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sabato 15 agosto 2020

Recensione: Culti svedesi. Le viscere dei miti di Anders Fager [Rating 7] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 



Titolo: Culti svedesi. Le viscere dei miti. Nove squarci nell'universo di H.P. Lovecraft 

Autori: Anders Fager

Editore: Edizioni Hypnos

Genere: horror

Prezzo: Ebook Euro 5,99 - cartaceo 16,05

Rating: 7

Sinossi:
Quale terribile verità si nasconde nei boschi dell'oscura Borås, dove aleggia la figura del misterioso Capro Nero? Dove porterà mai il sanguinario viaggio della "Nonna"? Chi si cela dietro le parole dell'Ambasciatrice della Donna Enfia? Cosa può succedere quando una gelida nevicata si abbatte su un esercito nel 1718? E perché mai le opere d'arte e le fotografie estreme della signorina Witt hanno suscitato l'interesse della misteriosa Annette Glasser e della "Fondazione Carcosa"? 
"Culti svedesi" è la prima raccolta di racconti di Anders Fager che va a comporre la trilogia del "Mondo dei Culti". Le sue storie, ambientate per lo più nell'odierna Svezia, propongono una visione moderna dei Miti di Cthulhu, in un mondo in cui le entità del pantheon lovecraftiano, da Shub-Niggurath a Yog-Sothoth, da Ithaqua ad Hastur, si sono insinuate sulla Terra, nascoste agli occhi dei comuni mortali, a definire la follia, la violenza, la corruzione della società moderna. 
Anders Fager reinterpreta l'horror moderno con uno stile del tutto personale definito: "cosa accadrebbe se James Ellroy incontrasse H.P. Lovecraft".

Recensione:
Testo del tutto particolare quello che ha portato in Italia per noi Edizioni Hypnos. Si tratta di una raccolta di racconti evidente omaggio alla cosmogonia lovecraftiana ad opera dell’autore horror svedese Anders Fager. 
Che dire, provo un grande interesse per la fascinazione esercitata dall’immaginario partorito dalla mente del solitario di Providence, per cui non mi sono lasciato sfuggire questa antologia. Dico subito che non me ne sono affatto pentito. 
Si tratta di racconti mediamente molto ben gestiti e realizzati. Un paio mi hanno lasciato perplesso, ma come oramai saprete, non sono un grande amante delle antologie, non riuscendo sempre a entrare in sintonia con gli spazi angusti della modalità narrativa "racconto breve". 
L’autore mostra di padroneggiare bene l’arte, riuscendo a scodellare delle narrazioni capaci di reinventare le caratterizzazioni lovecraftiane per ambientarle in quelli che in questo momento storico vengono spesso definiti paesi “frugali”. E l’ambientazione calza a pennello, sia che si tratti delle grandi e moderne metropoli che dei più freddi e inospitali paesini dispersi nella tundra. I rimandi all’immaginario riservato ai Grandi Antichi e compagnia bella sono presenti e si fondono alla perfezione con le fredde atmosfere nordiche. L'autore reinterpreta gli insegnamenti del Maestro, adattandoli a tempi e usanze moderne, mescolando abilmente la fascinazione di antichi rituali con la mordace e fuggevole realtà odierna. Potremo così trovare sontuosi baccanali svolti a poche decine di metri da rumorose discoteche di periferia, oppure misteriose Fondazioni Carcosa operare per fini non meglio identificati nel campo dell'arte, sovvenzionando esperimenti creativi del tutto particolari. 
 I protagonisti sono spesso costituiti da creature umane inclini ad attrarre le vibrazioni nefaste emanate da queste entità. Sono uomini e donne, giovani e anziani già incamminatisi sulla via della malattia mentale, della paranoia, dell’avidità, della cupidigia. Prede facili. Pur trattandosi principalmente di racconti horror nei quali l’azione e il sangue sono presenti sulla scena in buone dosi, senza censura alcuna, c’è quindi la giusta attenzione anche agli aspetti psicologici. 
Non dobbiamo attenderci comunque strutture narrative paragonabili a quelle di Lovecraft, né i ritmi più ponderati e contemplativi del solitario. Fager preferisce mostrare, mentre Lovecraft lascia all'immaginazione del lettore.
Menzione speciale alla novella “Il viaggio della Nonna”, quella che maggiormente ho apprezzato, anche se forse mi ha ricordato più i tratti de La Torre Nera di King, che Lovercaft.
Ad ogni moda una raccolta gustosa, che mi sento di consigliare.
Voto 7




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