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mercoledì 4 agosto 2021

Recensione: L'avvento di Karsas di Carmelo Caruso [Rating 6] - recensione a cura di Peg Fly

 


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Opera: L’avvento di Kansas

Autore: Carmelo Caruso

Genere: Fantasy

Editore: Cavinato Editore

Target: Young/adult

Prezzo: Euro 15

Rating: 6

Sinossi:

Nel piccolo e unico continente di Asthar giacciono nascosti tre monili, ognuno dei quali dona il potere di accedere ad un diverso piano d’esistenza. Il piano dei morti, il piano degli elementari e quello degli dei.

Karsas figlio semidivino di Mirtul, dio della morte, grazie al monile degli elementari e quello degli dei, vuole acquisire una potenza incommensurabile per un semidio arrivando a condurre il suo culto a livelli superiori rispetto a qualsiasi altra religione.

Nei rituali e in alcuni incantesimi descritti è chiaramente presente uno spunto alla tradizione magica cerimoniale, tramandata nei secoli dai più grandi maghi europei grazie ai loro Grimories.

L’età cui è adatto questo libro è dai quattordici in avanti, sono numerose le scene di battaglie cruente, il sangue sgorga copioso e non mancano situazioni per qualcuno parecchio disturbanti.

Un’opera molto ricca e lunga per essere un debutto. Molti i luoghi, i personaggi, le situazioni e gli scontri, perché il mondo in questione è minacciato da un futuro di nero dominio nel quale anche gli dei temono il proprio fato.

Questo romanzo è rivolto a chi vuole riportare il Fantasy al suo stato di alta rilevanza nella narrativa italiana, nel quale i draghi non hanno le ali ricoperte da soffici piume, i maghi non sfoggiano tatuaggi tribali e le guerriere ignorano l’esistenza di rimmel e fondotinta.


Recensione:

Eccoci qua a parlare dell’ultimo libro fantasy di Carmelo Caruso, un autore piuttosto volitivo, ma che scrive fantasy abbastanza fuori dal comune.

Nel piccolo e unico continente chiamato Asthar di un omonimo pianeta che da millenni orbita tra soli sconosciuti e galassie indefinite, i quattro custodi elementari avrebbero dovuto celebrare un rito sul vulcano Oryor. Nel testo si evince il riferimento alle cerimonie magiche tribali in uso in molte tribù.

Sacrifici con vergini, lotte intestine e quant’altro c’è di più oscuro e malefico in un essere diabolico, il quale si aiuta a formule magiche estrapolate dal suo libro nero. Un arcimago non morto (tipo zombie) spietato e senza scrupoli. Gnomi ingordi e golosi di cibi dolci. Poi abbiamo Fergan il cacciatore, che custodisce uno dei monili, e vive nel paese di Robolin nel regno di Ruach, essenziale affinché il destino si compia.  

Qualche incongruenza (I monili sono tre o quattro? Perché a pag. 9 del prologo c’è scritto che i monili sono quattro).

Poi abbiamo il capitolo dedicato all’Antropomanzia sacrilega, dove alcuni dei personaggi comunicano telepaticamente. Anche se l’unico modo per trovare il monile degli dei, è fare un’antropomanzia a colui che conosce tutto... (Antropomanzia: “l’apprendimento della conoscenza e della rivelazione attraverso lo studio delle interiora di animali o esseri umani” – questa è la definizione che ho dato in maniera semplice al termine) Infatti, Amaymon apre l’addome di Gomen dalla gola al bacino per studiarne le interiora. 

Leggendo il testo, sinceramente avrei rivisto alcuni passaggi, la cui consecutio temporum avrebbe avuto bisogno di essere corretta. A parte queste digressioni, le ambientazioni e gli scenari fantasy dove si muovono i personaggi sono ben descritte.

I pov dei personaggi sono meno convincenti, alcuni, invero, li ho trovati piatti, senza spessore e privi di obiettivi durante il corso della narrazione.

Direi, comunque, che la fantasia dell’autore è molto fervida, questo lo ha aiutato a scrivere una storia abbastanza originale, che tuttavia non mi ha fatto fare i salti mortali.

Ho apprezzato quei passaggi divertenti che spezzano quelli brutali, (gnomi golosi) altrimenti sarebbe stato davvero difficile per la sottoscritta assegnare un voto sufficiente.

Il romanzo, direi si avvicina più a un horror che a un fantasy, eccetto per alcuni elementi caratteristici della narrativa fantastica, come draghi ed eroi ecc. Può essere letto con animo leggero, senza grandi pretese. 

Voto: sei

Peg Fly

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