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sabato 23 gennaio 2021

Recensione: Ossessione di Laura Gronchi [Rating 7] - recensione a cura di Peg FLy

 



Titolo: Ossessione


Autore:Laura Gronchi


E
ditore:Porto Seguro


G
enere:Giallo

Target:adult

Rating:7

Prezzo:cartaceo Euro 17,90

 Sinossi:

Le vicende dell’infermiera Sara Toni e del maggiore dell’aeronautica Sergio Morelli, dopo il loro incontro in Etiopia e il ritorno a Pisa, s’intrecciano con un passato burrascoso e con il rapimento di lei da parte dei terroristi; il presente appare sereno, ma si rivela quanto mai labile, messo a rischio da un ex marito violento e da una ex fiamma talmente vendicativa da risultare patologica, mentre il futuro li riporterà in Africa, dove li attendono altre vicissitudini.

Leggendo la trama mi è venuto spontaneo riflettere a tutte le realtà dei diversi confini, dove la protagonista femminile, Sara, è rapita dai terroristi durante una missione umanitaria in Africa. Una vicenda vivida e atroce che le sconvolgerà l’esistenza e soprattutto il sistema nervoso nonché il nuovo modo di guardare alla vita.

Dopo la lunga prigionia, la protagonista viene finalmente liberata dal dottor Sergio Morelli, con il quale ha una relazione nata nella missione dove entrambi svolgono il proprio servizio.

La coppia rientra in Italia, nella loro città toscana: “Pisa”. A questo punto, Sergio chiede a Sara di trasferirsi da lui, sperando di poterle ridare un po’ di pace.

Sara accetta, ma durante la notte continua ad avere incubi che la tormentano, e per questo motivo non riesce a recuperare del tutto la lucidità mentale. Ma un’altra cosa che l’affligge, e il divorzio intrapreso con il suo ex, Marco, un giovane avvocato molto in auge, tuttavia violento e despota e principalmente determinato a non rinunciare a lei. Nondimeno, non solo Sara deve fare i conti con il suo marito stalker, anche Sergio è minacciato dalla sua ex Samantha, una donna psicologicamente fragile, la quale non riuscendo a riconquistarlo poiché innamorato di Sara, trama la sua vendetta al fine di rendere difficile la vita dei due protagonisti.

Perseguitati dai due ex Samantha e Marco, i due protagonisti Sergio e Sara vivranno l’incubo peggiore della loro vita. In questa storia i temi principiali trattati sono l’eroismo, l’amore, la gelosia, il tradimento, lo stolkeraggio folle di altrettanti personaggi in preda alla pazzia, l’attaccamento al proprio dovere; ossessioni perverse od opportuniste che siano, scivolano a volte nell’assurdo da teatro Ionescano. Un punto a favore per la descrizione psicofisica dei personaggi e delle loro ossessioni, soprattutto degli ex, capaci di cambiare aspetto e comportamenti pur di raggiungere lo scopo irrefrenabile di vendetta.


Recensione:

Inizio col dire che Il romanzo di Laura Gronchi per quanto riguarda lo stile, non mi ha lasciato indifferente. Meno soddisfatta sono rimasta in riferimento all’intreccio giallo, un po’ scontato. Piacevole invece l’ambientazione paesaggistica africana, sempre e comunque suggestiva da scegliere come location.

Non posso dire che la trama non sia buona, e che molti degli elementi del romanzo non si intreccino correttamente, ma in alcuni passaggi si evince la forzatura di una narrazione stilizzata e non proprio naturale per intenderci, alla “Bukowski”.

Un cogente narrativo, che se si fosse lasciato libero sfogo, sarebbe risultato più realistico, più vero, come appunto in taluni dialoghi stringati che sembrano essere stati studiati a tavolino.

Faccio un esempio: «Mettilo, è marzo, ma qua fa ancora freddo» l’esortò Sergio, indicando il giubbotto militare da uomo, imbottito. A parte la sintassi della frase che avrei rivisitato: Il giubbotto da uomo alla militare imbottito. «Che aspetti? Indossalo. Siamo a marzo ma qua fa ancora freddo...» Oltre alle ripetizioni superflue ad esempio come: Lei rimase a bocca aperta. «In che senso? Sono qui?» chiese, inquieta. «Certo che sono qui!» Credo che fosse umanamente logico evitare di ripetere “che sono qui” ... ecc. A parte le dimensioni e il tipo del carattere che a volte è a dodici, altre a undici, altre a otto, altre in Palatino, altre in Time new Romans “Accidenti! Dovevo immaginarmelo! Questo viaggio si sta rivelando un vero strazio! Si lagnò Sara tra sé. 

 O come questo periodo che rielaborerei: fuori si sentivano già le esclamazioni di giubilo con cui erano stati accolti i due piloti (,) che salirono di un tono quando anche lui si affacciò e iniziò a scendere con agilità, per finire dritto nelle braccia dei familiari. Eliminerei la virgola dopo “Piloti”, altrimenti sembra che siano i piloti a salire di un tono. E l’introduzione di un personaggio, un certo “Filippo” che all’inizio non si sa chi è.

Tuttavia, per questa, chiamiamola, “distrazione” non è da incolpare di certo l’autrice. Editor e casa editrice avrebbero dovuto lavorare con maggiore attenzione.

Le scene d’azione sono rappresentate egregiamente, tant’è che il lettore viene immerso in esse come se le vivesse in prima persona, aiutando l'incedere della storia.

Consigliato a chiunque per farsi una propria idea. Voto 7.

PegFly


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