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martedì 18 agosto 2020

Recensione: Cristalli sognanti di Theodore Sturgeon

 




SINOSSI:
Ci fu un’epoca d’oro, generalmente individuata nel periodo tra la fine della guerra e il 1960, in cui oscuri scrittori ignorati dalla società letteraria ma amati da intere tribù di lettori si rivelarono i cantori epici di nuovi mondi, pieni di orrori e meraviglie, che si andavano delineando nell’immaginazione – per fissarsi poi in un nuovo genere: la fantascienza. Fra questi primi maestri inevitabile è il nome di Theodore Sturgeon, e inevitabile è il suo capolavoro, Cristalli sognanti, che apparve nel 1950.
Incontriamo qui una fantascienza che non ha bisogno di avventure extra-galattiche: basta guardare nelle viscere della terra, dove i cristalli vivono da milioni di anni, e sognano – «sogni fatti di carne e di linfa, di legno, di ossa e di sangue» – finché qualcuno degli umani non riesce a comunicare con loro. Che cosa avverrà allora?


RECENSIONE:
Cristalli sognanti di Theodore Sturgeon mi è piaciuto un sacco. Idea splendida, magnificamente sfruttata per realizzare un romanzo breve che lascia molto spazio alla mente del lettore per fantasticare su questa specie aliena quantomeno bizzarra e sui loro sogni che si materializzano su questo piano del reale. 
L’argomento è a dir poco sfizioso e può essere ricondotto con una certa naturalezza a quell’insieme di teorie e asserzioni tanto care all’ambiente teosofico. L’autore attinge anche a questo per comporre un’opera che giustamente è oramai un classico, anche se di difficile collocazione in un genere specifico. Qualsiasi tipo di classificazione sarebbe a mio parere riduttivo, soprattutto grazie all’ampio margine di interpretazione che viene lasciato alla sensibilità dei diversi lettori. 
Per concentrarci sulla storia, posso solo affermare che è ricca sotto tutti i punti di vista. Ammetto di provare un fascino atavico per le bizzarrie dei circhi itineranti, e quello portato in giro dal “Cannibale”, con i suoi terribili segreti e secondi fini, ha un’attrattiva macabra e oscura irresistibile. Eppure, a mano a mano che i misteri verranno svelati, il suo fascino non ne risulterà intaccato, anzi!
C’è molta tenerezza in questo romanzo, molta umanità dispiegata in tutta la propria empatia, spesso nei meandri oscuri e torbidi, dove meno ci si aspetterebbe di trovarla. 
Ho trovato il tutto molto ben congegnato. È il primo lavoro di Sturgeon che leggo e ne sono rimasto rapito. Ogni personaggio è ben impostato, anche i più loschi hanno tratti di luce, che spesso risultano i loro maggiori punti deboli. Affascinante, così come lo è l’idea dei cristalli e del parto dei loro sogni. 
Non posso che consigliarvi la lettura di questo volumetto che vi terrà compagnia per troppo poco tempo purtroppo, data la sua brevità, ma che saprà donarvi una storia degna di esser ricordata. 
Non lasciatevelo sfuggire!

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