, complessa il giusto, sempre tesa e imprevedibile. Personaggi ben studiati e ancor meglio realizzati, con dialoghi ben fatti, sicuramente capaci di strappare sorrisi d’approvazione ai cultori del genere.
Il tocco di classe finale è dato dal rapporto “bizzarro” fra padre e figlio, a mio avviso riuscitissimo, e carico di risvolti psicologici ben curati e coinvolgenti. Insomma in questo “Dannato Malloppo” c’è tutto quello che un amante del genere possa desiderare, ma anche chi è alla ricerca di avventura, emozioni e colpi di scena maestosi troverà pane per i propri denti.
Ammetto che è passato molto tempo dall’ultima volta che un finale è riuscito a sorprendermi (positivamente) come in questo romanzo.
Per concludere quindi passiamo alla realizzazione del “prodotto” libro. Impaginazione ed editing ben fatti (qualche refuso è presente, ma nulla che possa inficiare il buon esito della valutazione finale), e prezzo che invoglia l’acquisto. Ora però, con la mia solita e spietata sincerità, che tante maledizioni si porta appresso, mi vedo costretto a muovere un appunto all’autore in merito alla cover del romanzo. A mio parere è troppo spartana e da un’idea di poca professionalità, facendo correre il rischio al testo di precludersi una buona fetta di potenziali lettori.
Purtroppo, per quanto non si tratti certo di una prassi indicativa di buon senso, spesso la copertina di un libro ha un peso ancor più rilevante della sinossi/descrizione dello stesso. Nessuno ne è immune e questo perché l’immagine scatena la nostra fantasia in modo più incisivo e immediato della parola. In un mercato subissato giornalmente da dozzine e dozzine di nuove proposte fra autoprodotti e romanzi di case editrici, più o meno serie, affidarsi ad una cover professionale e d’impatto è un prerequisito assolutamente basilare. Considerando anche la magnificenza di alcune cover di romanzi western in circolazione, 
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non potevo proprio esimermi dal segnalare questa “mancanza”, anche perché oltre che spartana la ritengo fuorviante, in quanto non veicola le giuste informazioni, facendo apparire erroneamente il romanzo un lavoro per fanciulli, o almeno questo è l’effetto che mi fa il cowboy affiancato al bimbo.
Ecco, ora che ho citato quello che, a mio avviso, è l’unico neo del lavoro del Micolucci, posso passare al voto finale che non poteva che essere un 8 pieno e meritato. Complimenti vivissimi all’autore, con l’augurio che possa presto sfornare altri lavori di questo calibro. Consigliatissimo!

P.s.: Ultimamente mi rendo conto di stare dando voti parecchio alti. Mi sono quindi interrogato chiedendomi se fossi inspiegabilmente diventato più buono, ma anche a mente fredda, non posso che confermare gli ottimi lavori che mi sono trovato innanzi. Complimenti quindi a tutti gli autoprodotti per le doti mostrate e per la passione e la cura con la quale sfornano i loro lavori che spesso non hanno proprio nulla da invidiare ai prodotti delle BIG di settore!

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