Oggi vi conduco fuori dal seminato, non me ne vogliate a male. Per una volta non parleremo di libri, ma di una bella iniziativa ad opera di un gruppo di amici, appassionati di giochi di ruolo, nonché miei concittadini.
Non ci allontaneremo quindi poi molto dai nostri ambiti di competenza. Sempre di narrazione e di storie si parla, anche se vissute in modo differente.
Inevitabile per me ripensare agli anni nei quali pure io mi baloccavo con queste attività ludiche. Ricordo la Bolzano degli anni '90 e posso tranquillamente dire che non forniva certo l'habitat adatto ad allestire gruppi di giocatori variegati. Chi giocava di ruolo era guardato come un "diverso" (in un'epoca nella quale il diverso non andava tanto di moda) e le serate dei ritrovi venivano scambiate dai più per sabba da streghe. Peccato che nelle presunte coven alle quali ho partecipato io non ci fosse neanche l'ombra, non dico di una strega, ma neppure di una fanciulla. Non esistevano le giocatrici di ruolo, almeno non a Bolzano. Grande rammarico.
Vi sembrerà impossibile ma la Bolzano di allora era indietro anni luce rispetto al resto d'Italia. Giochi da tavolo che andassero oltre Risiko e Monopoli erano introvabili, figuriamoci i giochi di ruolo. Ricordo ancora i viaggi con gli amici a Verona per riuscire a procurarsi il materiale.
Ok, prima di iniziare a piagnucolare come un vecchietto rancoroso, torno al progettino dei baldi giovani, ben decisi a riscattare il buon nome di una Bolzano priva di cultura ludica, che mi auguro permanga solo nella mia memoria: nasce così Un Canale di Ruolo, ossia un luogo nel quale sviscerare tutti gli aspetti più tecnici dei GDR, dagli strumenti narrativi al galateo del buon giocatore. Mi sono dilungato sin troppo, e me ne scuso. Lascio quindi la parola direttamente alla presentazione fornitami dal Team.
Quante storie si fermano a metà perché non siamo sicuri di qualcosa o ci blocchiamo e non sappiamo continuare. Quante si sono bloccate perché qualcosa ci pareva oscuro e non sapevamo a quale appiglio aggrapparci per continuare, quale strumento utilizzare per avanzare.
Le difficoltà nello scrivere storie le incontrano non solo gli scrittori, ma anche i giocatori di ruolo, forse i master in primis. Non tutte, certo. I master alcune difficoltà non le incontrano, altre ancora sono loro proprie ed aliene agli scrittori. Ad esempio loro non si dovranno preoccupare di vendere le loro storie a un pubblico, ma dovranno invece collaborare con altre persone per costruire una storia che sia il più godibile possibile per tutti loro. Quindi, se ci sono delle difficoltà specifiche, forse ci sono anche degli strumenti altrettanto specifici che master e giocatori possono utilizzare per non impazzire nella costruzione e svolgimento delle proprie avventure. Forse è possibile analizzare questi strumenti, capirne il funzionamento e passarli ad altri. E se ciò è possibile, perché non farlo? Perché non aprire un canale YouTube e rendere pubbliche le riflessioni che hanno migliorato la nostra esperienza di gioco di ruolo? Non è questione di fare le cose meglio degli altri. Non c’è necessariamente un modo assolutamente sbagliato di giocare di ruolo o uno necessariamente giusto. Bisognerebbe poi discutere di quale sia il fine del gioco, e forse in base a quello potremmo dire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Ma il punto non è questo: se durante una scalata ci capitasse di posare gli occhi su di un abile alpinista, in grado di arrampicarsi in maniera magistrale, di fiutare le piste morte e di conoscere a menadito gli ormai familiari appigli sicuri, potremmo considerare l'idea di volerlo seguire, di farci ispirare, non necessariamente dalla sua abilità, ma semplicemente dalla sua esperienza. Magari vorrete invece fare la vostra strada, sbagliare e trovare appigli da soli, e nessuno può dire che ciò sia fondamentalmente sbagliato. Ma non è l’unica possibilità.
Quello che stiamo cercando e cercheremo di fare noi del team “UCDR” con il nostro progetto, è proprio mostrare quali siano gli appigli che noi consideriamo solidi, quali siano le vie più sicure che alcuni di noi hanno percorso. Proporre le soluzioni che abbiamo trovato ad alcuni problemi.
Cosa serve per tenere unito un gruppo? Cos’è un “chiodo fisso” e a che serve? Qual è lo scopo degli allineamenti? E come possono essere usati? Come costruire una scena? Come procedere se una bella idea si esaurisce? Quali sono insomma, gli strumenti che si possono usare per non perdere la testa quando si vuole giocare di ruolo? Se anche voi vi siete fatti una di queste domande almeno una volta fate un salto su “Un Canale Di Ruolo”. Magari potreste trovare un nuovo modo per scalare le montagne, o forse potreste essere voi a farci vedere una nuova via. Come? È presto detto: il progetto non è solo il canale YouTube. Abbiamo creato anche un canale Discord, per scambiare esperienze, opinioni, e soprattutto per giocare insieme e fare comunità. Siamo già in più di ottanta sul server, e non vediamo l’ora di vedere altri giocatori arrivare, altre avventure essere proposte, altre sessioni essere pianificate.
Abbiamo tenuto le presentazioni per ultime, ma in fondo “gli uomini passano, le idee restano”. Il team è composto da tre persone. Giancarlo è l’ideatore del progetto, e narra in forma di gioco di ruolo e di storie brevi da undici anni. Nel tempo libero studia anche filosofia. Giacomo è anch’esso neo-studente di filosofia, ma è anche attore diplomato. L’ultimo membro del terzetto è Damiano, studente di scienze storiche e laureato in beni culturali.
Concludiamo qui questo sproloquio, e non vediamo l’ora di vedervi sul nostro canale. Vi salutiamo nello stesso modo col quale ci piace concludere i nostri video: “Questo era tutto Comunità, grazie e arrivederci”!
Nessun commento:
Posta un commento