Titolo: Dreams Halls - La Vita al Crepuscolo dei Sogni
Autore: Massimo Prevete
Genere: Fantasy dalle sfumature horror
Editore: Pubblicazione Indipendente
Target: adult
Pag: 235
Rating: 7
Sinossi:
Un morbo attanaglia Chromium, mietendo vittime che sprofondano in un misterioso coma.
Nel mezzo di quel caos insostenibile, Richard Neumann riesce solo a rabbuiarsi per la perdita del suo prezioso passatempo: la Wonderland, il regno in cui nasconde la sua identità all’insegna della trasgressione, occultata nel complesso di depositi fuori dalla città.
Una ragazza con gli occhi da cerbiatto, appena più grande di lui, si presenta nella palazzina di famiglia in uno dei suoi rari momenti di debolezza, rivelandogli il suo nome con un sorriso compiaciuto. Celine. Celine Neumann. Ma c’è un particolare inatteso da tenere in conto: lui non ha mai avuto una sorella.
Nella sua testa c’è allora spazio per una sola domanda: cosa diamine sta succedendo alla sua vita?
Recensione:
Quando ho iniziato a leggere questo romanzo, ho avuto come la netta sensazione di vivere su un’altra dimensione.
Un distopico attuale, raccontato con stile narrativo azzeccato per il genere. In alcuni passaggi, il lettore percepisce l’ansia che attanaglia il protagonista.
Lo scrittore entra dentro di te d’emblèe, con le sue vicende e scenari immaginifici, appoggiandosi magistralmente a una attenta prefazione, immergendoti subito nel suo mondo oscuro.
Un romanzo che sa di malinconia per le cose passate e di passione per la salvaguardia dell’essere umano.
In alcuni passaggi ho riscontrato lo stile e le ambientazioni della scrittrice Joyce Carol Oates.
Per quanto mi riguarda, il romanzo di questo autore, non è solo una semplice narrazione distopica, ma un thriller la cui psicologia va oltre la realtà della vita che noi esseri umani viviamo e continuiamo a vivere, forse dimentichi, che c’è qualcosa oltre la materia, un qualcosa... e niente è di più indovinato con l’epidemia narrata dallo scrittore, con il covid19, pandemia che noi stiamo vivendo in prima persona.
Quindi, faccio i miei complimenti a Massimo Prevete per la ricerca accurata dei termini, per l’intreccio avvincente e attuale. Ora non mi resta che attendere di leggere il sequel.
E, senza indecisione, anche se in alcuni passaggi ho riscontrato prolissità e ripetitività dello stesso concetto, assegno un bel 7. Meritatissimo.
Lo consiglio anche ai non amanti del genere distopico.
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