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domenica 20 maggio 2018

Recensione: Squatter! di Gianfranco Sorge [Rating 7]


recensione ebook
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TITOLO: Squatter!


PREZZO: cartaceo 11,04; Euro, ebook 6,99 Euro

PAGINE: 183

GENERE: narrativa

RATING: 7

SINOSSI: In una Parigi ovattata, sorda e cieca al mondo degli altri, vive Luna. Abbandonata Palermo e le regole ferree della sua famiglia, ormai è una squatter e insieme ai compagni occupa un palazzo fatiscente. Divorata da continue paure e tormentata dal cibo, convinta di appartenere in realtà a una razza aliena, Luna vive le più assurde e tragiche avventure, fra sesso e abbuffate compulsivi. S’innamora di Dito, clochard greco senza le dita di una mano, che conserva in provette di vetro piene di formalina, e se lo contende con Occhio, barbona con una particolare collezione. Il vuoto interiore e la sua sete d’amore trovano un’ancora di salvezza nell’adozione a distanza di Momo. Degli eventi imprevisti rimetteranno però in discussione lo scopo della sua esistenza.

RECENSIONE: Squatter! di Gianfranco Sorge è un romanzo particolare. Esula da quelli che sono i miei personali gusti, andando ad esplorare ambienti, fisici e mentali, capaci di urtare la mia sensibilità di eterno sognatore, ma tantè, non sempre si può limitarsi a leggere romanzi fantastici e affini, si deve anche cercare di entrare in contatto con realtà meno spensierate e drammaticamente reali. 
Inizio col dire che Sorge scrive molto bene e non è certo autore alle prime armi. Le sue doti si esplicitano in una prosa ricca e piacevole, in cui non manca mai quel guizzo d’originalità capace di allietare il lettore, senza per questo appesantire la lettura. Il volumetto, che si presenta agile nelle sue poco meno di 200 pagine, è in realtà denso di avvenimenti e situazioni al limite del surreale. 
Avremo modo di esplorare a fondo la mente e l’anima della protagonista Luna, i suoi turbamenti, le sue paure, le sue fragilità, ma anche la sua capacità di reagire, di convivere e accettare concatenazioni d’eventi che avrebbero abbattuto ben più blasonati eroi. La nostra squatter parigina è dura a morire, nonostante le strane idee che compiono scorribande nella sua mente. 
I personaggi creati dall’autore, e nello specifico Luna appunto, ma anche Dito e Occhio, sono tutti ben caratterizzati e originali, bizzarri quanto basta per farci ritenere plausibili le loro azioni e scelte. Insomma, avremo modo di entrare in contatto con punti di vista ben differenti da quelli che sono i canoni della normalità, pur consci del fatto che il concetto di normalità possa andare stretto in molte occasioni, finendo spesso nell’uniformarsi ad un conformismo ipocrita e controproducente. Certo in Squatter! la realtà di questi barboni, senzacasa e senza fissa dimora, anche se loro non si ritengono tali, ma una sorta di élite di intellettuali, ci viene presentata in tutta la sua crudezza, senza voler far passare questi personaggi in alcun modo come illuminati o fieri paladini dell’anticonformismo, denunciandone anzi gli abusi e le forme di esercizio del potere che anche all’interno delle loro semplici gerarchie si vanno formando.  
Squatter! è principalmente un romanzo introspettivo, un’analisi dei meccanismi cognitivi operanti nei bizzarri protagonisti e degli eventi capaci di mandarli fuori giri. Ci sono anche scene in cui la tensione sale, e non solo quella derivante dai conflitti interiori della protagonista, ma anche per eventi esterni che coinvolgono l’intero squatt, o singoli membri dello stesso. Finestre interessanti su un mondo che i più tentando di escludere e bandire dal proprio campo visivo.
Ultime considerazioni per il prodotto libro confezionato dall’editore goWare di Firenze. Il prezzo di copertina di 12,99 Euro per un tascabile magrolino mi pare un po’ sopra la media, ma l’editing del testo è ben curato e come detto la densità degli eventi presenti nelle duecento paginette è ben superiore a quella che ci si potrebbe aspettare, per cui ben venga.
Insomma, un romanzo che non può piacere a tutti, ma che sicuramente ha diversi pregi e una prosa assolutamente godibile. Io, dopo tanto penare, ho apprezzato molto il finale. Voto 7 pieno, più che meritato.



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