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domenica 31 dicembre 2017

Recensione: I manoscritti di Enoch [Rating 7]


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Titolo: I Manoscritti di Enoch, La Stella a Sette Punte


Genere: Urban Fantasy

Prezzo: Ebook 4,99 - Cartaceo 18,70

Rating: 7

Sinossi: Su Alorit, un'isola nascosta al resto del mondo e popolata da creature protagoniste di leggende, favole e folklore, la presenza di demoni è in rapido aumento. Dietro agli attacchi si cela un gruppo di evocatori: gli Adepti. È per questo che Ish, un giovane Nephilim solitario, si reca a Emenrose, una delle città più grandi e importanti di Alorit. Lui e Charis, la voce che sente dentro la sua testa fin da quando era bambino, vogliono indagare sul motivo di tutti questi attacchi. Le loro ricerche li porteranno a stretto contatto con le autorità, a cui dovranno tenere nascosta la natura angelica del ragazzo, e Ish dovrà imparare in fretta cosa significa convivere con altre persone e, soprattutto, quanto può essere pericoloso per uno come lui instaurare dei legami.

Video Presentazione dell'autore:




Recensione: 



Oggi vi presento un urban fantasy bello corposo, più di 500 pagine per la precisione: I Manoscritti di Enoch. La Stella a Sette Punte di Giulio Fortini.

Premetto che non si tratta del mio genere prediletto, quindi inevitabilmente la recensione potrebbe aver risentito di questa mia attitudine, anche se ho cercato di mantenermi il più oggettivo possibile. 

Inizio con il dirvi che l’autore scrive bene e il suo testo scorre senza intoppi nel corso dell’intero arco narrativo. Non pare certo di trovarsi innanzi ad un esordiente. La prosa è semplice e pulita, priva di sbavature così come di espedienti eccentrici. Non rimarrà impressa per originalità, ma di certo non noterete alcuno dei difetti che solitamente vengono attribuiti ai testi autoprodotti. Forse verso il finale ho notato qualche refuso, ma nulla di troppo fastidioso. 

Ci troviamo su un ipotetico continente nel quale si sono ritirate le razze mistiche al fine di condurre una vita al riparo dalla follia umana, una sorta di post Atlantede, dove convivono pacificamente elfi, nani, licantropi, uomini e altre strane razze. Questa sorta di autoesilio però non è una fuga egoistica dai problemi dell’umanità, anzi, tali razze “diverse” si sono assunte l’onere di proteggere il mondo dai gesti sconsiderati degli adoratori del maligno. Assisteremo quindi alle gesta di tali custodi nel tentativo di sventare un piano orchestrato da un branco di accoliti evocatori di demoni, i cui fini non ci saranno svelati sino alla conclusione, alimentando così il senso di suspance. 

Certo, Ish, il nephilim protagonista della storia, a me pare spesso arrogante e spocchioso, privo di qualsivoglia forma di rispetto per gli altri. Considerando anche i poteri dei quali è dotato, che lo rendono praticamente invincibile, ho trovato difficile provare empatia nei suoi confronti. Tenete conto però che ho 40 anni, mentre il giovincello raggiunge a malapena la maggiore età. Il testo è più adatto alle nuove generazioni, che forse troveranno in questo personaggio un modello cui confrontarsi più facilmente, forse un ribelle nel quale immedesimarsi, allergico ad ogni forma di autorità, pur mantenendosi nella schiera dei “buoni”. 

Io, pur comprendendo la sua difficile infanzia, e nonostante la battuta pronta alle volte divertente, lo ho trovato per lo più irritante, anche perché, come detto, praticamente imbattibile. 

C’è anche la storia d’amore, che tanto piacerà alle potenziali lettrici e ai romantici giovani adulti. In questo contesto tale love story mi pare ben gestita nel suo sviluppo, tenera nell’imbarazzo dei giovani protagonisti e capace di rievocare le prime “cotte” adolescenziali. Non mancano le scene d’azione, le morti violente, e più in generale sequenze di scontri ben fatte. Ben gestita anche la “voce” nella testa del protagonista, sia da un punto di vista tecnico, che per dar spessore al personaggio di Ish. Forse la parte che più mi è piaciuta. 

Insomma un buon testo, forse un po’ troppo lungo per il suo genere, e privo di particolari slanci di quell’originalità che ci si potrebbe attendere da un testo autoprodotto, svincolato dalle logiche di mercato imposte dalle case editrici. 

Ah, punto non secondario, ci tengo ad evidenziare che non si tratta di un romanzo autoconclusivo, anzi il finale mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca in quando lascia diversi punti aperti. Come ho avuto modo di apprendere dall’autore si tratta del primo capitolo di una lunga serie. 

Un romanzo non nelle mie corde, ma che sicuramente potrà piacere agli amanti del genere “Twilight”, date le doti indiscutibili dell’autore. 

Voto 7 pieno.


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