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domenica 11 luglio 2021

Recensione: Eternal War - Gli Eserciti dei Santi di Livio Gambarini [Rating 7,5] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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Opera: Gli Eserciti dei Santi

Saga: Eternal War (cofanetto)

Autore: Livio Gambarini

Editore: Acheron Books

Genere: fantasy, storico, weird

Rating: 7,5

Formato: ebook E 3,99 - cartaceo E 11,40

Sinossi:

Firenze, tredicesimo secolo. La guerra tra Guelfi e Ghibellini distrugge intere famiglie. Tutta la Toscana è sconvolta, ma le due fazioni non sanno che la loro guerra è solo il pallido riflesso di uno scontro che dura da secoli tra i misteriosi abitanti delle lande dello Spirito.

Con ogni mezzo a sua disposizione, Kabal, spirito guida della famiglia Cavalcanti, trama per non soccombere e conquistare il potere. Ha un asso nella manica: il suo nuovo capofamiglia umano, il guerriero e poeta Guido Cavalcanti. Per salvare la sua città e coronare il suo sogno d'amore, Guido dovrà inseguire il miraggio di una pace impossibile, e in questo lo aiuterà un giovane e timidissimo poeta, di nome Dante Alighieri...

Guerra, tradimenti, intrighi e magia in perfetto equilibrio tra la ricostruzione storica e il fascino di ciò che si cela dietro le quinte dell'umanità, con la cornice fiorentina della Divina Commedia!


Recensione:

Oggi torno a occuparmi di un romanzo edito da Acheron Books. Un editore che si è confermato nel tempo una garanzia di qualità e originalità. Sino ad oggi non sono mai rimasto deluso da alcuno dei numerosi loro romanzi che mi sono pappato. Vediamo come se la caverà questo Eternal War di Livio Gambarini. 

L’ambientazione promette bene. 

Non si ha spesso l’occasione di immergersi nella Firenze del XIII secolo, in pieno conflitto fra Guelfi e Ghibellini, e di certo non facendolo su due piani ben distinti, ossia quello della Materia e quello dello Spirito. Non fraintendetemi, non mi riferisco ai due schieramenti, vicini l’uno al Papato quanto l’altro all’Imperatore, ma su due piani dell’esistenza ben distinti. In questo sta l’originalità vera del romanzo che, aperta parentesi, è il primo volume di una quadrilogia (qui c’è l’offerta dell’editore per accaparrarvela tutta d’un colpo). 

L’autore mostra di aver appreso molto bene l’esempio di Sanderson nelle sue Cronache della Folgoluce, con i vari spren, gli spiritelli appartenenti ai diversi oggetti/sentimenti, anche se a ben vedere, come spesso accade nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma, e quindi possiamo andare a risalire alla tradizione teosofica delle forme pensiero di Annie Besant, o di mille altre tradizioni mistico/filosofiche. Insomma, senza andare a perderci nei meandri oscuri delle vie iniziatiche, ciò che conta è che il Gambarini ha avuto la brillante idea, e l’audacia, di portare avanti il proprio testo sui due piani, arricchendo le vicende della Firenze rinascimentale con quelle parallele nella realtà non-ordinaria, quella invisibile agli uomini non dotati del terzo occhio. E lo ha fatto creando un conglomerato di spiriti protettori, defunti, serpenti regoli, santi e gerarchie celesti varie, e relativi modus operandi, del tutto godibile e affascinante. Potremo così seguire i tentativi da parte di questi esseri "sottili", non sempre fruttuosi, di influenzare i loro prescelti nel piano della materia. Seguiremo le faide che coinvolgono anche queste “intelligenze” e che si riverberano amplificando il caos nel nostro mondo. Insomma, non ci sarà da annoiarsi. 

Un romanzo ben fatto, ben congeniato e ben eseguito con una prosa di qualità, costante e priva di svarioni. Unica nota leggermente stonata, a mio parere, è una certa lentezza nel ritmo al centro dell'opera, quasi l’autore abbia deciso di prendersela comoda, avendo innanzi altri tre volumi. A parte questa sensazione, del tutto personale, non posso che consigliarvi la lettura di una storia piacevolissima che invoglia a seguire le vicende di Giudo Cavalcanti, guerriero e poeta, dotato di una “doppia anima” e del suo protettore Kaballicante.

Voto 7,5.   

Andrea Zanotti

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