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domenica 3 gennaio 2021

Recensione: Zaineb Tehrani di Lorenzo Davia [Rating 7] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 



Titolo: Zaineb Tehrani

Autore: Lorenzo Davia

Editore: Watson Edizioni

Genere: weird western

Prezzo: € 14

Rating: 7

Sinossi:

Zaineb Tehrani è nata nella Persia del 1800 ed è cresciuta nel rispetto dell'Islam. Da giovane dimostra un'insaziabile curiosità e suo padre, un ricco commerciante, le insegna a leggere. Zaineb impara anche l'inglese e grazie ai contatti di suo padre s'innamora e divora le dime novels con protagonisti cowboy e fuorilegge degli Stati Uniti d'America. Ma, nella chiusa e tradizionalista Persia, una ragazza non ha speranza di trovare le stessa libertà delle praterie americane. Per tenerla lontano dai fanatici religiosi, suo padre la porta con sé in un viaggio d'affari in America. Si realizza così il sogno della giovane: visitare il Far West. Divenuta sceriffa di Doomtown per un suo capriccio, scopre di credere veramente nei valori dell'Ordine e della Legge. Ma nella violenta Frontiera popolata da mostri e stregoni, quale giustizia può prevalere? La Sceriffa Velata deve decidere tra la Legge degli Uomini, quella di Allah e la sua coscienza.

Recensione:

Il weird western non è mai stato così bizzarro. Già, perché non solo ci troveremo innanzi ai classici sciamani nativi dai poteri sbalorditivi, ma avremo a che fare con un ordine massonico penetrato così a fondo nel nuovo mondo, da spingersi sino ai confini del vecchio west. Per non parlare poi della protagonista, la Zaineb Tehrani ritratta nella splendida copertina, una ribelle fedele alle Sacre Scritture, ma non disposta ad accettare di essere relegata al “semplice” ruolo di moglie e sposa predestinata.

Detto della meravigliosa cover, prima di scendere nel dettaglio, segnalo invece la presenza di un numero eccessivo di refusi nel testo, che andrebbe senz’altro rivisto.

Ma partiamo con la storia, che è l’argomento di maggior interesse per noi lettori. Ve lo dico subito, Davia inserisce delle chicche nel corso della narrazione tutte da scoprire. Infatti non si tratta di un romanzo vero e proprio ma una serie di racconti, più o meno collegati, con Zaineb a fungere da perno attorno al quale farli ruotare. Una di queste storie è uno splendido omaggio allo spaghetti western di Sergio Leone. Ecco allora che i Rojo e i Baxter, le due famiglie in lotta fra loro per il possesso della città, ed alle quali il mitico Clint Eastwood scombussola i piani, vengono sostituiti da stirpi di vampiri e licantropi, in eterna lotta fra loro, con al centro Zaineb a farle impazzire. Godibilissimo, anche perché contiene delle belle variazioni al tema, non limitandosi a riproporre pedissequamente la trama della pellicola. 

Fra mostri e magie perfettamente calate nell’atmosfera da frontiera sporca e polverosa fanno capolino rimandi a testi di lovecraftiana memoria, con tanto di citazioni per autori contemporanei nelle vesti di autori di pseudobiblia maledetti. Divertente e ben fatto.

Insomma un testo che nel complesso mi ha intrattenuto ben benino, essendo io un super appassionato dal genere, eppure mi è rimasto una sorta di retrogusto amarognolo. Finisco la lettura con la certezza che l’autore avrebbe potuto dare qualcosa di più, quasi si fosse limitato a svolgere un buon tema, senza volerlo effettivamente approfondire come avrebbe potuto. Avendo tirato in ballo addirittura una fedele di Allah mi sarei atteso un qualche tipo di approfondimento che andasse oltre alle quotidiane preghiere verso La Mecca, altrimenti l'espediente perde purtroppo di spessore. Idea del tutto personale, e forse neppure tanto razionale, ma la sensazione forte che ho avuto è stata questa. Un leggero rammarico per qualcosa che avrebbe potuto essere ancora migliore.

Voto 7. Un autore sicuramente da seguire.

Andrea Zanotti

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