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Titolo: True Legends: − Reclutamento –
Autori: Sergio Mastrillo, Cristian Gaito, Riccardo Vezza e Salvatore Vita
Editore: Robin Edizioni
Genere: distopico
Target: adult
Sinossi:
È il primo atto di una storia basata sul gioco del calcio. In un futuro distopico nel quale i terrestri dominano buona parte della Via Lattea e hanno colonizzato decine di pianeti, le dispute per l'accaparramento delle risorse non sono più risolte tramite le armi, bensì per mezzo di un torneo interplanetario denominato True Legends, che si tiene ogni quattro anni su un satellite artificiale detto "Cittadella". A capo di questa società interplanetaria è posta un'organizzazione monopolistica che dispone della tecnologia più avanzata, capace di orientare le masse attraverso l'informazione mediatica, detta Network, la cui filiale terrestre è la FIFA. Il romanzo è ambientato sul pianeta Terra, profondamente mutato a seguito di sconvolgimenti naturali indotti per cause tutt'ora ignote ai più. Il nostro pianeta è ormai relegato in una posizione secondaria e provinciale, del tutto subordinata ai dettami del Network e nessuna selezione terrestre è mai riuscita a vincere i True Legends, né ad aggiudicarsi le risorse necessarie per risorgere. In questo contesto l'ambiguo Johnny Fresco, ex stella calcistica terrestre, e diventato quasi per caso un magnate dell'industria ittico-alimentare, decide, in una sorta di sfida al Network e alla FIFA, di fondare un proprio club con cui tentare la sorte nel torneo. Inizia così il reclutamento: ogni capitolo del romanzo è dedicato a un componente della squadra e alla sua storia, dallo 0 che parla dell'allenatore al 23, che chiude con la prima seduta di allenamento con la squadra al completo.
Recensione a cura di Peg Fly:
A dire la verità non conoscevo ancora questi quattro autori, tuttavia leggendo True Legends sono rimasta colpita dallo stile schietto, moderno e coraggioso nel suo genere “distopico”. Un’idea originale, sia perché gli autori sono più di uno, sia per l’intreccio che assimila in sé, non solo il genere distopico, ma addirittura uno sport molto seguito e non solo in Italia. Parlo del tanto e caro amato “calcio” che infiamma gli animi di grandi e piccini.
True Legends è molto più di una storia sul calcio, è molto più di una storia di fantascienza, è qualcosa che sul mercato editoriale non esiste, almeno non ancora, tanto da annoverarlo precursore di un genere innovativo-letterario. − Premetto che non sono amante del calcio −, anche se da ragazza ho provato a tirar calci a un pallone.
“True Legends – Reclutamento” è il primo volume di una serie nella quale gli cui autori non si preoccupano affatto di usare un linguaggio cosiddetto “aulico”, anzi, tutt’altro, in questa storia un approccio al linguaggio amichevole e colorito ci sta più che bene, altrimenti, se in questo libro gli autori ne avessero usato uno, per così dire, alla “Eco”, non avremmo avuto lo stesso effetto, né tantomeno la leggerezza propria di questo stile. I dialoghi sono ben impostati e la consecutio temporum è più che perfetta. I personaggi, Al, Dio, Odisseo, Diomede, ecc, sono incisivi a livello psicofisico, e tra tutti spicca l’ex campione di calcio del pianeta Terra che, diventato imprenditore di un settore alimentare come quello ittico, Johnny Fresco, recluta giocatori per creare la propria squadra di calcio terrestre che dovrà disputare un torneo interplanetario detto True Legends, che si svolge ogni quattro anni su un satellite artificiale chiamato ‘Cittadella’, e lanciare così la sfida a un Network la cui postazione terrestre è la FIFA ormai in mano a dirigenti politici senza scrupoli.
Da sottolineare che il libro non si focalizza solo sul gioco del calcio, anzi, gli autori lo usano come escamotage, una sfumatura per calare l’argomento centrale del romanzo: la sorte del pianeta Terra e la sua stabilità politica.
Giovani che con le loro incertezze, le loro paranoie, cercano comunque di inventarsi qualcosa che possa render loro la vita meno difficile e poter ricominciare daccapo, ma questo può accadere solo se riusciranno a eliminare una società ormai senza valori, dove corruzione e abbandono regnano incontrastati in ogni angolo dello spazio, e la cui unica salvezza per loro, è quella di formarsi come calciatori professionisti.
Da qualche parte bisogna pure incominciare, no? L’ambientazione futuristica e fantascientifica è aderente al genere e, in alcuni tratti, si arriva anche alla narrazione post-catastrofica e con alcune sfumatura dei fumetti Manga (i miei preferiti) che non guasta affatto.
Ho trovato ottimo il lavoro di pluralità dei quattro autori, anche se in alcuni punti si evince lo stile diversificato, ma non tanto da disturbarne il prosieguo alla lettura. Un romanzo nell’insieme coinvolgente e, se vogliamo, spettacolare, proprio come quando dagli spalti i tifosi esultavano ai goal alla Baggio!
Le storie che vengono narrate sono storie che lasciano largo spazio alla speranza in un mondo che si ritiene essere ormai perduto, e il cui unico obiettivo dei giovani è riscattarsi da una vita che non lascia loro nulla, se non quello di ricominciare a vivere, sognare e sperare in un mondo migliore...
Un plauso agli autori per il coraggio, l’intelligenza, lo studio e l’approfondimento, la passione nonché la fantasia con cui hanno svolto il loro lavoro. Mi è piaciuta anche l’idea di chiamare Maradona le monete che circolano in questo mondo distopico. Debbo ritenermi più che soddisfatta della scoperta fatta, sia di questi bravissimi autori, sia di un libro che consiglio senza ombra di dubbio.
Voto 8.
E ci aspettiamo che in un futuro così lontano si giochi ancora a calcio? Stiamo parlando come minimo di un tempo doppio di quello che ci divide dai Sumeri e dagli Egizi.....troppa continuità culturale. E poi che necessità avranno i nostri discendenti, con miliardi di sistemi solari a loro disposizione, di competere per le risorse? Pertfino i minerali più rari sulla Terra (iridio ed altri metalli pesanti) sono reperibili molto più facilmente in qualsiasi fascia asteroidale. Diamanti? Ce ne sono quanti ne vogliamo sui pianeti di carbonio.
RispondiEliminaNossignori.. è molto più plausibile che i nostri discendenti si faranno guerra (quella vera) per motivi che allo stato attuale non possiamo neanche immaginare.
MI dispiace, sarò campbelliano fino all'osso ma come lui affermava da direttore di Astounding "la fantascienza deve essere credibile, oppure....". E questo rientra nella categoria degli "oppure". Finalista del premio Vegetti (che non è certo l'Hugo) o meno.
Perciò per un romanzo con questi presupposti narrativi non ci spendo mezzo centesimo bucato.