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sabato 10 aprile 2021

Recensione: GLI ANTOCIANI e la rivolta dei ribelli di R.E. Key [Rating 6,5] - recensione a cura di Peg Fly

 

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Opera: Gli antociani e la rivolta dei ribelli

Autori:  R.E. Key

Editore: pubblicazione indipendente

Genere: fantasy

Target: bambini e ragazzi


Prima di tutto, vorrei spendere due righe per ringraziare Andrea della sua gentilezza nell’avermi menzionato, per quanto riguarda la mia collaborazione con la casa editrice Echos come Talent scout e altre mansioni. E soprattutto, confermo, che state pur certi che mi vedrete per un bel pezzo qui sul blog a recensire e a commentare.


Sinossi:

Antiocia è un regno situato nel sottosuolo. Gli antociani sono il popolo che vi abita, persone dal nostro stesso aspetto, il cui scopo è quello di far funzionare l'umanità, salvaguardandola. Per farlo, ognuno riveste un ruolo, legato a una professione. Ogni ruolo viene affidato dopo il superamento di un test, che avviene in un determinato periodo della vita degli antociani, a centosedici anni. Cosa accadrebbe se a qualcuno venisse in mente di sconvolgere l'organizzazione del sottosuolo? Se volesse impadronirsi del potere e destituire i governanti? A mettere ordine ci sono i trottolieri, aiutati da fotografi, torrettisti, orologiai, scribaldi e quanti altri. Riusciranno a contrastare la rivolta dei ribelli capeggiati dal collezionista?


Recensione:

Nel fantasy “Gli Antociani e la rivolta dei ribelli” un gruppo di ribelli, disobbedendo alle leggi di Antocia, decide di far ritorno sulla Terra. E per raggiungere lo scopo, hanno ideato un sistema per rimpicciolire le loro case fino a farle somigliare in tutto e per tutto ad una biglia e, una volta tornati sulla Terra, basterà loro solo ricollocare la casa e rifarsi una nuova vita da umani. 

A questo progetto lavorano vari personaggi, tra cui il trottoliere John, che grazie alla sua trottola cattura le biglie, poi ci sono gli orologiai, che si occupano nel tenere stabile lo spazio/tempo, gli scribaldi ed altri, tra cui Nora che riveste, con John, un ruolo fondamentale: si occupano di curare un giornale particolare. Poi c’è Sep, il nipote dei due. Il compito dei tre è quello di rintracciare i ribelli e restituire la normalità su Antocia.

A questi, seguono personaggi adolescenti che si vedono costretti a superare ardue prove, per arrivare alla consapevolezza di che cosa vogliono veramente, cos’è che in realtà interessa loro, ma soprattutto, scopriranno che possiedono delle capacità non comuni a tutti gli esseri umani.

La storia è autoconclusiva, e ci riporta a quelle che sono le storie fantasy scritte da una coppia di autori, che hanno la mente piena di dee fantastiche.

Le voci narranti esterne alla storia raccontano tutto ciò che accade all’interno delle sequenze sceniche, ricostruendo come un gioco a incastro, inganni politici, insurrezioni, tutto affidato a nuove sperimentazioni magiche che piano piano si delineano come una luce tenue a rischiarare le azioni e le imprese dei giovani personaggi.

I protagonisti sono due giovanissimi nonni, - voci narranti della storia – che incoraggiano le forze del bene a ribellarsi alla tirannide. 

Altri personaggi principali del libro sono John e sua moglie Nora, e due antociani che abitano la Terra. In questo libro, infatti, “Gli Antociani e la rivolta dei ribelli” di R.E. Key si narra la storia di un popolo, appunto quello degli Antociani e del perché vengono inviati sulla Terra per preservare il pianeta e renderlo migliore con le loro nuove tecnologie.

Parlando di Antiocia, è un impero costruito nel sottosuolo, e governato da regole che non si possono violare. Infatti, affinché si possa viaggiare fino alla Terra, prima gli Antociani devono sottoporsi a un test, se lo superano, arrivati sul nostro pianeta, ognuno ha da svolgere un proprio mestiere. 

L’unica regola inviolabile: dopo morti nessuno può far ritorno sulla Terra, ma è obbligatorio tornare su Antiocia, considerando, poi, che la vita di un abitante di Antiocia è di circa cinquecento anni...

Quindi, possiamo immaginare di perderci in questa abbondante carrellata che sono i personaggi di questa storia.

Le descrizioni sono ben snodate e intrecciate tra loro, a volte, le descrizioni in alcuni passaggi non ci sono o risultano poco chiare. Faccio un esempio: (che cosa sono le Salpe? Pesci, ok, ma come sono fatti, qual è la loro caratteristica?) 

In questo tipo di genere, come quello fantasy, non bisogna mai dare per scontato, che il lettore possa comprendere i vari punti di vista sia dei personaggi che degli intrecci che vedono coinvolti i due universi. Qui mi viene spontaneo fare un altro esempio: Come fanno gli Antociani ad aiutare gli umani, se tra i popoli non avvengono mai contatti? 

Inoltre, avrei rivisto alcuni passaggi in modo da eliminare parole superflue: (Lanciandogli un’occhiataccia John si portò l’indice all’orecchio e toccando l’auricolare non lo degnò di risposta verbale) Aggiungere “verbale”, lo ritengo superfluo.

In alcuni passaggi, ancora, ci sono personaggi che credono che sia sufficiente obbedire a ciò che comanda loro il proprio governo, anche se alla fine si cade in depressione. Come si fa a non lasciarsi andare anche a un solo momento di piacere, di felicità?

Visto che l’uomo non fa altro che compiere un nostos alla sua ricerca, proprio per trovarla?

Per quanto riguarda le descrizioni, quello che salta agli occhi, e alla lettura, soprattutto, sono le poche indicazioni e descrizioni del pianeta Antocia.

Probabilmente, ho pensato, che tutto ciò avvenga nel prosieguo della storia.

Me lo auguro davvero, perché sono oltremodo curiosa di dare tutte le risposte alle domande che sono rimaste in sospeso.

Il finale della storia, invece, l’ho trovato abbastanza esauriente e mi ha lasciato dentro una certa soddisfazione, per essere un libro per giovani lettori in cerca di novità letteraria di genere fantasy dalle sfumature steampunk e dark.

Lo stile è conciso, e si avvicina molto all’articolo giornalistico. Il narratore onnisciente, infatti, sembra più un computer che un essere umano, poiché narra la vicenda in modo meccanico, quasi distaccato, e questo il lettore lo percepisce. 

Tuttavia, il testo mi è sembrato abbastanza piacevole, grazie anche agli aspetti magici elaborati da una tecnologia moderna propria di questo mondo immaginario. Es: macchine da scrivere che inviano messaggi, macchine fotografiche Polaroid che modificano lo spazio/tempo. Biglie di vetro che riescono a imprigionare interi edifici. Una fantasia che comunque ha dello straordinario.

Una visuale di insieme, che riesce in ogni caso a catturare l’attenzione anche del più scettico lettore.

Ci sono alcuni passaggi da rivedere, ad esempio: Non viene specificato, poi, in che modo gli Antociani riescono a migliorare la vita sulla Terra. Mancanze, che se fossero state approfondite, la storia sarebbe risultata migliore alla lettura. Ok. Questo sì, ma a tutto c’è rimedio diceva mia nonna. 

Comunque: domanda... Riusciranno John, Nora e tutti gli Antociani a ristabilire l’ordine? Per chi ama questo tipo di fantasy, direi che vale la pena leggerlo per come è strutturato e per la suspense che fino alla fine, porta i lettori a sperare, che tutto possa concludersi per il meglio o nel migliore dei casi [...] Dai! Mica posso raccontarvi tutto, no? 

Buone le descrizioni degli scontri tra le fazioni di ribelli e Antociani, che in quanto a stilemi cinematografici ricorda vagamente il film: “Era mio padre” ... Ma non voglio aggiungere altro o fare spoiler. Voto sei e mezzo

Peg Fly

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