un portale verso mondi "altri"

Il chioschetto dell'ebook propone:

domenica 4 luglio 2021

Recensione: La voce del puparo di Matteo Marchisio [Rating 7] - recensione a cura di Peg Fly

 


Link Acquisto Amazon

Opera: La voce del puparo

Autore: Matteo Marchisio

Editore: Pubblicazione indipendente

Genere: Storico/Avventura

Rating: 7

Formato: ebook E 1,49

Sinossi:

Torino, 1901. Le voci parlano di un disertore piemontese fidanzato con la figlia del grande Kruger, presidente dello stato boero. Che siano vere? 

Un grattacapo per il sottosegretario Jung. Bisogna indagare e di corsa. Ma il viaggio verso il Sudafrica è un’odissea a cui pochi sopravvivono. Fortuna sua, è rientrato dal Siam l’agente perfetto: spietato, determinato ma soprattutto disperato. Bisognerà tenere duro per uscire dal Transvaal vivi e con un po’ di verità tra le mani.

Recensione:

Ho amato fin dalle prime righe questo romanzo breve, che incuriosisce dall’inizio alla fine. Gli intrighi politici sono ben descritti e riportati nella verosimiglianza di fatti avvenuti realmente durante la seconda Guerra boera. Un bel ripasso di storia, non c’è che dire, perché il romanzo, oltre a essere piacevole alla lettura, insegna che non bisognerebbe mai dimenticare il passato, soprattutto i conflitti.

Matteo Marchisio, che si è già distinto per altre ed eccellenti storie di fantascienza e con la saga di Rieke Hatefield,  con “La voce del puparo”, ci regala un romanzo dove l’azione la fa da padrona, condito, poi, dalle eccellenti descrizioni di ambienti storici e con minuzia di particolari davvero chiari. Nemmeno uno storico sarebbe riuscito a fare di meglio.

Salta subito agli occhi la descrizione del carattere e rimane impressa al lettore, la figura della giovane Antonietta, una vera ribelle come suo padre, il benestante Leone Valsava, che non gode di ottima salute.

L’aspirazione della ragazza è quella di intraprendere la professione di giornalista.

Il destino di Antonietta si incrocia con quello di “Camillus”, giovane che nasconde molti misteri. Camillus, infatti, è stato mandato in missione in un paese molto distante dal suo, e con il quale riesce a comunicare grazie all’ingegnosa invenzione di suo padre: “Le macchine elettroparlanti”.

Nel romanzo vi sono riportate vicende sempre attuali, come ad esempio la violenza sulle donne (l’arresto di Bartolomeo Martinengo, uomo spietato e crudele, per aver picchiato a sangue la moglie fino a provocarle un aneurisma), e scarcerato dopo aver accettato una missione importante in Transvaal, in Sudafrica, per accertarsi sulla vicenda di un disertore piemontese, fidanzato con la figlia del presidente dello stato boero. 

Qui la lotta per la sopravvivenza si fa spietata, e i protagonisti non si risparmiano nessun colpo basso. 

Direi che i punti di forza ci sono tutti, anche se in qualche passaggio descrittivo e storico ho fatto più fatica a seguirne l’intreccio, probabilmente per il linguaggio stilistico articolato adottato dall’autore.

In alcuni periodi, più che altro quasi alla metà e fine del libro, il lettore si perde nell’incalzare delle vicende, descritte in maniera meno comprensibile dell’incipit.

L’autore è stato molto bravo a esporre con minuzia di particolari l’ambientazione storica, e tutto ciò che riguarda questo periodo: (oggetti, battelli, armi, abiti, acconciature ecc...), ma che a un certo punto ho fatto fatica a star dietro loro, non riuscendo a concepirli con la fantasia.  

Tuttavia, il concetto psicologico del puparo è veramente brillante; un uomo che riesce a muovere i fili degli altri come un vero maestro dell’arte del burattinaio, abile e arguto in ogni suo movimento ben studiato per guidare a suo piacimento gli esseri umani e al quale interessa solo raggiungere la propria meta. 

Questa parte l’ho trovata intensa e approfondita, come se l’autore conoscesse a meraviglia l’essenza di cosa si nasconde in ogni animo. 

Una storia che consiglio di leggere e, con la quale, l’autore ci pone davanti un dilemma su cui l’essere umano dovrebbe sempre riflettere, su cosa accade attorno a noi, come se ogni volta fosse costantemente la prima volta. In altre parole: meditate gente, meditate...

Voto: sette


Nessun commento:

Posta un commento